All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro

Angra nel suo libro " ANNONE, CASIMIRI, ZAITUNI", scrive:

SERA
La sera è caduta rapida e decisa
Come fosse inciampata
Nell'ultimo raggio di sole.
Si è fatta subito notte.
Una notte buia
Come lavagna intonsa
Su cui un gesso
bianco come un velo da sposa
scrive il mio ultimo sogno.
Un sogno racchiuso in una parola
come una gemma nel suo cesello:
Eritrea.

Angra

Ciao AGAU,ho ricevuto il tuo msg di conferma ricezione nuova mail.Il servizio postale Virgilio oggi fa i capricci per cui ti scrivo con questo mezzo. al
Nel tardo pomeriggio trasloco nella villa al mare.Lo faccio per due motivi: l'arrivo di mio figlio Fabio da Empoli e corre voce di non lasciare incustodite le case di villeggiatura perchè soggetti a furti ( già son successi tre casi)da parte di alcuni lestofanti invasori della vicina struttura di accoglienza dei presunti profughi( qualcuno vero ci sara'),liberi di uscire dalla predetta struttura.
Comunque, sono in buona compagnia con i vicini e tutti armati con regolare licenza, nel senso che se uno di noi dovesse esserne vittima ci sara' la solidarieta' di tutti.
Abbiamo perso la tranquillità, caro amico, e piu' passa il tempo peggio sara'.E' gente che, sapendo che l'Itaglia è il ventre molle d'Europa,se ne approfittano di questo cavolo di buonismo della malora. Tre giorni fà, in una struttura sita nel paese natale dei miei genitori, Siculiana alcuni scalmanati hanno rivoltato i tavoli con le pietanze, perchè non erano di loro gradimento.Sono intervenuti i CC, ma si sono limitati a stendere un rapporto e basta!!!
Portero'il notebook con una chiavetta nuova per l'accesso ad internet, spero che funzioni.

Domani, gran festa arriva il nipotino Francesco jr.!
EEA

WANIA,mi sono abbonato al MT nel lontano 1994.Non conoscevo questo bimensile e l'ho scoperto tramite un vecchio messinese, amico di papa'.All'Asmara era stato amico nostro e della famiglia Cucchi.Ora non ci sta piu' con la testa, avendo la veneranda eta' di 103 anni.Ex brigadiere della Guardia di Finanza portuale a Massaua, ed ex autista dei “34” ed infine tassista.Quando scoppio’ la guerra venne trasferito con il suo reparto sul fronte di Cheren, combatte’ e venne decorato con la Croce al V.M. Della sua avventurosa vita ha scritto un dattiloscritto. Tre esemplari del medesimo sono in possesso ,rispettivamente del sottoscritto, di Nadia Cucchi e di Rita Di Meglio.Senz’altro tu lo conoscerai,essendo stato abbonato sin dai primi numeri. Si chiama CHIOFALO Santo.E’ stato lui,ospite di mio padre, rivisto dopo 55 anni, che mi ha spronato a leggerlo.
Anzi, arrivando a casa sua me ne spedi alcune copie e , facendomi una sorpresa: mi dono’ il primo abbonamento!
Conosceva personalmente Marcello e lo incontrava durante i raduni. Mi ha parlato bene del direttore e dei toccanti articoli pubblicati.
Non nascondo che mi commossi quando lessi quei tre o quattro numeri che mi aveva inviato.
Mi piacevano gli editoriali “amici miei”, qualche volte pungenti, per divergenze con qualcuno. Ed io ne ricordo uno con N. Di Paola de il CdA. Gli altri articoli scritti dai lettori ( alcuni erano toccanti )e ricordavano i loro trascorsi od episodi particolari. Fu allora che mi ripromisi di recarmi in Eritrea e lo feci, anche se fu una delusione.Ma con tutta la delusione ringraziai, per avere rivisto la mia seconda Patria, la Madonna del Rosario, che conoscevo sin dalla tenera età.
Di Marcello ricevetti tre telefonate per chiarimenti su qualche scritto e inviato. L’ultima quando mi chiese l’ubicazione di una strada, sempre relativo ad un mio articolo.
Durante uno di quei tramonti asmarini usci’ dal cinema Impero il prof. Mutti ( io lo conoscevo di vista e manco sapevo che era un professore)un bel giovane, alto e sulla trentina. Venne brutalmente assassinato a colpi di pistola da elementi vicini agli sciftà. Il povero professore cadde tra l’ingresso del vicino Piccadilly e l’angolo di via gen. Orlando Lorenzini. Penso che Silvano e Narrante lo conoscessero, essendo insegnante al Bottego.
Noi ragazzi, quando dovevamo riunirci ci davamo appuntamento tra il Piccadilly e l’Impero. Da quella sera, forse perché restammo scioccati dalla figura disegnata a terra con il gesso che indicava la posizione del corpo dell’ucciso, decidemmo di fissare gli appuntamenti altrove. Da alora gli appuntamenti erano fissati alla Cattedrale sulla scalinata.
Quell’articoletto che inviai trattava questo triste fatto.
Con la telefonata Marcello mi chiese ove fosse quella strada. Gli risposi che prima del toponimo del Lorenzini si chiamava via Lazio ed in quella strada c’era e c’è ancora la Sinagoga. Lui mi risposi , essendo rimpatriato nel ’48 ( mi ppare) non poteva sapere di quel toponimo nuovo.
Ogni volta ( poche volte) che venivo ai raduni , per prima cosa, lo cercavo per salutarlo, mentre lui mi chiedeva notizie della Sicilia. Lo stimavo perché scriveva molto bene. Questo è il mio modesto ricordo di Marcello e del giornale.
L’avere citato, senza alcuna malizia, i gira tacchi, i tacchi, le suole ed il merlo non c’è stato nulla di offensivo.
Anzi, se mi vorresti dare il merlo…..ne sono ghiotto .. li cacciavo.
Assieme ad Agau abbiamo pensato di un ritorno alle origini, possibilmente trattare seri argomenti come nel MT e lasciare perdere le varie amenità scritte anche dal sottoscritto.
Cerchiamo di rinnovare questo blog,mantenendo una stanza per le menità.Noi gia’ siamo in tre e vorremmo anche il vs contributo.
Non trattateci come appestati……mantenendovi alla larga.
Data l’ora posso augurarti buon’alba.
Francesco

EEA

[justify]FRANCESCO, tutto quello che vuoi ma...vacci piano col rammentare MARCELLO MELANI e quello che voleva e quello che pensava...che ne sai scusa eh? Non ti parlo come un' asmarina che negli ultimi vent'anni gli ha dato una mano nella realizzazione del Mai Taclì, così tanto perché ero tornata, per l'appunto, a vivere a Firenze, ma come sua amica di infanzia, di adolescenza, di gioventù, di età matura e di vecchiaia.......sicchè calmati, calmati......chi te l'ha detto a te che.........avrebbe voluto questo e non quest'altro.....Marcello non ha mai detto quello che dovevamo fare o non fare, Marcello aveva un profondissimo senso dell'amicizia, ha fatto sì che ci ritrovassimo tutti dopo i forzati rimpatri, che c'incontrassimo ai RADUNI che comunicassimo tramite il GIORNALE , poi nel SITO.......e che ne sai te se avrebbe gradito o no il sistema giratacchi o la visita del merlo qui in questa casa che lui, Marcello, ha assiduamente frequentato anche quando io ero a Milano perché veniva a trovare i miei genitori....Marcello scusa se mi inalbero così.......Ti saluto alla Dino: ohi ghenessai! e perdona questa mia polemica....Saluti da tutti noi compreso il merlo di terrazza! ! [/justify]

Buongiono a tutti,

oggi qui è una bella giornata ed il Mare Mortum è calmo e piatto.
Desiderei chiarire che noi non siamo separatisti, ma AUTONOMI.
Penso che potremmo avere il diritto di aprire una stanza con lo scopo di ritornare alle origine o, meglio, di come l'avevano pensato i padri fondatori ed in primis dall'indementicabile Marcello MELANI.
Mi pare che il creatore di questa stanza avrebbe detto chiaramente che la predetta fosse aperta a tutti.
I nostri ricordi, la storia e le usanze dei nativi negri e lattecaffè, ma,ahinoi, con una memoria corta e cortissima.
Anch'io sono un nativo ariano e, a dispetto dei miei 11 anni, non ho dimenticato nulla. Anzi,più invecchio e più la memoria si risveglia, salvo a scordare un fatto magari recente.
Ora rigirando la frittata: c'è stato qualcuno che viene a commentare, salvo qualche post iniziale?
Ed allora perchè dovremmo continuare con tacchi, giratacchi , merli ed altre amenita' del genere? Scusate la franchezza.

Vorrei ricordare che non c'è nulla di male se ogni tanto nell'altra pagina "autonoma"qualcuno inserisse fatti di cronache, politica e magari qualche amenità per rallegrarci. Ovviamente senza offendere niuno.
All'uopo ( diceva TOTO')gradirei chiarire che il sottoscritto non ha postato termini scurrili( forse il riferimento è il post n.22459, ma è una battuta che corre in FB). Si,ho usato termini offensivi di poco conto, che riprendo dalla stampa. L'invasione delle cavallette,tratto dalla stampa e' poi è la verita'. In ogni caso, per amor di quieto vivere,cerchero' di stare piu' attento......ma quando c'è vò, c'è vò assumendomene la paternità!
EEA










Chiachere e tabbacchere 'e legnamme 'o Banco ' e Napule nu'è 'impegna!

Francesco molto interessante il tuo scritto, ma letto alla mattina appena alzata ti hanno lasciato solo i tuoi amici notturni