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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni. |
- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
28/09/2012 18:36 #14026
da Carlo Di Salvo
Prima di proseguire nel mio racconto, vorrei chiarire un punto sui cinema di Asmara, essi erano: "IMPERO", "ODEON", "EXCELSIOR" nominato sotto l'occupazione inglese "THE ATLANTC" ed oggi "ROMA", "AUGUSTUS" il più grande di tutti capace di 2.000 posti e con il tetto apribile per rinnovare l'aria della sala, a quei tempi si fumava nei cinema, il Teatro "ASMARA" in completo stile liberty, "DANTE" da me considerato il pidocchietto perchè piccolino, vi era poi il teatro "S.CECILIA" della missione cattolica, ed infine il cinema "HAMASIEN" per gli eritrei che credo sia quello della Croce Rossa da molti considerato il pidocchietto. Se qualcuno ha dei ricordi è pregato di farsi sentire sul Mai-Taclì.-
E adesso riprendo il mio racconto.
Al pomeriggio, dopo essermi dato l'appuntamento con Eros e Tonino per l'indomani perchè con un giro turistico in pulman avremmo visitato i dintorni di Asmara, andai a trovare padre Protasio in cattedrale, dopo di chè feci un salto alla Casa degli Italiani.
All'indomani 25 ottobre 1996 avevo appuntamento davanti la Cattedrale per il giro turistico di Asmara in pulman, un affiatatissimo gruppo di vecchi asmarini iniziò così il giro turistico iniziando con il salire al Forte Baldissera dove dall'alto potemmo fotografare il panorama sotto di noi e dove immortalai il gruppo, da lì salimmo verso l'Amba Galliano passando prima a visitare il vecchio campo sportivo "Cicero", dopo di chè ci dirigemmo alla periferia opposta di Asmara verso Betgherghis.-
Descrivervi questa escursione è per me ancora oggi che ne parlo un momento di straordinaria emozione perchè è il luogo dove da ragazzo ero vissuto e dove spesso andavo con i miei amici di allora a fare avventurose escursioni.
Dopo essere saliti col pulman sulla collina di Basciaul dove ultimamente era stato costruito un ristorante a forma di grande Tucul e da dove si domina tutto il vecchio quartiere indigeno appunto di Basciaul, il pulman si diresse verso Betgherghis, raggiungemmo quindi piazza degli alpini alle spalle della chiesa copta di Ndà-Mariam per immettersi nella camionabile per Massaua e quì cari miei i ricordi si fecero come una cascata che precipita dall'alto di una montagna.-
Mentalmente rifacevo la strada di quando la mattina mi avviavo a scuola, abitavo infatti in via Brescia a 20 metri dalla strada per Massaua che il pulman stava percorrendo, rivedo il muretto del più vecchio fortino di Asmara il "Viganò" dedicato all'istruzione dei nostri cari Ascari, proseguendo il pulman passa davanti a quella che una volta era la fabbrica di bottiglie, ma soprattutto rivedo la deviazione della strada che, passando in salita in un bosco di eucaliptus, portava al laghetto ed ai campi da tennis di Betgherghis, quante volte mi ero precipitato lungo quella discesa con il mio carrettino con i cuscinetti a sfere e quante volte con amici si faceva il pic-nic sotto le fronde lucenti degli eucaliptus o sui bordi del laghetto.
Il pulman prosegue verso la sella di Asmara lasciando la camionabile per Massaua e si avvia per una stradina polverosa fermandosi nel piazzale antistante a quello che è lo zoo di Asmara, dove in gabbie si vedono alcuni leoni, iene, sciacalli, qualche leopardo e tante uccelliere piene della straordinaria fauna dell'Eritrea.
A piedi con Eros e Tonino raggiungemmo la sommità della sella, lì la terra aveva i colori dell'ocra, del giallo, del rosso e del bianco del quarzo di cui sono ricche tutte le montagne dell'eritrea.-
Ritornando vedemmo la vecchia postazione della Kagney-Station della vecchia base americana ed il panorama di asmara posata sull'acrocoro eritreo, il pulman ci lasciò nei pressi del Caravanserraglio che naturalmente non mancammo di visitare e con nostra grande meraviglia tra ilrumore assordante di lamiere e ferri battuti scoprimmo il grande talento che il popolo eritreo ha di trasformare residuati di ogni genere in oggetti utili, creavano addirittura reti per letti, e quello che mi colpì era la grande quantità di giovanissimi che con grande passione si dedicavano alle loro mansioni.- ( Continua ).-
E adesso riprendo il mio racconto.
Al pomeriggio, dopo essermi dato l'appuntamento con Eros e Tonino per l'indomani perchè con un giro turistico in pulman avremmo visitato i dintorni di Asmara, andai a trovare padre Protasio in cattedrale, dopo di chè feci un salto alla Casa degli Italiani.
All'indomani 25 ottobre 1996 avevo appuntamento davanti la Cattedrale per il giro turistico di Asmara in pulman, un affiatatissimo gruppo di vecchi asmarini iniziò così il giro turistico iniziando con il salire al Forte Baldissera dove dall'alto potemmo fotografare il panorama sotto di noi e dove immortalai il gruppo, da lì salimmo verso l'Amba Galliano passando prima a visitare il vecchio campo sportivo "Cicero", dopo di chè ci dirigemmo alla periferia opposta di Asmara verso Betgherghis.-
Descrivervi questa escursione è per me ancora oggi che ne parlo un momento di straordinaria emozione perchè è il luogo dove da ragazzo ero vissuto e dove spesso andavo con i miei amici di allora a fare avventurose escursioni.
Dopo essere saliti col pulman sulla collina di Basciaul dove ultimamente era stato costruito un ristorante a forma di grande Tucul e da dove si domina tutto il vecchio quartiere indigeno appunto di Basciaul, il pulman si diresse verso Betgherghis, raggiungemmo quindi piazza degli alpini alle spalle della chiesa copta di Ndà-Mariam per immettersi nella camionabile per Massaua e quì cari miei i ricordi si fecero come una cascata che precipita dall'alto di una montagna.-
Mentalmente rifacevo la strada di quando la mattina mi avviavo a scuola, abitavo infatti in via Brescia a 20 metri dalla strada per Massaua che il pulman stava percorrendo, rivedo il muretto del più vecchio fortino di Asmara il "Viganò" dedicato all'istruzione dei nostri cari Ascari, proseguendo il pulman passa davanti a quella che una volta era la fabbrica di bottiglie, ma soprattutto rivedo la deviazione della strada che, passando in salita in un bosco di eucaliptus, portava al laghetto ed ai campi da tennis di Betgherghis, quante volte mi ero precipitato lungo quella discesa con il mio carrettino con i cuscinetti a sfere e quante volte con amici si faceva il pic-nic sotto le fronde lucenti degli eucaliptus o sui bordi del laghetto.
Il pulman prosegue verso la sella di Asmara lasciando la camionabile per Massaua e si avvia per una stradina polverosa fermandosi nel piazzale antistante a quello che è lo zoo di Asmara, dove in gabbie si vedono alcuni leoni, iene, sciacalli, qualche leopardo e tante uccelliere piene della straordinaria fauna dell'Eritrea.
A piedi con Eros e Tonino raggiungemmo la sommità della sella, lì la terra aveva i colori dell'ocra, del giallo, del rosso e del bianco del quarzo di cui sono ricche tutte le montagne dell'eritrea.-
Ritornando vedemmo la vecchia postazione della Kagney-Station della vecchia base americana ed il panorama di asmara posata sull'acrocoro eritreo, il pulman ci lasciò nei pressi del Caravanserraglio che naturalmente non mancammo di visitare e con nostra grande meraviglia tra ilrumore assordante di lamiere e ferri battuti scoprimmo il grande talento che il popolo eritreo ha di trasformare residuati di ogni genere in oggetti utili, creavano addirittura reti per letti, e quello che mi colpì era la grande quantità di giovanissimi che con grande passione si dedicavano alle loro mansioni.- ( Continua ).-
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
27/09/2012 09:36 #14015
da Carlo Di Salvo
Una volta tornati fuori con Eros e Tonino risalimmo per via Gustavo Bianchi verso la villa "Roma" ex villa Vicereale adesso sede dell'Ambasciata d'Italia in Asmara.
La zona è sede di tante ville coloniali tra cui quella del mio carissimo amico Enzo Gallo il cui papà, l'arch. Ernesto Gallo, fu il progettista e costruttore della chiesa copta di Ndà-Mariam, quante volte quando andavo a trovare Enzo, invece di aspettare che mi aprisse il cancelletto scavalcavo la staccionata.
Da lì discendemmo per via Biglieri verso piazza Umberto I°, raggiungemmo piazza Vittorio Emanuele III° dove si trovava il commissariato dell'Hamasien e dove tutt'ora vi è la sede del commissariato.
Intanto si era fatta l'ora per il pranzo, sapevamo che di fronte al cinema Impero in una stradina opposta a viale Lazio vi era un ristorante gestito da una signora di Addis-Abeba e dove andavano a mangiare i dirigenti del municipio e soprattutto molti degli italiani residenti.
Una volta entrati trovammo seduti altri amici del Mai-Taclì per facemmo una bella tavolata, scorrendo la lista dei menù lessi minestra di pasta con le lenticchie, cotolette alla milanese ecc.ecc., ordinai la minestra di pasta con le lenticchie e la cotoletta alla milanese, ebbene in vita mia non ho mai mangiato una pasta con le lenticchie così saporita come ad Asmara, sicuramente era il sapore di quelle lenticchie africane e della terra in cui sono coltivate, peccato che il sapore non può essere fotografato.
Il pomeriggio facemmo il giro tra il cinema Impero, viale Lazio passando davanti alla sinagoga, via Sicilia e via Dalmazia dove rivedemmo il cinema Dante ovvero il Pidocchietto di Asmara, a proposito del cinema Dante mi ricordai dei film quasi sempre Western con Ken Mainard ed il suo bianco cavallo Tarzan, ma mi ricordai anche che proprio di fronte al cinema vi era il negozietto di un greco che vendeva noccioline americane abbrustolite ancora calde che durante il film venivano divorate, non sò se qualcuno di voi se lo ricorda, lancio quì la sfida.- (Continua).-
La zona è sede di tante ville coloniali tra cui quella del mio carissimo amico Enzo Gallo il cui papà, l'arch. Ernesto Gallo, fu il progettista e costruttore della chiesa copta di Ndà-Mariam, quante volte quando andavo a trovare Enzo, invece di aspettare che mi aprisse il cancelletto scavalcavo la staccionata.
Da lì discendemmo per via Biglieri verso piazza Umberto I°, raggiungemmo piazza Vittorio Emanuele III° dove si trovava il commissariato dell'Hamasien e dove tutt'ora vi è la sede del commissariato.
Intanto si era fatta l'ora per il pranzo, sapevamo che di fronte al cinema Impero in una stradina opposta a viale Lazio vi era un ristorante gestito da una signora di Addis-Abeba e dove andavano a mangiare i dirigenti del municipio e soprattutto molti degli italiani residenti.
Una volta entrati trovammo seduti altri amici del Mai-Taclì per facemmo una bella tavolata, scorrendo la lista dei menù lessi minestra di pasta con le lenticchie, cotolette alla milanese ecc.ecc., ordinai la minestra di pasta con le lenticchie e la cotoletta alla milanese, ebbene in vita mia non ho mai mangiato una pasta con le lenticchie così saporita come ad Asmara, sicuramente era il sapore di quelle lenticchie africane e della terra in cui sono coltivate, peccato che il sapore non può essere fotografato.
Il pomeriggio facemmo il giro tra il cinema Impero, viale Lazio passando davanti alla sinagoga, via Sicilia e via Dalmazia dove rivedemmo il cinema Dante ovvero il Pidocchietto di Asmara, a proposito del cinema Dante mi ricordai dei film quasi sempre Western con Ken Mainard ed il suo bianco cavallo Tarzan, ma mi ricordai anche che proprio di fronte al cinema vi era il negozietto di un greco che vendeva noccioline americane abbrustolite ancora calde che durante il film venivano divorate, non sò se qualcuno di voi se lo ricorda, lancio quì la sfida.- (Continua).-
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- Carlo Di Salvo
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26/09/2012 16:27 - 26/09/2012 16:28 #14008
da Carlo Di Salvo
Cominciammo così con Eros, Tonino ed io a girare per le strade e stradine di Asmara e sapete da dove iniziammo? Dalle scuole dove da bambini prima e da ragazzi poi frequentammo le elementari e le medie, le scuole italiane Principe di Piemonte in via Gustavo Bianchi adesso avevano cambiato nome prendendo quello di Michelangelo Buonarroti.
Dalle scale della cattedrale ci avviammo quindi, lungo il viale Mussolini verso le storiche coppie di 5 scalini di accesso alla via Gustavo Bianchi, lungo il viale cominciano a scattare le tendine delle nostre macchine fotografiche e della cinepresa di Eros, il lungo viale con le sue alte palme, i fabbricati con negozi e bar le cui insegne parlano ancora la lingua italiana, il palazzo Falletta il primo ad essere stato dotato di ascensori, il Millefiori dove papà e gli italiani di Asmara facevano le giocate del totocalcio che tramite l'Alitalia venivano spedite a Roma.
Finalmente saliamo non senza emozione quei 10 scalini ed iniziamo la leggera salita di via Gustavo Bianchi, raggiungiamo il grande cancello di accesso alle scuole, su un alto pennone in giardino sventola contro l'azzurro cielo di Asmara il nostro tricolore, saliamo gli scalini e con una indicibile emozione "entriamo a scuola", riconosciamo il lungo corridoio dove si affacciano le porte delle nostre aule "siamo ritornati bambini" questa è stata la mia aula, quella di Eros e di Tonino, intanto dall'ufficio della direzione esce la direttrice della scuola: la signora Giorgina che rimane colpita dalla nostra inaspettat visita, osiamo affacciarci in qualche aula dove attualmente si svolgono alcune lezioni, i banchi sono rimasti gli stessi ancora con i calamai incassati di fianco al porta penne e matite.
Usciamo nell'atrio interno, confinante col liceo Ferdinando Martini, dove facevamo ginnastica e ricreazione e dove giocavamo alla cavallina, che tempi ragazzi, che tempi.
Rienttriamo a scuola, ad Eros viene la brillante idea di andare in direzione dove la Giorgina ci accoglie con tanta cordialità ed è quì che avviene un piccolo miracolo, Eros chiede alla Giorgina se per caso esistono ancora le nostre pagelle, la Giorgina non se lo fa ripetere due volte e come un miracolo dall'archivio tira fuori secondo gli anni di frequenza le nostre pagelle, naturalmente commenti e risate in base ai voti nelle varie materie non mancarono.
All'uscita dalla scuola ci soffermammo qualche istante sul giardino prospiciente della scuola dove gli alberi delle poensizie già fiorite preannunciavano il prossimo natale, lontano il nostro campanile sembrava darci il suo benvenuto.-(continua).-
Dalle scale della cattedrale ci avviammo quindi, lungo il viale Mussolini verso le storiche coppie di 5 scalini di accesso alla via Gustavo Bianchi, lungo il viale cominciano a scattare le tendine delle nostre macchine fotografiche e della cinepresa di Eros, il lungo viale con le sue alte palme, i fabbricati con negozi e bar le cui insegne parlano ancora la lingua italiana, il palazzo Falletta il primo ad essere stato dotato di ascensori, il Millefiori dove papà e gli italiani di Asmara facevano le giocate del totocalcio che tramite l'Alitalia venivano spedite a Roma.
Finalmente saliamo non senza emozione quei 10 scalini ed iniziamo la leggera salita di via Gustavo Bianchi, raggiungiamo il grande cancello di accesso alle scuole, su un alto pennone in giardino sventola contro l'azzurro cielo di Asmara il nostro tricolore, saliamo gli scalini e con una indicibile emozione "entriamo a scuola", riconosciamo il lungo corridoio dove si affacciano le porte delle nostre aule "siamo ritornati bambini" questa è stata la mia aula, quella di Eros e di Tonino, intanto dall'ufficio della direzione esce la direttrice della scuola: la signora Giorgina che rimane colpita dalla nostra inaspettat visita, osiamo affacciarci in qualche aula dove attualmente si svolgono alcune lezioni, i banchi sono rimasti gli stessi ancora con i calamai incassati di fianco al porta penne e matite.
Usciamo nell'atrio interno, confinante col liceo Ferdinando Martini, dove facevamo ginnastica e ricreazione e dove giocavamo alla cavallina, che tempi ragazzi, che tempi.
Rienttriamo a scuola, ad Eros viene la brillante idea di andare in direzione dove la Giorgina ci accoglie con tanta cordialità ed è quì che avviene un piccolo miracolo, Eros chiede alla Giorgina se per caso esistono ancora le nostre pagelle, la Giorgina non se lo fa ripetere due volte e come un miracolo dall'archivio tira fuori secondo gli anni di frequenza le nostre pagelle, naturalmente commenti e risate in base ai voti nelle varie materie non mancarono.
All'uscita dalla scuola ci soffermammo qualche istante sul giardino prospiciente della scuola dove gli alberi delle poensizie già fiorite preannunciavano il prossimo natale, lontano il nostro campanile sembrava darci il suo benvenuto.-(continua).-
Ultima Modifica: 26/09/2012 16:28 da Carlo Di Salvo.
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
25/09/2012 10:08 #14003
da Carlo Di Salvo
L'indomani della mia visita in stazione come sempre mi sveglio al canto del Muezzin, è un canto che ogni volta che penso all'Eritrea non manca mai di commuovermi, mi fa ricordare Cheren quando con papà e mamma trascorrevamo periodi meravigliosi tra le bouganvillee della terrazza della stazione.
Ma veniamo a noi, come sempre alle 6 sono già in piedi, nella pensione purtroppo il bagno con doccia è in comune e la mattina preferisco essere il primo ad usarlo, mentre gli altri ancora dormono, alle 6,30 sono già per strada con la mia Minolta Dinax-9 e con le tasche della mia sahariana piena di rollini di diapositive, passando sotto i portici del nostro mercato coperto già alcuni negozi iniziano ad aprirsi mettendo la loro mercanzia in esposizione, entro in qualcuno con la curiosità di un bambino che per la prima volta scopre odori e sapori mai conosciuti, vedo in sacchi di iuta aperti i chichingioli, i datteri secchi, le noci moscate, in altri rivedo della frutta che mi riporta nella mia villetta di ghinda e cioè gli hanoni con la loro bianca, dolce e morbida polpa che avvolge i suoi semi, rivedo le papaie, i grandi pompelmi rosati, le corte e grosse banane del Bizen, quanti ricordi ragazzi.
Proseguo, tra poco sarò al bar del cinema Impero dove oggi mi siederò ad un tavolino, ordinerò un cappuccino e due briosce in attesa che si facciano le 7,30, l'ora in cui mi avvierò verso la cattedrale dove mi troverò con Eros e Tonino i quali puntualissimi giungono, Eros armato di cinepresa e Tonino fotografo ufficiale del Mai-Taclì con la sua Nikon professionale.
Dimenticavo di dirvi che in quel periodo si stavano facendo dei lavori di manutenzione fognaria di Asmara e proprio all'incrocio di via Azzi con viale Mussolini durante gli scavi furono trovati i corpi di alcuni nostri ascari riconosciuti come tali dalle calzature e dalle divise, infatti ai primordi di Asmara la zona era quella dove era stata costruita la prima chiesa e nelle sue vicinanze vi erano anche alcuni cimiteri, naturalmente le autorità attuale non divulgarono la notizia e non capisco il motivo.-
Con Eros e Tonino iniziamo la nostra passeggiata per le vie di Asmara, fui colpito dalla grande conoscenza dei luoghi che Eros descriveva, i nomi delle vie e dei suoi palazzi erano per lui come una guida turistica della città.-(Continua).-
Ma veniamo a noi, come sempre alle 6 sono già in piedi, nella pensione purtroppo il bagno con doccia è in comune e la mattina preferisco essere il primo ad usarlo, mentre gli altri ancora dormono, alle 6,30 sono già per strada con la mia Minolta Dinax-9 e con le tasche della mia sahariana piena di rollini di diapositive, passando sotto i portici del nostro mercato coperto già alcuni negozi iniziano ad aprirsi mettendo la loro mercanzia in esposizione, entro in qualcuno con la curiosità di un bambino che per la prima volta scopre odori e sapori mai conosciuti, vedo in sacchi di iuta aperti i chichingioli, i datteri secchi, le noci moscate, in altri rivedo della frutta che mi riporta nella mia villetta di ghinda e cioè gli hanoni con la loro bianca, dolce e morbida polpa che avvolge i suoi semi, rivedo le papaie, i grandi pompelmi rosati, le corte e grosse banane del Bizen, quanti ricordi ragazzi.
Proseguo, tra poco sarò al bar del cinema Impero dove oggi mi siederò ad un tavolino, ordinerò un cappuccino e due briosce in attesa che si facciano le 7,30, l'ora in cui mi avvierò verso la cattedrale dove mi troverò con Eros e Tonino i quali puntualissimi giungono, Eros armato di cinepresa e Tonino fotografo ufficiale del Mai-Taclì con la sua Nikon professionale.
Dimenticavo di dirvi che in quel periodo si stavano facendo dei lavori di manutenzione fognaria di Asmara e proprio all'incrocio di via Azzi con viale Mussolini durante gli scavi furono trovati i corpi di alcuni nostri ascari riconosciuti come tali dalle calzature e dalle divise, infatti ai primordi di Asmara la zona era quella dove era stata costruita la prima chiesa e nelle sue vicinanze vi erano anche alcuni cimiteri, naturalmente le autorità attuale non divulgarono la notizia e non capisco il motivo.-
Con Eros e Tonino iniziamo la nostra passeggiata per le vie di Asmara, fui colpito dalla grande conoscenza dei luoghi che Eros descriveva, i nomi delle vie e dei suoi palazzi erano per lui come una guida turistica della città.-(Continua).-
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24/09/2012 11:28 #14000
da wania
[justify]Te possino
[/justify]
[/justify]
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- Carlo Di Salvo
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24/09/2012 09:27 #13999
da Carlo Di Salvo
Ehhh cara la mia Lulù magari fosse possibile tornare in Eritrea, dovrei prendere di peso Gabriela e metterla sull'aereo ma questo è impossibile, intanto accontentati dei miei trascorsi viaggi, scoprirai anche luoghi che sono sicuro tu dell'Eritrea non hai mai visto.
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