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Daaro Addi, ovvero il Sicomoro del Villaggio.

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14/08/2014 11:26 - 14/08/2014 11:28 #22923 da Agau-del-Semien
In Tigrino, il baobab si dice daarit. La Madonna è Mariam, da qui il nome di Mariam Daarit la Madonnina del Baobab di Cheren.

Unisco una foto della sistemazione della piccola chiesetta eseguita ad opera della comunità italiana di Cheren. La foto risale alla fine del 1940, inizio 1950.



Agau
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Ultima Modifica: 14/08/2014 11:28 da Agau-del-Semien.

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14/08/2014 09:05 #22922 da Francesco
Ave, SIROCCHIA,
anch'io sostai presso quel mitico albero nel febbraio 2004, quando un taxi mi portò a Cheren.Era, per me la prima volta,ma il mio pensiero era il cimitero militare italiano e la locale chiesa di S.Antonio.
La cittadina, per me nulla di eccezionale, a parte le montagne, era piena degli appestati seguaci di maometto.
Sono stato colpito dalla loro abilità nell'arte orafa.

Quel cretinoide che avevate appresso perchè non lo avete affidato alla "Gola del Diavolo"?
EEA

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14/08/2014 07:24 - 14/08/2014 07:30 #22921 da La Sirocchia
Una succinta leggenda sulla Madonnina del baobab:
A qualche km. da Asmara sulla strada per Cheren c'è un gigantesco baobab che fa da cornice a un altarino votivo. Intorno a questo complesso è nata una leggenda: si racconta che in tempi non specificati, nei pressi del grande baobab ci fu una cruenta battaglia, forse fra tribù avversarie, o un assalto al vicino villaggio da parte di un orda spietata in cerca di fare razzia e distruzione. La popolazione fu in parte sterminata, in parte riuscì a sfuggire al massacro e un piccolo gruppo cercò rifugio e protezione negli anfratti che il grande tronco del baobab presenta. Il gruppo impaurito e disperato trovò conforto nella preghiera rivolta alla Madonna e lo fece con tanto fervore e devozione che venne salvato. Fu così che i miracolati si sentirono in dovere di costruire un altarino votivo come noi lo vediamo, meta di turisti che soddisfano la loro curiosità avvicinandosi al gigantesco albero, e meta di pellegrinaggio per chi ha fede. Nel tempo qualcuno pensò di porre vicino all'altare un raccoglitore per le elemosine da destinare alla vicina chiesa per le opere di carità, ma si sa, l'occasione fa l'uomo ladro, e presto qualcuno si appropriò del gruzzoletto...non passò molto tempo e un individuo del villaggio fu colto da pazzia (malattia assai temuta dagli eritrei) gli abitanti del villaggio ritennero che l'accaduto fosse il egno per individuare il colpevole che intimorito confessò;da quel giorno nessuno più osò toccare le elemosine. Chiaramente si ratta di leggenda...ciascuno può fantasticare, credere o raccontare così' come sto facendo io. Faccio un'osservazione mia personale: Eravamo nell'anno 1992 quando rivisitammo il luogo del grande baobab, con noi c'era una persona che metteva piede in Eritrea per la prima volta e alla mia esclamazione < che strano, io ho sempre ricordato il grande baobab, sul ciglio della strada invece è decisamente più indietro> e la persona esclamò: ecco le fantasie dei nostalgici. si fanno i ricordi a loro uso e consumo.. (o qualcosa di simile)ma ciò che mi disturbò fu l'ironia con cui sentenziò; mi riportò ai primi tempi del mio rientro in patria, tempi duri davvero per l'incomprensione che dimostravano i miei coetanei nei confronti della mia nostalgia per una terra he ritenevano insignificante, una terra come qualsiasi altra niente di più. Il frate cappuccino, di cui non ricordo il nome, mi venne in soccorso spiegando che si il baobab si trovava proprio sul ciglio della pista percorsa dalle carovane dei dromedari che da Asmara andavano a Cheren e nel basso piano in generale, ma che più tardi quando l'Italia progettò e costruì (a proprie spese) la rete stradale che congiunge le varie città dell'Eritrea, il percorso venne modificato per esigenze tecniche tanto da lasciare il nostro baobab in posizione arretrata. Io avevo visitato il luogo da bambina...(1938) circa 54 anni prima del fatidico 1992..oggi sono trascorsi ormai ben 22 anni e mi ricordo ancora la voce e l'ironia di quell'incauta persona. Chissà che col tempo non diventi leggendario anche questo mio ricordo.
Ultima Modifica: 14/08/2014 07:30 da La Sirocchia.

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14/08/2014 06:22 #22916 da Francesco
Ave AGAU, ho letto la posta. Grazie delle precisazioni.
EEA

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14/08/2014 06:19 #22915 da Francesco
Qui si respira un'aria eccellente, cara S.,e non ci girano nè tacchi e nè ciabatte...ma ben altro se siamo insultati.
Buona giornata
ps Nulla di personale, per carità.

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13/08/2014 20:47 #22912 da Agau-del-Semien
molto spesso soggiornavo a Cheren e quasi sempre tutte le vacanze estive.Curioso!

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