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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni. |
- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
16/11/2012 17:00 #14754
da Carlo Di Salvo
Dopo la visita al cimitero italiano di Otumlo (villaggio prima di giungere a Massaua), riprendiamo la strada per Massaua, mancano ancora solo circa 5 km. per iniziare la lunga diga di Edaga Behrai, attraversiamo l'omonimo sempre misero e popolatissimo villaggio di Edaga Behrai e già davanti a noi si presente la grande porta di accesso alla diga di circa 1 km. che ci condurrà all'isola di Taulud.-
Chiedo a padre Protasio di mettere la macchina quasi a passo d'uomo, è stato per me questo sempre un momento straordinario, persino la littorina quando percorreva questa lunga diga rallentava la sua corsa, lo spettacolo che si presentava ai miei occhi è stato sempre di straordinaria emozione, guardavo sempre la spiaggia dove i ferrovieri avevano le lorto abitazioni a palafitte sul mare, spiaggia sempre piena anche di sambuchi che lì trovavano, a causa delle maree, la possibilità di andare ad arenarsi per le periodiche riparazioni dei loro scafi, furono proprio i pescatori dancali a buttarmi nell'acqua alta perchè imparassi a nuotare e soprattutto ad andare sott'acqua in apnea.-
Il colpo d'occhio attraversando la diga è straordinario la vista spazia dalla baia di Archico con il promontorio del massiccio del Ghedem, l'isola di Sheck-Said (ovvero Isola Verde per noi), la punta sud di Taulud e tutta la sua baia sino alle bianche montagnole delle saline di Gherar, finalmente entriamo a Taulud, imbocchiamo il corso del Re, superiamo il grosso edificio della vecchia stazione ferroviaria, giungiamo all'altezza dei vecchi giardini del palazzo governatoriale semidistrutto, svoltiamo a destra ed entriamo subito nel parcheggio dell'Hotel Dahlak, quì mi saluto con padre Protasio che andrà a Gurgusum, lo ringrazio del gentile passaggio e ci diamo appuntamento tra circa 6 giorni ad Asmara perchè io preferisco stare a Massaua in previsione di una escursione alle Dahlak, noto con piacere che due caicchi turchi sono alla fonda proprio davanti all'Hotel Dahlak, il più grande ha il nome di "Nobile", preso dal nostro trasvolatore del polo Nord con il dirigibile Italia.-
Dopo avere consegnato i documenti alla reception salgo subito in camera dove mi attende una bella doccia rinfrescante, per modo di dire, perchè quì a Massaua non esiste dai rubinetti acqua fresca, ma calda visto che i serbatoi posti sulla terrazza in alto sono esposti al sole cocente anche a novembre di Massaua.-
Si sono fatte già circa le 12,45 ed è già ora di andare in sala da pranzo, esso è un salone semicircolare tutto con una grande vetrata con vista panoramica sulla città di Massaua, ordine spaghetti alle vongole, e cernia in umido con maionese, non ricordo il contorno, so solo che per frutta ho chiesto un trancio di papaia, ricordando i gusti di papà mi faccio portare anche zucchero di canna ed un bicchierino di rum con cui dopo avere eliminato dalla papaia i semi la cospargo con lo zucchero e bagno con il rum, ragazzi che squisitezza con un cucchiaino mi tiravo su la polpa morbida e ad ogni bocconcino mi sembrava di essere nella mia villetta di Ghinda.-
Dato l'orario ed il sole cocente risalgo in camera a fare un pisolino riservando il pomeriggio per una passeggiatina tra Taulud e Massaua me le voglio godere passo-passo.-
Verso le 17 dopo una dormita vivificatrice ed una ennesima doccia scendo nella sala della reception e quì faccio conoscenza con il comandante del caicco turco "Nobile", Maurizio Pazzelli è una persona di una gentilezza rara dovuta sicuramente alla sua vita in Eritrea e tra le isole del suo Mar Rosso, con lui prendo gli accordi per la prossima escursione di 4 giorni alle Dahlak con partenza all'indomani, penserà lui alle pratiche per il permesso e per il pagamento della tassa di accesso al parco dell'arcipelago marino delle Dahlak, finalmente rivedrò Dissei e Madote che mi ricordano la mia avventura in sambuco alle Dahlak negli anni '40 con il giovane Ibrahim e compagni, nonchè l'escursione sempre in sambuco nel gennaio del 1995 con Michele Cosentino, Renato Modici e compagni.- (continua).- Foto aalla pag.2 del sito di Forum "Con Carlo tra Asmara e dintorni".-
Chiedo a padre Protasio di mettere la macchina quasi a passo d'uomo, è stato per me questo sempre un momento straordinario, persino la littorina quando percorreva questa lunga diga rallentava la sua corsa, lo spettacolo che si presentava ai miei occhi è stato sempre di straordinaria emozione, guardavo sempre la spiaggia dove i ferrovieri avevano le lorto abitazioni a palafitte sul mare, spiaggia sempre piena anche di sambuchi che lì trovavano, a causa delle maree, la possibilità di andare ad arenarsi per le periodiche riparazioni dei loro scafi, furono proprio i pescatori dancali a buttarmi nell'acqua alta perchè imparassi a nuotare e soprattutto ad andare sott'acqua in apnea.-
Il colpo d'occhio attraversando la diga è straordinario la vista spazia dalla baia di Archico con il promontorio del massiccio del Ghedem, l'isola di Sheck-Said (ovvero Isola Verde per noi), la punta sud di Taulud e tutta la sua baia sino alle bianche montagnole delle saline di Gherar, finalmente entriamo a Taulud, imbocchiamo il corso del Re, superiamo il grosso edificio della vecchia stazione ferroviaria, giungiamo all'altezza dei vecchi giardini del palazzo governatoriale semidistrutto, svoltiamo a destra ed entriamo subito nel parcheggio dell'Hotel Dahlak, quì mi saluto con padre Protasio che andrà a Gurgusum, lo ringrazio del gentile passaggio e ci diamo appuntamento tra circa 6 giorni ad Asmara perchè io preferisco stare a Massaua in previsione di una escursione alle Dahlak, noto con piacere che due caicchi turchi sono alla fonda proprio davanti all'Hotel Dahlak, il più grande ha il nome di "Nobile", preso dal nostro trasvolatore del polo Nord con il dirigibile Italia.-
Dopo avere consegnato i documenti alla reception salgo subito in camera dove mi attende una bella doccia rinfrescante, per modo di dire, perchè quì a Massaua non esiste dai rubinetti acqua fresca, ma calda visto che i serbatoi posti sulla terrazza in alto sono esposti al sole cocente anche a novembre di Massaua.-
Si sono fatte già circa le 12,45 ed è già ora di andare in sala da pranzo, esso è un salone semicircolare tutto con una grande vetrata con vista panoramica sulla città di Massaua, ordine spaghetti alle vongole, e cernia in umido con maionese, non ricordo il contorno, so solo che per frutta ho chiesto un trancio di papaia, ricordando i gusti di papà mi faccio portare anche zucchero di canna ed un bicchierino di rum con cui dopo avere eliminato dalla papaia i semi la cospargo con lo zucchero e bagno con il rum, ragazzi che squisitezza con un cucchiaino mi tiravo su la polpa morbida e ad ogni bocconcino mi sembrava di essere nella mia villetta di Ghinda.-
Dato l'orario ed il sole cocente risalgo in camera a fare un pisolino riservando il pomeriggio per una passeggiatina tra Taulud e Massaua me le voglio godere passo-passo.-
Verso le 17 dopo una dormita vivificatrice ed una ennesima doccia scendo nella sala della reception e quì faccio conoscenza con il comandante del caicco turco "Nobile", Maurizio Pazzelli è una persona di una gentilezza rara dovuta sicuramente alla sua vita in Eritrea e tra le isole del suo Mar Rosso, con lui prendo gli accordi per la prossima escursione di 4 giorni alle Dahlak con partenza all'indomani, penserà lui alle pratiche per il permesso e per il pagamento della tassa di accesso al parco dell'arcipelago marino delle Dahlak, finalmente rivedrò Dissei e Madote che mi ricordano la mia avventura in sambuco alle Dahlak negli anni '40 con il giovane Ibrahim e compagni, nonchè l'escursione sempre in sambuco nel gennaio del 1995 con Michele Cosentino, Renato Modici e compagni.- (continua).- Foto aalla pag.2 del sito di Forum "Con Carlo tra Asmara e dintorni".-
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
12/11/2012 17:41 - 16/11/2012 10:35 #14718
da Carlo Di Salvo
Continuo oggi il racconto del mio viaggio l'11 novembre del 1996 con padre Protasio verso Massaua, dopo esserci soffermati per una buona mezz'ora alla stazione di Mai-Atal, dove naturalmente si affacciarono alla mia mente ricordi di giorni vissuti con mio papà, riprendemmo il viaggio verso Massaua.-
La camionabile e la ferrovia da Mai-Atal in poi procedono quasi sempre affiancate, poco dopo alla mia sinistra sopra un'alta collina appaiono le mura dei forti di Saati dove il 23 gennaio 1887 un nostro corpo di bersaglieri, asserragliato nei forti, resistette all'attacco delle orde di Ras Alula, come ricorderete dalla storia che noi abbiamo studiato ai nostri tempi, fu inviato un ascari a Massaua in cerca di aiuto, venne subito inviato un contingente di 500 uomini al comando del ten.col. De Cristoforis.
Percorriamo una pianura costellata di varie basse colline fino a quando alla nostra sinistra in alto su una collina vediamo ergersi la bianca colonna di marmo eretta in ricordo della battaglia di Dogali del 26 gennaio 1887, dove il drappello di 500 uomini al comando del ten.col.
De Cristoforis, venuto in soccorso degli assediati ai forti di Saati, venne circondato e sopraffatto dalle orde di Ras Alula.-
Con Protasio e Carla Biasiolo saliamo sulla cima della collina dove avvenne il massacro dei nostri soldati e vi confesso che la commozione è tanta, quante volte leggendo i libri di storia la mia mente era corsa al cimitero dei Rotoli a Palermo quando mamma mi portava con sè per mettere i fiori sulla tomba dei suoi avi, accanto ad essa vi era un'altra tomba con un'alta colonna su cui si ergeva il busto di un ufficiale, la base della colonna era sostenuta, ai suoi quattro angoli, da quattro teste di leoni che a me bambino mi avevano sempre attirato, ricordavo sempre la scritta di una data 26-gennaio-1887 ed un nome DOGALI, allora non mi sarei mai immaginato che un giorno sarei stato in quel luogo storico in africa.
Tante volte passai in littorina da questo luogo ma mai mi era riuscito fermarmi in stazione per salire su quella collina, da lassù si gode uno straordinario panorama che ci circonda, il territorio è costellato da numerose colline tra cui la camionabile si insinua, si nota anche il torrente Desset nel cui alveo sono stati scavati i pozzi che alimentano l'acquedotto di Massaua, infatti al dilà del Desset su una collina si può notare il serbatoio che alimenta la città di Massaua.
Dopo avere fatto le foto di rito, (voglio ricordare che inizialmente sulla sommità del monumento di Dogali vi era la statua dell'Italia), ritorniamo giù per riprendere la via per Massaua, il sole alto comincia in questa zona torrida a picchiare fortemente e bisogna affrettarsi, appena partiti immediatamente imbocchiamo il famoso ponte in cemento armato di Dogali sul Desset, costruito dal genio del battaglione alpini Aosta, porta ancora il motto del battaglione "CA CUSTA LON CA CUSTA" e la dedica all'allora ministro gen. MENABREA.-
Nei miei ricordi di quando andavo in vacanza a Massaua per Natale ve ne è uno sul lungo ponte ferroviario sul DESSET in piena a causa delle piogge nell'altipiano, sembrava un mare di fango e di tronchi d'albero strappati dalla furia delle acque, questi torrenti quasi sempre in secca si trasformano in certi periodi dell'anno in furiosi corsi d'acqua.-
Procedendo verso Massaua adesso alle continue colline si sostituisce la vasta pianura che prennuncia la costa infuocata della Dancalia, tutto attorno crescono solo le acacie ombrellifere che solamente per le brevi piogge dei periodi invernali ricoprono le loro spine con piccole foglioline verdi e di profumatissimi fiorellini gialli, in prossimità di Moncullo invece di attraversare il lungo ponte in restauro sull'Hamasat scendiamo sull'alveo del torrente per riprendere la camionabile, noto una lunga fila di vagoni ferroviari completamente restaurati e ciò mi conferma la volontà di ricostruire il nostro capolavoro di ingegneria.-
Prima di attraversare il villaggio di Otumlo, facciamo una brevissima deviazione che ci condurrà al nuovo cimitero italiano dove sono stati riuniti tutti i cimiteri italiani dell'Eritrea, tranne, come ho detto prima, quelli di Cheren, di Asmara e di Embatkalla, tutto splende di bianchi marmi, tutto attorno i loculi dei militari e civili, un piccolo monumento al soldato coloniale ed un cippo a ricordo del barone Raimondo Franchetti esploratore e generoso filantropo dedicato allo sviluppo agrario e civile dell'Eritrea, un grande loculo contiene i resti di tutti i civili e militari di tutti i cimiteri dell'Eritrea.- (continua).- Le foto a pag.2 sul sito del Forum: "Tutti con Carlo- Asmara e dintorni"
La camionabile e la ferrovia da Mai-Atal in poi procedono quasi sempre affiancate, poco dopo alla mia sinistra sopra un'alta collina appaiono le mura dei forti di Saati dove il 23 gennaio 1887 un nostro corpo di bersaglieri, asserragliato nei forti, resistette all'attacco delle orde di Ras Alula, come ricorderete dalla storia che noi abbiamo studiato ai nostri tempi, fu inviato un ascari a Massaua in cerca di aiuto, venne subito inviato un contingente di 500 uomini al comando del ten.col. De Cristoforis.
Percorriamo una pianura costellata di varie basse colline fino a quando alla nostra sinistra in alto su una collina vediamo ergersi la bianca colonna di marmo eretta in ricordo della battaglia di Dogali del 26 gennaio 1887, dove il drappello di 500 uomini al comando del ten.col.
De Cristoforis, venuto in soccorso degli assediati ai forti di Saati, venne circondato e sopraffatto dalle orde di Ras Alula.-
Con Protasio e Carla Biasiolo saliamo sulla cima della collina dove avvenne il massacro dei nostri soldati e vi confesso che la commozione è tanta, quante volte leggendo i libri di storia la mia mente era corsa al cimitero dei Rotoli a Palermo quando mamma mi portava con sè per mettere i fiori sulla tomba dei suoi avi, accanto ad essa vi era un'altra tomba con un'alta colonna su cui si ergeva il busto di un ufficiale, la base della colonna era sostenuta, ai suoi quattro angoli, da quattro teste di leoni che a me bambino mi avevano sempre attirato, ricordavo sempre la scritta di una data 26-gennaio-1887 ed un nome DOGALI, allora non mi sarei mai immaginato che un giorno sarei stato in quel luogo storico in africa.
Tante volte passai in littorina da questo luogo ma mai mi era riuscito fermarmi in stazione per salire su quella collina, da lassù si gode uno straordinario panorama che ci circonda, il territorio è costellato da numerose colline tra cui la camionabile si insinua, si nota anche il torrente Desset nel cui alveo sono stati scavati i pozzi che alimentano l'acquedotto di Massaua, infatti al dilà del Desset su una collina si può notare il serbatoio che alimenta la città di Massaua.
Dopo avere fatto le foto di rito, (voglio ricordare che inizialmente sulla sommità del monumento di Dogali vi era la statua dell'Italia), ritorniamo giù per riprendere la via per Massaua, il sole alto comincia in questa zona torrida a picchiare fortemente e bisogna affrettarsi, appena partiti immediatamente imbocchiamo il famoso ponte in cemento armato di Dogali sul Desset, costruito dal genio del battaglione alpini Aosta, porta ancora il motto del battaglione "CA CUSTA LON CA CUSTA" e la dedica all'allora ministro gen. MENABREA.-
Nei miei ricordi di quando andavo in vacanza a Massaua per Natale ve ne è uno sul lungo ponte ferroviario sul DESSET in piena a causa delle piogge nell'altipiano, sembrava un mare di fango e di tronchi d'albero strappati dalla furia delle acque, questi torrenti quasi sempre in secca si trasformano in certi periodi dell'anno in furiosi corsi d'acqua.-
Procedendo verso Massaua adesso alle continue colline si sostituisce la vasta pianura che prennuncia la costa infuocata della Dancalia, tutto attorno crescono solo le acacie ombrellifere che solamente per le brevi piogge dei periodi invernali ricoprono le loro spine con piccole foglioline verdi e di profumatissimi fiorellini gialli, in prossimità di Moncullo invece di attraversare il lungo ponte in restauro sull'Hamasat scendiamo sull'alveo del torrente per riprendere la camionabile, noto una lunga fila di vagoni ferroviari completamente restaurati e ciò mi conferma la volontà di ricostruire il nostro capolavoro di ingegneria.-
Prima di attraversare il villaggio di Otumlo, facciamo una brevissima deviazione che ci condurrà al nuovo cimitero italiano dove sono stati riuniti tutti i cimiteri italiani dell'Eritrea, tranne, come ho detto prima, quelli di Cheren, di Asmara e di Embatkalla, tutto splende di bianchi marmi, tutto attorno i loculi dei militari e civili, un piccolo monumento al soldato coloniale ed un cippo a ricordo del barone Raimondo Franchetti esploratore e generoso filantropo dedicato allo sviluppo agrario e civile dell'Eritrea, un grande loculo contiene i resti di tutti i civili e militari di tutti i cimiteri dell'Eritrea.- (continua).- Le foto a pag.2 sul sito del Forum: "Tutti con Carlo- Asmara e dintorni"
Ultima Modifica: 16/11/2012 10:35 da Carlo Di Salvo.
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
06/11/2012 18:08 - 08/11/2012 20:38 #14645
da Carlo Di Salvo
E adesso amici miei del Mai-Taclì vi racconterò gli ultimi miei giorni trascorsi in Eritrea nel novembre 1996.-
Con gran dispiacere si appropinquava la data del mio ritorno a Padova, mancavano circa 8 giorni alla mia partenza ed ancora non ero ritornato alle Dahlak, era intenzione di padre Protasio di trascorrere qualche giorno a Massaua così mi invitò di andare a Massaua col suo fuoristrada.-
La mattina dell'11 novembre, senza che io andassi in cattedrale, mi venne a prendere alla pensione Malawi quando ancora il sole doveva sorgere, io come sempre svegliato dal canto del Muezzin ero già pronto, mi ero preparato tutta l'attrezzatura subacquea tranne le pinne mi ero portato una buona maschera ed una macchina fotografica sub, la mia passione è stata sempre l'apnea per cui non avevo bisogno di bombole.
Tralascio di descrivervi i paesaggi che si incontrano scendendo sino a Ghinda avendoli già descritti nel mio precedente racconto, soltanto che scendendo quando ancora era l'alba ci fermammo ad Embatkalla a salutare Ciro Costa a cui Padre Protasio avrebbe portato dello scatolame ed altri prodotti di prima necessità che Ciro mi aveva incaricato di comunicare a Protasio quando ero sceso a Ghinda.
Dopo avere fatto visita a Ciro Costa andammo alla missione cattolica dei padri cappuccini di Embatkalla dove ci fu offerta una squisita colazione di latte e caffè con biscotti, con noi scendeva a Massaua anche la cara amica Carla Biasiolo che andava a trovare alcune amiche a Massaua.-
Scendendo verso Massaua di mattina presto si incontra spesso della selvaggina che in ore avanzate della giornata spariscono tra le montagne, così potei fotografare un gallo di montagna e sulla croce posta sulla sommità della missione cattolica due uccellini Mascal che si stavano scaldando al primo sole, (durante il periodo degli amori la loro livrea gialla si colora di un rosso intenso).-
Proseguendo verso Massaua attraversammo Ghinda senza fermarci perchè il sole già alto cominciava a fare sentire a quelle latitudini il suo effetto, scendendo verso la piana di Saberguma una volta giunti al Dongollo Basso passammo poco distante alla vecchia fabbrica delle acque minerali che vidi in completo abbandono.-
Stavamo percorrendo quel tratto di strada dove si raccontava che il fantasma di un italiano morto in quel luogo appariva agli autisti chiedendo passaggio per Massaua e che poi improvvisamente spariva, fatto questo accaduto varie volte.-
Giungemmo così alle sorgenti termali di Ailet dove facemmo sosta per circa mezz'ora, dopo di chè proseguimmo verso Mai-Atal, non vedevo l'ora di rivedere la vecchia stazione dove con papà trascorsi giorni di straordinarie avventure quando andava a sostituire qualche collega e dove trascorrevo il tempo in uadi asciutti alla ricerca di selvaggina e di uccelli di ogni tipo, spesso andavo anche alla stazione della teleferica a vedere i carrelli arrivare e subito ripartire tra il rumore assordante dei motori Tosi, la nostra abitazione era sopra la stazione circondata da un'ampia veranda protetta da muscerabie, lì giunti non potemmo fare a meno di visitare la stazione dove fervevano lavori di ristrutturazione, con mia somma meraviglia su un binario trovammo il carrello, mosso dal motore di una Guzzi 500, che il geometra Biffi del servizio lavori delle ferrovie si fece costruire nella grande officina di Asmara per il controllo della linea ferroviaria, anche padre Protasio rimase ammirato dall'inventiva del genio italico.- (continua).-(Troverete le foto di Mai-Atal sul sito di Forum alla pag.2 di "Tutti con Carlo: Asmara e dintorni".-
Con gran dispiacere si appropinquava la data del mio ritorno a Padova, mancavano circa 8 giorni alla mia partenza ed ancora non ero ritornato alle Dahlak, era intenzione di padre Protasio di trascorrere qualche giorno a Massaua così mi invitò di andare a Massaua col suo fuoristrada.-
La mattina dell'11 novembre, senza che io andassi in cattedrale, mi venne a prendere alla pensione Malawi quando ancora il sole doveva sorgere, io come sempre svegliato dal canto del Muezzin ero già pronto, mi ero preparato tutta l'attrezzatura subacquea tranne le pinne mi ero portato una buona maschera ed una macchina fotografica sub, la mia passione è stata sempre l'apnea per cui non avevo bisogno di bombole.
Tralascio di descrivervi i paesaggi che si incontrano scendendo sino a Ghinda avendoli già descritti nel mio precedente racconto, soltanto che scendendo quando ancora era l'alba ci fermammo ad Embatkalla a salutare Ciro Costa a cui Padre Protasio avrebbe portato dello scatolame ed altri prodotti di prima necessità che Ciro mi aveva incaricato di comunicare a Protasio quando ero sceso a Ghinda.
Dopo avere fatto visita a Ciro Costa andammo alla missione cattolica dei padri cappuccini di Embatkalla dove ci fu offerta una squisita colazione di latte e caffè con biscotti, con noi scendeva a Massaua anche la cara amica Carla Biasiolo che andava a trovare alcune amiche a Massaua.-
Scendendo verso Massaua di mattina presto si incontra spesso della selvaggina che in ore avanzate della giornata spariscono tra le montagne, così potei fotografare un gallo di montagna e sulla croce posta sulla sommità della missione cattolica due uccellini Mascal che si stavano scaldando al primo sole, (durante il periodo degli amori la loro livrea gialla si colora di un rosso intenso).-
Proseguendo verso Massaua attraversammo Ghinda senza fermarci perchè il sole già alto cominciava a fare sentire a quelle latitudini il suo effetto, scendendo verso la piana di Saberguma una volta giunti al Dongollo Basso passammo poco distante alla vecchia fabbrica delle acque minerali che vidi in completo abbandono.-
Stavamo percorrendo quel tratto di strada dove si raccontava che il fantasma di un italiano morto in quel luogo appariva agli autisti chiedendo passaggio per Massaua e che poi improvvisamente spariva, fatto questo accaduto varie volte.-
Giungemmo così alle sorgenti termali di Ailet dove facemmo sosta per circa mezz'ora, dopo di chè proseguimmo verso Mai-Atal, non vedevo l'ora di rivedere la vecchia stazione dove con papà trascorsi giorni di straordinarie avventure quando andava a sostituire qualche collega e dove trascorrevo il tempo in uadi asciutti alla ricerca di selvaggina e di uccelli di ogni tipo, spesso andavo anche alla stazione della teleferica a vedere i carrelli arrivare e subito ripartire tra il rumore assordante dei motori Tosi, la nostra abitazione era sopra la stazione circondata da un'ampia veranda protetta da muscerabie, lì giunti non potemmo fare a meno di visitare la stazione dove fervevano lavori di ristrutturazione, con mia somma meraviglia su un binario trovammo il carrello, mosso dal motore di una Guzzi 500, che il geometra Biffi del servizio lavori delle ferrovie si fece costruire nella grande officina di Asmara per il controllo della linea ferroviaria, anche padre Protasio rimase ammirato dall'inventiva del genio italico.- (continua).-(Troverete le foto di Mai-Atal sul sito di Forum alla pag.2 di "Tutti con Carlo: Asmara e dintorni".-
Ultima Modifica: 08/11/2012 20:38 da Carlo Di Salvo.
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
06/11/2012 16:53 #14641
da Carlo Di Salvo
Caro Francesco mi fa piacere quello che mi dici in merito alle FF.EE. e dei tuoi ricordi dei viaggi in littorina, purtroppo non ho ricordi di viaggi in Eritrea in auto, ma solo per ferrovia, posso dire di conoscere traversina per traversina da Massaua ad Agordat, sì praticamente sono cresciuto in littorina o su un vagone trainato da una sbuffante Mallet.
Grazie delle belle foto che hai inserito, non appena avrò finito di raccontare gli ultimi giorni da me trascorsi in Eritrea nell'ultimo mio viaggio inizierò a mandare delle bellissime foto, che sono riuscito ad avere da amici, della ripresa della tratta Massaua-Asmara.
Credo che sia intenzione del governo eritreo di ricostruire anche la tratta Asmara-Cheren che percorre la bellissima valle dell'Anseba.
Grazie delle belle foto che hai inserito, non appena avrò finito di raccontare gli ultimi giorni da me trascorsi in Eritrea nell'ultimo mio viaggio inizierò a mandare delle bellissime foto, che sono riuscito ad avere da amici, della ripresa della tratta Massaua-Asmara.
Credo che sia intenzione del governo eritreo di ricostruire anche la tratta Asmara-Cheren che percorre la bellissima valle dell'Anseba.
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03/11/2012 18:25 #14621
da Narrante
Ragazzi, NON per metter becco, ma quando vedete che un post non vi riesce, cosa che succede più facilmente nnell'inserimento delle immagini, avete, in fondo alla pagina un pulsante con la scritta "MODIFICA", CLICK SU TALE PULSANTE E così potete:-
1) cancellare ciò che non è pertinente
2) apportare TUTTE LE CORREZIONI che ritenete necessarie.
3) Prima DI PREMERE IL TASTO "INVIO", controllate se tutto è OK!
4) per controllare se tutto è OK dovete premere il pulsante contrassegnato "ANTEPRIMA" TALE PULSANTE COMPARE SOLOSE SIETE RIENTRATI NEL POST in modalità modifica!
Tenete presente che quando siete in modalità modifica e quindi selezionate anteprima, il riquadro di anteprima compare sotto a quello del post dove state lavorando per modificarlo.
Solo quando tutto è OK potete inviare il post.
Inoltre potete utilizzare un'immagine che avete sul PC, inserendo l'intero indirizzo dove si trova ubicata l'immagine in questione, ma...ma quando spegnete il PC, la vostra immagine non sarà più trasmessa e quindi il popolo del MaiTaclì rimane a bocca asciutta fino a quando non riaccendete il PC!!!
Pertanto bisogna ricorrere ad un servizio che vi consente di fare ciò.
Io agli inizi mi servivo di alcuni siti che ospitavano le immagini, ma dopo un po' questi servizi sparivano, o cambiavano indirizzo e quindi perdevo tutto il mio lavoro.
Per ovviare all'inconvenienten ho noleggiato un "dominio" pagando una quota annua di 45/50 euro e così non ho più avuto brutti scherzi.
Comunque il sito dove avete la "mail", offre anche uno spazio gratuito dove potete inserire immagini, scritti, e quant'altro quindi scrivete e seguite le istruzioni.
Le suddette informazioni comunque le ho inserite diverse volte e spesso corredate di immagini, ma ovviamente a quei tempi non eravate interessati.
Non lasciate dei post "ORFANI" O "VUOTI" RIENTRATE e scriveteci qualcosa magari sul tempo che fa dalle vostre parti.
Buona domenica a tutti,
Silvano.
1) cancellare ciò che non è pertinente
2) apportare TUTTE LE CORREZIONI che ritenete necessarie.
3) Prima DI PREMERE IL TASTO "INVIO", controllate se tutto è OK!
4) per controllare se tutto è OK dovete premere il pulsante contrassegnato "ANTEPRIMA" TALE PULSANTE COMPARE SOLOSE SIETE RIENTRATI NEL POST in modalità modifica!
Tenete presente che quando siete in modalità modifica e quindi selezionate anteprima, il riquadro di anteprima compare sotto a quello del post dove state lavorando per modificarlo.
Solo quando tutto è OK potete inviare il post.
Inoltre potete utilizzare un'immagine che avete sul PC, inserendo l'intero indirizzo dove si trova ubicata l'immagine in questione, ma...ma quando spegnete il PC, la vostra immagine non sarà più trasmessa e quindi il popolo del MaiTaclì rimane a bocca asciutta fino a quando non riaccendete il PC!!!
Pertanto bisogna ricorrere ad un servizio che vi consente di fare ciò.
Io agli inizi mi servivo di alcuni siti che ospitavano le immagini, ma dopo un po' questi servizi sparivano, o cambiavano indirizzo e quindi perdevo tutto il mio lavoro.
Per ovviare all'inconvenienten ho noleggiato un "dominio" pagando una quota annua di 45/50 euro e così non ho più avuto brutti scherzi.
Comunque il sito dove avete la "mail", offre anche uno spazio gratuito dove potete inserire immagini, scritti, e quant'altro quindi scrivete e seguite le istruzioni.
Le suddette informazioni comunque le ho inserite diverse volte e spesso corredate di immagini, ma ovviamente a quei tempi non eravate interessati.
Non lasciate dei post "ORFANI" O "VUOTI" RIENTRATE e scriveteci qualcosa magari sul tempo che fa dalle vostre parti.
Buona domenica a tutti,
Silvano.
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03/11/2012 17:49 #14619
da Francesco
Carlo , l'INVIO dev'essere un colpo secco .
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