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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro

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26/08/2014 18:41 #23074 da Francesco
AGAU, certi generali si sono comportati molto male, ma la palma d’oro del tradimento la dovremmo dare agli ammiragli, che sono stati tanti Persano come a Lissa nel ’66.
Solo a parlarne mi viene il voltastomaco. Scusami, ma è così.
Le pagine eroiche sono state scritte dagli ufficiali inferiori e superiori, dai sottufficiali e dai marinai. Gli ammiragli? Manco a parlarne ad eccezione di uno solo: l’agrigentino Antonino Gerlando Toscano che dai quei “strateghi” dei miei stivali dello Stato Maggiore della R.M. venne incaricato di trasportare da Palermo a Tripoli centinaia di fusti di carburante necessari a rifornire le armate italo-tedesche in Africa settentrionale, atteso che le navi da trasporto erano state quasi distrutte dagli inglesi. Un operazione molto più demenziale dell’operazione attuale “mare lorum”.La divisione incrociatori leggeri “Da Barbiano” e “Da Giussano”, agli ordini dell’ammiraglio agrigentino, stipata all’inverosimile da fusti di benzina, gasolio ed olio lubrificante ( persino sui ponti) granate per cannoni, nonché pezzi di ricambio, parti nel pomeriggio del 12 dicembre 1941, anno XIX E.F., scortata (altra follia) dalla torpediniera “Cigno”. Anche un bambino delle scuole elementari avrebbe obiettato che la missione era da aspiranti suicidi. Nel caso di un incontro con mezzi navali gli incrociatori non avrebbero potuto usare i loro cannoni , le cui fiammate ( al momento dell’uscita delle granate dalla volata), avrebbero toccato i fusti e saltare in aria. La difesa era stata affidata ad un modesto torpediniera , anziché inviare almeno due cacciatorpedinieri o un altro incrociatore per il combattimento.
La notte del 13 dicembre, nei pressi di capo Bon ( Tunisia) quattro cacciatorpedieri britannici ( avvisati dalle solite spie della R.M.) erano in agguato. Ormai “alea iacta est”.Il Da Barbiano colpito da siluri e dai cannoni saltò in aria con tutto l’equipaggio ( nessun sopravvissuto), mentre la nave ammiraglia, già colpita a morte , ebbe il tempo di fare salvare parte dell’equipaggio circa 600 uomini) , mentre il resto peri’ nell’incendio sopraggiunto. L’ammiraglio, già ferito, sordo alle invocazioni dei superstiti , volle perire assieme alla sua nave, onorando un antico ( e non obbligatorio) codice marinaro. Venne decorato con la M.O alla memoria.
La torpediniera Cigno, dopo avere danneggiato con un siluro uno del mezzi navali inglesi, ebbe il tempo di raccogliere i naufraghi della “Da Giussano” e ritornò a palermo.Millequattrocento morti sulla coscienza dei traditori che ne settembre di due anni dopo consegnarono vilmente la flotta agli alleati in luogo di autoaffondarla , come fecero i tedeschi a Scapa Flow nel giugno 1919.
Una macchia indelebile sull’onore della R.M. , ma stemperata in parte dall’eroismo di Antonino Toscano e da migliaia di noti o non noti marinai immolatisi per la Patria!


EEA

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26/08/2014 12:05 #23073 da Agau-del-Semien
attenzione, l'intenzione era quella, ma loro ci ruppero.....
i soliti tradimenti, gli alpini inviati attraverso montagne sconosciute invece di andare per mare.... se non arriva la truppa tedesca ...

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26/08/2014 11:45 #23072 da Francesco
Scusami, AGAU, due puntualizzazioni in quanto allora ero piccino, piccino.... non capivo il resto di un tubo ed avevo solo la fionda....avevo il vezzo, come tanti altri coetanei, di alzare di scatto il vestitino alle nostre amichette o compagne di scuola:

a- ma il greco ( pure nemico) non avrebbe avuto già le reni spaccate....?

b- certe, diciamo, "signorine" non penso che avessero fatto più schifo di quelle della madrepatria che, all'arrivo dei cosidetti alleati...."allegramente" e con spirito di "collaborazionismo" con il nemico diedero uno spettacolo indecente e poco edificante.

Noi italiani ci dobbiamo sempre distinguere, tant'è che alcuni scrittori, come Malaparte ( La pelle) ed Eduardo ( Napoli milionaria) hanno descritto sapientemente una terribile “peste” dilagata a Napoli
( e non solo…) dal giorno in cui, nell’ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l’anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Che orrore!
Un’esaltazione che non ha fatto onore agli italiani ed, in particolare ai mariti, padri e fratelli che intanto combattevano i nemici “liberatori”….
E pensare che migliaia di tedesche, dopo la caduta di Berlino, si uccisero per non contaminare il proprio corpo e la propria anima in balia delle orde slave, americani di ogni colore ecc….

EEA

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26/08/2014 08:47 - 26/08/2014 09:33 #23071 da Agau-del-Semien
Dal Libro " Annone, Casimiri, Zaituni" di Angelo Granara, questo suo scritto ci ricorda un pochetto della vita asmarina e di certi amori boccacceschi. Buona lettura.

CRONACHE MONDANE.

I giornali in lingua italiana pubblicati in Eritrea si occupavano di cose "serie" e di sport, rifuggendo dalle cronache spicciole e dal pettegolezzo come un buon credente dal peccato.

Ignorare quello che oggi viene definito gossip e che riempie quotidiani, rotocalchi e settimanali, non vuoi dire che in Eritrea non si verificassero fatti appartenenti a questa categoria.

Così gli abitanti dell'amena regione sul Mar Rosso non lesserò mai del maturo imprenditore costretto a fuggire dalla finestra della villetta di Ghezzabanda abbigliato soltanto con la maglietta della salute e di un paio di boxer vivaci tenendo in mano le scarpe ed il resto del vestiario.
Non seppero mai nulla, almeno a mezzo stampa, dell'impiegato della ditta importatrice di una prestigiosa marca automobilistica che, in piedi sul davanzale della finestra di casa, minacciava di buttarsi di sotto se la sua pro¬cace fidanzata non fosse tornata da lui. La bella preferì l'aitante sergente americano e l'impiegato rientrò in casa. D'altronde abitava al piano rialzato.

Non fu mai neppure divulgato il decameronesco escamotage con il quale il giovane e atletico importatore greco attirava, tentava di adescare belle fanciulle e giovani signore. L'astuto amatore aveva aperto un ufficio con deposito e mostra di raffinata biancheria femminile capace di indurre in tentazione qualsiasi donna. E pare che qualche cliente abbia abboccato all'amo fidandosi anche della comprovata riservatezza del giovanotto.

Più chiacchierata, ma mai apparsa in cronaca, la matura signora che cercava le sue prede tra i giovani studenti liceali che fagocitava insaziabil¬mente. Sposata con un industriale più attratto dalle gioie della produzione che a quelle del talamo, la signora organizzò una confortevole garsonniere ove impartiva ripetizioni pomeridiane piuttosto apprezzate.
L'elenco potrebbe continuare con la giovane, bionda e graziosa ninfomane che, dopo avere mietuto numerose vittime, andò sposa ad un america¬no che la portò seco negli USA lasciando un incolmabile vuoto.

Ma gli episodi di amori clandestini e boccacceschi potrebbero continuare a lungo anche perché, nella monotonia asmarina, gli svaghi erano scarsi. Mi riservo il diritto, come si dice comunemente in Italia, di ritornare in argomento con salaci raccontini stracittadini.
Angra
Ultima Modifica: 26/08/2014 09:33 da Agau-del-Semien.

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25/08/2014 07:51 #23065 da Giacinto-Matarazzo
Agau, lo so, ce ne parlava tua sorella delle tue birbonate e facevi bene. A parte questo, ma quante stronzate sono state scritte sull'Eritrea- Questo forse è un semplice fatto di cronaca nera, poteva succedere. La realtà l'ha scritta, vera e tragica, Chiasserini e la conosce e se la ricorda solo chi l'ha realmente vissuto quel periodo.

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25/08/2014 07:41 #23064 da Giacinto-Matarazzo
O Dio mio che me tocca di leggere !!!!!!! MA FRANCESCO, COSA VUOI CHE ME NE FOTTE A ME SE IL TUO QUAQUARAQUA, VERGOGNA DELLA SICILIA, CI MANDASSE I MIGRANTI NEGlI ALBERGHI DI GAETA. E CHE SONO I MIEI GLI ALBERGI DI GAETA ?
" M A C I F A C C I A IL P I A C E R E ? "
COME diceva TOTO'.

Ma no, ammieze du stu bailamme nun è chiù cosa. Tene raggione Silvano. Stateve bbuon.

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