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Daaro Addi, ovvero il Sicomoro del Villaggio. |
24/10/2014 14:31 #23583
da Narrante
Etnie dell'Eritrea: queste sconosciute, o quasi, almeno
per Silvano, gli interessati possono cliccare sul link:-
etnie dell'eritrea
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etnie dell'eritrea
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18/10/2014 03:00 - 18/10/2014 03:09 #23506
da Agau-del-Semien
CHEREN
center]img/[/center
Cheren è la terza città per popolazione dell'Eritrea, situata a nord ovest di Asmara, con una popolazione di circa 75.000 persone. È capoluogo della regione dell'Anseba. La città crebbe lungo una ferrovia eritrea diretta ad Asmara, oggi smantellata.
IL VECCHIO ALBERGO RISTORANTE SANHAIT
IL VECCHIO PALAZZO RIVA
AGAU
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Cheren è la terza città per popolazione dell'Eritrea, situata a nord ovest di Asmara, con una popolazione di circa 75.000 persone. È capoluogo della regione dell'Anseba. La città crebbe lungo una ferrovia eritrea diretta ad Asmara, oggi smantellata.
IL VECCHIO ALBERGO RISTORANTE SANHAIT
IL VECCHIO PALAZZO RIVA
AGAU
Ultima Modifica: 18/10/2014 03:09 da Agau-del-Semien.
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04/10/2014 17:21 - 04/10/2014 17:23 #23383
da Agau-del-Semien
L'Amico Cristoforo, ci invia questa preghiera che era ed è rimasta nel cuore di chi realmente giunse in Eritrea quando il suo territorio era inospitale ed arido e ne fece una piccola serra.
Molti indigeni ripagarono il tanto lavoro dei nostri Concessionari attaccandoli ed uccidendoli nelle loro case.
Agau
PREGHIERA (PROFANA) DEL CONCESSIONARIO*
SIGNORE CHE, QUELLE TERRE ARIDE E ASSOLATE, HAI PERMESSO RENDESSIMO FECONDE; DOVE POI LA FURIA UMANA ALZO' LA SCURE ATTENTANDO ALLA VITA E COLPENDO IL LAVORO.
SIGNORE CHE COLA' HAI PERMESSO CHE DA FIUMI SEPOLTI, CHE PAREANO SPIAGGE, NE TRAESSIMO LINFA DA ADDURRE AD OGNI SEME SI CHE IL TUO DONO PIÙ' GRANDE: LA VITA, POTESSE SBOCCIARE.
SIGNORE FAI CHE IO POSSA: PERDONARE E PROSEGUIRE SERENO I MIEI GIORNI A VENIRE, LENIRE IL DOLORE, FIACCARE LA MEMORIA.
SIGNORE FAI CHE NEL GIARDINO DELL'EDEN IO POSSA RACCOGLIERE I FRUTTI CHE COLA' MI FURON NEGATI.
Anonimo
Ps:
"Concessionari"erano chiamati in Eritrea gli Agricoltori/Allevatori, in quanto la maggior parte delle terre non era di loro proprietà ma concessa dallo Stato
Molti indigeni ripagarono il tanto lavoro dei nostri Concessionari attaccandoli ed uccidendoli nelle loro case.
Agau
PREGHIERA (PROFANA) DEL CONCESSIONARIO*
SIGNORE CHE, QUELLE TERRE ARIDE E ASSOLATE, HAI PERMESSO RENDESSIMO FECONDE; DOVE POI LA FURIA UMANA ALZO' LA SCURE ATTENTANDO ALLA VITA E COLPENDO IL LAVORO.
SIGNORE CHE COLA' HAI PERMESSO CHE DA FIUMI SEPOLTI, CHE PAREANO SPIAGGE, NE TRAESSIMO LINFA DA ADDURRE AD OGNI SEME SI CHE IL TUO DONO PIÙ' GRANDE: LA VITA, POTESSE SBOCCIARE.
SIGNORE FAI CHE IO POSSA: PERDONARE E PROSEGUIRE SERENO I MIEI GIORNI A VENIRE, LENIRE IL DOLORE, FIACCARE LA MEMORIA.
SIGNORE FAI CHE NEL GIARDINO DELL'EDEN IO POSSA RACCOGLIERE I FRUTTI CHE COLA' MI FURON NEGATI.
Anonimo
Ps:
"Concessionari"erano chiamati in Eritrea gli Agricoltori/Allevatori, in quanto la maggior parte delle terre non era di loro proprietà ma concessa dallo Stato
Ultima Modifica: 04/10/2014 17:23 da Agau-del-Semien.
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30/09/2014 15:44 #23359
da Francesco
Caro Cristoforo,
Farinacci era molisano, di Isernia.
Il suo comportamento, mentre era in procinto di morire, riscattò l'unica pecca ( ch'io sappia),che era quella relativa alla vicenda di quell' "infortunio"sulla riva meridionale del Tana.
Di fronte al plotone di esecuzione, composto da una masnada di cd partigiani-volle morire da soldato- rifiutando la benda e girandosi all'ultimo momento- per mostrare il petto e non la schiena- come avrebbero preferito i suoi carnefici comunisti!
Ospedale civile di Gondar: ore 17 del 6 dicembre XIX e.f.
E proprio a causa di quella gragnola di bombe, che gli stramaledetti figli di Albione ( con le dovute esclusioni)vollero incosciamente salutare il mio ingresso in questo mondo, che a mia madre ordinarono di non allattarmi con il proprio latte!Ma questa è un'altra storia.
EEA
Francesco
Farinacci era molisano, di Isernia.
Il suo comportamento, mentre era in procinto di morire, riscattò l'unica pecca ( ch'io sappia),che era quella relativa alla vicenda di quell' "infortunio"sulla riva meridionale del Tana.
Di fronte al plotone di esecuzione, composto da una masnada di cd partigiani-volle morire da soldato- rifiutando la benda e girandosi all'ultimo momento- per mostrare il petto e non la schiena- come avrebbero preferito i suoi carnefici comunisti!
Ospedale civile di Gondar: ore 17 del 6 dicembre XIX e.f.
E proprio a causa di quella gragnola di bombe, che gli stramaledetti figli di Albione ( con le dovute esclusioni)vollero incosciamente salutare il mio ingresso in questo mondo, che a mia madre ordinarono di non allattarmi con il proprio latte!Ma questa è un'altra storia.
EEA
Francesco
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30/09/2014 08:57 #23353
da cribar
Cari Francesco,
come sempre aggiornatissimo, l'incidente di pesca di Farinacci era noto, a maggior ragione , anche in Africa. A Cremona, città che frequento spesso per vincoli familiari, lui molisano o della Basilicata, nonostante tutto gode di un buon ricordo e sulla sua tomba spesso c'è un mazzo di fiori
Tu nato di venerdì, alle ore diciassette, sotto le bombe inglesi, puoi essere l'emblema di quanto noi si sia patito. Ma siccome non siamo superstiziosi consideriamo anche che ci siamo sempre ripresi perché il nostro è lo spirito dei pionieri.
Cristoforo.
come sempre aggiornatissimo, l'incidente di pesca di Farinacci era noto, a maggior ragione , anche in Africa. A Cremona, città che frequento spesso per vincoli familiari, lui molisano o della Basilicata, nonostante tutto gode di un buon ricordo e sulla sua tomba spesso c'è un mazzo di fiori
Tu nato di venerdì, alle ore diciassette, sotto le bombe inglesi, puoi essere l'emblema di quanto noi si sia patito. Ma siccome non siamo superstiziosi consideriamo anche che ci siamo sempre ripresi perché il nostro è lo spirito dei pionieri.
Cristoforo.
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26/09/2014 18:09 #23331
da Francesco
Caro Cristoforo,
è stata una bella lettura che mi ha portato lontano nel tempo e nei luoghi. A tal proposito, sai già che di Gondar, mia città natale, non ricordo nulla.Avevo circa due mesi, quando il gen. Guglielmo Nasi ordinò l’evacuazione di tutti i civili anziani, donne e bambini dal capoluogo dell’Amara con destinazione l’Asmara.
Bahar Dar, Gorgorà, Azozò ed alcune degli isolotti del Tana sono luoghi a me familiari, in quanto mi riecheggiano ancora i ricordi dei miei genitori e spesso mi raccontavano del loro periodo più felice: dal luglio 1939 ( mese in cui mia mamma arrivo’ in AOI) all’inizio della guerra.
Un periodo florido ed indimenticabile.Pensa che papà, dopo la guerra del 35/36, pensò di sfruttare le sue capacità di imprenditore edile e decise di restare in Etiopia, iniziando da Gondar, ove c’era molto da costruire: infrastrutture e case.In pochissimi anni fece fortuna tanto da riservare una sorpresa a mamma: una villetta completamente arredata, che perdemmo con la guerra.
Poi papà venne richiamato e finirono le gite al lago Tana, assieme ad un’allegra brigata di amici.Insomma finì la loro “belle epoque”!
Poi, con la guerra vennero le preoccupazioni, io che dovevo ancora nascere ed ero impaziente ecc. Io, nacqui di venerdì alle 17 ,preceduto da un violento bombardamento di quei figli di “buona donna” degli inglesi, nel nuovissimo ed italianissimo ospedale vicino al Castello Fasilides che conosco tramite foto e video di youtube.
Si, il lago venne visitato da Achille Starace, dopo la sua incruenta “Marcia su Gondar” degli ultimi giorni della guerra per la conquista della città e del territorio circostante.
Roberto Farinacci, si trovava in Etiopia, non nella veste di gerarca, ma in forza alla Regia Aereonautica essendo tenente pilota. Al riguardo racconto un fatterello sul suo conto: durante una partita di pesca di frodo ( pescava con gli esplosivi) nel lago, una bomba, da lui confezionata, gli scoppiò in anticipo tra le mani perdendo una mano. L’episodio lo vollero far passare per un infortunio avvenuto durante una “esercitazione bellica” e la mutilazione per cause belliche gli fruttò
un vitalizio a vita, come grande invalido di guerra.Anche allora le voci si rincorrevano e l’invidia era sempre in agguato, tant’ che il Duce ne venne a conoscenza e , per evitare uno scandalo, lo costrinse a devolvere la pensione di guerra in beneficenza. Io invece l’avrei cacciato dal partito e inviato al carcere militare di Gaeta!
Circa alla località dell’incidente posso affermare ( fonte: mio padre) che si tratta del lago Tana e non del laghetto nei pressi di Dessiè.
Caro collega Geometra, geometra di un tempo e non quelli attuali,ti chiedo se per caso, avessi conosciuto un ns collega, ma più anziano, tale Poletti Loredano, uscito dalle aule del vs Bottego?
Il collega l’ho conosciuto a Cassino,durante un perodo di lavoro espletato in quella cittadina nel 1964. L’ho rivisto circa sei o sette anni fa durante il raduno di Perugia.
Un caro saluto
Francesco
è stata una bella lettura che mi ha portato lontano nel tempo e nei luoghi. A tal proposito, sai già che di Gondar, mia città natale, non ricordo nulla.Avevo circa due mesi, quando il gen. Guglielmo Nasi ordinò l’evacuazione di tutti i civili anziani, donne e bambini dal capoluogo dell’Amara con destinazione l’Asmara.
Bahar Dar, Gorgorà, Azozò ed alcune degli isolotti del Tana sono luoghi a me familiari, in quanto mi riecheggiano ancora i ricordi dei miei genitori e spesso mi raccontavano del loro periodo più felice: dal luglio 1939 ( mese in cui mia mamma arrivo’ in AOI) all’inizio della guerra.
Un periodo florido ed indimenticabile.Pensa che papà, dopo la guerra del 35/36, pensò di sfruttare le sue capacità di imprenditore edile e decise di restare in Etiopia, iniziando da Gondar, ove c’era molto da costruire: infrastrutture e case.In pochissimi anni fece fortuna tanto da riservare una sorpresa a mamma: una villetta completamente arredata, che perdemmo con la guerra.
Poi papà venne richiamato e finirono le gite al lago Tana, assieme ad un’allegra brigata di amici.Insomma finì la loro “belle epoque”!
Poi, con la guerra vennero le preoccupazioni, io che dovevo ancora nascere ed ero impaziente ecc. Io, nacqui di venerdì alle 17 ,preceduto da un violento bombardamento di quei figli di “buona donna” degli inglesi, nel nuovissimo ed italianissimo ospedale vicino al Castello Fasilides che conosco tramite foto e video di youtube.
Si, il lago venne visitato da Achille Starace, dopo la sua incruenta “Marcia su Gondar” degli ultimi giorni della guerra per la conquista della città e del territorio circostante.
Roberto Farinacci, si trovava in Etiopia, non nella veste di gerarca, ma in forza alla Regia Aereonautica essendo tenente pilota. Al riguardo racconto un fatterello sul suo conto: durante una partita di pesca di frodo ( pescava con gli esplosivi) nel lago, una bomba, da lui confezionata, gli scoppiò in anticipo tra le mani perdendo una mano. L’episodio lo vollero far passare per un infortunio avvenuto durante una “esercitazione bellica” e la mutilazione per cause belliche gli fruttò
un vitalizio a vita, come grande invalido di guerra.Anche allora le voci si rincorrevano e l’invidia era sempre in agguato, tant’ che il Duce ne venne a conoscenza e , per evitare uno scandalo, lo costrinse a devolvere la pensione di guerra in beneficenza. Io invece l’avrei cacciato dal partito e inviato al carcere militare di Gaeta!
Circa alla località dell’incidente posso affermare ( fonte: mio padre) che si tratta del lago Tana e non del laghetto nei pressi di Dessiè.
Caro collega Geometra, geometra di un tempo e non quelli attuali,ti chiedo se per caso, avessi conosciuto un ns collega, ma più anziano, tale Poletti Loredano, uscito dalle aule del vs Bottego?
Il collega l’ho conosciuto a Cassino,durante un perodo di lavoro espletato in quella cittadina nel 1964. L’ho rivisto circa sei o sette anni fa durante il raduno di Perugia.
Un caro saluto
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