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Daaro Addi, ovvero il Sicomoro del Villaggio.

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09/03/2015 00:29 #24635 da Francesco
Benito, tengo a precisare o, meglio ancora, a significare che il termine sorreta o soreta non è per nulla offensivo o volgare. E’ semplicemente, composto da un un sostantivo, seguito da un pronome possessivo, che significa tua sorella in dialetto napoletano.
Così, come ad esempio: papete=tuo padre, pateme=mio padre, sorema=mia sorella, mammeta=tua madre, flglite=tuo figlio, fratete= tuo fratello, frateme=mio fratello ecc.
L’”incidente” ( lo chiamo così, perché quì spesso avviene, secondo l’interpretazione dato ad un determinato termine) prende le mosse dal suo post in lingua inglese. Da lì , sempre scherzando,inviai un post con la frase “Mansur, parl comm ta' fatt mammeta”, seguita dalla nota canzone; lei mi rispose in lingua yiddish ed io rilanciai il mio post con la frase “incriminata”. Tutto qui!
Benito, lo vede cosa succede non appena uno cambia stanza?
Sieg heil

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08/03/2015 10:23 - 08/03/2015 12:31 #24632 da Agau-del-Semien
Ciao Cristoforo,
grazie, ma, mi confondi con i tuoi riconoscimenti.
Tu ben sai che noi amiamo cosi tanto la terra che ha dato i natali ai genitori ed a noi sino a giungere all'opposto sentimento, quello del risentimento, per il trattamento riservatoci dalla maggior parte degli indigeni che tutto ci devono.
Ma questa è altra storia.
Terminate le mie fatiche in terra Thai - abbiamo finalmente compltato le costruzioni e siamo alle rifiniture delle coperture - rientrerò in itaglia e potrò cosi dedicare un po' di tempo all'Abissinia.
Tu certamente ricordi la consuetudine delle popolazioni musulmane dell'Eritrea in occasione della posa della prima pietra, o l'inaugurazione della nuova abitazione, fatte sempre alla Domenica. E' loro credenza che il mondo Iddio lo abbia creato quel giorno :
خلق الله الأرض في يوم الأحد e recitano : Iddio creò la terra nel giorno di Domenica.

Riprendeerò appunto di domenica, a Dio piacendo. Oggi sul forum ho letto che la nuova veste piace,grazie Cristoforo.
Agau
Ultima Modifica: 08/03/2015 12:31 da Agau-del-Semien.

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07/03/2015 10:45 #24626 da cribar
Caro Agau del Semien,
ti sono grato per le precisazioni di carattere storico, etnografico e di attualità circa l'Eritrea. La tua precisione sfiora il rigore ma è giusto che sia così. Erminia Dell'Oro è una scrittrice che in Italia ha raggiunto una certa fama, forse si concede alcune libertà poetiche, forse romanza dove non sa.
Ricordo che descrisse l'occupazione di Asmara da parte delle truppe inglesi con una popolazione festante e plaudente, mentre gli Inglesi trovarono una Asmara deserta e con infissi sbarrati. Neanche gli Eritrei considerarono "liberatori" i Britannici. Lei fa letteratura, romanzi noi cerchiamo la Storia, la realtà dei fatti. Ben vengano quindi le precisazioni tipo quelle mosse da Agau, altrimenti di scritto resta solo la versione romanzata, che sarà bella ma non sempre è vera. Grazie Agau, auspico un tuo maggior impegno sulle pagine specifiche del Sito, che non potrà che essere arricchito.
Cribar.

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28/02/2015 11:59 - 28/02/2015 12:01 #24589 da Narrante
Caro Agau, fai bene a precisare le imprecisioni riportate nell'articolo di Erminia dell'Oro e riportate su Famiglia Cristiana in un numero del...1992
A quell'epoca stando a quanto asserito da Wania e da Carlo, ci si poteva muovere all'interno dell'Eritrea liberamente senza restrizioni
Restrtizioni messe in atto dopo le scaramucce (costate la vita a oltre 20000 Eritrei e Etiopici) avvenute con la Somalia per motivi di confine.
Per quanto riguarda le etnie anche a me risulta che siano 9. Ma considerando i sottogruppi superano di gran lunga questo numero come tu stesso hai fatto presente.
Le altre inesattezze circa il significato del nome Asmara, non sono in grado di dire nulla.
Ricordo che si usava fare il gioco dei 4 cantoni ma non so se fosse legato al numero dei principali gruppi residenti ad Asmara o se avesse un significato più romantico come quello di bosco Fiorito
Che i cammelli in Eritrea non ci fossero è cosa ben documentata che ci fossero i dromedari che venivano usati per le lunghe carovane che fungevano da....linea ferroviaria è largamente appurato: basta chiedere ai...dromedari
Come saprai, i programmi scolastici non prevedevano lo studio del territorio circostante, lo studio delle etnie e delle varie lingue parlate. Sotto tale aspetto erano carenti...
Mi piace però ricordare e dare il merito ad Erminia dell'Oro,che pur nelle sue inesattezze e imprecisioni, di aver, in un periodo in cui ormai nessuno si ricordava più della nostre colonie, di averne rilanciato la conoscenza e i risvergliato i ricordi col suo primo libro: Asmara Addio
seguiti da altri libri-ricordo che hanno contribuito a rilanciare e riunire noi ex-reduci a ritrovarci.
Da cosa nasce cosa e dal piacere di ricordare e di riunirsi, Marcello Melani insieme a un gruppo di fedelissimi, fecero di più: fondarono il Mai Taclì i cui reduci son quì a ricordare, a recriminare quella gioventù che lo scorrere degli anni ci porta via...
Nacque infine il Chichingiolo, seguito dal Corno d'Africa: riviste digitali che ben tutti ricordiamo.
E infine, alcuni, ma non son pochi, ci seguono su "Facebook" col motto:
Largo ai giovani! siamo quì e....teniamo botta!!!
Ultima Modifica: 28/02/2015 12:01 da Narrante.

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28/02/2015 03:57 - 28/02/2015 04:09 #24586 da Agau-del-Semien
Desidero commentare brevemente alcuni passi dell'articolo scritto dalla signora Dell'oro e proposto su questo forum da Narrante " Eritrea - dove l'Africa parla italiano".
Il mio commento è volto a integrare il testo originale in quelle parti ove, evidentemente a mio parere, sono carenti di informazioni, non corrette ed a volte prive di fondamento.
Vediamo assieme passo dopo passo.
1 -" il mio collega tedesco, sbriga in pochi attimi le formalità burocratiche"
Chi è giunto in Ertra(tigrino) Irtriya (arabo) - oggi questo è il nome della nazione nata dopo la guerra di liberazione - negli ultimi vent'anni , sa benissimo che l'attenzione posta dai funzionari di dogana e dell'immigrazione è talmente capillare che " i pochi attimi" diventano anche delle lunghe mezz' ore. I funzionari pongono poi grande attenzione al denaro importato nel paese con l'obbligo di cambiarlo in valuta locale solo ed esclusivamente in banche autorizzate e di conservare le eventuali ricevute di cambio da esibire all'uscita dal paese. Poi, dalla frase dell'autrice sembrerebbe che ella possa entrare ed uscire dal paese a suo piacimento, senza controlli da parte delle autorità competenti. Questo, forse, per far apparire il paese più libero e democratico.
2 -" Situato su una collina dalla terra rossa" L'autrice parla del cimitero di Asmera - infatti dopo la liberazione, la città non si chiama più Asmara- e dimentica che quella collina dalla terra rossa si è sempre individuata con il nome : Forte Baldisséra, almeno da parte dei vecchi coloniali e non.
3 - "Lassù, a quasi duemilacinquecento metri di altezza, c’era un villaggio, Asmara, che in lingua tigrina significa "bosco fiorito"". Probabilmente questa traduzione del nome Asmara dato dalla scrittrice è più di tipo "romantico"che reale.
Moltissimi "vecchi coloniali" e molti non vecchi coloniali sanno che l'origine del nome Asmara è tutt'altro.
Infatti si dice che in quella zona dell'altopiano, chiamato Kebessa, vivessero quattro (arbate) etnie : i Gheza Gurtom, i Gheza Shelele, i Gheza Serenser, e gli Asmae. Spinte dalle loro donne, le quattro tribù si unirono per difendersi dai predoni che scorazzavano in quell'area del paese.
Dopo aver combattuto e dispersi i predoni, decisero di dare un nome alla loro zona, e stabilirono di chiamarla " i quattro uniti",che in tigrino cosi suona:Arbate Asmera.
Successivamente la parola Arbate ( quattro), cadde in disuso e rimase solo il nome Asmera.
Come si vede, di fiorito o di boschi fioriti, vi è ben poco.
4 - ." Intorno volavano i falchi, le aquile reali" Nell'ex Africa Orientale Italiana, non esistono le aquile reali, come ben sanno "i vecchi coloniali" e anche i non
5 - " La littorina si lanciava fischiando in una piana arroventata dal sole, percorsa dalle carovane dei cammelli" In Ertra, ma in tutta ex AOI, non esistono i cammelli, invece ci sono i dromedari (dromas -ădis, gr. δρομάς -άδος «che corre, veloce»). Il cammello vive solo in Asia orientale. I vecchi coloniali conoscono benissimo il dromedario, usato largamente nel Sahel per le loro attività agricole.
6 - "dai mercanti di sale e da donne velate" In Ertra solo le genti Rashaida impongono il velo alle loro donne. Peraltro popolazione che vive principalmente sul litorale. I mercanti di sale, normalmente Afar o Assaorta, pur musulmani, non impongono il volto coperto alle loro donne, anzi, le stesse vestono in modo succinto, a seni scoperti, come ben sanno i vecchi coloniali e non.
7 - "Arrivarono dopo, ai tempi dell’invasione italiana dell’Abissinia, nel 1936, migliaia di altri italiani: lavoratori, disoccupati che non avevano niente da perdere, avventurieri in cerca di fortuna, artigiani e professionisti che si inventarono una nuova vita nella nostra Africa" Probabilmente anche i vecchi coloniali giunsero nello stesso modo. Non credo fossero tutti benestanti, ricchi e laureati.
8 - "Scaduto il mandato di amministrazione britannica l’Eritrea venne federata all’Etiopia"
Con il beneplacito di moltissimi eritrei e in particolare della chiesa copta eritrea. Tutti ricordano, vecchi coloniali e non, le entusiastiche accoglienze riservate dalla popolazione eritrea agli etiopici quando entrarono in Asmera con una colonna interminabile di auto.
9 - "Ma l’Eritrea era diversa dall’Etiopia; aveva avuto un’altra storia, un’altra lingua. I due popoli non si sono mai sentiti fratelli"
Le popolazioni che vivevano in quella parte e che divennero "Eritrei" per una pura invenzione italiana quando venne fondata l'Eritrea, sono differenti solo ed esclusivamente perché l'Italia diede loro un nuovo modo di pensare e vivere. Prima dell'invenzione Eritrea erano abissini come le genti del Tigrai e gran parte dell'Uollo.
Quindi, fratelli di sangue e non estranei!
10 - " I militari etiopici nazionalizzarono i beni di tutti gli stranieri". Vero. Anche gli eritrei, a liberazione avvenuta, saliti al potere, fecero la stessa cosa. Confiscarono i beni degli italiani.
11 - "Di notte si sentivano le urla dei prigionieri, uomini e donne torturati nelle carceri, luoghi di inimmaginabili."
Ora non si sentono più le urla perché i dissidenti spariscono nel nulla e i giovani, uomini e donne, vengono forzatamente avviati ai campi di addestramento militare. Chi può scappa a gambe levate affrontando disagi immani ed anche le sevizie e la morte.

12 - " Gli etiopici, aiutati dai russi, dai cubani, bombardarono con il napalm la regione del Sahel e ne distrussero completamente la capitale, Nacfa, città simbolo della resistenza"
Gli eritrei trovarono aiuti e finanziamenti nei paesi arabi della penisola e del golfo, non ultimo l'Iran. Paesi questi che vedevano la grande occasione di combattere e sconfiggere l'Etiopia, da sempre baluardo e simbolo del Cristianesimo in Africa.
Qui ricordiamo alcuni dati dell'ultimo censimento fatto in Eritrea. Popolazione: 6.335.000 ab. (stima 2013). Lingua: arabo e tigrino (ufficiali), inglese, italiano conosciuti. Religione: musulmani 68,3%, copti ortodossi 30%, 1,7% cattolici ed atre confessioni.
13 - "per difendersi, costruirono una straordinaria città sotterranea" istruiti dai Feddayin palestinesi.
14 -" Suor Rita Borghi, dell’Ordine dei Comboniani, in Eritrea da quasi quarant’anni, ha scritto pagine di diario bellissime di quei giorni." Infatti, giunti al potere, gli eritrei confiscarono tutti i seminari, i collegi e le strutture dei Comboniani e dei fratelli La Salle ed espulsero i sacerdoti e le suore. Come espulsero tutte le associazioni umanitarie italiane e straniere operanti in Eritrea.
15 - "Un piccolo Stato africano con 3.500.000 abitanti, 9 etnie". Al 2013 la popolazione era stimata in 6.335.000 di anime. Le etnie presenti in Eritrea sono ben più di nove. Cito a memoria, per difetto :(a)- Hamasien,Akelè Guzai,Seraè, TIGRINI (tutti emigrarono dal Lasta e da oltre Mareb, veri abissini). (b) - Bassopiano occidentale e orientale, BILENI, i MENSA, i MARIA, i BENI-AMER, NAHAU, AD TEMARIAM, AD TECLES, AD SCEK, AD ZAUR, gli ALGHEDEN, i SABDERAT, gli HALANGA; (c) BARIA, CUNAMA; (d) AFAR , RASHAIDA, SAHO', IROB.... Già 19! E quelli che non ricordo?
16 - . "Non vuole seguire l’esempio dei tanti Paesi africani che hanno fallito l’obiettivo dopo le decolonizzazioni ( parlando di Isaias Afwerki)". Infatti lui, attegiandosi a guida, l'hegemonicon, ha centrato in pieno l'obiettivo, è riuscito a costruire un paese florido, ricco, libero e democratico, ove la popolazione locale è talmente contenta da richiamare tutti i loro congiunti residenti all'estero perché rientrino in patria proprio per tutti gli exempla della loro presente vita in Ertrea e in particolare per la esistente liberta di parola, la preziosa parrhesia!
17 - "Lascio Asmara con molta malinconia". Ritengo a ragione, se si paragona l'Asmara dei vecchi coloniali e non, con l'Asmera di oggi.
18 - " Abbiamo fatto un viaggio bellissimo in un Paese in pace". In pace? Ma allora perché la gente scappa a gambe levate dall'Ertra e come mai vi sono sempre aperti fronti di guerra con lo Yaman, con il Tigrai e con l'Etiopia? E' noto come gli eritrei stiano combattendo in Somalia con le coorti islamiche contro gli etiopici.
19 - "donne copte con la croce tatuata sulla fronte". Pratica abbandonata da almeno 25 /30 anni. Solo le persone anziane portano la croce incisa a fuoco sulla fronte. Le nuove generazioni hanno dimenticato le secolari tradizioni cristiane del paese. Si ricordi che oggi i cristiani sono la minoranza nel paese.
Agau del Semien
Ultima Modifica: 28/02/2015 04:09 da Agau-del-Semien.
Ringraziano per il messaggio: cribar

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27/11/2014 06:58 #24028 da Agau-del-Semien
CCXL Battaglione Camicie Nere - Milizia

Mio Zio, fatto prigioniero e portato in Sud Africa nel campo dei Criminali Fascisti!

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