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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni.

  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
07/05/2012 12:28 - 25/05/2012 20:02 #12598 da Carlo Di Salvo
Mi addormentai profondamente per la stanchezza, ma alle prime luci dell'alba svegliandomi il 24 dicembre 1994 dovetti un piccolo sforzo per convincermi che mi trovavo ad Asmara sì nella mia Asmara, a questo pensiero saltai dal letto e spalancai le imposte della finestra che davano sulla srada dell'hotel Expo, sì non potevo sbagliarmi quell'azzurro del cielo di cristallo era lì.
Mi vestii rapidamente indossai la mia sahariana piena di tasche che riempii di rollini di diapositive, prima di partire ne avevo fatto una buona scorta, presi le mie due macchine fotografiche Minolta e dopo una breve colazione con cappuccino e briosce,mi avviai in direzione dell'officina di Rino Modici sita sulla strada per Decamerè a 50 metri dall'Expo, non feci molti metri perchè un fuoristrada mi raggiunse e Ivan l'autista eritreo mi disse: il signor Modici mi ha messo a sua disposizione, dopo un breve saluto a Rino per ringraziarlo con l'auto ci avviammo in direzione dell'inizio della via De Bono. Comincia così la mia grande emozione asmarina, rivedo l'aero della Fiat-Tagliero, la lunga via De Bono a due larghe corsie separate da un largo marciapiedi, prima di giungere all'inzio del corso Italia però feci fermare Ivan perchè da quel punto volevo riabbracciare la mia Asmara.
Ero all'altezza di quella che era la "Croce del Sud", lentamente mi avvio verso viale Mussolini, il cielo di un turchino intenso mi sovrastava mentre cominciavo a scattare foto, non potete immaginare quando mi apparve il lungo viale delle nostre passeggiate, i vecchi eritrei mi salutano alcuni addirittura si tolgono i cappeli con le larghe falde in seso di saluto, donne alcune con le fute e con una scopa in mano tengono pulite questa meravigliosa via lunga circa 1 Km. e le palme, care palme della mia gioventù vedo che anche voi avete supergiù la mia età, chissà quante cose avreste da raccontarmi. Cammino lentamente, vedo il bar Royal frequentatissimo da mio papà, il teatro Asmara vi sono dei cartelloni scritti in tigrignà, più avanti a destra noto gli scalini forse i più famosi scalini della nostra gioventù che ci portavano in via Gustavo Bianchi quando dalle elementari sino alle medie ci avviavano alle scuole del Principe di Piemonte da cui molti di noi uscivano geometri o ragionieri, ancora oggi lì sventola il nostro tricolore.
Riprendo la lenta passeggiata e già si vede il nostro campanile, il negozietto del "Mille Fiori" dove si giocava la schedina e si compravano i giornali, poco dopo all'ingresso di un negozio di profumi si affaccia un signore,non posso crederci, è Reffo un abbraccio e qualche lacrimuccia, mi invita ad entrare, pochi profumi e qualche pomata, cosa vedo vi è ncora qualche scatoletta della "Brillantina Linetti" e poi messi in fila in una vetrina i famosi accendini "Vulcano" brevetto asmarino.
Pochi saluti con Reffo con la promessa di tornare a trovarlo e proseguo la mia passeggiata, ho in testa di raggiungere la stazione ferroviaria e per far questo devo attraversare la parte più storica di Asmara, giungo così all'Arcivescovado adiacente alla nostra bellissima cattedrale scatto le foto al campanile, altri anziani eritrei si avvicinano sentono che sono un vecchio asmarino hanno tanta voglia di parlare in italiano di cui hanno tanta nostalgia, si legge nei loro occhi l'orgoglio di essere eritrei ed essere amici dell'Italia.
Giungo agli scalini della nostra cattedrale e fotografo, fotografo, fotografo perchè Asmara me la voglio portare via con me. Salgo gli scalini e vi confesso adofuno di essi associo ricordi lontani, entro dentro ah! quell'immagine della Madonna del Rosario a cui mia mamma e tutti noi di famiglia siamo molto legati, vedo le due statue del Sacro Cuore e di S.Antonio, il bellisimo altare di marmo bianco di Carrara con la sua balaustra dove ci inginocchiavamo per prendere la comunione. Vedo l'Angelo dipinto sull'ingresso a destra della Sacrestia proprio quì davanti facevamo il catechismo con le suore in preparazione della Prima Comunione e della Cresima, mi sono ricordato anche dei colpi di corda che padre Zenone ci dava per le nostre biricchinate, la domenica mattina si faceva la Prima Comunione dopo di chè si andava in refettorio a fare colazione, allora si usava digiunare per la comunione, al pomeriggio poi eravamo tutti emozionati in attesa dello schiaffo che il Vescovo Monsigor Marinoni ci avrebbe dato per la Cresima.
Con questi ricordi esco dalla porticina laterale della sacrestia per recarmi verso il cortile del campanile incontro per la prima volta padre Protasio Delfini parroco della cattedrale ed è un colpo di fulmine di amicizia e di stima che a tutt'oggi mi lega con colui che considero oggi quasi come fratello, avrò modo in seguito di parlare di questa amicizia straordinaria.
Ritornato in viale Mussolini proseguo la mia passeggiata asmarina verso la stazione, quali altri meravigliosi incontri mi aspettano? (continua) su-3.
Ultima Modifica: 25/05/2012 20:02 da Carlo Di Salvo.

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
07/05/2012 09:22 #12596 da Carlo Di Salvo
Caro Francesco
No! non sono nè principe nè tanto meno nobile, ma sono semplicemente Carlo e basta, adesso ti lascio perchè devo continuare il mio ritorno dopo 46 anni.
Vi farò vedere con i miei occhi Asmara.
Ciao Carlo.

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06/05/2012 20:28 #12589 da Francesco
Caro Carlo ,discendente di Bianca Lancia o lanza sposata "in articulo mortis" con federico II
Allora come di debbo chiamare ? Principe ?
Ne 2004 ,anch'io dopo 53 anni , son ritornato all'Asmara .
Il resoconto di questo viaggio è pubblicato sul sito del "ILCHICHINGIOLO",sulla home page ( a destra ) troverai Arabesque e sotto la galleria .Clicca sulle date sotto la predetta galleria e vai a pag.4 .Troverai "RITORNO IN ERITREA" del 23-4-2004 .
Cia
Francesco

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06/05/2012 16:51 #12587 da wania
[justify]Ciao Carlo, ho letto con molto interesse e un po' di commozione questa prima puntata del tuo viaggio 1994, a 46 anni dal distacco! Questi viaggi del ritorno sono per molti di noi una terapia per il mal d'Africa che ci affligge, chiamiamolo mal d'Asmara.Nel 1994 io mi trovavo lì ed era quella la terza volta che tornavo. Ci incontrammo per caso alla Casa degli Italiani, non ci eravamo mai conosciuti prima e ci trovammo l' una nelle braccia dell'altro, come due fratelli che si rivedono dopo lungo tempo di lontananza; ma te lo ricordi quest'incontro con me? Fu come se ci conoscessimo da sempre, te eri emozionato ed affettuoso, cominciammo a parlare....non ci si conosceva ma ci riconobbe Asmara e ci trattò da Amici. Aspetto con ansia la prossima puntata....complimenti.....attento però, non siamo più i ragazzi di Padre Zenone, un'emozione troppo forte potrebbe spezzarci letteralmente il cuore...vacci piano con la descrizione delle tue emozioni perché nel leggerle le riviviamo anche noi.......Un abbraccio, a presto.[/justify]

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
06/05/2012 12:56 #12584 da Carlo Di Salvo
Carissimi tutti, so che state aspettando i miei ricordi del ritorno da turista in Eritrea. Io come sapete vivo a Padova e quì ho consciuto un carissimo amico asmarino il Dr. Michele Cosentino figlio di Mario Cosentino, catanese famoso pasticciere di Asmara, sposato con Sara Debessai eritrea puro sangue, la quale viveva ad Asmara, il figlio naturalmente ritorna spesso ad Asmara.
E' stato così che Michele mi convinse a ritornare una volta con lui ad Asmara, io che non vedevo l'ora non me lofeci ripetere due volte, così feci il passaporto per l'Eritrea e con lui il 23 dicembre 1994 partii da Venezia con la Lufthansa per Francoforte dove mi sarei imbarcato su un volo diretto al Cairo e quindi per Asmara.
Vi trascrivo quì le mie impressioni di viaggio prese dal mio taccuino: """Ore 17 del 23-12-1994 sono in volo da Francoforte per il Cairo e Asmara, con me viaggia Michele Cosentino, il quale con la sua famiglia ed alcuni parenti va atrovare la sua mamma.
Sull'aereo della Lufthansa viaggiano molti eritrei e con alcuni di essi ho fatto subito amicizia, la loro spontaneità e semplicità è sempre la stessa di cinquanta anni fa, con essi viaggiano anche i loro bambini con i soliti occhietti vispi.
Peccato che non possa riprodurre il rumore dei jet dell'aereo perchè non riesco a sentire il battito del mio cuore ho una grande emozione che mi pervade, spero di non commuovermi troppo quando scenderò dall'aereo ad Asmara.
Il volo procede tranquillo tra non molto dovremo atterrare al Cairo per uno scalo tecnico e poi il grande balzo verso la mia adorata Asmara.
L'aereo riparte dopo circa 2 ore dal Cairo, vedo dal finstrino che diretto su Luxor la quota non è alta per cui si possono ammirare i monumenti egiziani illuminati lungo il Nilo, una volta raggiunta Luxor a causa di turbolenze ivece di dirigersi verso Asmara cambia rotta dirigendosi verso Jedda in arabia sorvolando il mar rosso, a bassa quota sorvola Jedda tutta illuminata a giorno tanto che si riesce a distinguere il getto altissimo di una fontana, finalmente adesso l'aereo sorvola nuovamente il mar rosso dirigendosi verso l'altopiano eritreo, Asmara stò arrivando.
Sono le ore 0,10 del 24-12-1994 (ore 22,10 di Roma ) scendo la scaletta dell'aereo il cuore batte come un tam-tam fortissimo faccio fatica a guardare lontano perchè alcune lacrime mi appannano la vista, poso i piedi per terra faccio pochi passi mi inginocchio e bacio la rossa terra della mia Asmara.
Asmara mi accoglie con l'aria frizzante della notte saranno stati poco meno di 10°, lunghissime le formalità doganali e del visto d'ingresso, all'uscita dall'aerostazione alcune macchine ci attendono, Rino Modici con la sua mi accompagna all'Hotel Expo si sono fatte le 2,30 sono stanco emozionato, ma felice vado a dormire tra poco sarà giorno ed io devo essere sveglio per riabbracciare la mia Asmara. ( Continua ).

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