30° Raduno
XXX Raduno
Riccione 22-23 maggio 2004
CHE FESTA…..............!! LA FESTA!
Si era detto di dedicare il Raduno di Perle a Marcello, (di Perle, appunto, perché trentesimo) di osannarlo e ringraziarlo, di metterlo al centro della festa, e così è stato. Ci eravamo attivati per tempo e, animata da Gianfranco Spadoni, la serata si è svolta in un’atmosfera allegra e gioiosa. A tradimento, perché lui è schivo, l’abbiamo fatto salire sul palco, gli abbiamo cantato tutti in coro ”Tanti auguri a te, tanti auguri Marcello” e poi gli abbiamo offerto i regali avvicendandoci, guidati da Spadoni, sul palco.
Wania
......del Raduno ne parleranno in tanti e io, invece, ne parlerò poco, solo per dire che tutti quanti mi avete confuso con le vostre espressioni di gratitudine. Ne sono lusingato, come sono rimasto entusiasta di tutti i regali che mi sono stati fatti.
All’interno della redazione si è “complottato” alle mie spalle tenendo nascosto tutto quanto. Spadoni, Masini, Vigili e CO hanno tramato per realizzare la serata del Raduno. Tutta in mio onore.
Naturalmente ringrazio per prima Wania Masini, per primo Gianfranco Spadoni, ed ancora per primo Sergio Vigili per quanto hanno fatto.
Eccezionale, nonostante la voce, la “performance” di Gianfranco che ringrazio particolarmente.
Basta così, Amici, ci siamo gasati abbastanza!!
Marcello
RADUNO DI PERLE : TRENTA ……E LODE!
Come conduttore della serata, ho fatto alla fine anche una breve intervista a Marcello Melani, chiedendogli, fra l’altro, quale dei trenta Raduni gli fosse piaciuto di più. “Questo” è stata la pronta e decisa risposta. Lo credo, ne ero convinto anche prima di porre la domanda, visto che ha ricevuto da tutti noi un’accoglienza che dire regale è poco. Lo abbiamo definito “la nostra trinità”: padre in quanto organizzatore di tutti i Raduni, figlio poiché perenne direttore del Mai Taclì, ed in fine spirito santo quale punto di riferimento degli Asmarini.
Gli abbiamo d’autorità ridotto l’età a 30 anni e 600 persone - alla luce di romantiche candele - gli hanno cantato in coro: (con l’accompagnamento dell’orchestra) “Tanti auguri a te, tanti auguri Marcello, tanti auguri a te”. E poi i regali, che l’hanno prima colto di sorpresa, poi stupito, in fine commosso. Regali a iosa dai decamerini, con in testa Vigili, Romagnoli e Berruti, regalo aureo dal folto gruppo dei “sudafricani”, regalo macchina fotografica digitale dai compagni di scuola, regalo personale dal fratello Paolo, targa regalo da Padre Protasio, per finire col regalo simbolico degli amici in genere che gli hanno deposto ai piedi con riverente inchino nientepopò di meno che…il mondo! (leggi mappamondo).
E sicuramente sto dimenticando i nomi di altri omaggiatori ai quali chiedo pertanto venia. Certo che alla fine Marcello era molto preoccupato per la difficoltà di reperire un Tir capace di portargli tutto a domicilio.....
E vi risparmio gli elogi di cui è stato ricoperto in continuazione (addirittura una poesia di Gigliola Franzolini) limitandomi a ricordare come a richiesta generale è stato poi lui, il signordirettore, ad aprire le danze con la consorte, l’affascinante signora Laura più radiosa che mai dopo aver ricevuto da Sergio Vigili, il nostro cantore dell’amore, un bellissimo mazzo di fiori.
Ma la serata è stata indimenticabile anche per noi tutti. Già la fortissima affluenza, ( con gli arrivi della domenica mattina è probabile si siano raggiunte le 750/800 persone!) e poi la cena, sicuramente apprezzabile, e l’omaggio ad ognuno della bellissima Rosa Asmarina disegnata con arte da Gino de’ Bonetti e trasformata in segnalibro da Melani con sul retro una sua poesia scritta ad hoc. E Asmara? Come potevamo dimenticarla? Quindi ecco gli appropriati interventi di Padre Protasio e della signora Lola Poggi Goujon dell’Unesco e le tante iniziative a fine benefico: la lotteria e la vendita di libri tra cui “Le Arance non sono Verdi” scritto mirabilmente da Fiorella Nuovo.
Dulcis in fundo..... la mitica orchestra “Boys” presentata spettacolarmente alla Raffaella Carrà (ricordate Carramba che sorpresa?) con il sempre giovane Pippo Maugeri e la favolosa Luana, la cui voce migliora col tempo come il buon vino. E così le danze sono durate buona parte della notte ed i più sono andati a letto quasi all’alba… Peccato, veramente peccato per chi non è potuto venire, anche se noi abbiamo ricordato gli assenti con un grosso applauso che voleva essere per loro un affettuoso abbraccio.
Avrebbero assistito alla presentazione di tutte le colonne portanti del Mai Taclì, avrebbero partecipato al commovente minuto di raccoglimento (luci abbassate mentre suonava il “Silenzio”) in memoria di coloro che hanno realizzato un’imponente opera di civiltà in Eritrea, di quelli, di pelle bianca e nera, che hanno donato la vita per il tricolore (a proposito, chiedo perdono per l’involontario grave lapsus quando ho indicato nel 1940 -. e non nel 1941 –l’occupazione dell’Asmara e vi assicuro che l’avere regalato agli inglesi un anno intero mi rompe parecchio!) e di tutti i nostri cari, parenti ed amici che ci hanno preceduto nel Paradiso degli Asmarini.
In conclusione, splendido Raduno, veramente all’altezza delle migliori aspettative. E mi sia consentito di dire che il merito va, oltre che a Melani, alla bravissima Wania Masini che è stata l’anima del Comitato Organizzatore, a Sergio Bono mirabile supervisore di luci, suoni e staff artistico, al pazientissimo gestore dei posti a tavola, Renato Acquadro, a Sergio Vigili continuo vulcano di idee ed a Tonino Lingria sempre disponibile e dispensatore di simpatia e di regali, tra cui uno apprezzatissimo al sottoscritto (arigrazie!).
Acta est fabula, lo spettacolo è finito.
Restano il rimpianto, il ricordo e la nostalgia per quello che possiamo veramente definire un Super Raduno! Fa trenta..... e lode!
Gianfranco Spadoni
P.S. Un amico asmarino che ho relazionato sulla serata di gala mi ha chiesto se c’erano degli ospiti illustri.
“Si – ho rsposto- “seicento!”
Fiorella da Parigi
Al Raduno degli Asmarini avevo partecipato una sola volta, circa quindici anni fa, a Numana. Poi succedeva sempre qualcosa che mi impediva di spostarmi da Parigi e non sono più venuta. Ma quest’anno ce l’ho messa tutta: si festeggiava il trentesimo anniversario, PERLE! e avendo io scritto per l’occasione il libretto “ Le arance non sono verdi”, non potevo certo mancare. Ho imbarcato con me i miei amici parigini Jean e Lola Goujon e Puki Nitti, tutti dell’UNESCO e da anni impegnati in azioni di cooperazione in favore dell’Africa. Non mi aspettavo di vedere tanta gente a Riccione (più di cinquecento persone, mi dicono). Tra loro ho viso solo le mie amiche e compagne di scuola. Gli altri non li ho riconosciuti ma ogni tanto qualcuno mi avvicinava…”Io sono”…E lì abbracci e racconti delle rispettive vite. Che dire? Ho provato grandi emozioni, ho apprezzato l’ottima organizzazione, i buonissimi pasti, ho vibrato con tutti gli altri durante la simpatica e spigliata presentazione di Gianfranco Spadoni, ho stabilito contatti con nuovi Asmarini, il mio libretto si è vendutio bene, Padre Protasio sarà felice quando ne riceverà il ricavato: ogni volumetto venduto corrisponde ad un bel mucchio di mattoni per la scuola di Massaua. Sono felice di essere venuta, non fosse altro per poter dire: “C’ero anch’io”
Fiorella Nuovo
.....e..... solo per caso
Venuto a Riccione semplicemente per accompagnare la mia amica Fiorella Nuovo in occasione della presentazione dei suoi ricordi di Asmarina, non potevo certo immaginare di ritrovarmi fra cinquecento persone tutte nate o vissute, come me, negli ex territori di oltre mare dei nostri due Paesi l’Italia e la Francia. Sono nato nel 1934 a Lomé in Togo da un padre Governatore in Africa Orientale Francese (AOF). Ho accompagnato qualche anno fa mia moglie Lola Poggi, collega di Fiorella all’UNESCO, in una missione a Dakar. Quando l’aereo ha toccato la terra d’Africa, non ho potuto trattenere le lacrime….L’Africa ha tanto contato per noi tutti. Le testimonianze che ho potuto raccogliere durante questa manifestazione, i ricordi e anche le speranze, mi hanno profondamente commosso e vi ringrazio tutti di questa bella iniziativa. “Le arance non sono verdi” di Fiorella, con i suoi ricordi così vivi e veri, non mancheranno di ispirare altri a testimoniare, anche per scritto, le loro esperienze, i loro ricordi,, la loro visione del futuro.
Jean Goujon, urbanista, Parigi.
Costas da Londra……
Caro Marcello, non ho potuto parlarti al raduno ma ora che sono qui a Londra vorrei ringraziarti per l’impeccabile organizzazione e per l’opportunità che mi avete dato di ritrovare i miei vecchi amici asmarini e di rivivere i miei anni di gioventù. Questa era la prima volta che ho partecipato al Raduno del MAI TACLI’ ed ora capisco quello che ho perso in tutti questi anni. Di nuovo complimenti e grazie per il lavoro che fate e per la fatica che spero possa continuare, così che gli Asmarini siano sempre in contatto e uniti. Era veramente molto commovente. Tanti saluti
Costas Stylianidis
I “Dona ferentes” di Decameré
Gigliola Franzolini, poetessa ormai affermata, nota e premiatissima, ha letto e consegnato la sua poesia scritta su pergamena racchiusa in un quadretto.
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Mietta Alpi, un mare di disponibilità, gentilezza e bontà, ha consegnato il quadro di Giovanni Montemanni che rappresenta il paese di Marabù sulla strada Decameré-Seganeiti.
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Benito Romagnoli, provetto scultore del legno di ulivo ha consegnato al Direttore, scolpita, la simbologia del Mai Taclì (acqua chiara, pura etc): una gazzella che si disseta e nel retro il profilo dell’Amba Tochilé.
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Il sottoscritto, a nome di Gianni Berruti impossibilitato a venire perché trattenuto da fatti veramente importanti, ha consegnato una vistosa targa in ceramica a colori in cui è riprodotto uno scorcio di Viale Mussolini con l’American Bar e il Bar Royal e sullo sfondo il profilo di un lato della Cattedrale (ricavato da un dipinto di Ingrgneri), in belle lettere – alla base – MAI TACLI’ 30° RADUNO. Grazie Ragazzi!
Sergio Vigili