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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni. |
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27/06/2012 06:43 #13208
da Giacinto-Matarazzo
Caro Carlo, leggo con molto intresse la cronistoria del tuo "ritorno" in Eritrea. Suggestive e risvegliative (se si può dire) le tue foto. Fanno ricordare i paesaggi conosciuti all'epoca.Ricordo che durante il periodo scolastico,un anno, facemmo, una gita proprpio dalle parti di Cheren.Annamaria Goffi certamente si ricorderà meglio di me dove e cosa visitammo.Soprattutto le foto scattate dal campanile, la bella e vasta panoramica che anche da Ghezzabanda si percepiva.Mi hai fatto ricordare che io Asmara l'ho sorvolata in aereo due volte. La prima fu nel '52,poco prima degli esami di abilitazione, quando un amico di mio padre,socio dell'aereclub di Asmara, mi invitò a fare un volo sul suo Cesna.Fu il mio battesimo dell'aria.Sorvolammo in lungo e largo Armara e zone circostanti.Purtroppo non avevo una macchina fotografica.Ma la meraviglia fu tanta.La seconda volta quando, nel 1956, in volo da Assab con E.A.L.,arrivati su Asmara l'aereo dovette attendere parecchi minuti prima di avere l'autorizzazione all'atterraggio e così i piloti fecero deliziare i passeggeri con diversi sorvoli su Asmara,sui monti del Dorfu, sul Bizen.Allora avevo una cinepresa 8 mm, ma purtroppo non l'avevo con me perchè andavo ad Asmara per servizio.In effetti ho fatto solo film, ho metri e metri di pellicola, ben conservata, ma soprattutto del periodo trascorso ad Assab.Qualcosa trasferito su CD ma non soddisfecente. Comunque è tutto apprezzabile per ciò che ci racconti e ci fai rivivere di quel fantastico paese.
Cisi
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
26/06/2012 21:00 #13206
da Carlo Di Salvo
Prima di continuare il mio viaggio verso il monastero di Debre-Sina, vi sarete domandato perchè Carlo ha voluto visitare questo monastero quasi sconosciuto da gran parte degli asmarini.
Mio papà me ne parlava sempre e mi diceva che era difficile scorgerlo perché era stato ricavato all'interno di un masso enorme.
Quando andai a trovare fratel Ezio Tonini alla ricchissima biblioteca del Pavoni Social Center cercando trovai una esauriente storia di Debre-Sina, che adesso inizio a raccontarvi.
L'origine del santuario risale, secondo la leggenda,ai primi anni dell'Era Cristiana e si ricollega ad una visita che la Sacra Famiglia fece all'Etiopia.
Esso è l'unico monastero nel quale non vige la clausura, si crede infatti che le donne che non hanno figli ottengano grazie particolari dalla Madonna.
Chi il 28 di Giugno riesce ad assistere alle celebrazioni della festa patronale del Monastero di Debre-Sina, di sicuro non si meraviglia affatto della profezia contenuta nella "leggendaria storia del Monastero di Debre-Sina" secondo la quale "nessun popolo avrebbe amato la Madre di Dio quanto il popolo d'Etiopia ed il Suo nome sarebbe stato benedetto eds onorato da questo popolo con un culto particolare"; in detto giorno a migliaia i pellegrini vengono da tutte le parti dell'Etiopia con qualsiasi mezzo.
Debre_sina si trova nella rgione del Senhit in Eritrea a circa 40 km. da Cheren, provenendo da Asmara, giunti ad Elaberet all'altezza delle ex concessioni agricole di De Nadai si prende una stradina a destra, che costruita dallo stesso De Nadai conduce alla diga che più in alto forma un discreto invaso per l'irrigazione delle vaste colture, si proseguuirà per circa 18 km. attraversando affascinanti paesaggi tra massi enormi e giganteschi cactus candelabro.
L'origine del nome del monastero si richiama al biblico Monte Sinai su cui Dio consegnò a Mosé 1 10 Comandamenti incisi col fuoco su due tavole di pietra.
La storia del monastero riferisce inoltre che i Nove Santi Rom, quì noti come "Tsadcam", durante il loro viaggio d'ingresso in Etiopia, passando per questo luogo, avrebbero visto una colonna di luce appunto sulla cima del monte Debre-Sina.
La strada che conduce al monastero, fatta costruire da De Nadai è molto varia ed il paesaggio è spettacolare, si attraversano paesaggi quasi danteschi, massi enormi posti quasi in bilico precario sembrano essere stati spostati da biblici giganti o piovuti dal cielo da chissà quale catastrofe cosmica e tutto è adornato alti cactus candelabro che spesso formano foreste ombrose.
Dal monastero posto a 2.300 m. si godono panorami dove lo sguardo si perde quasi all'infinito: di fronte verso occidente si vedono il monte Suardum, il massiccio di Zeeda-Amba o Amba Sellassiè, Cheren ed i monti Hal-Hal.
A sinistra verso Sud sono visibili i monti dell'Hamasien, Addi-Naamen ed i paesi Hamassien dell'Anseba.
A destra verso Nord, oltre la piana di Ghergher si vede bene il paese di Agà-Arò e quasi all'estremo sull'orizzonte la terra dei Baria e degli Habab, dalla parte posteriore verso oriente l'orizzonte è chiuso dall'Amba-Zaul.
Secondo una leggenda tanto cara a queste popolazioni la Sacra Famiglia dall'esilio in Egitto sarebbe venuta in Etiopia dimorandovi per tre anni e mezzo. Il luogo dove sorge il Santuario sarebbe stata una delle prime tappe dove la Sacra Famiglia si fermò venendo dall'Egitto nella terra dell'Etiopia.
Dopo la sosta nel paese di Nagram nel Sahel la Sacra Famiglia si sarebbe fermata per 40 giorni a Debre-Sina e vi avrebbe predetto la fondazione del celebre monastero.
Attorno al santuario la credenza popolare vede, su molti massi e luoghi, le impronte dei piedi e della cintura della Madonna.
La graziosa leggenda indica anche l'itinerario dei viaggi della Sacra Famiglia in Etiopia: da Debre-Sina, trasportata da una nuvola, avrebbe visitato il monte Bizen, Debre-Dammo, Aksum, Debre-Abbai, il convento di Wall al di là del fiume Takazzè e le isole del lago Tana dove si fermò per tre mesi e tre giorni.
Dopo la morte di Erode la Sacra Famiglia ripartì per la Palestina su un carro di luce circondato da nuvole.
Durante questo viaggio di ritorno Gesù mostra a Sua Madre le regioni dell'Etiopia e predice il singolare culto di Lei che vi sarebbe fiorito.
La Madonna tanto entusiasta del paesaggio ed ammirata della grande ospitalità e del grande rispetto di cui è stata oggetto durante il suo soggiorno, chiese al Figlio in feudo l'Etiopia che Le venne subito concessa.
Verso la fine del V° secolo il monte Debre-Sina è ancora al centro di racconti interessanti.
La leggenda vuole che i Nove Santi Rom, quando vennero in Etiopia, sostando ad Agà-Arò, che si trova a pochi chilometri a nord di Debre-Sina , essi avrebbero visto la Madonna tanto lucente e maestosa da chiudere l'orizzonte, colpiti ed attratti dalla visione fecero per avvicinarsi, la visione però spariva ai loro occhi e così per diverse volte.
Il monastero di Debre-Sina è uno dei più antichi e celebri dell'Etiopia, fu fondato dall'Abbà Yohanni, un santo monaco proveniente dall'Egitto durante il regno del Negus Gabra Mesqel, vale a dire verso la metà del VI° secolo.(continua).
Mio papà me ne parlava sempre e mi diceva che era difficile scorgerlo perché era stato ricavato all'interno di un masso enorme.
Quando andai a trovare fratel Ezio Tonini alla ricchissima biblioteca del Pavoni Social Center cercando trovai una esauriente storia di Debre-Sina, che adesso inizio a raccontarvi.
L'origine del santuario risale, secondo la leggenda,ai primi anni dell'Era Cristiana e si ricollega ad una visita che la Sacra Famiglia fece all'Etiopia.
Esso è l'unico monastero nel quale non vige la clausura, si crede infatti che le donne che non hanno figli ottengano grazie particolari dalla Madonna.
Chi il 28 di Giugno riesce ad assistere alle celebrazioni della festa patronale del Monastero di Debre-Sina, di sicuro non si meraviglia affatto della profezia contenuta nella "leggendaria storia del Monastero di Debre-Sina" secondo la quale "nessun popolo avrebbe amato la Madre di Dio quanto il popolo d'Etiopia ed il Suo nome sarebbe stato benedetto eds onorato da questo popolo con un culto particolare"; in detto giorno a migliaia i pellegrini vengono da tutte le parti dell'Etiopia con qualsiasi mezzo.
Debre_sina si trova nella rgione del Senhit in Eritrea a circa 40 km. da Cheren, provenendo da Asmara, giunti ad Elaberet all'altezza delle ex concessioni agricole di De Nadai si prende una stradina a destra, che costruita dallo stesso De Nadai conduce alla diga che più in alto forma un discreto invaso per l'irrigazione delle vaste colture, si proseguuirà per circa 18 km. attraversando affascinanti paesaggi tra massi enormi e giganteschi cactus candelabro.
L'origine del nome del monastero si richiama al biblico Monte Sinai su cui Dio consegnò a Mosé 1 10 Comandamenti incisi col fuoco su due tavole di pietra.
La storia del monastero riferisce inoltre che i Nove Santi Rom, quì noti come "Tsadcam", durante il loro viaggio d'ingresso in Etiopia, passando per questo luogo, avrebbero visto una colonna di luce appunto sulla cima del monte Debre-Sina.
La strada che conduce al monastero, fatta costruire da De Nadai è molto varia ed il paesaggio è spettacolare, si attraversano paesaggi quasi danteschi, massi enormi posti quasi in bilico precario sembrano essere stati spostati da biblici giganti o piovuti dal cielo da chissà quale catastrofe cosmica e tutto è adornato alti cactus candelabro che spesso formano foreste ombrose.
Dal monastero posto a 2.300 m. si godono panorami dove lo sguardo si perde quasi all'infinito: di fronte verso occidente si vedono il monte Suardum, il massiccio di Zeeda-Amba o Amba Sellassiè, Cheren ed i monti Hal-Hal.
A sinistra verso Sud sono visibili i monti dell'Hamasien, Addi-Naamen ed i paesi Hamassien dell'Anseba.
A destra verso Nord, oltre la piana di Ghergher si vede bene il paese di Agà-Arò e quasi all'estremo sull'orizzonte la terra dei Baria e degli Habab, dalla parte posteriore verso oriente l'orizzonte è chiuso dall'Amba-Zaul.
Secondo una leggenda tanto cara a queste popolazioni la Sacra Famiglia dall'esilio in Egitto sarebbe venuta in Etiopia dimorandovi per tre anni e mezzo. Il luogo dove sorge il Santuario sarebbe stata una delle prime tappe dove la Sacra Famiglia si fermò venendo dall'Egitto nella terra dell'Etiopia.
Dopo la sosta nel paese di Nagram nel Sahel la Sacra Famiglia si sarebbe fermata per 40 giorni a Debre-Sina e vi avrebbe predetto la fondazione del celebre monastero.
Attorno al santuario la credenza popolare vede, su molti massi e luoghi, le impronte dei piedi e della cintura della Madonna.
La graziosa leggenda indica anche l'itinerario dei viaggi della Sacra Famiglia in Etiopia: da Debre-Sina, trasportata da una nuvola, avrebbe visitato il monte Bizen, Debre-Dammo, Aksum, Debre-Abbai, il convento di Wall al di là del fiume Takazzè e le isole del lago Tana dove si fermò per tre mesi e tre giorni.
Dopo la morte di Erode la Sacra Famiglia ripartì per la Palestina su un carro di luce circondato da nuvole.
Durante questo viaggio di ritorno Gesù mostra a Sua Madre le regioni dell'Etiopia e predice il singolare culto di Lei che vi sarebbe fiorito.
La Madonna tanto entusiasta del paesaggio ed ammirata della grande ospitalità e del grande rispetto di cui è stata oggetto durante il suo soggiorno, chiese al Figlio in feudo l'Etiopia che Le venne subito concessa.
Verso la fine del V° secolo il monte Debre-Sina è ancora al centro di racconti interessanti.
La leggenda vuole che i Nove Santi Rom, quando vennero in Etiopia, sostando ad Agà-Arò, che si trova a pochi chilometri a nord di Debre-Sina , essi avrebbero visto la Madonna tanto lucente e maestosa da chiudere l'orizzonte, colpiti ed attratti dalla visione fecero per avvicinarsi, la visione però spariva ai loro occhi e così per diverse volte.
Il monastero di Debre-Sina è uno dei più antichi e celebri dell'Etiopia, fu fondato dall'Abbà Yohanni, un santo monaco proveniente dall'Egitto durante il regno del Negus Gabra Mesqel, vale a dire verso la metà del VI° secolo.(continua).
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25/06/2012 17:41 - 02/10/2012 15:45 #13184
da Narrante
Giunti a villaggio Paradiso si prosegue verso Cheren...
Un vecchio cartello stradale del tipo con
catarifrangente segnala la direzione...
[justify]verso l'alto la struttura di Forte Baldissera, sede di una contraerea... che, insieme alla contraerea di Amba Galliano, contrastava l'ingresso dell'aviazione inglese...[/justify]
La strada che conduce al Monastero di Debre-Sina
Pressi di Scintoà: delicate euforbie convivono fra i massi
Verso il bivio per Belesa
Verso Belesa: greggi al pascolo nella zona circostante
Amba Dehrò, l'altura che sovrasta il pianoro:
a sin. s'intravede la strada...
Strada per Cheren: località "Tzada-Cristian" e tipiche ambe...
Proseguendo verso Cheren foto spettacolare per il tramonto
sull'Anseba e la catena dei caratteristici monti circostanti
Verso le fonti che formeranno il famoso lago di Accria
Carlo, impeccabile nella sua tenuta da esploratore, si intrattiene di
buon grado per una foto ricordo con i bimbi nei pressi di Scintoa
Eleberet - Le concessioni dei F.lli De Nadai
Eleberet - Ancora le concessioni De Nadai
Eleberet - Le concessioni De Nadai - sullo sfondo Monte Sardum
La foto all'imponente sicomoro di Toccor è d'obbligo!
...Segue...
Un vecchio cartello stradale del tipo con
catarifrangente segnala la direzione...
[justify]verso l'alto la struttura di Forte Baldissera, sede di una contraerea... che, insieme alla contraerea di Amba Galliano, contrastava l'ingresso dell'aviazione inglese...[/justify]
La strada che conduce al Monastero di Debre-Sina
Pressi di Scintoà: delicate euforbie convivono fra i massi
Verso il bivio per Belesa
Verso Belesa: greggi al pascolo nella zona circostante
Amba Dehrò, l'altura che sovrasta il pianoro:
a sin. s'intravede la strada...
Strada per Cheren: località "Tzada-Cristian" e tipiche ambe...
Proseguendo verso Cheren foto spettacolare per il tramonto
sull'Anseba e la catena dei caratteristici monti circostanti
Verso le fonti che formeranno il famoso lago di Accria
Carlo, impeccabile nella sua tenuta da esploratore, si intrattiene di
buon grado per una foto ricordo con i bimbi nei pressi di Scintoa
Eleberet - Le concessioni dei F.lli De Nadai
Eleberet - Ancora le concessioni De Nadai
Eleberet - Le concessioni De Nadai - sullo sfondo Monte Sardum
La foto all'imponente sicomoro di Toccor è d'obbligo!
...Segue...
Ultima Modifica: 02/10/2012 15:45 da Narrante.
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- Carlo Di Salvo
- Autore della discussione
24/06/2012 16:50 #13173
da Carlo Di Salvo
Il prossimo viaggio sarà verso Cheren, giunti però ad Elabered all'altezza delle ex-concessioni De Nadai devieremo per risalire tra paesaggi mozzafiato ai 2.300 m.
Partendo da Asmara si segue la lunga discesa di via Francesco Crispi, una volta superato l'ingresso all'Ospedale Regina Elena un vecchio cartello stradale con rifrangenti ci indica la direzione di CHEREN che imbocchiamo decisamente seguendo la falde del Forte Baldissera, incontriamo sulla sinistra le vecchie baracche con i tetti in lamiera ed i pavimenti in lavagna che mi fecero ricordare la nostra baracca nei pressi della camionabile per Massaua all'altezza della missione svedese.
In leggera salita usciamo da Asmara dopo avere superato il vecchio Campo Cicero con la sua tribuna e la biglietteria in stile 900, attraversiamo un altopiano con campi coltivati a grano ed orzo, incontriamo spesso mandrie di pecore al pascolo e buoi, ogni tanto superiamo vari laghetti, superiamo il bivio per il lago Belesa e quindi quello per Fil-Fil, giungiamo al villaggio di Zazzega che superiamo proseguendo verso il villaggio di Tzada-Cristian, lo superiamo e dopo circa 16 Km. giungiamo al villaggio di Zazzega.
Proseguiamo tra continui saliscendi finchè giungiamo al grosso villaggio di Ad-Teclesan, quì ci fermiamo per bere un'aranciata in una specie di piccolo bar improvvisato.
Partendo da Asmara si segue la lunga discesa di via Francesco Crispi, una volta superato l'ingresso all'Ospedale Regina Elena un vecchio cartello stradale con rifrangenti ci indica la direzione di CHEREN che imbocchiamo decisamente seguendo la falde del Forte Baldissera, incontriamo sulla sinistra le vecchie baracche con i tetti in lamiera ed i pavimenti in lavagna che mi fecero ricordare la nostra baracca nei pressi della camionabile per Massaua all'altezza della missione svedese.
In leggera salita usciamo da Asmara dopo avere superato il vecchio Campo Cicero con la sua tribuna e la biglietteria in stile 900, attraversiamo un altopiano con campi coltivati a grano ed orzo, incontriamo spesso mandrie di pecore al pascolo e buoi, ogni tanto superiamo vari laghetti, superiamo il bivio per il lago Belesa e quindi quello per Fil-Fil, giungiamo al villaggio di Zazzega che superiamo proseguendo verso il villaggio di Tzada-Cristian, lo superiamo e dopo circa 16 Km. giungiamo al villaggio di Zazzega.
Proseguiamo tra continui saliscendi finchè giungiamo al grosso villaggio di Ad-Teclesan, quì ci fermiamo per bere un'aranciata in una specie di piccolo bar improvvisato.
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23/06/2012 10:50 - 23/06/2012 15:04 #13160
da Narrante
Avviso importante!
Ragazzi vi posso assicurare che Carlo è rientrato dalla missione "Campanile" perfettamente inclume:
i nostri inviati speciali NON possono permettersi il lusso di patire le vertigini...
...intanto...occhi indiscreti hanno fotografato l'attrezzatura di Carlo...
...sss è un vero scoop! domani i media avranno il lor bel da fare...e da raccontare...
Che tempi ragazzi! non si può andare un attimo sulla torre campanara a
fare qualche foto che ti fotografano l'attrezzatura...
e...meno male che non han portato via niente...
Che tempi! se becco chi è stato...cavoli acidi sono...
Avviso importante!
Ragazzi vi posso assicurare che Carlo è rientrato dalla missione "Campanile" perfettamente inclume:
i nostri inviati speciali NON possono permettersi il lusso di patire le vertigini...
...intanto...occhi indiscreti hanno fotografato l'attrezzatura di Carlo...
...sss è un vero scoop! domani i media avranno il lor bel da fare...e da raccontare...
Che tempi ragazzi! non si può andare un attimo sulla torre campanara a
fare qualche foto che ti fotografano l'attrezzatura...
e...meno male che non han portato via niente...
Che tempi! se becco chi è stato...cavoli acidi sono...
Ultima Modifica: 23/06/2012 15:04 da Narrante.
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23/06/2012 10:43 #13159
da Narrante
Asmara vista dallo splendido campanile della Cattedrale
Asmara - Le campane della Cattedrale
Asmara - La famosa e possente "8a" ricavata dal fusto di un cannone austriaco.
Asmara - Panorama verso Nord
Asmara - Panorama verso Est
Asmara - Panorama verso Nord-Ovest
Asmara - Altra visuale sempre verso Nord
Asmara - Panorama verso Ovest
Asmara - Panorama verso Nord-Est
Asmara - Panorama verso Sud-Est
Asmara - Un'altra visuale verso Sud Est
Asmara - guardando dal campanile verso est
Asmara - Un'ultima panoramica verso Nord-Est
Asmara - Le campane della Cattedrale
Asmara - La famosa e possente "8a" ricavata dal fusto di un cannone austriaco.
Asmara - Panorama verso Nord
Asmara - Panorama verso Est
Asmara - Panorama verso Nord-Ovest
Asmara - Altra visuale sempre verso Nord
Asmara - Panorama verso Ovest
Asmara - Panorama verso Nord-Est
Asmara - Panorama verso Sud-Est
Asmara - Un'altra visuale verso Sud Est
Asmara - guardando dal campanile verso est
Asmara - Un'ultima panoramica verso Nord-Est
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