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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni. |
30/05/2012 20:44 #12873
da Francesco
Caro Silvano ,
poco fà all'indirizzo di alice ti ho inviato la mappa di Massaua , come ti avevo promesso telefonicamente .
Francesc
poco fà all'indirizzo di alice ti ho inviato la mappa di Massaua , come ti avevo promesso telefonicamente .
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30/05/2012 19:37 #12872
da Giacinto-Matarazzo
CARO SILVANO, leggo che anche tu hai dei ricordi ben precisi del porto di Massaua. Io non ricordo se le gru fossero 7 o 8 o 9, ricordo che erano dei mostri azionati da potenti motori elettrici,e che la base era su 4 ruote che scorrevano su rotaie per la lunghezza della banchina.E sotto le gru vi erano i binari della ferrovia. In tal modo venivano spostate a seconda delle necessità di sbarco o imbarco delle merci dalle navi. Mio padre quando arrivò a Massaua nel 1935 insieme ai suoi due colleghi: com.ti Luigi Ansaldo di Camogli e Renato Percaccini di Verona, inviati dalla Corporazione dei Piloti di Porto, Comando Capitanerie di Porto presso Ministero Marina Mercantile su richiesta del Ministero Africa Orientale, fu appunto in previsione del conflitto programmato dall'allora governo contro l'Etiopia. Fino ad allora,la funzione di pilota portuale a Massaua era affidata a tale Guido Notari, di Zolla Predosa giunto a Massaua prima degli anni venti giovane marinaio a bordo di un mercantile.Rimase a Massaua, non ricordo per quale circostanza,e venne assunto dall'allora Ufficio Marittimo, come tuttofare e quindi anche a pilotare quelle poche navi che arrivavano e partivano.Pur non avendo titoli,per la grande pratica acquisita, alla costituzione del Corpo dei Piloti del Porto di Massaua,gli venne conferito l'incarico di Capo Pilota.
Quindi Massaua, il cui porto fu costruito intorno al secondo decennio e gli anni venti del secolo scorso, sarebbe diventato la base logistica per i rifornimenti alle truppe. In effetti, raccontava mio padre, che l'affluenza di navi fu tale in quel periodo che in determinati periodi si trovarono ad avere nel bacino portuale,tra ormeggiate in banche e situate in altri punti del bacino stesso fino 36/38 navi che scaricavano materiale sia in banchina che su grosse maone affiancate sottobordo.Mentre tutte le altre navi che trasportavano materiali pericolosi,carburanti,esplosivi, munizioni venivano collocate alla fonda sia a baia sud che a baia nord.Unico incidente di grande rilievo che si verificò nel porto di Massaua, ma dall'allora governo censurato e mascherato, come tu sai, fu l'esplosione che avvenne in sala macchine del "Cesare Battisti" la sera del 24.12.1936 ad opera di sabottatori propabilmente rossi.Infatti quella nave avrebbe dovuto effettuare un trasporto truppe per la Spagna. Invece accadde che il trasporto fu annullato e la nave partì da Napoli il 16 per Massaua con un carico di passeggeri e merci.Al termine delle operazioni di ormeggio e fortunatamente quando tutti i passeggeri erano già sbarcati avvenne l'esplosione. La nave affondò attraccata alla banchina inclinata sul lato destro in quel punto, guardando la mappa, dove furono affondate nel 1941 la m.c."Ostia" n.7 e il pontone con gru n.8.Il "Cesare Battisiti" fu recuperato e rimorchiato in Italia nel 1938.
Carlo stamani mi ha telefonato dicendomi della rivista RID e dell'articolo a riguardo il conflitto fra Eritrea e Etiopia.Ho letto l'interessante articolo con il dettaglio delle forze in campo di ambedue le fazioni e di quanto interessi all'Iran il porto di Assab.Avevo già letto altri articoli simili pubblicati dalla "Rivista Marittima". Quello che mi meraviglia è che, in questo clima di guerra tra etiopici, eritrei e somali e tribù varie, in Addis Abeba vivono tranquillamente e lavorano migliaia di italiani e fra questi anche miei conoscenti, a parte altre comunità di europei.
Cisi
Giacinto
Quindi Massaua, il cui porto fu costruito intorno al secondo decennio e gli anni venti del secolo scorso, sarebbe diventato la base logistica per i rifornimenti alle truppe. In effetti, raccontava mio padre, che l'affluenza di navi fu tale in quel periodo che in determinati periodi si trovarono ad avere nel bacino portuale,tra ormeggiate in banche e situate in altri punti del bacino stesso fino 36/38 navi che scaricavano materiale sia in banchina che su grosse maone affiancate sottobordo.Mentre tutte le altre navi che trasportavano materiali pericolosi,carburanti,esplosivi, munizioni venivano collocate alla fonda sia a baia sud che a baia nord.Unico incidente di grande rilievo che si verificò nel porto di Massaua, ma dall'allora governo censurato e mascherato, come tu sai, fu l'esplosione che avvenne in sala macchine del "Cesare Battisti" la sera del 24.12.1936 ad opera di sabottatori propabilmente rossi.Infatti quella nave avrebbe dovuto effettuare un trasporto truppe per la Spagna. Invece accadde che il trasporto fu annullato e la nave partì da Napoli il 16 per Massaua con un carico di passeggeri e merci.Al termine delle operazioni di ormeggio e fortunatamente quando tutti i passeggeri erano già sbarcati avvenne l'esplosione. La nave affondò attraccata alla banchina inclinata sul lato destro in quel punto, guardando la mappa, dove furono affondate nel 1941 la m.c."Ostia" n.7 e il pontone con gru n.8.Il "Cesare Battisiti" fu recuperato e rimorchiato in Italia nel 1938.
Carlo stamani mi ha telefonato dicendomi della rivista RID e dell'articolo a riguardo il conflitto fra Eritrea e Etiopia.Ho letto l'interessante articolo con il dettaglio delle forze in campo di ambedue le fazioni e di quanto interessi all'Iran il porto di Assab.Avevo già letto altri articoli simili pubblicati dalla "Rivista Marittima". Quello che mi meraviglia è che, in questo clima di guerra tra etiopici, eritrei e somali e tribù varie, in Addis Abeba vivono tranquillamente e lavorano migliaia di italiani e fra questi anche miei conoscenti, a parte altre comunità di europei.
Cisi
Giacinto
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
30/05/2012 15:16 #12869
da Carlo Di Salvo
Silvano e Giacinto
Grazie dei bellissimi chiarimenti su Massaua, purtroppo la nostra Eritrea si sta vendendo allo straniero, sono andato in Google ed ho posto questa domanda. " che relazioni vi sono tra l'Iran ed il porto di Assab? ", sono veramente sconcertato da ciò che ho letto!!!!!!!!!
Grazie dei bellissimi chiarimenti su Massaua, purtroppo la nostra Eritrea si sta vendendo allo straniero, sono andato in Google ed ho posto questa domanda. " che relazioni vi sono tra l'Iran ed il porto di Assab? ", sono veramente sconcertato da ciò che ho letto!!!!!!!!!
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30/05/2012 09:07 - 30/05/2012 15:28 #12865
da Narrante
Giacinto,
in realtà ero curioso anch'io nel vedere dalla mappa la situazione dell'intero "complesso" (Harbor) portuale del Porto di Massaua.
In effetti tutta la struttura portuale era ben organizzata e, grazie all'insieme delle dighe costruite dall'Italia, la struttura portuale risultava ben impostata, riparata dalle forti correnti marine e con fondali idonei ad ospitare navi anche di grande stazza.
Fondali di cui naturalmente bisognava ben conoscerne ubicazione e caratteristiche per consentire in sicurezza le manovre di attracco et ormeggio.
Il porto non è costituito dalla sola banchina di attracco e ormeggio delle navi per le operazioni di imbarco/sbarco dei passeggeri ma anche da una serie di 8 ? gru per le operazioni di carico e scarico delle merci.
Oltre alla banchina il complesso portuale era costituito dalle saline, se ben ricordo una delle più grandi e produttive non solo del Mar Rosso, ma anche a livello mondiale.
Difatti arrivavano navi, idonee al trasporto del sale, di tutte le nazionalità e dovevano mettersi in...coda per aspettare il loro turno.
Inoltre comprendeva la zona dei cantieri navali per la riparazione e revisione di cui abbisognavano le navi in transito. Anche in ciò i cantieri erano diventati famosi in quanto ben attrezzati a livello di strutture, attrezzature, macchinari e personale specializzato e provvisto di quella "marcia in più" riconosciuta a noi italiani.
Nei cantieri vennero costruite e progettate anche alcune imbarcazioni da diporto e sportive (cantiere Sebastiani-Picco)
La "Rippon Africa" società attrezzata per il recupero e la bonifica del porto, ottenne i permessi dalle autorità aeronavali di occupazione (USA e Inglesi)per poter organizzare i lavori di recupero e smantellamento delle molte imbarcazioni, civili e militari, autoaffondatesi per impedire/ostacolare l'ingresso del nemico
Credo che non ricevessero alcun compenso pecuniaro, si dovevano ripagare dal materiale recuperato.
Malgrado ciò, prosperarono bene in quanto recupero e relativo riciclaggio furono inventati/ideati in anteprima proprio a quell'epoca
Senza dimenticare che il complesso, alle proprie spalle comprendeva l'aeroporto di campo di Marte, all'epoca dell'occupazione, gestito dagli USA.
L'aeroporto era direttamente collegato con una base navale militare.
La ricostruzione di quanto sopra attingendo alle residue "mappe mentali"del Silvano,.
Ben vengano ulteriori chiarimenti ed eventuali rettifiche per ricostruire queste fasi storiche di Massaua.
Tocca alla nostra generazione ricordare questi fatti storici: i nostri figli al momento non ne sono interessati...chissà...in seguito...scartabellando e curiosando come fa Giacinto...Carlo...e qualcun'altro...
N.B.In passato Massaua e l'Eritrea furono considerate dagli arabi, egiziani, turchi, zone di conquista, di sfruttamento, di rapine e violenze nei confronti di donne e bambini...
Con l'arrivo degli italiani, gli eritrei vedendo che avevano intenzione di rimanere, di far partecipare i locali retribuendoli, e costruire opere permanenti: acquedotti, strade, centrali elettriche, ferrovie, ospedali, scuole a cui gradualmentre potevano accedere tutti, fu:
Silvano
in realtà ero curioso anch'io nel vedere dalla mappa la situazione dell'intero "complesso" (Harbor) portuale del Porto di Massaua.
In effetti tutta la struttura portuale era ben organizzata e, grazie all'insieme delle dighe costruite dall'Italia, la struttura portuale risultava ben impostata, riparata dalle forti correnti marine e con fondali idonei ad ospitare navi anche di grande stazza.
Fondali di cui naturalmente bisognava ben conoscerne ubicazione e caratteristiche per consentire in sicurezza le manovre di attracco et ormeggio.
Il porto non è costituito dalla sola banchina di attracco e ormeggio delle navi per le operazioni di imbarco/sbarco dei passeggeri ma anche da una serie di 8 ? gru per le operazioni di carico e scarico delle merci.
Oltre alla banchina il complesso portuale era costituito dalle saline, se ben ricordo una delle più grandi e produttive non solo del Mar Rosso, ma anche a livello mondiale.
Difatti arrivavano navi, idonee al trasporto del sale, di tutte le nazionalità e dovevano mettersi in...coda per aspettare il loro turno.
Inoltre comprendeva la zona dei cantieri navali per la riparazione e revisione di cui abbisognavano le navi in transito. Anche in ciò i cantieri erano diventati famosi in quanto ben attrezzati a livello di strutture, attrezzature, macchinari e personale specializzato e provvisto di quella "marcia in più" riconosciuta a noi italiani.
Nei cantieri vennero costruite e progettate anche alcune imbarcazioni da diporto e sportive (cantiere Sebastiani-Picco)
La "Rippon Africa" società attrezzata per il recupero e la bonifica del porto, ottenne i permessi dalle autorità aeronavali di occupazione (USA e Inglesi)per poter organizzare i lavori di recupero e smantellamento delle molte imbarcazioni, civili e militari, autoaffondatesi per impedire/ostacolare l'ingresso del nemico
Credo che non ricevessero alcun compenso pecuniaro, si dovevano ripagare dal materiale recuperato.
Malgrado ciò, prosperarono bene in quanto recupero e relativo riciclaggio furono inventati/ideati in anteprima proprio a quell'epoca
Senza dimenticare che il complesso, alle proprie spalle comprendeva l'aeroporto di campo di Marte, all'epoca dell'occupazione, gestito dagli USA.
L'aeroporto era direttamente collegato con una base navale militare.
La ricostruzione di quanto sopra attingendo alle residue "mappe mentali"del Silvano,.
Ben vengano ulteriori chiarimenti ed eventuali rettifiche per ricostruire queste fasi storiche di Massaua.
Tocca alla nostra generazione ricordare questi fatti storici: i nostri figli al momento non ne sono interessati...chissà...in seguito...scartabellando e curiosando come fa Giacinto...Carlo...e qualcun'altro...
N.B.In passato Massaua e l'Eritrea furono considerate dagli arabi, egiziani, turchi, zone di conquista, di sfruttamento, di rapine e violenze nei confronti di donne e bambini...
Con l'arrivo degli italiani, gli eritrei vedendo che avevano intenzione di rimanere, di far partecipare i locali retribuendoli, e costruire opere permanenti: acquedotti, strade, centrali elettriche, ferrovie, ospedali, scuole a cui gradualmentre potevano accedere tutti, fu:
amore a prima vista:
amore reciproco...
amore reciproco...
Silvano
Ultima Modifica: 30/05/2012 15:28 da Narrante.
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30/05/2012 07:16 #12862
da Giacinto-Matarazzo
CARLO,vedo che il nostro Silvano non si è fatto pregare.Ieri pomeriggio ero in macchina con mio figlio di ritorno a casa dopo l'annuale controllo cardiologico, voluto dal mio cardiologo, prova da sforzo,quindi grande pedalata, e successiva scintigrafia, che mi ha telefonato dicendomi di aver ricevuto la mappa in questione e che l'avrebbe subito inserita.Come vedi,ingrandendola, si tratta della situazione del porto di Massaua all'occupazione.Quindi diversi relitti nel bacino portuale che andavano sgombrati, la posizione dei relitti dei mercantili affondati sia a baia nord, dove si nota la presenza dei due bacini galleggianti che dopo il recupero gli inglesi trasferirono ad Aden, che quelli a baia sud. Ho aggiunto qualche nota come ad esempio il pontile delle saline dove veniva caricato il sale alla rinfusa nelle stive delle navi tramite un braccio sporgente dove scorreva un nastro trasportatore che scaricava il sale nella stiva.Una volta riempita la stiva, la nave veniva spostata in modo da posizionare la successiva stiva da colmare.E cosi via fino a raggiungere le 10000 o più tonn.secondo la stazza della nave.In genere l'operazione durava dai tre ai quattro giorni.Penso di aver fatto cosa gradita.Nemmeno io sapevo che tra quelle carte esistesse tale mappa.In effetti dopo la morte di mio padre rare volte vi ho messo mano sapendo che lui ne era molto geloso.
Cisi
Cisi
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29/05/2012 17:05 - 02/06/2012 16:18 #12859
da Narrante
[justify]Inserisco un contributo inviatomi da Giacinto relativo alla situazione del porto di Massaua nel 1942 - si tratta di una mappa ufficiale ritrovata fra le carte del padre che come saprete, essendo ufficiale di marina, aveva accesso alla documentazione di "prima mano". Avendo, in seguito, ricoperto anche la carica di "capo-pilota": le navi in entrata e in uscita dal porto dovevano essere trainate da un rimorchiatore per non incorrere in ostacoli, scogli e/o relitti. Dal momento del traino alla fine ne assumeva tutte le responsabilità.
[/justify]
Giacinto saprà essere più preciso nell'illustrarci i significati dei vari simboli.
sotto: Massaua 19 Sett. 1948 - Il relitto del piroscafo Adua affiorante al centro del porto
[justify]
Carlo, quando nel 1948 rientrò in Italia, era già affetto dalla sindrome del fotografo e macchina alla mano si teneva sempre pronto a sparar dei click magari anche di nascosto...
Sempre dura la vita del fotoreporter.!
Il piroscafo "ADUA" con la ciminiera e gli alberi affioranti lo tentarono...e Carlo già pregustava il momento di inserirla, un giorno, sul "MaiTaclì-Forum" :
La fortuna aiuta...gli audaci! Bravo Carlo!
[/justify]
quì sotto la mappa del 1942, di Giacinto, ruotata di 90°
Giacinto saprà essere più preciso nell'illustrarci i significati dei vari simboli.
sotto: Massaua 19 Sett. 1948 - Il relitto del piroscafo Adua affiorante al centro del porto
[justify]
Carlo, quando nel 1948 rientrò in Italia, era già affetto dalla sindrome del fotografo e macchina alla mano si teneva sempre pronto a sparar dei click magari anche di nascosto...
Sempre dura la vita del fotoreporter.!
Il piroscafo "ADUA" con la ciminiera e gli alberi affioranti lo tentarono...e Carlo già pregustava il momento di inserirla, un giorno, sul "MaiTaclì-Forum" :
La fortuna aiuta...gli audaci! Bravo Carlo!
[/justify]
Francesco ci invia la mappa del porto di Massaua in suo possesso
quì sotto la mappa del 1942, di Giacinto, ruotata di 90°
Ultima Modifica: 02/06/2012 16:18 da Narrante.
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