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I° ritorno in Eritrea dopo 46 anni.

  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
08/07/2012 09:27 #13355 da Carlo Di Salvo
Riprendo oggi l'ingresso in Ndà-Mariam, la grande sala era piena di fedeli, con mia meraviglia mi accorsi che si trattava di matrimoni cumulativi, molte erano le coppie e ciascuna di esse aveva il proprio costume e la propria corona in testa, con fatica riuscii a raggiungere il vestibolo limitato da una piccola balaustra in ferro, quì i monaci celebravano i vari matrimoni delle coppie sedute in prima fila in attesa della chiamata, anche Franco e Saba erano in prima fila e furono felici di vedermi avevano trovato il loro fotografo di fiducia che ben volentieri si stava prestando perchè era la prima volta che riusciva a fotografare un evento del genere.
La grande sala nelle due pareti laterali non ha dipinti, ma secondo l'uso diffuso in Eritrea ha dei grandi arazzi raffiguranti scene del Vangelo.
Caratteristico era lo scambio degli anelli che avveniva dopo le promesse di rito al di sopra di una grande croce d'oro o d'ottone, non ho voluto approfondire la cosa, posta su un tavolino coperto con una bianca tela ricamata.
Mentre fotografavo un cashì mi si avvicinò per chiedermi le mie impressioni che naturalmente furono di stupore, ma rimase colpito sapendo che per anni ero vissuto nelle vicinanze di Ndà-Mariam.
All'uscita delle coppie altri fotografi improvvisati di parenti ed amici si alternavano sulla scalinata, voi però cari asmarini che mi state leggendo non sapete che Carlo era un esperto dell'urlo dell'helleltà e quando sul davanzale apparvero Franco e Saba io lanciai l'urlo che tutti voi asmarini ben conoscete, da tutta la vasta piana davanti alla chiesa si levò all'unisono un altissimo "helleltà".
E' tradizione ad Asmara dopo il matrimonio in chiesa andare al lago Belesa per le foto di rito, i parenti di Saba mi trovarono un passaggio in macchina sino al Belesa, la colonna di macchine dopo avere attraversato tutta Asmara si diresse sulla strada per Cheren, deviando dopo alcuni chilometri a destra per una stradina asfaltata che conduceva al lago Belesa.
Fu per me una piacevole sorpresa rivedere dopo tanti anni quel luogo ameno vicino ad Asmara, con mia meraviglia notai che ancora vi era la centrale idroelettrica della vecchia SEDAO, mentre sul lago alcuni pellicani ed anatre egiziane si dondolavano tra le onde, mentre alcuni somarelli lasciati liberi brucavano l'erba attorno al lago.
Dopo il lago si tornò ad Asmara dove sotto una grande tenda era stata predisposta la sala per il pranzo nuziale condito da musiche con tamburi che tanti di noi ricorderanno bene.
Su grandi pentoloni bolliva la salsa dello zighinì, mentre su grandi piatti di terracotta si sfornavano in continuazione le caratterstiche "Inghiere".
Su una grande tavola invece vi era una specie di self-service con varie pietanze.
Tra ingheere, scirò e tutmò ogni tanto bevevo qualche bicchiere di squisito Mes che però ad un certo punto cominciò a farmi girare la testa tanto che mi dovettero accompagnare in albergo talmente mi girava la testa, una santa fresca doccia mi rimise in sesto, ma quella sera andai subito a letto per un sonno ristoratore, domani? Mah forse farò qualche giro per Asmara. ( continua )

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08/07/2012 07:59 #13354 da Giacinto-Matarazzo
E così caro Silvano tu arrivasti piccolissimo in Eritrea, Io nel '37 stesso mese.Visto che reperti ci propone Carlo ? Quanti ricordi risvegliano.Ho osservato con attenzione la foto dela zona del porto dove è ormeggiato il "Crispi".A parte i ricordi per aver vissuto per anni proprio nell'area portuale,mi danno conforto i filmini da me girati nel porto di Massaua.Allora senza dubbio la nave è ormeggiata di fronte al palazzo della ex Soc.Colonile in seguito sede degli uffici della Gelatly. Notare dei vagoni che sembrano essere messi di traverso.Ebbene no,quella la vecchia entrata del raccordo ferroviario.Infatti se osservi la mappa di Massaua mandata da Francesco,post 12859,pag.9,stanza di Carlo,noterai che il percorso della linea ferroviaria che dalla stazione di Taulud si dirigeva verso l'isola di Massaua,intanto percorreva la diga sulla destra,quindi al termine della diga svoltava a dx,periplava la costa dell'isola e poco prima dell'ospedale entrava nell'area portuale proprio vicino i magazzini generali e il palazzo del ex soc.Coloniale.Gli inglesi,con il famoso PWD,Pubblic Work Department, pensarono di modificare tale percorso. Non ricordo l'epoca,ma penso tra il '43 e il'45.Nei lavori furono coinvolte diverse ditte di Asmara e Massaua con la supervisione dei tecnici delle F.E.e consisterono in quello che è poi stato e credo sia tuttora l'attuale, cioè la linea sul lato sx della diga e quindi l'ingresso della stessa nel porto sul lato banchine.Carlo,in questo evento il tuo babbo, penso, ci doveva stare in mezzo, ricordi nulla ?
Eh sì caro il mio Silvano, da una semplice foto quanti ricordi.Proprio vero, MA CHE TEMPI, PROPRIO BEI TEMPI.
Cisi e buona domenica a tutta la tribù.

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
07/07/2012 19:24 #13351 da Carlo Di Salvo
Grazie della tua accoglienza a Massaua, bada però che dovresti avere tra le tue e.mail anche le foto mie e di mia mamma a bordo del Francesco Crispi, te le avevo mandate come cartoline ricordo.

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07/07/2012 17:36 #13350 da Narrante
E' tempo di fare un piccolo passo indietro...lontano nel tempo:
Carlo Di Salvo...sbarca a Massaua:- 24 dicembre 1939...



Carlo sbarcò, con la mamma dal "Francesco Crispi" per raggiungere il papà...


Il ritaglio del bollettino del Lloyd Triestino con arrivi e partenze...

Auguri Carlo ben arrivato! voglio essere il primo a darti il benvenuto in terra Eritrea...
Posso farlo! Ero già arrivato con la mamma e mio fratello Michele, nell'Ottobre del 1936!

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
07/07/2012 16:36 #13349 da Carlo Di Salvo
Inutile descrivervi il ritorno ad Asmara dopo avere visitato il monastero di Debre-Sina, ma un episodio che mi colpì durante la discesa dal monastero ve la devo raccontare.
Scendendo, poco dopo avere fatto uno splendido pic-nic all'ombra di grande cactus candelabro, ci inbattemmo in un giovane eritreo il quale ci chiese un passaggio, purtroppo eravamo già così stretti tra parenti ed amici di Rino che questi, con dispiacere disse che non c'era posto.
La cosa sembrò finire lì, la strada come vi ho in precedenza descritto dal monastero ad Elaberet è lunga circa 18 km. ed è una vera mulattiera, non ci crederete mentre scendevamo ad ogni tornante ci trovavamo davanti il giovane eritreo, scendeva dalle montagne come una gazzella, conosceva molto bene le scorciatoie, sicuramente Abebe Bikila con lui avrebbe perso la maratona.
Giungemmo ad Asmara a sera già inoltrata e Rino mi portò subito in albergo all'Expò, dove dopo avere cenato mi andai a fare una ricca doccia e subito a letto perchè all'indomani avevo il matrimonio a Ndà-Mariam di Franco e Saba Baggiani.
Il risveglio all'alba ad Asmara sotto quel cielo azzurro intenso è stato per me sempre come l'inizio di una nuova avventura della mia vita e così si preannunciava l'8 gennaio del 1995.
Era domenica e quindi l'officina di Rino era chiusa, dovevo quindi andare a piedi sino a Ndà-Mariam, sperando per strada di trovare un vecchio tassì, che per fortuna trovai all'altezza dell'aeroplano di Tagliero, salire su uno di quei tassì Fiat 1.100 con la livrea bianca e blu è come un viaggio nel tempo, i tassisti poi parlano quasi tutti un italiano quasi perfetto, moi feci lasciare in corso del Re all'altezza della Moschea, volevo assaporare la passeggiata a piedi sino a largo Somalia dove ha inizio il grande piazzale sulla collina di Ndà-Mariam.
Quando vivevo ad Asmara tutte le mattine andando a scuola scendevo lungo la via Duca degli Abbruzzi ed era costante la visione di Ndà-Mariam con le sue due torri, mi era sempre rimasto il desiderio di vedere l'interno di quella chiesa ed assistere alle sue funzioni religiose, adesso era venuto il momento di realizzare quel mio vecchio desiderio.
Giunto in largo Somalia mi avviai subito verso Ndà-Mariam, una volta superata la grande porta che permette l'accesso al grande piazzale, fui colpito dal grande numero di donne eritree con le loro candide fute che riempivano tutto il sagrato di Ndà-Mariam, tutte indistintamente però erano rivolte verso la chiesa, secondo la loro religione le donne in stato mestruale o che abbiano avuto rapporti la sera precedente sono considerate impure e quindi non possono entrare in chiesa.
Dovetti farmi largo tra la grande massa di donne per potere entrare in chiesa, all'ingresso notai il grande numero di scarpe e sandali lasciati fuori, al chè anch'io mi tolsi le scarpe per entrare in chiesa non lasciandole fuori ma portandole con me appese alla borsa della macchina fotografica.( continuo più tardi perchè devo tra poco andare a messa ).

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  • Carlo Di Salvo
  • Autore della discussione
05/07/2012 14:39 #13314 da Carlo Di Salvo
Hai saltato 2. mail del 1°Luglio (8 foto) ed una del 2 Luglio (4 foto).
A risentirci Carlo.

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