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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni.

  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
13/07/2012 17:46 #13420 da Carlo Di Salvo
Continuo la mia psseggiata asmarina lungo il viale Mussolini, superata piazza Cardinale Massaia, all'incrocio con via F. Azzi, ha inizio il viale Cadorna che è il prolungamento di viale Mussolini, giungo all'altezza del Moka-Bar e già vedo il rosso frontespizio del "Cinema Impero" ancora con la sua antica scritta decorata dagli oblò delle sue finestre, di fianco ad esso il bar-Impero, entro per prendermi un cappuccino, tutto è rimasto immutato come ai nostri tempi, sul bancone vi sono ancora le macchine espresso "San Giorgio" che continuano a sfornare squisiti cappuccini, ma meraviglie delle meraviglie sulla parete dietro il bancone una gigantografia che occupa quasi tutta la parete dell'incrociatore italiano "SAN GIORGIO",non ho mai visto foto di nave italiana di quelle dimensioni, quasi una lacrima mi era scesa alla sua vista, bevuto l'ottimo cappuccino con una calda briosce ritorno fuori per continuare la mia passeggiata.
Appena fuori raggiungo all'angolo con via Lazio il Kit-Kat il night-club di Asmara dove ai tempi dell'occupazione inglese avvenivano violente zuffe tra americani ed inglesi, proseguo la mia passeggiata e giungo al mercato del pesce che fresco giunge da Massaua, adesso abbandono viale Cadorna per avviarmi verso il nostro mercato coperto dove sotto i portici vi è qualche negozio di scatolame e frutta secca, compro un sacchetto di datteri secchi che inizio a succhiare in bocca cercando di rammollirli, che ricordi ragazzi, entro all'interno del mercato coperto illuminato dalla cupola con vetri circolari, mi colpisce l'odore della frutta, soprattutto degli zaituni con il loro classico profumo simile a quello delle fragole, ricordo che quando mamma li portava a casa, siccome sapeva che ne ero ghiotto li nascondeva, ma il loro profumo tradiva la loro presenza, rivedo gli hannoni, i pompelmi di Ghinda, le arance, le papaie giganti e caschi di banane, oltre alla frutta anche verdure di ogni genere portate in Eritrea dai nostri contadini del mediterraneo e che quì in Eritrea avevano trovato il clima magico di questa terra.
Proseguo la mia passeggiata verso largo Campania dove troneggia la bella moschea costruita dall'ing. Ferrazza utilizzando i bianchi marmi di Carrara. (continua).

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13/07/2012 17:25 - 13/07/2012 23:19 #13419 da Narrante
Miscellanea...foto à la sans-façons...


Il caratteristico laghetto di Belesa

altra panoramica del laghetto di Belesa

Asmara - Il lago della S.E.D.A.O. - escursione dei novelli sposi

La diga che congiunge Massaua a Taulud -

Massaua - il nuovo tracciato della ferrovia devia verso il porto - prima, alla fine della diga, deviava verso il lido, occupando pericolosamente la sede stradale
Ultima Modifica: 13/07/2012 23:19 da Narrante.

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
13/07/2012 09:58 #13416 da Carlo Di Salvo
Continuo la mia passeggiata asmarina ritorno in dietro sempre per via Gustavo Bianchi verso il viale Mussolini, mi ricordo che quasi sempre all'uscita da scuola il breve tratto lo si faceva di corsa e i dieci scalini quasi si saltavano, ma adesso alla mia età non sarei riuscito a saltarne neanche uno, giunto sul viale Mussolini lo attraversai per andare sul lato opposto dove al bar Royal papà si fermava spesso con i suoi amici a bere una mastica, quasi accanto vi è ancora il piccolo bugigattolo del "Millefiori" dove si andava a giocare la schedina del totocalcio che per via aerea veniva poi spedita in Italia, lì vicino vi era il negozio di profumeria di Alberto Reffo, che ogni volta mi accoglieva con la sua innata amicizia, entrare nel suo negozio era come se il tempo si fosse fermato, le famose scatolette verde pisello della brillantina "Linetti", le lamette da barba "Bolzano" e specialmente gli accendini "Vulcano", brevetto asmarino, erano ancora dentro le vetrine del suo negozio, ma ciò che maggiormente mi piaceva con Reffo era di parlare di mio papà negli ultimi anni trascorsi in Eritrea.
Dopo la visita a Reffo ripresi la mia passeggiata lungo il viale Mussolini, avrei voluto contare le palme, quasi mie gemelle, che adesso cresciute adornavano questo splendido viale lungo 1 km. assieme al viale Cadorna, chissà quante storie avrebbero da raccontarmi dei 46 anni della mia assenza.
Riattraverso adesso nuovamente il viale perchè voglio rivedere i negozi di fronte alla cattedrale, lentamente passo passo mi vado fermando davanti alle vetrine dei negozi, una in modo particolare attira la mia attenzione è il negozio di parrucchiera di "Gino & Gina", ricordavo l'intervista che una giornalista di canale"5" aveva fatto immediatamente dopo la liberazione dell'Eritrea, entro dentro e sono accolto come vecchio asmarino quasi a braccia aperte, anche in quel negozio il tempo si era fermato, questa è la "Grande Magia di Asmara" il potere di fermare il tempo come una favolosa "Sangrilà". (continua)

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12/07/2012 22:37 #13409 da wania
ASMARA ASMARA AMORE MIO, SEMPRE! GRAZIE CARLO!

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
12/07/2012 21:34 #13407 da Carlo Di Salvo
Riprendo il mio I° viaggio in Eritrea dopo la festa dei matrimoni copti, all'indomani decisi di fare un lungo giro per Asmara andando a rivedere i luoghi più frequentati da me durante la mia gioventù.
Ormai ero abbastanza acclimatato all'altitudine di Asmara, per cui decisi di andare a piedi dall'Expò sino in centro.
Percorsi dapprima il viale che conduce alla strada per Decamerè, un breve saluto all'officina di Rino il quale nel modo più assoluto volle accompagnarmi in macchina sino in centro, ma al termine della via De Bono lo feci fermare perchè volevo assaporarmi l'abbraccio della mia Asmara più intima.
Giunto all'altezza di via Sapeto la risalii per un breve tratto, volevo vedere in che stato era il fabbricato del Liceo Ferdinando Martini, purtroppo lo trovai molto trascurato, tutta la facciata era dipinta di un verde pisello e sopra tra disegni di stile tigrino campeggiava la scritta in tigrino che io non conoscendolo non sapevo il significato, un pò deluso ritornai sul viale De Bono, là dove una volta vi era il ristorante "La Croce del Sud" adesso vi era un semplice bar a forma di tucul con tavolini e sedie tutto attorno ad esso, di fianco la famosa scala dello zoppo circondata da giardini conduce in alto alla piazza De Cristoforis.
Io però proseguo verso l'inizio del viale Mussolini o Corso Italia passando di fianco ai telefoni decisi di chiamare a casa in Italia, l'attesa non fu lunga, circa 15 minuti, ma mi meravigliò il fatto che sembrava di essere in Italia invece che in Eritrea talmente la comunicazione fosse perfetta.
Dai telefoni iniziai la mia lenta passeggiata lungo il più bel viale di Asmara, lenta perchè volevo assaporarmi i ricordi della mia gioventù, passai davanti al teatro "Asmara" con il suo porticato che mi ricordava il porticato del palazzo "Aiutamicristo" di Palermo che accolse anche imperatori spagnoli durante il dominio spagnolo della Sicilia.
Procedendo verso la cattedrale una volta superato l'alto fabbricato in color rosa dell'ex casa del Fascio, cosa vedo alla mia destra? La coppia di cinque scalini che conducono alla via Gustavo Bianchi, di colpo il mio pensiero ritornò indietro di circa 50 anni, come un automa iniziai a salire quei 10 scalini delimitati da due colonnine in porfido a delimitare l'inizio della strada, lentamente iniziai la breve salita non vedendo l'ora di arrivare alla scuola Principe di Piemonte dove frequentai le elmentari ed i tre anni delle medie, con mia meraviglia la bandiera italiana, il nostro tricolore sventolava su un alto pennone, i giardini fioriti adornavano i due scaloni di accesso ai due ingressi, le poensitie (cioè le stelle di Natale) erano ancora fiorite del loro colore rosso acceso, i ricordi lontani mi portarono alla mente anche il rifugio antiaereo costruito sotto lo scalone di sinistra, entrai, nelle aule vi erano ancora i banchi con il foro dei calamai ormai in disuso, dietro la scuola vi è il cortile che confina con quello del Ferdinando Martini e dove durante gli intervalli si giocava alla cavallina, la direttrice come del resto alcune professoresse erano italiane, d'altro canto la scuola di Asmara è la più grande scuola italiana all'estero.
All'uscita dalla scuola ripresi la mia salita lungo la via Gustavo Bianchi, se non ricordavo male più avanti doveva esserci la villa del mio più caro amico di Asmara cioè Enzo Gallo figlio dell'arch. Ernesto Gallo, progettista e costruttore della chiesa copta di Ndà-Mariam di Asmara, nonchè direttore dell'ufficio lavori delle ferrovie dell'Eritrea, giunto infatti all'ncrocio con la via O. Cavagnari vidi la villa Gallo posta proprio di fronte all'ex villa Vicereale, adesso villa Roma sede dell'Ambasciata Italiana in Eritrea.
Quando andavo a trovare Enzo non avevo bisogno di suonare, scavalcavo la bassa cancellata in legno ed entravo dentro.
La zona tra la via Sapeto, la via Croce del Sud e la via Gustavo Bianchi è dove si trovano le più belle ville coloniali attorniate da giardini sempre fioriti dato il clima sempre primaverile di Asmara. (continua).

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
12/07/2012 20:09 #13406 da Carlo Di Salvo
Caro Giacinto non so se hai ricevuto le mie foto ad Embatkalla e l'arrivo del piroscafo Tevere con cui mio papà nel marzo del 1938 giunse a Massaua, si farò anche quello del mio secondo viaggio in Eritrea nell'Ottobre del 1996 con cui mi incrociai con un gruppone del Mai-Taclì e da cui nacque una straordinaria amicizia con Eros Chiasserini e Tonino Lingria cioè un trio che andò in giro rubando immagini un po dappertutto.

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