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C' ERA UNA VOLTA ....L'ERITREA FELIX

  • Antonio il ghezzabandino
  • Autore della discussione
28/10/2009 18:53 #1009 da Antonio il ghezzabandino
Caro Silvano,anche io ricordo di aver sentito parlare di cannibalismo da parte di truppe di colore facenti parte dell'esercito inglese.Non so, se ricordate il quartiere Zino, bene,proprio lì vi erano delle baracche ove stazionava-no quei selvaggi.Io credo che in un paese come il nostro, la paura di una dittatura non esista proprio.Ma un paese dove vi è un completo fai tutto quello che ti pare non è forse peggio di una dittatura.Da noi comunque non vi sono state leggi razziali,avevo un sacco di compagni di scuola Ebrei e si andava d'amore e daccordo.Hei ma noi al Visentini eravamo sicuramente tutto, meno che sinistroidi.Anche se ragazzini, sapevamo di cose, fatte da ragazzi più grandi a militari inglesi che andavano a sciarmutte e quando uscivano, si trovavano poi, senza più lo stemma sul berretto.Vero o era una favola metropolitana.RiAsmarinamente.Antonio. :S

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  • Anonimi
  • Autore della discussione
28/10/2009 17:38 #1008 da Anonimi
Cari Asmarini,
Facendo seguito agli incidenti dell'agosto 1946, l'Annamaria non ha tutti i torti nel dare la colpa agli inglesi, difatti le proteste furono indirizzate proprio verso gli inglesi in quanto i fattacci accaddero a causa delle truppe di colore che gli inglesi portavano al loro seguito per fare il lavoro "sporco" di prima fila. Queste truppe venivano di fatto utilizzate come "carne da macello". Se tutto andava bene arrivavano successivamente gli inglesi con le loro arie di conquistatori, fanfare e cornamuse al seguito. Se le cose andavano male erano in posizione idonea per "darsela a gambe".
Questa era la onorevole tecnica sempre utilizzata nelle conquiste militari dell'Impero Britannico.
Vedi india, Kenia, Uganda Tanganika etc...
Comunque voglio riferirvi di un altro fatto collegato alle truppe di colore.
Nel 1943 e 1944, ci furono alcuni episodi di cannibalismo che misero in allarme la popolazione. Difatti trovarono lungo le sponde del Mai-Belà resti di carne umana. Persone cioè uccise e quindi mangiate da truppe di provenienza tribale, non so dirvi di quale etnia.
Tali misfatti avvenivano sempre di notte col favore delle tenebre.
All'epoca noi abitavamo ad Amba Galliano e si andava a scuola alle Principe di Piemonte.
Naturalmente...pedibus calcantibus.
Siccome al ritorno dovevamo attraversare il ponte del MaiBelà, dove furono proprio trovati questi macabri resti, mio padre impose, a me e mio fratello, un rigidissimo orario di rientro per evitare di arrivare a casa col buio.
Quindi niente più soste ai giardini pubblici a fare gli scivoli sui laterali delle scale, niente gioco con le figurine, niente caccia a qualche farfalla: la verdona era sempre ricercatissima ma...inafferrabile.!
Dietro le energiche proteste sollevate dalla stampa e dalle autorità, anche le truppe provenienti da zone sospette furono fatte rientrare nelle sedi di appartenenza.
Pure in quel caso furono presi di mira prevalentemente bambini e donne di religione cattolica....
Pian piano i ricordi ritornano...
Asmarinità, Silvano

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  • Anonimi
  • Autore della discussione
28/10/2009 16:21 #1007 da Anonimi
Caro Silvano,ti ringrazio tanto per le notizie circa l'episodiodei sudanesi, sei un cronista ed uno storico perfetto.Non ricordavo fosse il 1946,ma ricordo benissimo la paura che mi fecero quei sudanesi!Pensavo che i mandanti fossero gli inglesi ma probabilmente mi er confusa con un altro episodio avvenuto quando frequentavo già il primo anno
di ragioneria ed eravamo alla Principe di Piemonte.Quello fu l'anno in cui avvenne l'eccidio di Mogadiscio.
I ragazzi dell'ultimo anno organizzarono uno sciopero di protesta incitando tutte le scolaresche a parteciparvi.
Il preside Malavasi fece chiudere i portoni,ma loro ci aiutarono ad uscire dalle finestre( eravamo al piano terreno).
A dire il vero noi non sapevamo neppure cosa fosse uno sciopero,ma l'idea di uscire da scuola era allettante.La sorpresa fu che nel frattempo gli inglesi avevano fatto uscire la autoblinde per disperderci ed alcuni dei <<grandi>>furono fermati.Ricordo che io ero con un gruppetto di compagni e che per timore di essere a nostra volta fermati facemmo un giro lunghissimo nelle vie traverse ed impiegammo un bel pò di tempo per arrivare a casa.Manco a dirlo, una volta a casa, credevo di essere in salvo,invece mi beccai anche un paio di sberle!
Grazie ancora,e,scusa se mi sono dilungata ma i ricordi sono quelli di 20 anni che ho passato in quella mia seconda Patria e a volte si accavallano.

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28/10/2009 15:22 #1006 da Narrante
Caro Francesco,
Sono contento che hai apprezzato l'esposizione di quegli avvenimenti dell'Agosto 1946 che videro le truppe sudanesi uscire dalla loro caserma e sparare a zero sui civili in particolar modo gli eritrei di matrice cristiano-copta.
Malgrado la gravità dei fatti, fortunatamente gli incidenti durarono solo 4/5 ore e forse questo è il motivo per cui è difficile trovarne traccia.
Visto comunque che sei un appassionato archivista di quanto successe in quel lembo di Italia instauratosi in Eritrea, ti mando al seguente link sperando di farti cosa gradita. Fammi sapere. Per quanto riguarda il Dannunziano motto EEAA, assurto successivamente come saluto dal Fascismo, sul web puoi trovare traccia del mio pensiero (ricerca su Google Silvano Narrante).
Quindi sono simpatizzante e ho sempre apprezzato e capito i motivi per cui il Fascismo salì al potere.
Le opere fatte nel famoso ventennio sono state notevoli anche nel sociale.
...Però....era pur sempre una dittatura con tutti i difetti che ciò comporta.
Inoltre Mussolini fu circondato da personaggi che divennero nelle rispettive zone dei piccoli Ras e guai opporsi.
Sono questi i motivi per cui cerco di comportarmi da osservatore distaccato sperando di mantenere una giusta neutralità per tutto quanto riguarda la politica.
Riservandomi quindi libertà di spirito critico verso le cose fatte bene e quelle fatte male verso le cose positive e quelle negative.
Questo quanto.
Un saluto, per questa volta, a tutti i simpatizzanti in cui riconosco il comune spirito di profonda italianità che ci accomuna,
EEAA,
Silvano.

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  • Anonimi
  • Autore della discussione
28/10/2009 13:16 #1002 da Anonimi
Caro Silvano ,quando, ultimamente ,risposi ad Annamaria le dissi che , in merito alla sua richiesta , qualcosa si poteva sapere da te , da Wania o da Agau .Caspita , ho azzeccato !
All'epoca avevo poco meno di 6 anni e frequentavo o l'asilo o la prima elementare dai Cappuccini di Ghezzabanda .Qualcosa , come ho scritto alla nostra amica , sapevo , ma vagamente ( come dice Wolf ), qualcosa ,ripeto , che escludesse i fatti tragici del'50 , che ricordo perfettamente .Sicuramente , penso , che nella zona di Ghezzabanda non successe nulla , altrimenti sarei stato in grado di rispondere anche a 6 anni .Chi non ricorda quell'eta'? L'asilo o i primi anni delle elementari ?
Ti faccio un esempio un esempio : nel marzo del '46 avevo 5 anni e 4 mesi .In uno di quei giorni , arrivo' la triste notizia della morte di mio nonno paterno.Ed io quel giorno, che vidi piangere per la prima volta papa' , mi è rimasto impresso .Allora ,consideravo i papa'una specie di superuomini e che , sopratutto , non piangessero mai .Rimasi fortemente impressionato .
La tua è stata una testimonianza oculare ,comprensiva delle motivazioni di quanto avvenne ,che non è scritto in nessun libro di storia della nostra Eritrea .Mi riferisco a quelli in mio possesso , compreso i libri di quel Del Boca .Mi riprometto di dare una spulciatina nella raccolta del "Gionale di Sicilia" della biblioteca comunale .In ogni caso , ho già stampato la tua testimonianza ,conservandola fra i miei appunti africani .
Hai reso un gran servigio ad Annamaria ed a tutti noi cultori di storia patria ( si , perchè considero l'Eritrea la mia seconda Patria ) .
Ti ringrazio salutandoti con un EEA .Al riguardo ,ho azzardato , poiche' ignoro se ti fa piacere o meno.Comunque , fammelo sapere .
Francesco

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  • Anonimi
  • Autore della discussione
28/10/2009 12:29 #1001 da Anonimi
Caro Silvano , all'epoca ero quasi coetaneo tuo , abitavo i via F.Martini , quasi vicino i locali dell'ex Upim .Ho letto la missiva della signora Annamaria e lo scritto di Fracesco, ma , pur ricordando vagamente qualcosa , non ero riuscito a individuare il periodo .Escludevo a priori che i fatti fossero accaduti durante i disordini nei primi del 1950
( rievocati da Francesco ),poichè ,in quel periodo, la presenza di soldati sudanesi era un ricordo lontano.Nel 1946 ricordo fui vittima di alcune malattie ( scarlattina , rosalia , tifo ecc.), per cui rimasi a casa diverso tempo a discapito della mia attivita' colastica .Comunque , dalla tua rievocazione , i fatti mi appaiono un poco piu' chiari , in quanto ricordo il crepitio delle armi da fuoco .Per il resto non posso dire altro .
Ti saluto
Wolf

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