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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro

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21/11/2014 10:01 #23915 da Agau-del-Semien
per fortuna Alfano è siculo!

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21/11/2014 09:27 #23914 da Francesco
ALFANO LANCIA “TRITON” MA PER L’ITALIA NON CAMBIA NULLA
L'Ue: "Gli obblighi restano gli stessi". Il ministro: "Ma così non spenderemo un euro"

Il Giornale - Chiara Sarra - Ven, 21/10/2014 - 16:13

“Da domani parte una nuova operazione che si chiamerà Triton e in coincidenza di Triton si conclude Mare Nostrum.
Palazzo Chigi Angelino Alfano dà il via alla nuova missione per la gestione dell'immigrazione clandestina sulle coste italiane.
"Siamo orgogliosi per il lavoro di tutti coloro che hanno consentito di salvare vite umane", ha detto il ministro degli Interni parlando di Mare Nostrum, "Questa operazione ha consentito di proteggere Lampedusa, diventata infatti un’isola più protetta. Abbiamo fatto un lungo negoziato e al Consiglio di Lussemburgo è stato fatto un lavoro straordinario ai primi di ottobre approvando un documento finale che stabilisce la gestione rinforzata delle frontiere esterne e la partenza nel Mediterraneo della nuova operazione congiunta Triton".
Con Triton, assicura Alfano, "l’Europa per la prima volta scende il mare e sarà a presidio delle frontiere. Questo non significa che l’Italia verrà esentata dal presidio delle frontiere, ma che per la prima volta l’Europa prende coscienza che le frontiere a 30 miglia delle coste italiane è una frontiera di tutti". E, soprattutto, "l’Italia spenderà zero euro: l’operazione costerà 3 milioni di euro al mese, forse poco più e sarà finanziata con fondi europei". Il vicepremier ha quindi sottolineato che per Mare Nostrum, invece, il Belpaese ha sperso "9,5 milioni al mese, 114 milioni in quest’anno".
"Il soccorso in mare non viene meno, è il diritto del mare a chiederlo", aggiunge il ministro della Difesa Roberta Pinotti, "L’Italia non si volterà indietro". "Con o senza Mare Nostrum gli obblighi dell’Italia rimangono gli stessi", sottolinea del resto la Commissione Ue ricordando che al momento 21 stati membri hanno accettato di partecipare a Triton con i seguenti mezzi e risorse umane:
65 ufficiali e risorse tecniche;
12 strutture, tra cui 4 aerei, un elicottero;
4 imbarcazioni;
3 barche di pattuglia;
Il tutto per un budget di 2,9 milioni di euro al mese.”

COMMENTO

Quest’altra demenziale operazione che, in parte, sostituirà l’operazione “Mare Nostrum” doverebbe costare , non più alle nostre esauste casse, ma a quelle europee circa milioni 3,00 di euro.
Il vero problema, non è le eventuali operazioni di salvataggio, ma è la gestione più gravosa, ovvero quella dell’accoglienza dei presunti profughi una volta approdati nella nostra terra ferma.
Un problema, la cui risoluzione è -con-ple-ta-men-te a ca-ri-co- dell’Italia e. di questo il ministro degli Interni non ne ha parlato, atteso che, secondo gli accordi di Dublino del 2003 che di seguito riporto, obbliga il paese ove il presunto profugo approda ad accoglierlo a proprie spese :

“ Il regolamento Dublino II (regolamento 2003/343/CE; in precedenza Convenzione di Dublino) è un regolamento europeo che determina lo Stato membro dell'Unione europea competente a esaminare una domanda di asilo o riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra (art. 51). E 'la pietra angolare del sistema di Dublino, costituito dal regolamento Dublino II e dal regolamento EURODAC, che istituisce una banca dati a livello europeo delle impronte digitali per gli immigrati clandestini nell'Unione Europea. Il regolamento di Dublino mira a "determinare con rapidità lo Stato membro competente [per una domanda di asilo]"[1] e prevede il trasferimento di un richiedente asilo in tale Stato membro. Di solito, lo Stato membro competente all'esame della domanda d'asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha messo piede per la prima volta nell'Unione Europea .” ( Fonte: Wikipedia)

Quanto sopra, il nostro ineffabile ministro Alfano, non ne ha fatto cenno, ma significa - chiaro e tondo- che la gestione lunga e farraginosa, che comporta l’accoglienza dei presunti profughi è a completo carico dell’Italia, detto in chiare lettere, compreso vestiario, del solito “ pantalone”, ovvero i contribuenti italiani già mazziati! Quindi, rispetto al recentissimo passato, nulla è mutato. Le navi continuano a sbarcare persone, come prima, salvo nei giorni in cui i fattori meteo non lo permettevano. Altro trucco: le persone vengono soccorse dalle numerose navi in transito per la legge del mare, indi vengono consegnate ai mezzi navali “europei”che “stazionano” lungo la le acque territoriali del FRONTEX, ovvero della cosidetta operazione Triton!
Tutto in sordina ( ed io, al riguardo, ho modo di osservare, armato di cannocchiale, le operazioni di sbarco nel vicino porto, non distante da casa mia), senza che i media ne parlino, l’operazione si svolge in un surreale silenzio. Solo venerdì 14 u.s. scorso il TG3 ( solo questi) ha dato notizia dello sbarco in tre porti siciliani di circa 1500 presunti profughi.
Ieri un tg ha comunicato un altro sbarco di 2000 africani, cingalesi e bengalesi.
Stamani è arrivata un’altra nave grossa, che e’ in attesa di entrare nella rada della vicina Porto Empedocle, e sconosco il numero delle persone da sbarcare.
Stiamo assistendo alla nascita di numerosissime cooperative bianche e rosse che unitamente alle associazioni onlus ( queste coordinate, per la maggiore, dalla Caritas) con lo scopo sociale di incrementarne il busines ( si, il termine giusto!), mirante al conseguimento di vincere una gara di appalto, espletata dalle prefetture, per la gestione dei cosidetti “migranti” ( nuovo termine politically correct), termine quest’ultimo, e scusate il bisticcio, che una volta, venivano indicati gli uccelli migratori dall’emisfero nord a quello del sud e viceversa.
Tutte le città, paesi e borgate italiane sono state inondate da parte di questa umanità da terzo e quarto mondo che non accenna minimamente ad arrestarsi neanche con l”epocale” operazione Triton,”
Un’operazione talmente demenziale che, caso unico al mondo e nella storia, permette di accogliere migliaia ( e domani saranno milioni) di sconosciuti di cui non conosciamo le generalità, la provenienza ed anche il passato, e, per giunta, non sottoposti ad una visita sanitaria.
Un’operazione che, non per nulla è stata scoraggiata dalle recentissimi ed anche attuali proteste dei cittadini , già vessati dalle tasse e costretti a convivere con gente che potenzialmente ci odia!

Da noi, in un quartiere periferico, stanno trattando l’affitto di un immobile privato ( ex struttura pubblica) in grado di accogliere 1000 persone.
Quindi, cari itagliani, mettiamoci il cuore in pace , perché questa demenziale e maledetta invasione è a TEMPO INDETERMINATO, giusto per usare una locuzione del nascente “ Job act”!Significa che diventeranno milioni.
Parte di questi ha come vero obiettivo l’Europa del nord, ma molti di loro vengono già respinti dall’Austria e dalla Germania. In buona sostanza, coloro che non sono riusciti a valicare le alpi e coloro ai quali non sono stati riconosciuti lo status di “profugo da territori in guerra”dalle autorità itagliane, in TEORIA dovrebbero, motu proprio, lasciare l’Itaglia per raggiungere il paese natio.
Al riguardo, i dati ministeriali comunicano che solo al 10% viene riconosciuto lo status di “profugo” , mentre agli esclusi viene notificato l’invito a tornare nel luogo di origine.
In PRATICA restano a bighellonare tra noi ( con in mano l’immancabile smartphon ), senza il sostegno della politica di accoglimento, senza danaro e senza tetto.E le centinaia di migliaia che, per campare si adatteranno a vivere rubando ed al soldo della malavita organizzata. Loro problemi non ne avranno, atteso che per avere esiste l’utilizzo della “Okkupazione” di case , magari cacciando gli inquilini che vi abitano e le pagine dei giornali sono sature di queste bravate suggerite dai delinquenti dei centri sociali di ispirazione anarco-comunista.
In conclusione, a prescindere dalla denominazione dell’”operazione” Nostrum o Triton queste zecche cavalline resteranno in Italia ed a completo carico della collettività stremata.
Io ignoro ( ma lo immagino, purtroppo) quale sia la trama perversa e malefica si stia tessendo ed il fine, ma stanno esagerando, malgrado i segnali delle rivolte di Torino e Roma..
Moltissimi nostri connazionali sono senza casa e ed ogni componente familiare non ha quelle 35 euro giornaliere che lo Stato spende per ognuno di questi profittatori e mangiapane a tradimento.
Le famiglie italiane si contenterebbero di soli 35 euro al dì, a prescindere dal nucleo familiare!
Stiamo assistendo ad un razzismo alla rovescio. Fino a quando?
EEA


La corazzata LITTORIO in azione nel Mediterraneo

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20/11/2014 11:31 #23902 da Francesco
Di seguito riporto un articolo, da terza pagina, apparso oggi sul ”IL GIORNALE”, che ci interessa molto da vicino e che dovrebbero leggere i molti detrattori dell’Italia coloniale.
SILVANO, ma qual’era e dov’era ubicato il bar ZILLI ?
ERITREA, ALBANIA, GRECIA e CINA : le “vacanze creative” degli architetti coloniali
Ospedali, chiese, fabbriche, teatri, cinema, stazioni. Negli anni Trenta le migliori idee che ridisegnarono le città furono quelle da esportazione. Tutti arditi modelli di funzionalità e fantasia che fecero scuola
Luca Beatrice - Gio, 20/11/2014 - 08:54
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Contrariamente a quanto affermato dalla cultura ufficiale, gli anni Trenta in Italia hanno prodotto il massimo dell'avanguardia senza condizionamenti ideologici di alcun tipo.
Se ormai la pittura del Ventennio ha vissuto un processo di riabilitazione, lo stesso non può dirsi ancora per l'architettura. Da tale constatazione sono partiti due fotografi torinesi, Bruna Biamino e Daniele Ratti, aiutati dallo scrittore Enrico Remmert, i quali si sono messi in tour alla ricerca dei nostri lasciti coloniali: Eritrea, Albania, Dodecaneso, Cina i primi luoghi visitati, poi andranno in Etiopia, Libia e Somalia, situazione politica permettendo. L'idea è quella di allestire una grande mostra alle OGR di Torino nel settembre 2015, con un antipasto dei primi scatti a Lugano presso il Consolato Generale d'Italia dal 2 al 6 dicembre.
Le foto di tale progetto dal nome ERITALIA raccontano di un momento splendido dell'architettura italiana, un profluvio di costruzioni ancora quasi tutte perfettamente funzionanti; ospedali, chiese, scuole, teatri, cinema, caserme, stazioni, locali, per un coacervo di stili sorprendente che rimanda in particolare al Futurismo, prima avanguardia italiana, e alla metafisica di de Chirico e Carrà.
L'Eritrea è il gioiello della sperimentazione: colonia italiana nel 1890, vive un periodo di straordinario ammodernamento negli anni Trenta, in particolare con il progetto di comunicazione tra il porto di Massaua e la capitale Asmara. Sono ben 53mila i nostri compatrioti che vi abitano, su una popolazione di 98mila anime, fino all'occupazione, nel 1941, da parte dell'esercito britannico. Tra gli edifici più rilevanti, il Cinema Impero, disegnato nel '37 da Mario Messina, che prende a modello il razionalismo e inserisce tettoie e oblò con i colori dell'Africa. Quindi la stazione di servizio Fiat Tagliero del '38, progettata da Giuseppe Pettazzi e influenzata dal Manifesto futurista dell'Architettura Aerea di Mazzoni e Marinetti, soprannominata per le sue forme ardite e ipermoderne «astronave coloniale».
Asmara in particolare viene indicata come la «piccola Roma» per il mix tra la memoria dell'antico e il bianco del nuovo quartiere dell'Eur voluto da Mussolini. Nell'ex colonia si sommano gli stili novecenteschi, dal Déco al cubismo, dal Futurismo al razionalismo soprattutto negli edifici pubblici, come nei numerosi cinema oppure nel Bar ZILLI che ancora presenta il bancone originale. A Dogali, sempre in Eritrea, spicca il Ponte Menabrea formato da tre arcate in cemento armato che sovrastano il letto sabbioso del torrente Dessèt, con la curiosità di una scritta in piemontese «ca custa lon ca custa», costi quel che costi.
Biamino e Ratti si sono poi spostati in Grecia, lei stampando a colori, lui in un più contrastato bianco e nero, nell'isola di Leros, possedimento italiano dal '12 al '47. Sull'Egeo dunque sorge la scuola progettata da Arnaldo Bernabiti e Rodolfo Petracco fra '31 e '36, dalla caratteristica forma a «L», che è ancora il principale istituto scolastico del luogo.
Gallerie fotografiche correlate
Squadra e moschetto: architettura da riscoprire
Il cinema teatro dello stesso Bernabiti sembra invece uscito dall'incrocio fra un disegno di Moebius e un quadro di de Chirico: qui lo stile si fa più sognante ed estremo.
Ciò che colpisce in questo reportage fotografico è la qualità dell'architettura italiana durante il Ventennio, peraltro mai più raggiunta se non in episodi singoli. È infatti mancata in seguito la progettualità complessiva, il voler unire l'elemento decorativo stilistico a quello meramente funzionale. Al di là della funzione propagandistica, che peraltro è implicita nell'architettura in qualsiasi tempo e sotto qualunque regime, colpisce la capacità di guardare in avanti fino a sfiorare la purezza utopistica.

EEA

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20/11/2014 11:21 - 20/11/2014 11:23 #23901 da Agau-del-Semien
Allegati:
Ultima Modifica: 20/11/2014 11:23 da Agau-del-Semien.

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20/11/2014 10:21 #23899 da Francesco
Com'era bella quella lontana sera del 30 marzo dell'anno di grazia 1282....mi ricorda anche il sagrato della chiesa di Santo Spirito di Palermo.
Un musicista, figlio di un oste, si ispirò a questo sagrato per comporre una delle sue maggiori opere.
Chi era?

EEA

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11/11/2014 04:38 - 11/11/2014 04:50 #23794 da Agau-del-Semien
Che cosa si pretende da una comunita' europea che ha rinunciato apertamente alla loro cristianita' rifiutando di esprimere a chiare lettere nella costituzione europea che gli europei sono (erano?) cristiani!
Altro che si pretende da una comunita' cristiana occidentale dove la omosessualita' e' vanto, dove le donne si pongono i piercing nei posti del corpo piu'intimi forandosi i capezzoli e (il) la clitoride?
Che Mamme potranno mai essere queste donne?

Ritengo che il declino dell'occidente sia in caduta libera sempre piu'velocemente verso il baratro.

"Poi disse a noi: «Più oltre andar per questo
iscoglio non si può, però che giace
tutto spezzato al fondo l’arco sesto".......
D.A (Inferno)
Evviva evviva evviva....
Agau
Ultima Modifica: 11/11/2014 04:50 da Agau-del-Semien.

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