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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni.

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14/10/2012 12:40 #14254 da Francesco
NO ,Caro Carlo, non c'è piu' .Premetto che ti avevo gia' risposto in Corrispondenza .L'ultima volta che mi recai all'Asmara nel 2004 scesi per la via Crispi e mi avvicinai a quello che fu l'Augustus .Innanzitutto, aveva un altro nome ed era in stato di completo abbandono .Attraverso le vetrine impolverate diedi un'occhiata nell'atrio ,ma il "mio" cavallo non c'era piu' .Ho chiesto a destra ed a manca ,ma nessuno sapeva dirmi qualcosa ,tant'è che dubitai di me stesso ( un sogno ? ).No ,non era un sogno perche' poi me lo confermo' mia madre ,dicendomi che ogni volta che entravamo in quel locale io mi avvicinavo al "mio" cavallo e restavo immobile ed imbambolato ,quasi stregato .Quel cavallo è stato uno dei miei indimenticabili ricordi .Ecco il motivo di sapere che fine abbia fatto .Per la verita' pensavo che fosse in marmo o in bronzo perche' ,tanto ne ero affascinato ,che avevp paura soltanto di sfiorarlo .Puo anche darsi ed oserei dire che quel cavallo era quello dei Baratti .A proposito ,ho letto alcuni libri della medesima e della Dell'Oro . Mi sono alzato ed ho dato unna controllata nella vetrina ove sono sistemati i libri africani .Il titolo del ibro è : Era una volta il.....Ricordi dell'Eritrea dal 1919 al 1989 .Il raconto ( che avevo gia' letto anni fà)e' a pag .32 "1938 : via F.Martini ,domenica".
EEA

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14/10/2012 12:40 #14253 da Francesco
NO ,Caro Carlo, non c'è piu' .Premetto che ti avevo gia' risposto in Corrispondenza .L'ultima volta che mi recai all'Asmara nel 2004 scesi per la via Crispi e mi avvicinai a quello che fu l'Augustus .Innanzitutto, aveva un altro nome ed era in stato di completo abbandono .Attraverso le vetrine impolverate diedi un'occhiata nell'atrio ,ma il "mio" cavallo non c'era piu' .Ho chiesto a destra ed a manca ,ma nessuno sapeva dirmi qualcosa ,tant'è che dubitai di me stesso ( un sogno ? ).No ,non era un sogno perche' poi me lo confermo' mia madre ,dicendomi che ogni volta che entravamo in quel locale io mi avvicinavo al "mio" cavallo e restavo immobile ed imbambolato ,quasi stregato .Quel cavallo è stato uno dei miei indimenticabili ricordi .Ecco il motivo di sapere che fine abbia fatto .Per la verita' pensavo che fosse in marmo o in bronzo perche' ,tanto ne ero affascinato ,che avevp paura soltanto di sfiorarlo .Puo anche darsi ed oserei dire che quel cavallo era quello dei Baratti .A proposito ,ho letto alcuni libri della medesima e della Dell'Oro . Mi sono alzato ed ho dato unna controllata nella vetrina ove sono sistemati i libri africani .Il titolo del ibro è : Era una volta il.....Ricordi dell'Eritrea dal 1919 al 1989 .Il raconto ( che avevo gia' letto anni fà)e' a pag .32 "1938 : via F.Martini ,domenica".
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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
14/10/2012 08:57 #14250 da Carlo Di Salvo
Caro Francesco da un racconto di vita vissuta in Eritrea della nostra cara indimenticabile Marisa Baratti ho scoperto la storia di quel cavallo.
Il racconto è così intitolato: "1938: via Ferdinando Martini, domenica".
Il nonno di Marisa, Leopoldo alla Fiera di Milano, agli inizi del secolo, aveva visto e ordinato un bellissimo cavallo di legno di balsa in grandezza naturale rivestito in pelle da sembrare imbalsamato, che nel suo negozio di sellerie in via Ferdinando Martini avrebbe fatto un figurone.
La domenica il nonno si era alzato presto per andare a caccia, Marisa allora bambina chiede allo zio Vittorio ancora in divisa perchè in licenza di fare un giro su Romeo, nome con cui Marisa aveva battezzato il bellissimo cavallo rivestito in pelle che faceva bella mostra dietro la vetrina del negozio di sellerie.
Evidentemente con l'occupazione inglese il negozio di sellerie fu chiuso e sicuramente il cavallo fu portato nella sala d'aspetto del cinema Augustus, chissà se c'è ancora? Mi piacerebbe saperlo.

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
13/10/2012 07:42 #14230 da Carlo Di Salvo
Caro Francesco la tua domanda in merito al cavallo del cinema Augustus, che vi fosse francamente non me lo ricordo, so però che un cavallo in grandezza naturale addirittura in pelle era esposto nella vetrina dell'Unione Militare in via Ferdinando Martini, se poi fu trasferito al cinema Augustus questo non lo so perchè non ricordo di averlo mai visto al cinema Augustus, ti prego di scusarmi se non ho risposto alla tua prima ricichiesta, puoi ripetermela? Grazie.-

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12/10/2012 22:28 #14218 da Francesco
Caro Carlo ,non hai risposto al mio post ultimo .Come mai ?
Ancora devo leggere il tuo viaggio che mi hai inviato via email ,ma aspetto di terminare questi tuoi racconti.Rimpiango di non avere partecipato a quel viaggio .Sicuramente avrei appreso molte cose che io non so .
Quando vi andai nel 2004 ero in compagnia di una coppia di amici .Poiche' i ns interessi non coincidevano ci separammo ,ma ci vedevamo la sera al ristorante della Casa degli Italiani .I miei interessi erano altri ,una specie di "amarcord" dei tempi trascorsi ,munito della guida della Consociazione Italiana del Turismo del 1938 ( ora TCI )e di una piccola 500 che mi prestava una maestrina siciliana dell'ex P.pe di Piemonte ,che ( coincidenza ? )insegnava proprio nella mia ultima aula dell'anno scolastico 1950/51 (la 5^ elementare) .Ovviamente ero munito di telecamera e fotocamera .Mi limitai a girare solo per l'Asmara che ,dopo 53 anni ,ricordavo perfettamente .E per la toponomastica mi avvalevo dei ricordi impressi e della guida .Ebbi ,tramite un amico giovane eritreo , il privilegio di visitare il mio appartamento posto in una delle palazzine che fronteggiavano Nda Marian e il garage della Salvati Africa ,rispettivamente via Molise e via Saseno .Fuori dall'Asmara,con taxi ,mi recai a Keren ( mai conosciuta ),ove visitai la cittadina ,le botteghe orafe ,la chiesa di S.Antonio ed il cimitero militare ( tutto i mezza giornata).Poi andai ,sempre con un mezzo privato in compagnia degli amici e dell'amico eritreo in un paesino oltre Adi Quala ,per visitare un orfanatrofio .Con l'occasione ci fermammo ove c'è l'obelisco ed ossario dei Caduti di Adua .Da li ebbi il privilegio di vedere con il binocolo la montagna di Adua ,ma i territorio etiopico .Cosi' vidi, per la prima volta,la terra in cui nacqui .Successivamente ci recammo a Massaua ,ove sostammo tre giorni .
Visto che sei pratico dei cinema asmarini devi sciogliermi un dilemma che Silvano e Wania non hanno fatto ,in quanto non ricordavano .Sul viale Crispi ( sulla sinistra scendendo verso l'ospedale )c'era il bellissimo e moderno Augustus ,nel cui atrio campeggiava un cavallo nero ( non ricordo se di marmo o di bronzo ).Ebbene ,Carlo ,il locale esiste ancora , ma in pietose condizioni , ma del "mio" cavallo manco l'ombra .Ne sai qualcosa ? o meglio il cavallo era piazzato li' ?
Carlo ,ti prego di darmi una risposta .
EEA

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
12/10/2012 12:47 #14208 da Carlo Di Salvo
Carissimi del Forum Mai-Taclì, chiedo scusa se vi ho fatto attendere per proseguire i racconti dei miei due viaggi in Eritrea, ma alla nostra età ogni tanto bisognamo di controlli medici che spesso ci fanno perdere anche giornate intere.
Oggi si parte, ho inviato al nostro caro Silvano una foto diciamo storica di mio papà davanti ad una corriera " I RAPIDI DELL'IMPERO - MASSAUA- ADDIS ABEBA ", corriere della Gondrand che percorrevano 1.100 km. in 5 giorni di viaggio, attraversando passi, valichi, tornanti, precipizi in una regione tra le più tormentate vette nella Rift-Valley dell'acrocoro etiopico.-
Ebbene così voglio iniziare questo mio viaggio il cui percorso, almeno all'inizio, faceva parte della "Via della Vittoria", mi riferisco al viaggio che faremo assieme da Asmara a Senafè sino quasi al confine con l'Etiopia.
Conosco a menadito tutta la linea ferroviaria da Massaua ad Agordat, ma durante i miei giovanili anni vissuti in Eritrea, mai mi era stato possibile percorrere questa strada storica anche se fino al confine eritreo.
Quando la mamma del mio caro amico Dr. Michele Cosentino, Sara Debessai Cosentino, mi volle offrire questo meraviglioso viaggio fu per me la realizzazione di un sogno inappagato.
Giovedì 7 novembre 1996 al canto del Muezzin mi alzai subito in previsione del lungo viaggio, dovevo prepararmi le macchine fotografiche e tutto quanto mi sarebbe servito per la scoperta di una parte dell'Eritrea che non conoscevo.
Alle 5,30 Sara Cosentino mandò a prendermi con il suo Toyota alla pensione Malawi, giunti a casa dei Cosentino, proprio nella via successiva alle nostre scuole di via Gustavo Bianchi, trovammo la Sara pronta ad attenderci e subito iniziò per me una giornata indimenticabile.-
Ci immettiamo subito in via Sapeto e scendiamo verso la Croce del Sud passando di fronte al liceo Ferdinando Martini, giunti all'inizio del viale De Bono lo imbocchiamo a buona andatura, la città stà appena adesso svegliandosi ai primi bagliori dell'alba, giunti all'altezza dell'aeroplano di Tagliero, lasciando a destra la strada per Campo Polo imbocchiamo la strada per Decamerè, superiamo alla nostra sinistra quella che una volta era stata la stazione d'arrivo della più lunga teleferica del mondo, 75 km. da Massaua ad Asmara (Godaif), oltrepassiamo alcuni binari rimasti di quella che una volta era la ferrovia per Cheren, una volta abbandonati gli ultimi caseggiati di Godaif, tra brevi salite e discese ci avviamo verso Decamerè, attorno a noi le vette dei monti che ci circondano iniziano ad essere indorate dai raggi del sole nascente all'orizzonte. (continua).-

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