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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro

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10/11/2014 13:27 #23787 da Francesco
Socci: Papa Francesco lotta col Leonka, non per i martiri in Pakistan.


Shahzad Masih aveva 28 anni e sua moglie Shama, 25. Due giovani cattolici con quattro bambini. Lei era incinta del quinto. Lui lavorava come operaio molto sfruttato in un mattonificio (il cui padrone, musulmano, lo aveva già brutalmente picchiato) a Kasur, vicino a Lahore, in quel Pakistan in cui i cristiani sono considerati spazzatura. Il 4 novembre scorso i due giovani sono stati falsamente accusati di aver profanato delle pagine del Corano, torturati per due giorni, linciati da una folla inferocita e alla fine gettati in una fornace e bruciati.
Nessuna mobilitazione - Questi macelli non sono rari. È un orrore continuo che i cristiani subiscono da una popolazione e da uno Stato che quotidianamente li umilia e li tiene sotto minaccia di morte (con la famigerata legge sulla blasfemia). Non è uno staterello, il Pakistan. Ha la bomba atomica e conta 180 milioni di abitanti (la sesta nazione più popolosa al mondo e il secondo fra i Paesi musulmani dopo l’Indonesia). Il rogo dei due cristiani per la sua ferocia è riuscito ad arrivare anche sulle cronache dei nostri giornali. Ma non ha mobilitato nessuno, né persone, né associazioni, né istituzioni.
Qualcuno ha accusato l’opinione pubblica di essere rimasta più scandalizzata per l’inchiesta di «Report» sulle oche spennate che per la sorte di questi cristiani. Così come a settembre fece scandalo per una settimana l’uccisione (involontaria) dell’orsa in Trentino, mentre passò quasi inosservata, nelle stesse ore, l’uccisione di tre suore italiane in un paese africano. Tuttavia c’è chi ha replicato che lo stesso papa Bergoglio, pur intervenendo ogni giorno e più volte, ha taciuto su questa tragedia. Se lui è il primo a non parlare di questi orrori (preferisce pontificare sui pettegolezzi nelle parrocchie, questione a cui ha dedicato decine di omelie), non si può accusare il mondo di insensibilità.
Silenzio - In effetti Bergoglio non ha mai voluto dire una parola neanche in difesa della povera Asia Bibi, madre poverissima di quattro figli che da cinque anni è chiusa in una lurida prigione dove viene sottoposta a torture indicibili e che è stata condannata a morte per impiccagione solo perché cristiana. La povera donna scrisse al Papa, ma invano. Neanche la conferma della sua condanna a morte in corte d’appello nei giorni scorsi ha smosso Bergoglio, che è sempre molto timido e reticente quando si tratta dei musulmani. È dovuto intervenire, tre giorni fa, impietosito, Kirill, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, per chiedere formalmente al Presidente del Pakistan, a nome della Chiesa ortodossa, la grazia per la cattolica Asia Bibi. Ma papa Bergoglio no. Del resto tacque ostinatamente anche sul caso di Meriam in Sudan. Come sui tanti cristiani che in Pakistan vivono la stessa tragedia di Asia Bibi. E sulle violenze e gli abusi subiti soprattutto dalle ragazze cristiane.
Ideologia - Nelle omelie quotidiane di Santa Marta Bergoglio si dedica piuttosto a randellare coloro che considera «conservatori» (che sono poi maggioranza, come si è visto al Sinodo). E assesta colpi pesanti e continui sui cristiani in generale da lui dipinti ogni giorno come ricettacolo di tutti i difetti. Eppure sono quegli stessi cristiani che egli, come pastore, dovrebbe difendere e confortare. Gli stessi cristiani che ad ogni latitudine subiscono, sotto ogni potere e ogni ideologia, persecuzioni, martirio e odio. L’80 per cento delle vittime, per discriminazioni religiose, nel mondo, sono cristiane. Lo hanno confermato, proprio in questa settimana, due denunce pesanti: il «Libro nero della condizione dei cristiani nel mondo» (Mondadori) e l’annuale Rapporto dell’«Aiuto alla Chiesa che soffre».
Perseguitati - È una tragedia che va avanti da anni. Io stesso pubblicai dodici anni fa «I nuovi perseguitati» e il panorama era identico. Come pure le cifre: centomila cristiani uccisi ogni anno a causa della loro fede che significa cinque vittime al minuto.
Il totale dei cristiani perseguitati si aggira sui 200 milioni e le notizie di atrocità e massacri - a volerle seguire - sono quotidiane. Basta leggere i resoconti dei reporter che sono andati a Erbil a parlare con i 30 mila cristiani profughi, che ancora sono esposti alla pioggia, alla fame e al freddo perché cacciati dalle loro case dai terroristi dell’Isis.
Ogni famiglia piange le sue tragedie: figlie catturate e vendute come schiave al mercato di Mosul, mariti e figli ammazzati, e poi crocifissi, sepolti vivi, sgozzati, donne stuprate. Nei giorni scorsi è circolato il video sui miliziani islamisti che contrattavano il prezzo delle schiave. A volte si tratta di ragazzine. Vendute per poche monete. E in Africa è la stessa tragedia. Sempre nei giorni scorsi si è conosciuta la sorte toccata alle 200 studentesse cristiane rapite in Nigeria da Boko Haram, stuprate, costrette a convertirsi all’islam e al matrimonio forzato con musulmani.
E poi c’è la Siria. E gli altri Paesi islamici. Infine quelli comunisti. Con la Cina e il suo immenso Gulag che ha ingoiato anche eroici vescovi cattolici. O quel disumano lager a cielo aperto che è la Corea del Nord dove migliaia e migliaia di cristiani sono semplicemente spariti nelle fauci del mostro.
Dopo l’orrore dei cristiani bruciati in Pakistan il presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, cardinale Jean-Louis Tauran, inorridito, ha detto a Radio Vaticana: «Si può rimanere così passivi di fronte a crimini dichiarati legittimi dalla religione?».
No, non si può. Ma dovrebbe farlo sapere anzitutto a papa Bergoglio. Il cardinale si chiede angosciato: «La comunità internazionale non dovrebbe intervenire?». Certo. E il Papa? È la stessa storia dell’estate scorsa, davanti ai massacri dell’Isis. Il Papa non solo fu reticente, ma quando alla fine fu interpellato direttamente sul volo di ritorno dalla Corea volle sottolineare che non si dovevano usare la forza e i bombardamenti per difendere gli inermi minacciati di massacro dai criminali. Un commentatore pur di sinistra come Adriano Sofri gli fece notare che ciò «lascerebbe alla loro mercé donne bambini vecchi e uomini, di tutte le fedi e nazioni».
Certo Francesco ha parlato diverse volte delle persecuzioni. Vero. Ma sempre genericamente, ripetendo la stessa frase: «Ci sono più martiri oggi che nei primi secoli». Mai però è intervenuto sui casi specifici o per fermare i massacri, mai ha condannato i carnefici chiamandoli per nome, mai ha attivato canali di intervento, mai ha nominato l’islam o il comunismo, mai ha coinvolto la Chiesa.
Deriva no global - Sembra non voglia pestare i piedi ai persecutori. Dei musulmani parla sempre come fraterni interlocutori a cui inviare gli auguri per il Ramadan. Anche sul comunismo (il più sanguinario esperimento anticristiano della storia) dribbla le domande dicendo sempre che ha conosciuto militanti comunisti in Argentina che erano brave persone. «Chi sono io per giudicare?». Sfodera toni infuocati (e giudica) solo quando si scaglia contro il «liberismo selvaggio». Il 28 ottobre ha ospitato in Vaticano vari movimenti noglobal, compreso il Leoncavallo e ha scagliato fulmini. Tanto che Fausto Bertinotti ha subito indicato in lui - venerdì sera, a Tg3 notte - il vero «rivoluzionario» del momento. Bertinotti ha sottolineato che Bergoglio in quell’incontro - dove non ha fatto mai l’annuncio della salvezza di Cristo - «ha ripetuto una parola che nessun papa aveva pronunciato: lotta».
In effetti Sandro Magister ha notato: «ciò che più colpisce di questo discorso è la sua stupefacente somiglianza con le teorie sostenute dal filosofo Toni Negri e dal suo discepolo Michael Hardt in un libro del 2002 che ha fatto epoca: “Impero”». La deriva noglobal insieme al disastro dottrinale tentato al Sinodo (che sarà compiuto al prossimo Sinodo) e a un governo della Chiesa fatto di defenestrazioni e «purghe» di chi è fedele alla tradizione cattolica, pongono oggi la Chiesa in una situazione tragica. Non si tratta solo delle persecuzioni. C’è buio a Roma.
di Antonio Socci Libero, 9-11-2014
‘A ridateme RATZINGER!!!

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02/11/2014 11:37 #23686 da Francesco
Cristiano Malgioglio contro i gay: "Due uomini non devono baciarsi".

Due uomini non devono baciarsi in strada. Ci sono i bambini". Parola di Cristiano Malgioglio. Intervistato da La Zanzara, su Radio 24, l'uomo di spettacolo, gay dichiarato da tempo, con poche battute è diventato il nuovo idolo degli integralisti cattolici. "Se noi gay avessimo più pudore potremmo ottenere tantissimi risultati", aggiunge. Tra questi non certo quello delle nozze. “Il matrimonio gay mi sembra una battaglia antica, vecchia. Io non mi sposerei mai e non adotterei mai dei bambini. Un bambino deve crescere con una donna, la parola mamma è troppo importante. Però due uomini e due donne possono dare un affetto enorme a un piccolo”, puntualizza. Poi attacca i Gay Pride: “Mi sembra una cosa da carnevale, li trovo confusi questi gay e trans in costume da bagno. Vadano a Cuba, dove c’è una marcia diversa senza tutto questo clamore. Bisogna avere anche un po’ di pudore”. E su Cuba rivela: "Io ci vado ogni anno con Mariela Castro, la nipote di Fidel e figlia di Raul. Lei sta facendo cose meravigliose contro l’omofobia. Sui diritti a Cuba sono molto più avanti di noi".


E il commento onesto di un omosex , anche se questa sua condizione ha fatto la sua fortuna.
Ha ragione, almeno ha espresso ciò che penso da sempre. Tutte quelle manifestazioni del cosidetto gay pride, attuate, per attirare su di loro l’attenzione dell’opinione pubblica, destano negli stessi omosex , che hanno serbato la dignità, malessere e disgusto, al pari degli etero.
EEA

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02/11/2014 00:38 #23680 da Francesco
La docente di religione: "L'omosessualità si cura"

La prof: "È un problema psicologico da cui è dimostr
ato scientificamente che si può guarire". Allievi in rivolta all'istituto Pininfarina di Moncalieri

Sergio Rame - Sab, 01/11/2014 - 11:00

""Una lezione sull'omosessualità. E all'istituto Pininfarina di Moncalieri, lo stesso che nei mesi scorsi era finito nell'occhio del ciclone per il docente che pagava gli studenti per fare sesso, si scatena una vera e propria rivolta. "Dall'omosessualità si può guarire - ha spiegato una professoressa di religione - essere gay è un problema psicologico da cui è dimostrato scientificamente che si può guarire".
Gli alunni si sono subito rivolti al preside Stefano Fava che ha contattato l'insegnante e chiesto chiarimenti.
Come riportato da Repubblica, che cita il resoconto di alcuni alunni, la professoressa di religione avrebbe raccontato alla classe la storia di un medico che, "dopo essere stato omosessuale, si è sposato e ha anche avuto dei figli grazie alla psicanalisi". L'uomo, traumatizzato nella prima infanzia dalla visione del cadavere della mamma, sarebbe stato a lungo attratto dalle persone del suo stesso "per timore di essere abbandonato da quelle dell'altro". Dopo diversi mesi di terapia, però, sarebbe stato "guarito". La presa di posizione della professoressa di religione ha scatenato le polemiche di numerosi studenti che hanno accusato la donna di omofobia.
Parlando con il preside dell'istituto, la docente di religione ha spiegato di aver illustrato le diverse teorie sull'omosessualità, "sia quelle che lo considerano un orientamento naturale sia quelle che la attribuiscono a un evento traumatico"".

Questo dimostra che la perversione in parola è una malattia psichica e che si potrebbe curare con un trattamento mediante psicanalisi.
Purtroppo, siamo in piena dittatura... siamo passati dal bigottismo dei preti al pensiero unico dei massoni. E’ ora di dire basta con questa accondiscendenza, a tutti i costi, nei confronti di una squallida minoranza, diventata potente essendo una lobby. Siamo arrivati a un punto tale di stoltezza da negare un'evidenza inscritta nella creazione stessa. Ma come alcuni hanno già capito, tutto è ben orchestrato dietro le quinte per indebolire la società e manipolarla a proprio piacimento.
Con l’occasione, esprimo solidarietà all’insegnante che ha avuto il coraggio di dissentire coraggiosamente con il proprio pensiero, mettendo a repentaglio la sua carriera.
In questo paese c'era libertà di pensiero. . La verità non è mai stata retaggio esclusivo del pensiero dominante in un particolare momento storico.
EEA

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30/10/2014 05:42 #23641 da Francesco
CHE SCHIFO!!!
Leggi che potessero stravolgere i delicati equilibri italiani, atteso che nelle fattispecie vigono enormi contrasti, non dovrebbero essere proposte con decreti leggi, ma proposte in parlamento.
Il premier attuale, in carica, per virtù dell’inquilino del colle e non per volontà del popolo sovrano, che nella fattispecie potremmo appellarlo “bue”, è stato scelto quale segretario di un partito multiforme (composto da elementi già iscritti al vecchio PCI e altri da supposte frangie cattoliche) scelto , con il cosidetto sistema delle “primarie” scimmiottate da quelle, molto più serie e di antica memoria, degli USA. Alle elezioni predette hanno partecipato con il loro voto moltissimi extracomunitari, per’altro non iscritti al partito.
Abbiamo, come confermato dalla Consulta, un parlamento abusivo, ovvero illegittimo nato da una legge , denominata “Porcellum”, dichiarata incostituzionale.
Un altro presidente della repubblica, e non l’attuale, già responsabile di avere nominato tre presidenti del consiglio, non eletti dal popolo sovrano, avrebbe dovuto procedere allo scioglimento delle camere per indire nuove elezioni , dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, senza perdere ulteriore tempo .
Non sono un costituzionalista, ma essendoci un parlamento illegittimo, dovrebbero essere tali tutte le leggi approvate od in corso di approvazione.
In questo contesto paradossale , tutto italiano, come si potrebbero fare le grandi riforme che lascerebbero un segno, come quelle che richiederebbero intaccare la carta costituzionale in materia di estensione di cittadinanza italiana agli stranieri, quella dei cosidetti “diritti per gli omosessuali”, per la riforma del Senato e elettorale.
Invece tutto rimane illegittimo e si naviga a vista….
Intanto questo governo in dieci mesi, ha attirato presso le nostre coste oltre 150 mila sconosciuti, dei quali non conosci ameno n+ generalità, né provenienza e né fedina penale. Questi , gironzolano a gruppi in ogni dove, alcuni hanno già iniziato a dare fastidio con tentativi di furto, risse …….siamo nella m…sino alla gola.
Per loro si spende e si spande, mentre noi, giovani e vecchi, siamo sulla via del declino…..ci stanno espropriando anche della dignità….



EEA

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27/10/2014 13:57 #23622 da Agau-del-Semien
Francesco......auxilium hosti dare suam necem facere est...
in poche parole, chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
il popolo itagliano ha voluto il buonismo, l'unione delle mani oltre le frontiere, il multi-culturismo, ora gli Italiani pagano le conseguenze.
e chiudo dicendo: qui auxilio vult tradere se alio, frustra postmodum requirit, quod invenire nequit.


agau

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27/10/2014 13:33 #23621 da Francesco
Esce per andare all'ospedale, i nomadi le occupano casa
Una famiglia di nomadi si è introdotta nell'appartamento di una signora novantenne di Mestre ricoverata per farsi curare una frattura
Giovanni Masini - Lun, 27/10/2014 - 10:31
Un'anziana signora di Mestre viene ricoverata in ospedale per una frattura. Sta via di casa solo pochi giorni, ma nel frattempo l'abitazione viene occupata da una famiglia di nomadi
La donna, di 93 anni, vive da sola al piano rialzato in una casa dell'Ater (l'azienda di case popolari di Mestre, ndr) per cui paga regolarmente l'affitto.
Mentre era assente da casa per sottoporsi alle cure mediche, però, la figlia ha ricevuto una telefonata dalla vicina di casa: alcune persone erano state viste forzare la portafinestra del terrazzino ed introdursi nell'appartamento.
Giunta sul posto, la figlia dell'anziana non riusciva a credere ai propri occhi: "In terrazzino che fumava una sigaretta c’era una donna in avanzato stato di gravidanza e un bambino", spiega la donna al Gazzettino. Anche di fronte agli uomini delle forze dell'ordine la nomade però ha dichiarato di non avere intenzione di andarsene, sostenendo che, in quanto incinta, nessuno avrebbe potuto toccarla e che le serviva comunque una casa per crescere i due figli.
Dopo aver ascoltato la versione dei vicini, che hanno raccontato come a forzare l'appartamento fosse stato un uomo poi dileguatosi, i poliziotti hanno tentato con ogni mezzo di convincere la nomade ad allontanarsi. Quest'ultima però ha cambiato idea solo quando è scoppiata una rivolta tra gli inquilini della palazzina e ha accettato di allontanarsi dopo una lunga trattativa con gli agenti: quella di ieri è già la terza occupazione di appartamenti in pochi giorni.


Occhio,potrebbe capitare ad ognuno di noi!
L’Italia, ormai è noto, non esiste piu'. Esiste uno stato in mano alla feccia cattocomunista.
MUTATIS MUTANDIS, mi ricorda l'ISIS, anche se nel nostro caso, invece delle gole, tagliano i diritti umani, i sacrosanti diritti alla proprieta',ecc., in omaggio ai principi cattocomunisti, secondo cui la proprieta e' un furto, ecc. Qui non uccidono le persone, ma in un certo senso gli impediscono di esistere e di esseri libere in un libero stato.Per il resto, l'Italia e' uno stato orrendo, infarcito di buonismo ipocrita,impastoiato nell'ideologismo piu' bieco e nefasto, con una 'giustizia' peggiore di quella evocata dal “Processo” di Kafka. E il cioccolataio fiorentino ci dara' il colpo di grazia!

Potrebbe capitare a case popolari od ad altre case di proprietà.
Ad interessarsi di questa feccia umana sono i terzomondisti sinistronzi dei centri sociali i quali in un link danno, in materia, dei “buoni” consigli.
Al riguardo date un occhiata cliccando il seguente link:
SQUATTER
HANDBOOK
il manuale del
perfetto okkupante

EEA

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