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Daaro Addi, ovvero il Sicomoro del Villaggio.

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22/08/2014 15:51 #23024 da Agau-del-Semien
Caro Cristoforo,
sono d’accordo con te quando dici che gli atti di terrorismo iniziarono contro i nostri “ Concessionari” ad opera di esponenti unionisti composti da etiopici, eritrei armati e sovvenzionati dal re dei re e dagli inglesi.
Qui desidero far presente chi erano gli unionisti e come si presentasse la situazione politica nella nostra ex colonia.
In quel periodo l’Eritrea era ambita da molte nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale e, non ultima l’Italia che mirava ad ottenerne il protettorato.
La posizione strategica della ex colonia nel Mar Rosso faceva gola agli Stati Unita d’America, all’Inghilterra e all’Unione Sovietica.
Le soluzione presentate in seno all’ONU andavano dall’annessione all’Etiopia sollecitata per ragioni storiche, etniche e religiose e considerata come riparazione ai danni arrecati dall’Italia all’Impero Etiopico a partire dal cambio del nome imposto dal Martini e sostituendo il vecchio nome della regione, da Mareb Melash ad Eritrea, alla conquista di Addis Abeba.
L’USA sosteneva questa tesi per avere basi militari sul Mar Rosso ed infatti da documenti ora reperibili ed non più coperti da segreto, dimostra che l’America voleva la base di Asmara in cambio dello sbocco al mare per Addis Abeba.
L’URSS optava per l’indipendenza dell’Eritrea ma rimase isolata al consiglio ONU. Il Regno Unito spingeva la causa degli arabi e in particolare dei sudanesi e chiedeva che tutto il bassopiano occidentale, fino a Keren, diventasse parte della provincia di Kassala.
La Francia osteggiava l’eventuale unione con l’Etiopia per non perdere la posizione privilegiata che aveva Giubuti per il commercio con Addis Abeba.
I paesi arabi, consapevoli della presenza del 50% di eritrei con fede musulmana,erano molto attivi e finanziavano le popolazioni islamiche dei bassopiani perché reagissero contro il nemico di sempre, l’ Etiopia cristiana.
Questo più o meno il quadro generale internazionale e locale. Ora cerchiamo di capire come fosse diviso il popolo eritreo quando la questione approdò all’ONU.
I principali partiti erano (elencati in ordine di importanza) :
Unionisti, molto forte nell’altopiano formato dall’elite eritrea, dal clero e dai funzionari dell’amministrazione britannica.
Autonomisti, eritrei dei bassopiani di entrambe le confessioni
Lega musulmana, sostenuta dal Regno Unito in funzione degli interessi del Sudan, Egitto e paesi della penisola arabica.
Pro-Italia. Formato da ex ascari ed ex funzionari del governo italiano. Partito di scarsa rilevanza.
Liberal-progressista. I pochi intellettuali eritrei.
Perché ho voluto precisare tutto questo? Perché caro Cristoforo, anche se con il dolore nel cuore, dobbiamo ammettere che pochi furono gli eritrei che ci sostennero dopo la nostra sconfitta nella seconda guerra mondiale, e tantissimi, molto presto si dimenticarono di noi.
Sotto le varie latitudini impera sempre, o quasi sempre il motto: Vae victis!

Agau

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21/08/2014 13:15 #23013 da cribar
Agau mi permetterà di aggiungere che i primi atti di terrorismo, nei nostri confronti ed i più sanguinosi, furono rivolti proprio verso le "concessioni" si voleva colpire proprio gli Italiani più legati a quelle terre. Piantagioni furono segate al suolo, le "concessioni" di Elaberet trasformate in fortini si dotarono persino di autoblinde e sostennero veri combattimenti.
Un concessionario di Ghinda seppur febbricitante si difese in casa uccidendone tre se ben ricordo. Gli shifta in parte Etiopici ma anche Eritrei erano dotati di una folta, crespa capigliatura che giurarono di accorciare quando avrebbero liberato il territorio dalla presenza italiana. Essi rappresentavano il braccio armato del Partito Unionista che agiva in favore di Hailè Sellasie ed erano tollerati, quando non armati e diretti dall'occupante Inglese. Per foruna Eros Chiasserini ci lascia un opuscolo "Gli anni difficili" dove questi eventi vengono documentati. Ne ripropongo la lettura.
E' doveroso aggiungere che non tutti gli Eritrei condividessero i metodi e a volte si schierarono con gli Italiani.
Un saluto Cribar.

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  • Carlo Di Salvo
21/08/2014 08:17 #23009 da Carlo Di Salvo
Grazie Giacinto ne avevo visti alcuni brani, ma non così completo è una cosa che mi ha molto commosso, sono andato anche sul sito ed ho messo il commento non so se altri lo hanno letto.-

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20/08/2014 17:08 #23002 da Giacinto-Matarazzo
CARLO, eri al corrente di questo servizio trasmesso dalla RAI. Che dici ?
Cisi

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20/08/2014 17:07 #23001 da Giacinto-Matarazzo
WANIA, è un servizio andato in onda il 15 agosto c.a. su Raitre. Ma a me lo ha detto Anna Goffi al telefono. Io l'ho visto su FACEBOOK inserito dall'amico Costas Stalianidis anche lui assabino. E così l'ho inserito sul Maitaclì. Quanti ricordi di quel tempo e quanti viaggi in littorina. 4 ore Asmara-Massaua e viceversa. Ricordo la partenza alle 14, contestualmente, sia da Asmara che da Massaua, arrivo alle 18. E quando adibite al servizio per il trasporto di nostri connazionali rimpatriandi, per conto governo, arrivavano a Massaua direttamente nel porto sotto la nave che doveva imbarcarli. E quando durante il periodo degli scifta furono applicate delle robuste grate di ferro ai finestrini con reti di ferro per evitare che fossero lanciate bombe a mano all'interno. Han capito quanto è stato fatto da noi in quella loro terra e ora stanno cercando di recuperare nei loro errori. C'est la vie, direbbero i francesi.
Cisi

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20/08/2014 16:14 #23000 da wania
[justify] GIACINTO si, mi interessava e l'ho visitato. E' stata una visita piacevolissima e ti ringrazio. Lo riguarderò ancora nei prossimi giorni perché io provo gioia quando vedo i luoghi dei nostri anni verdi, gioia e nostalgia; come quando torno all'Asmara........tornavo, via, perché ora chissà!.....Beh ciao buona serata a tutti voi in famiglia. Bye e di nuovo grazie e bravo! Bravo! [/justify]

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