× Benvenuti nel forum del Maitaclì!

Questo spazio va usato per i nostri messaggi.

I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni.

  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
07/10/2012 16:47 #14129 da Carlo Di Salvo
Riunisco oggi in un unico racconto i due eventi religiosi avvenuti in Asmara domenica 27 Ottobre 1996 in Cattedrale ed il 2 Novembre 1996 per la commemorazione dei defunti al cimitero italiano di Asmara dove si trova oltre a quello civile, anche quello militare.
In entrambe le due manifestazioni il celebrante fu il nostro padre Protasio Delfini, la messa del 27 Ottobre in cattedrale fu per noi di una commozione altissima, all'incontro tra di noi sui 14 scalini della nostra Cattedrale entrammo in quella chiesa dove tutti noi facemmo la Prima Comunione e la Cresima, nelle stesse panche che da ragazzi seguivamo seduti la messa, adesso ci ritrovavamo maturi vecchietti.
Inutile dire che in quei momenti il ricordo dei nostri genitori fu intensissimo, tutti nessuno ecluso avevamo gli occhi lucidi e molti di noi avevano un nodo alla gola per non scoppiare in un pianto dirotto, quell'altare in marmo bianco di Carrara sovrastato dall'immagine della Madonna di Pompei che sembrava dirci:"avete visto, le vostre preghiere sono state esaudite siete tornati a trovarmi!", e naturalmente giù lacrime a non finire, poi il saluto di padre Protasio e di Tonino Lingria.
Alla fine della celebrazione passammo tutti nello stesso salone nel cortile dove da ragazzi dopo la Prima Comunione si andava a fare colazione con caffèlatte e briosce, quì padre Protasio, tra discorsi dei vari intervenuti, ci offrì un rinfresco degno della sua ospitalità con dolci vari e rinfreschi.
Il 2 novembre commemorazione dei defunti invece ci ritrovammo tutti al cimitero di Asmara assistendo alle due celebrazioni in rito Copto ed in rito Cattolico anche questo celebrato con le benedizione dei defunti da padre Protasio.
Al termine della celebrazione non si potè fare a meno di andare a visitare nel settore militare le tombe di altri nostri Eroi, tra cui quella del nostro indimenticato eroe del cielo la medaglia d'oro Cap. pilota Mario Visentini, mi commosse la dedica della sua mamma che donò gli unici suoi due figli, entrambi medaglie d'oro, alla Patria.-
All'uscita dal cimitero con Eros e Tonino incontrammo un gruppo di signore tra cui vi era Maria Aradam (la bambina trovata piangente dai nostri bersaglieri sull'Amba-Aradam e dalla cui vicenda nacque la canzone Faccetta Nera), le foto di quel momento i nostri lettori le hanno già viste.- (continua).-

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
07/10/2012 15:35 #14128 da Narrante
Caro Agau, purtroppo il tradimento di pochi "prezzolati - traditori" ha comportato la morte di molte giovani vite.
Gli inglesi, nelle fasi iniziali di attacco mandavano all'assalto truppe prezzolate: indiane, sudanesi, al seguito di queste ultime vi erano persino diversi cannibali che hanno lasciato il segno della lora barbara usanza.
Le truppe italiane combattevano fianco a fianco con gli ascari che hanno sempre meritato il nostro rispetto.
Gli ascari "regolari" erano affiancati da tanti ascari volontari che accorrevano "motu proprio" e che man mano venivano inquadrate insieme a quelle regolari.
Ciò ha contribuito a creare quel "feeling" che ancora oggi ci unisce al popolo eritreo.
Fra i molti ascari "IGNOTI" sepolti nel cimitero degli EROI appartenevano appunto molti che erano stati vestiti ma non ancora ufficializzati e inquadrati regolarmente, ma che combatterono con alto senso di fedeltà e di onore.
Ho ricevuto personalmente di queste testimonianze da persone affidabili e che conobbi negli anni successivi.
Gli ascari, grazie all'interessamento del ministro TREMAGLIA, furono commemorati e ricordati in diverse città italiane fra cui Bologna una decina d'anni fa.
Silvano

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
06/10/2012 15:41 #14124 da Agau-del-Semien
Caro Narrator Cortese,leggere le gesta del glorioso UORK AMBA mi rende orgoglioso e nel contempo triste e "rabbioso" pensando alla vigliaccheria dimostrata da alcuni ufficiali di carriera che prima dell'attacco al Doungolas da parte dei mercenari al soldo dell'esercito britannico ( che dio li stramaledica, entrambi), si fecero ricoverare all'ospedale militare di Asmara lasciando agli ufficiali di complemento il compito della difesa di Cheren.
Questi UFFICIALI di complemento e i loro Alpini diedero la vita alla Patria.
Agau

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
06/10/2012 10:44 - 06/10/2012 13:48 #14123 da Narrante
Pillole di storia della radio nelle ex colonie italiane:

La Radio nelle ex colonie

La Stazione della "Radio Marina di Asmara"

1910: Marconi invia primo messaggio a Massaua

Che tempi ragazzi! Che tempi!
Ultima Modifica: 06/10/2012 13:48 da Narrante.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
06/10/2012 10:18 #14122 da Narrante
Quanti morti, quanti eroi nelle nostre "Campagne in Africa": vi abbiamo lasciato molte vite ma anche il nostro cuore e la nostra anima!

Segue un link pertinente:-

Il 7° Alpini in Africa

Per ricordare e NON dimenticare!

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
01/10/2012 12:17 #14044 da Carlo Di Salvo
Il 26 ottobre del 1996 tutto il Mai-Taclì con ben due pulman si trasferì a Cheren, tralascio di descrivervi le prime impressioni del primo tratto di questa strada e dei suoi paesaggi da me descritti nel mio precedente viaggio.
I due pulman si inseguivano mano mano che procedevamo verso Cheren, si fermarono entrambi sotto dei grandi sicomori su un ponte dell'Anseba poco prima di Elaberet, dei bambini si divertivano nudi a tuffarsi in acqua in una piccola ansa del fiume, erano felici e sorridenti e si beavano dei loro scherzi.
Poco dopo riprendemmo il viaggio verso Cheren, con Eros eravamo seduti per potere riprendere e fotografare il paesaggio, sin dalla partenza da Asmara, sul cofano del motore e già si cominciava a sentire la durezza del solido sofà.-
Finalmente dopo una curva cominciamo a vedere in lontananza la bianca cittadina di Cheren, spesso la camionabile fiancheggia quella che una volta era la ferrovia che in questa tratta è quasi completamente scomparsa, sono rimasti solo qualche edificio delle vecchie stazioni, la linea ferroviaria percrreva tutt'altro versante rispetto a quello della camionabile poichè seguiva la meravigliosa valle dell'Anseba, solo verso Elaberet le due linee procedevano quasi affiancate sino a Cheren.
Stiamo per giungere a Cheren, già la cittadina circondata dalle sue montagne si stende in fondo alla strada che stiamo percorrendo.
Entriamo finalmente in città percorrendo un lungo viale, facciamo prima una deviazione che ci condurrà al bao-bab di Mariam-Daarit, la madonna negra che le suore di S.Anna collocarono nel cavo interno di un secolare bao-bab, parcheggiati i pulman all'ingresso di un grande parco, percorriamo a piedi un lungo viale fiancheggiato da verdi alberi, in fondo al viale in un gigantesco secolare bao-bab con poche foglie è addossata una specie di cappellina in muratura che in verità altera la bellezza del luogo, all'interno dentro l'incavo vi è la statuetta della Madonna negra di Mariam-Daarit.
Si racconta un fatto miracoloso avvenuto durante la battaglia di Cheren nel marzo 1941: durante quel periodo gli aerei inglesi bombardavano spesso la cittadina, durante uno di questi bombardamenti un gruppo di nostri soldati si rifugiò all'interno del bao-bab, una bomba venne a conficcarsi nella corteggia del bao-bab, ma non esplose, ancora oggi quel foro è chiuso da un impasto di calce bianca.
Poichè i gruppi dei due pulman erano lì tutti riuniti ai piedi del bao-bab fu fatta la foto ricordo di quel giorno memorabile.
Dal bao-bab i pulman ci portarono a visitare il Cimitero degli EROI, anzi direi dei nostri EROI, la commozione di questo luogo è qualcosa di estremamente intenso, Italiani ed Ascari Eritrei dormono assieme gli uni accanto agli altri il sonno eterno della gloria e del valore di Italiani ed Eritrei.- Credo che non esista al mondo nulla di simile in africa, le due bandiere italiana ed eritrea sventolano assieme e non è un caso se quella italiana è sul lato degli ascari, mentre quella eritrea è sul lato delle tombe italiane sicuramente voluta dagli ascari, inoltre nel centro del cimitero il loro comandante;
la medaglia d'Oro al Valore Militare il Gen. Orlando Lorenzini riposa tra i suoi eroi.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Tempo creazione pagina: 0.128 secondi