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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro |
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22/07/2014 13:49 #22680
da Agau-del-Semien
In questi giorni inserirò, a Dio piacendo, altri scritti di Angra.
Grazie per l'attenzione
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22/07/2014 10:51 #22678
da Agau-del-Semien
Dal Libro "DUE" di Angra
Non è vero che tutti gli italiani che hanno vissuto e hanno conosciuto l'Eritrea ne sentano la nostalgia.
Basta leggere vecchi libri, vecchi giornali, vecchi resoconti per rendersi conto che molti italiani trattenuti in Eritrea per motivi diversi, non vedevano l'ora di rientrare in Italia e lasciare l'Africa definitivamente.
Militari i quali, finita la guerra d'Etiopia, cercavano di ottenere licenze per anticipare il rientro, altri che aspettavano con ansia l'ordine con cui il loro reparto avrebbe iniziato la marcia verso Massaua per il successivo imbarco.
Massaua era sempre piena di gente in attesa del primo piroscafo per l'Italia e c'era anche chi era disposto ad offrire denaro sottobanco per assicurarsi un posto a bordo. A molti, moltissimi, no era mai piaciuta quella terra africana e rimpiangevano il loro paese.
Migliaia e migliaia di italiani abbandonarono l'Eritrea (e l'Etiopia) appena fu possibile e non si sognarono mai di ritornarci perché non avevano trovato nulla nell'Impero che li invitasse così tanto a restare da posticipare il loro rientro in Italia.
Rimasero coloro che, nel frattempo, avevamo messo su un'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale e speravano di realizzare un gruzzolo con il quale rientrare in patria per sistemarsi.
Lentamente anche molti di questi cedettero le loro attività e rimpatriarono, mentre altri decisero di continuare per restare, poi, bloccati dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Da questo nucleo, in seguito falcidiato dalle perdite belliche e dai trasferimenti nei campi di concentramento, nacque quella che doveva diventare la comunità italiana d'Eritrea.
Il "mal d'Africa" è un luogo comune: decine di migliaia di italiani (e non solo) sono stati in Africa e la grande maggioranza l'ha abbandonata volentieri per tornarsene a casa tra la propria gente, i propri usi, le proprie leggi senza quella sensazione vagamente inquietante di sentirsi "ospiti" in casa d'altri e esposti ai capricci dei governanti locali.
Angra
Ps. Angelo Granara ha le capacità di mettere in evidenza verità che molti tentano di nascondere. E' molto bravo.Si, va detto.
Non è vero
Non è vero che tutti gli italiani che hanno vissuto e hanno conosciuto l'Eritrea ne sentano la nostalgia.
Basta leggere vecchi libri, vecchi giornali, vecchi resoconti per rendersi conto che molti italiani trattenuti in Eritrea per motivi diversi, non vedevano l'ora di rientrare in Italia e lasciare l'Africa definitivamente.
Militari i quali, finita la guerra d'Etiopia, cercavano di ottenere licenze per anticipare il rientro, altri che aspettavano con ansia l'ordine con cui il loro reparto avrebbe iniziato la marcia verso Massaua per il successivo imbarco.
Massaua era sempre piena di gente in attesa del primo piroscafo per l'Italia e c'era anche chi era disposto ad offrire denaro sottobanco per assicurarsi un posto a bordo. A molti, moltissimi, no era mai piaciuta quella terra africana e rimpiangevano il loro paese.
Migliaia e migliaia di italiani abbandonarono l'Eritrea (e l'Etiopia) appena fu possibile e non si sognarono mai di ritornarci perché non avevano trovato nulla nell'Impero che li invitasse così tanto a restare da posticipare il loro rientro in Italia.
Rimasero coloro che, nel frattempo, avevamo messo su un'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale e speravano di realizzare un gruzzolo con il quale rientrare in patria per sistemarsi.
Lentamente anche molti di questi cedettero le loro attività e rimpatriarono, mentre altri decisero di continuare per restare, poi, bloccati dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Da questo nucleo, in seguito falcidiato dalle perdite belliche e dai trasferimenti nei campi di concentramento, nacque quella che doveva diventare la comunità italiana d'Eritrea.
Il "mal d'Africa" è un luogo comune: decine di migliaia di italiani (e non solo) sono stati in Africa e la grande maggioranza l'ha abbandonata volentieri per tornarsene a casa tra la propria gente, i propri usi, le proprie leggi senza quella sensazione vagamente inquietante di sentirsi "ospiti" in casa d'altri e esposti ai capricci dei governanti locali.
Angra
Ps. Angelo Granara ha le capacità di mettere in evidenza verità che molti tentano di nascondere. E' molto bravo.Si, va detto.
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21/07/2014 06:47 #22666
da Agau-del-Semien
dal Libro "DUE" di Angra.
Ripensare agli anni giovanili in Eritrea è come ascoltare il coro del Nabucco: si viene assaliti da una struggente, dolce malinconia e, al tempo stesso, da una sorte di rabbia impotente:
Quegli anni che sembravano dover durare per sempre, sono, invece, fuggiti veloci come gli euro dalle nostre tasche. E ci è rimasto ben poco: qualche fotografia, qualche souvenir, qualche ricordo e, per fortuna, qualche amico anche se sparso di qua e di là.
Qualcuno si da da fare, novella vestale, per tenere accesa la fiammella della memoria ribadendo sempre sullo stesso tasto dell'indimenticabile scorcio di vita nel paese bagnato dal Mar Rosso e asciugato dalla siccità ricorrente.
Ma sono motivazioni puramente sentimentali, del tutto irrazionali. L'Eritrea ha, forse, nutrito la nostra essenza spirituale, ma ci ha negato l'arricchimento intellettuale e ha spento il nostro istinto di emulazione.
Niente opere liriche, niente grandi concerti, niente grandi biblioteche, niente politica, niente concorrenza, niente lotta per il posto di lavoro, niente università prestigiose, niente stages di perfezionamento, niente sindacati, niente dialettica.... mentre in Europa, tra gli anni '50 e '70, avvenivano mutamenti epocali, noi eravamo rinchiusi nel nostro contenitore in cui tutto arrivava smorzato e in ritardo..
Invece di vivere gli eventi, noi li guardavamo da lontano: il boom economico, il '68, le nuove tendenze, i nuovi sistemi di lavoro, le migrazioni interne, le brigate rosse, le lotte politiche....cose per gli "addetti ai lavori" non per noi che continuavamo a vivere come nell'Italia del 1930!
"Arpa d'or dei fatidici vati del Mai Bela le rive saluta"... ma non riaccendere in petto le memorie che servono solo a rattristare la nostra vecchiaia, sono ormai trascorsi più di cinque lustri da quando ho lasciato l'Eritrea e sarebbe ora che sgombrassero il campo perché io mi sono stufato delle loro saltuarie visite durante le quali si comportano come se fossero di famiglia. Abbiamo divorziato e ognuno per i fatti suoi.
Angra
Ps. quante verità negli scritti di Angelo Granara
Nabucco
Ripensare agli anni giovanili in Eritrea è come ascoltare il coro del Nabucco: si viene assaliti da una struggente, dolce malinconia e, al tempo stesso, da una sorte di rabbia impotente:
Quegli anni che sembravano dover durare per sempre, sono, invece, fuggiti veloci come gli euro dalle nostre tasche. E ci è rimasto ben poco: qualche fotografia, qualche souvenir, qualche ricordo e, per fortuna, qualche amico anche se sparso di qua e di là.
Qualcuno si da da fare, novella vestale, per tenere accesa la fiammella della memoria ribadendo sempre sullo stesso tasto dell'indimenticabile scorcio di vita nel paese bagnato dal Mar Rosso e asciugato dalla siccità ricorrente.
Ma sono motivazioni puramente sentimentali, del tutto irrazionali. L'Eritrea ha, forse, nutrito la nostra essenza spirituale, ma ci ha negato l'arricchimento intellettuale e ha spento il nostro istinto di emulazione.
Niente opere liriche, niente grandi concerti, niente grandi biblioteche, niente politica, niente concorrenza, niente lotta per il posto di lavoro, niente università prestigiose, niente stages di perfezionamento, niente sindacati, niente dialettica.... mentre in Europa, tra gli anni '50 e '70, avvenivano mutamenti epocali, noi eravamo rinchiusi nel nostro contenitore in cui tutto arrivava smorzato e in ritardo..
Invece di vivere gli eventi, noi li guardavamo da lontano: il boom economico, il '68, le nuove tendenze, i nuovi sistemi di lavoro, le migrazioni interne, le brigate rosse, le lotte politiche....cose per gli "addetti ai lavori" non per noi che continuavamo a vivere come nell'Italia del 1930!
"Arpa d'or dei fatidici vati del Mai Bela le rive saluta"... ma non riaccendere in petto le memorie che servono solo a rattristare la nostra vecchiaia, sono ormai trascorsi più di cinque lustri da quando ho lasciato l'Eritrea e sarebbe ora che sgombrassero il campo perché io mi sono stufato delle loro saltuarie visite durante le quali si comportano come se fossero di famiglia. Abbiamo divorziato e ognuno per i fatti suoi.
Angra
Ps. quante verità negli scritti di Angelo Granara
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20/07/2014 09:26 #22664
da Francesco
I MORTI NON SI CONTANO PIU'....E NEMMENO I NOSTRI SOLDI!
Ancora una volta, con questa stolta “operazione Mare Nostrum”, anzi, Mare mortis o lorum, c’è scappato il classico morto. Sono una ventina i cadaveri scoperti in una stiva del barcone saturo di monossido di carbonio , causato dagli scarichi dei motori.Ed a noi , poveri pirla, tocchera’ non solo accogliere i nuovi venuti, ma di fare anche i becchini del Mediterraneo per i meno fortunati, aggravando in tal modo la cronica carenza di luoghi per sepolture .
Troppi morti, che dovrebbero pesare sulla coscienza di chi ha scientemente architettato questa operazione demenziale e che , malgrado lo stillicidio di vite umane e quello oneroso ( 800 milioni dall’inizio dell’anno) a carico degli italiani, si vorrebbe continuare ad oltranza ed a tempo indeterminato!
Un continuo massacro che andrebbe fermato con il respingimento. E' incomprensibile, poi, come questa gente riesca a partire da luoghi in cui il reddito è di pochi euro al giorno, per poi pagare pedaggi di migliaia di euro. Che glieli dia qualcuno? Se si, a quale scopo? Che avesse ragione la Fallaci?
Gli italiani ne hanno abbastanza di tutto ciò. Tutte le attenzioni sono rivolte presso questi nuovi invasori, consideratti dalla becera sinistra sacri ed intoccabili, come lo sono gli zingari che continuano ad arrivare da est. Abbiamo circa 10 milioni di veri poveri nostri fratelli italiani che, quotidianamente, hanno problemi su come apparecchiare la tavola per pranzo e cena o, peggio ancora, dove dormire…mentre qualcuno incoscientemente spende e spande milioni di euro per questa gente, con la quale non abbiamo nulla in comune!Siamo tutti esasperati….il drammatico recentissimo episodio di C.Volturno docet!
Già C.Volturno,una volta meta di tanti italiani ce hanno investito ,vicino le pinete, i loro risparmi per costruire una casetta per la villeggiatura. La città ed i dintorni è da anni in mano alla mafia dei negri, ma guai a toccarli…I locali hanno chiuso le loro case rese insicure….parecchie villette okkupate da questi nuovi padroni…le autorità fanno spallucce …ma si è rasentata una rivolta dei bianchi.
A proposito della folle politica dell’accoglienza a tutti i costi : ieri, ad esempio, hanno individuato pure un centinaio di marocchini ( all’uopo, va precisato che il Marocco è uno dei pochi paesi piu’ tranquilli dell’Africa), da respingere poiché non rientranti nella sfera dell’accoglienza con lo status di rifugiati. E come quest’ultimi profittatori, chissà quanti delinquenti, terroristi si nascondono fra quei disgraziati realmente provenienti da nazioni in guerra od instabili.
Ancora una volta, con questa stolta “operazione Mare Nostrum”, anzi, Mare mortis o lorum, c’è scappato il classico morto. Sono una ventina i cadaveri scoperti in una stiva del barcone saturo di monossido di carbonio , causato dagli scarichi dei motori.Ed a noi , poveri pirla, tocchera’ non solo accogliere i nuovi venuti, ma di fare anche i becchini del Mediterraneo per i meno fortunati, aggravando in tal modo la cronica carenza di luoghi per sepolture .
Troppi morti, che dovrebbero pesare sulla coscienza di chi ha scientemente architettato questa operazione demenziale e che , malgrado lo stillicidio di vite umane e quello oneroso ( 800 milioni dall’inizio dell’anno) a carico degli italiani, si vorrebbe continuare ad oltranza ed a tempo indeterminato!
Un continuo massacro che andrebbe fermato con il respingimento. E' incomprensibile, poi, come questa gente riesca a partire da luoghi in cui il reddito è di pochi euro al giorno, per poi pagare pedaggi di migliaia di euro. Che glieli dia qualcuno? Se si, a quale scopo? Che avesse ragione la Fallaci?
Gli italiani ne hanno abbastanza di tutto ciò. Tutte le attenzioni sono rivolte presso questi nuovi invasori, consideratti dalla becera sinistra sacri ed intoccabili, come lo sono gli zingari che continuano ad arrivare da est. Abbiamo circa 10 milioni di veri poveri nostri fratelli italiani che, quotidianamente, hanno problemi su come apparecchiare la tavola per pranzo e cena o, peggio ancora, dove dormire…mentre qualcuno incoscientemente spende e spande milioni di euro per questa gente, con la quale non abbiamo nulla in comune!Siamo tutti esasperati….il drammatico recentissimo episodio di C.Volturno docet!
Già C.Volturno,una volta meta di tanti italiani ce hanno investito ,vicino le pinete, i loro risparmi per costruire una casetta per la villeggiatura. La città ed i dintorni è da anni in mano alla mafia dei negri, ma guai a toccarli…I locali hanno chiuso le loro case rese insicure….parecchie villette okkupate da questi nuovi padroni…le autorità fanno spallucce …ma si è rasentata una rivolta dei bianchi.
A proposito della folle politica dell’accoglienza a tutti i costi : ieri, ad esempio, hanno individuato pure un centinaio di marocchini ( all’uopo, va precisato che il Marocco è uno dei pochi paesi piu’ tranquilli dell’Africa), da respingere poiché non rientranti nella sfera dell’accoglienza con lo status di rifugiati. E come quest’ultimi profittatori, chissà quanti delinquenti, terroristi si nascondono fra quei disgraziati realmente provenienti da nazioni in guerra od instabili.
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19/07/2014 23:09 #22662
da Francesco
DIES IRAE
Dies Irae, dies illa
solvet saeclum in favilla:
teste David cum Sybilla.
Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.
Tuba, mirum spargens sonum
per sepulcra regionum
coget omnes ante thronum...
Dies Irae, dies illa
solvet saeclum in favilla:
teste David cum Sybilla.
Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.
Tuba, mirum spargens sonum
per sepulcra regionum
coget omnes ante thronum...
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19/07/2014 15:40 #22659
da Francesco
Oh, figlio di David, che gioia rivedere i suoi scritti, dopo ,molte lune !
Pensavo che BM fosse un personaggio creato dalla fantasia di un buontempone ( già suddito di Teodorico, che abitava su’l castello di…. non ricordo, ove, secondo un tal Giosue’,batte il sole a mezzogiorno….Ah, la mia memoria, non ricordo ove fosse costruito questo maniero! Ricordo solo che un indefinito fiumiciattolo o torrente che mormorava ,non come il Piave, per l’aprico…), di cui non faccio il nome!
Ha ragione a sostenere che né l’Itaglia e né questa entità, chiamata Europa, hanno mai sostenuto Israele, a spada tratta, contro i vari levantini ed infidi Alì Babà della Palestina.Non si può tenere un piede in due staffe.O di qua o di là! E senza, come lei scrive, bizantinismi….!Questi lasciamoli a coloro che governavano da Bisanzio, poi Costantinopoli…..e poi, purtroppo, Stanbul od Istanbul. Altra rapina perpretata dai maomettani ai danni della cristianità.
Questa inetta Europa, sola” espressione geografica” ( chiedo venia al grande Klemens von Metternich per averlo plagiato*)che si occupa soltanto di banalità, grande macchina mangiasoldi al servizio della Grosse Germania e dei banchieri massoni e, me lo lasci dire, anche giudei o , meglio ancora, della spregiudicata finanza internazionale.
Un’Europa, senza spina dorsale, incapace di istituire una politica unica estera ed un unico esercito.
Un Europa che ha abdicato a un ruolo principe nel mondo; un Europa che gradirebbe l’ingresso dell’asiatica Anatolia turca nell’UE, ovvero 90 milioni di islamici; un Europa che ha sempre foraggiato gli estremisi di Hamas!
E, con questo la saluto: EEA!
• Preciso che, da critico del cosidetto Risorgimento, sono stato sempre un ammiratore del principe von Metternich per avere, durante il Congresso di Vienna, riconosciuto il ripristino del Regno delle Due Sicilie.
Pensavo che BM fosse un personaggio creato dalla fantasia di un buontempone ( già suddito di Teodorico, che abitava su’l castello di…. non ricordo, ove, secondo un tal Giosue’,batte il sole a mezzogiorno….Ah, la mia memoria, non ricordo ove fosse costruito questo maniero! Ricordo solo che un indefinito fiumiciattolo o torrente che mormorava ,non come il Piave, per l’aprico…), di cui non faccio il nome!
Ha ragione a sostenere che né l’Itaglia e né questa entità, chiamata Europa, hanno mai sostenuto Israele, a spada tratta, contro i vari levantini ed infidi Alì Babà della Palestina.Non si può tenere un piede in due staffe.O di qua o di là! E senza, come lei scrive, bizantinismi….!Questi lasciamoli a coloro che governavano da Bisanzio, poi Costantinopoli…..e poi, purtroppo, Stanbul od Istanbul. Altra rapina perpretata dai maomettani ai danni della cristianità.
Questa inetta Europa, sola” espressione geografica” ( chiedo venia al grande Klemens von Metternich per averlo plagiato*)che si occupa soltanto di banalità, grande macchina mangiasoldi al servizio della Grosse Germania e dei banchieri massoni e, me lo lasci dire, anche giudei o , meglio ancora, della spregiudicata finanza internazionale.
Un’Europa, senza spina dorsale, incapace di istituire una politica unica estera ed un unico esercito.
Un Europa che ha abdicato a un ruolo principe nel mondo; un Europa che gradirebbe l’ingresso dell’asiatica Anatolia turca nell’UE, ovvero 90 milioni di islamici; un Europa che ha sempre foraggiato gli estremisi di Hamas!
E, con questo la saluto: EEA!
• Preciso che, da critico del cosidetto Risorgimento, sono stato sempre un ammiratore del principe von Metternich per avere, durante il Congresso di Vienna, riconosciuto il ripristino del Regno delle Due Sicilie.
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