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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro |
12/05/2015 00:15 #25031
da Francesco
Chiesa diventata moschea, un prof sporge denuncia: "È abusiva, chiudetela subito"
"Sono lesi i diritti costituzionali degli italiani, la spacciano per installazione artistica ma è un luogo di culto. Senza permessi"
Il Giornale- Giovanni Masini - Lun, 11/05/2015 - 18:20
“ Ieri aveva conquistato le prime pagine dei giornali dopo che aveva fatto irruzione con le scarpe nella nuova moschea di Venezia, ricavata non si sa quanto regolarmente nei locali dell'ex chiesa di Santa Maria della Misericordia.
Oggi ha sporto denuncia al prefetto per "violazioni costituzionali" ed impianto abusivo di un luogo di culto senza autorizzazioni.
Il professor Alessandro Tamborini, docente di Scienze religiose, non molla. Ritiene che lo spazio di preghiera per gli islamici installato nel padiglione islandese della Biennale rappresenti un sopruso intollerabile .
Raggiunto dal Giornale.it, spiega: "In visita alla moschea, sono stato accolto con intolleranza e disprezzo, perché non volevo adeguarmi alle loro imposizioni. L'ingresso senza scarpe era imposto perché si trattava di un luogo di preghiera islamica, in un luogo di culto installato senza nessuna autorizzazione".
Nessuna installazione artistica insomma, ma una vera e propria moschea: sia chiaro, tiene a spiegare il professore, "gli islamici non mi interessano, ma è storicamente ineludibile che la loro presenza porti divisione, devastazione e annullamento delle altre civiltà". Lui l'islam lo rispetta, ma non ha alcuna intenzione di sottostare alle "coercizioni" imposte in un luogo di culto aperto in una sede e con modalità "esecrabili".
Le autorità italiane, prosegue, "riflettono le prescrizioni del governo e dei partiti": la colpa sarebbe di una sinistra "che mira alla tutela dei clandestini, rom, abusivi, discriminando gli italiani". Ed è proprio per difendere gli italiani che Tamborini ha deciso di agire: quegli italiani che, secondo lui, sono gli unici chiamati a rispettare le regole, in un mondo a cui tutti gli altri è garantita un'anarchia benevola e favorevole.
Ma la polemica non finisce qui: nel mirino c'è anche il candidato sindaco del Pd, Felice Casson, che nelle scorse ore ha ricordato come gli islamici possano pregare dove meglio credono, "anche in piazza San Marco". I cristiani, si domanda retoricamente Tamborini, potrebbero forse mettersi a celebrare messa di fronte a un quadro della Vergine conservato in un museo?
Il battagliero professore non intende retrocedere di un passo. Con la sua denuncia vuole provare il carattere abusivo della moschea sorta nel padiglione islandese ed è pronto a dare battaglia perché venga chiusa. Entro pochi giorni la questione dovrebbe essere chiarita - e la sorte della moschea improvvisata resa nota a tutti, islamici e non. “
Mio commento:
Questa è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso!
Siamo invasi con la connivenza di un governo imbelle che dovrà certamente renderne conto ai posteri ( i nostri figli), se non ai contemporanei! Guarda caso risulta che i contemporanei, salvo poche eccezioni, italioti assistono all’agonia della nostra Patria con viltà ed ignavia, tanto di augurare loro di raggiungere, a Dio piacendo, i gironi infernali danteschi che il Poeta descrisse nel terzo canto ( 22-69).
Attendiamo con fatalismo di essere soggiogati da esseri appartenenti ad una religione da alto medio evo e in attesa di essere pure sgozzati!
Se in luogo di questa chiesa sconsacrata ci fosse stata un ex moschea cosa sarebbe successo? Sicuramente una cruenta rivolta dei musulmani! E nella fattispecie, lo scrivo e lo sottoscrivo, avrebbero avuto ragione!
A ridateme Benedetto XVI.
EEA
"Sono lesi i diritti costituzionali degli italiani, la spacciano per installazione artistica ma è un luogo di culto. Senza permessi"
Il Giornale- Giovanni Masini - Lun, 11/05/2015 - 18:20
“ Ieri aveva conquistato le prime pagine dei giornali dopo che aveva fatto irruzione con le scarpe nella nuova moschea di Venezia, ricavata non si sa quanto regolarmente nei locali dell'ex chiesa di Santa Maria della Misericordia.
Oggi ha sporto denuncia al prefetto per "violazioni costituzionali" ed impianto abusivo di un luogo di culto senza autorizzazioni.
Il professor Alessandro Tamborini, docente di Scienze religiose, non molla. Ritiene che lo spazio di preghiera per gli islamici installato nel padiglione islandese della Biennale rappresenti un sopruso intollerabile .
Raggiunto dal Giornale.it, spiega: "In visita alla moschea, sono stato accolto con intolleranza e disprezzo, perché non volevo adeguarmi alle loro imposizioni. L'ingresso senza scarpe era imposto perché si trattava di un luogo di preghiera islamica, in un luogo di culto installato senza nessuna autorizzazione".
Nessuna installazione artistica insomma, ma una vera e propria moschea: sia chiaro, tiene a spiegare il professore, "gli islamici non mi interessano, ma è storicamente ineludibile che la loro presenza porti divisione, devastazione e annullamento delle altre civiltà". Lui l'islam lo rispetta, ma non ha alcuna intenzione di sottostare alle "coercizioni" imposte in un luogo di culto aperto in una sede e con modalità "esecrabili".
Le autorità italiane, prosegue, "riflettono le prescrizioni del governo e dei partiti": la colpa sarebbe di una sinistra "che mira alla tutela dei clandestini, rom, abusivi, discriminando gli italiani". Ed è proprio per difendere gli italiani che Tamborini ha deciso di agire: quegli italiani che, secondo lui, sono gli unici chiamati a rispettare le regole, in un mondo a cui tutti gli altri è garantita un'anarchia benevola e favorevole.
Ma la polemica non finisce qui: nel mirino c'è anche il candidato sindaco del Pd, Felice Casson, che nelle scorse ore ha ricordato come gli islamici possano pregare dove meglio credono, "anche in piazza San Marco". I cristiani, si domanda retoricamente Tamborini, potrebbero forse mettersi a celebrare messa di fronte a un quadro della Vergine conservato in un museo?
Il battagliero professore non intende retrocedere di un passo. Con la sua denuncia vuole provare il carattere abusivo della moschea sorta nel padiglione islandese ed è pronto a dare battaglia perché venga chiusa. Entro pochi giorni la questione dovrebbe essere chiarita - e la sorte della moschea improvvisata resa nota a tutti, islamici e non. “
Mio commento:
Questa è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso!
Siamo invasi con la connivenza di un governo imbelle che dovrà certamente renderne conto ai posteri ( i nostri figli), se non ai contemporanei! Guarda caso risulta che i contemporanei, salvo poche eccezioni, italioti assistono all’agonia della nostra Patria con viltà ed ignavia, tanto di augurare loro di raggiungere, a Dio piacendo, i gironi infernali danteschi che il Poeta descrisse nel terzo canto ( 22-69).
Attendiamo con fatalismo di essere soggiogati da esseri appartenenti ad una religione da alto medio evo e in attesa di essere pure sgozzati!
Se in luogo di questa chiesa sconsacrata ci fosse stata un ex moschea cosa sarebbe successo? Sicuramente una cruenta rivolta dei musulmani! E nella fattispecie, lo scrivo e lo sottoscrivo, avrebbero avuto ragione!
A ridateme Benedetto XVI.
EEA
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10/05/2015 00:47 #25025
da Francesco
Bolzano, profughi in rivolta: "Vogliamo almeno un autista e i soldi promessi dall'Italia
Gli immigrati ospitati all'hotel Alpi si lamentano: "Lo Stato italiano aveva promesso di darci regolarmente dei soldi. Ma questo non sta accadendo"
Il Giornale : Matteo Carnieletto - Sab, 09/05/2015 - 16:34
“Il governo Renzi ha appena inviato 50 profughi, che vanno a rimpolpare il numero di immigrati presentii all'interno dell'hotel Alpi a Bolzano.
I neoarrivati, però, non sembrano affatto gradire questa sistemazione e vorrebbero molto di più. Proprio in queste ore ha cominciato a circolare in rete un video che mostra un profugo lamentarsi perché non riceve i soldi promessi dal governo: "Lo Stato italiano aveva promesso di darci regolarmente dei soldi. Questo non sta accadendo o molto spesso i soldi ci arrivano in grande ritardo. In questo mese per esempio non ci sono stati dati. E non capiamo qual è il problema".
Un altro profugo, invece, si lamenta del fatto che debba camminare dall'ex hotel Alpi fino all'ex caserma Gorio per poter pranzare: "Immaginatevi che siamo costretti a camminare fin qui per ogni pasto e per ogni cena. Ogni volta devo percorrere tutto questo spazio a piedi".
Livorno, gli immigrati rifiutano l'hotel: "Non vogliamo stare con le vostre donne e non c'è la televisione
Libero, 9 maggio 2015
In albergo non sono nemmeno voluti entrare: «Non c’è la televisione. E neanche il wi-fi. E ci sono donne sposate: non possiamo sederci a tavola con loro, la religione islamica non ce lo permette». Per non parlare della posizione dell’hotel, giudicata troppo isolata. Del resto prima di essere trasferiti all’hotel Cinque Lecci di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, tredici dei venti immigrati provenienti dal Nordafrica avevano alloggiato, per due mesi, a Trapani «in piccoli appartamenti dove potevano vivere da soli», come hanno rivelato i responsabili delle Forze dell’ordine. Sistemazione che però hanno dovuto lasciare un paio di giorni fa per far spazio ai nuovi arrivati sbarcati in Sicilia. Un cambio mal digerito da un gruppo di migranti tra i 20 e i 25 anni di Gambia, Ghana, Zimbabwe e Kenya, che hanno protestato in modo talmente veemente da richiedere l’intervento dei Carabinieri
Alla fine, dopo una lunga trattativa, gli stranieri sono stati trasferiti in mini appartamenti di un’altra struttura, a 200 metri di distanza. La questura fa risalire il rifiuto di accomodarsi in hotel esclusivamente a motivazioni di carattere etico-religioso. «Le lamentele erano legate solo a motivi di convivenza», minimizza il commissario di Polizia di Piombino, Walter Delfino, «ai Cinque Lecci tredici rifugiati avrebbero dovuto pranzare e cenare nella sala dell’albergo insieme a donne sposate e donne sole. Per alcuni musulmani la promiscuità è blasfema».
Una versione a sua volta contestata da Luca Guidi, capostruttura dell’accoglienza organizzata presso l’hotel di Campiglia Marittima dalla cooperativa Diogene, che giudica in modo opposto i due gruppi di migranti con cui ha avuto a che fare. «Quelli arrivati ieri (giovedì, ndr) sono persone stupende. E questi... questi...», ha alzato le braccia in riferimento al gruppo dei venti arrivato in mattinata dalla Sicilia a bordo di un pullman.
Resta alta la tensione sullo smistamento dei profughi. Il governo è in affanno per la resistenza degli Enti locali ad accogliere i migranti. L’ultima circolare del capo del dipartimento Immigrazione del Viminale, Mario Morcone, con la quale il ministero dell’Interno ha chiesto ad ogni Provincia di farsi carico dell’ospitalità degli ultimi 10mila sbarcati, è rimasta di fatto lettera morta nonostante anche ieri Matteo Renzi abbia spronato tutti a fare la propria parte: «Il principio di solidarietà va gestito a tutti livelli. Lo chiederemo alle Regioni, ma anche all’Europa». Parole che il presidente del consiglio pronuncia in Valle d’Aosta, Regione che nei giorni scorsi aveva rifiutato di aprire le porte a 79 immigrati.
A denunciare il fallimento della redistribuzione dei migranti sono gli stessi prefetti cui il Viminale aveva affidato il compito di mediare con le amministrazioni locali. «I Comuni rifiutano di farsi carico dei migranti: sono solo 800 su circa 8 mila quelli che hanno risposto positivamente agli appelli per trovare posti di accoglienza sui loro territori», rivela Antonio Corona, presidente dell’Associazione prefettizi. Ieri la sigla sindacale si è riunita in assemblea, proprio al Viminale, insieme ai colleghi del Sinpref, altro sindacato dei prefetti. «Il sistema di accoglienza sta collassando e siamo lasciati soli a gestire l’emergenza», attacca Carlo Palomba, presidente del Sinpref. I prefetti temono che nei prossimi mesi, nei quali si prevedono dai 170mila ai 200mila sbarchi, la situazione diventi ingestibile «senza una soluzione a livello centrale». «C’è da scommettere che nei prossimi venti giorni, fino alle elezioni regionali, saremo carne da macello», prevede Palomba. I prefetti attaccano il ministro dell’Interno: «La politica non ci ha messo, in questi mesi, la faccia. Sulle circolari ministeriali avrebbe dovuto esserci anche la firma del ministro, insieme a quella del prefetto Morcone».
Nel frattempo gli arrivi non si fermano. Ieri la fregata tedesca Hessen ha soccorso al largo della Libia almeno duecento migranti che stavano andando alla deriva a bordo di un barcone rudimentale. Il passo successivo consisterà nel trasferire gli stanieri verso l’Italia, in un porto ancora da individuare. Dall’inizio del 2015 ad oggi sono circa 40mila gli immigrati sbarcati nel nostro Paese.
MIO COMMENTO
I due articoli di sopra denunciano i “pesci in faccia che si prendono gli addetti alla sistemazione di questi presunti profughi,” giunti da ogni angolo dell’Africa nera. Neri, di tutti i colori non si potrebbe dire, in quanto il colore dominante è il nero!. Mancano all’appello i watussi, i gnan gnan, i pigmei, i bongo bongo, i kagosoto,i bingo bongo ecc. Ma non disperiamo, fra non molto arriveranno anche costoro per allietare i sinistronzi amanti della cultura multietnica.
Le cronache parlano di circa 200 mila di queste preziose risorse in lista di attesa nei porti della Libia pronti per i pesci o , per i più fortunati, pronti per i fessi del Mediterraneo, ovvero gli italiani!
I nostri “eroi”abbronzati fanno pure i capricci…non bastano hotel a 4 o 5 stelle, con tv in camera
( c’erano abituati nei loro tucul), impianto wi-fi per internet, sauna, massaggiatrici, ma vogliono la paghetta settimanale ed i vestiti griffati ( erano già da tempo abituati nelle loro case ai margini della jungla o savana).
E che nessuno dica che vengono da guerre e carestie. Non mi pare, perché i giovanotti, con tablet e smarthphone all’ultima moda in mano,mi paiono bene in arnese e paffutelli!
E invece sono dei vigliacchi! Si, tali, perché abbandonano le loro famiglie e in luogo di affrontare, come fecero i ns padri ed avi, il nemico e combatterlo se la danno a gambe per raggiungere l’unico eldorado di fessacchiotti europei, per farsi mantenere!
Ogni angolo del FU Bel Paese è impestato da questa marea di gente. Povero Antonio ( mi riferisco allo Stoppani), sicuramente ti rivolterai nella tomba sapendo come stanno riducendo la tua Patria!
Gli italiani e, soprattutto, coloro che stanno conoscendo, per la prima volta, privazioni e povertà, sono arcistuffi di questa situazione anormale e per il dispregio voluto contro d’essi.
Attenzione, la corda è troppa tesa…è non è giusto!
Si spendono e spandono fior di milioni per questa orribile ( ripeto ORRIBILE) invasione ( non si sa a quali fini) e questo Stato ipocrita non ha i soldi per rifondere del maltolto a 5 milioni di pensionati!
Si spendono e spandono fior di milioni per questa innaturale accoglienza e permette a milioni di italiani di vivere nell’indigenza!
Si spendono e spandono fior di milioni per tentare di meticciarci e si assegnano le case popolari a zingari e gente proveniente da Africa e Sudamerica!
Si spendono e spandono fior di milioni a favore degli stranieri, financo a coloro che vengono in Italia per sottoporsi all’operazione chirurgica per cambiare sesso, in nome di una sanità gratuita e aperta a tutti:E, se ti rechi per prenotare un esame ti prenotano per l’altr’ anno!
Attenzione che la corda è troppo tesa…
EEA
Gli immigrati ospitati all'hotel Alpi si lamentano: "Lo Stato italiano aveva promesso di darci regolarmente dei soldi. Ma questo non sta accadendo"
Il Giornale : Matteo Carnieletto - Sab, 09/05/2015 - 16:34
“Il governo Renzi ha appena inviato 50 profughi, che vanno a rimpolpare il numero di immigrati presentii all'interno dell'hotel Alpi a Bolzano.
I neoarrivati, però, non sembrano affatto gradire questa sistemazione e vorrebbero molto di più. Proprio in queste ore ha cominciato a circolare in rete un video che mostra un profugo lamentarsi perché non riceve i soldi promessi dal governo: "Lo Stato italiano aveva promesso di darci regolarmente dei soldi. Questo non sta accadendo o molto spesso i soldi ci arrivano in grande ritardo. In questo mese per esempio non ci sono stati dati. E non capiamo qual è il problema".
Un altro profugo, invece, si lamenta del fatto che debba camminare dall'ex hotel Alpi fino all'ex caserma Gorio per poter pranzare: "Immaginatevi che siamo costretti a camminare fin qui per ogni pasto e per ogni cena. Ogni volta devo percorrere tutto questo spazio a piedi".
Livorno, gli immigrati rifiutano l'hotel: "Non vogliamo stare con le vostre donne e non c'è la televisione
Libero, 9 maggio 2015
In albergo non sono nemmeno voluti entrare: «Non c’è la televisione. E neanche il wi-fi. E ci sono donne sposate: non possiamo sederci a tavola con loro, la religione islamica non ce lo permette». Per non parlare della posizione dell’hotel, giudicata troppo isolata. Del resto prima di essere trasferiti all’hotel Cinque Lecci di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, tredici dei venti immigrati provenienti dal Nordafrica avevano alloggiato, per due mesi, a Trapani «in piccoli appartamenti dove potevano vivere da soli», come hanno rivelato i responsabili delle Forze dell’ordine. Sistemazione che però hanno dovuto lasciare un paio di giorni fa per far spazio ai nuovi arrivati sbarcati in Sicilia. Un cambio mal digerito da un gruppo di migranti tra i 20 e i 25 anni di Gambia, Ghana, Zimbabwe e Kenya, che hanno protestato in modo talmente veemente da richiedere l’intervento dei Carabinieri
Alla fine, dopo una lunga trattativa, gli stranieri sono stati trasferiti in mini appartamenti di un’altra struttura, a 200 metri di distanza. La questura fa risalire il rifiuto di accomodarsi in hotel esclusivamente a motivazioni di carattere etico-religioso. «Le lamentele erano legate solo a motivi di convivenza», minimizza il commissario di Polizia di Piombino, Walter Delfino, «ai Cinque Lecci tredici rifugiati avrebbero dovuto pranzare e cenare nella sala dell’albergo insieme a donne sposate e donne sole. Per alcuni musulmani la promiscuità è blasfema».
Una versione a sua volta contestata da Luca Guidi, capostruttura dell’accoglienza organizzata presso l’hotel di Campiglia Marittima dalla cooperativa Diogene, che giudica in modo opposto i due gruppi di migranti con cui ha avuto a che fare. «Quelli arrivati ieri (giovedì, ndr) sono persone stupende. E questi... questi...», ha alzato le braccia in riferimento al gruppo dei venti arrivato in mattinata dalla Sicilia a bordo di un pullman.
Resta alta la tensione sullo smistamento dei profughi. Il governo è in affanno per la resistenza degli Enti locali ad accogliere i migranti. L’ultima circolare del capo del dipartimento Immigrazione del Viminale, Mario Morcone, con la quale il ministero dell’Interno ha chiesto ad ogni Provincia di farsi carico dell’ospitalità degli ultimi 10mila sbarcati, è rimasta di fatto lettera morta nonostante anche ieri Matteo Renzi abbia spronato tutti a fare la propria parte: «Il principio di solidarietà va gestito a tutti livelli. Lo chiederemo alle Regioni, ma anche all’Europa». Parole che il presidente del consiglio pronuncia in Valle d’Aosta, Regione che nei giorni scorsi aveva rifiutato di aprire le porte a 79 immigrati.
A denunciare il fallimento della redistribuzione dei migranti sono gli stessi prefetti cui il Viminale aveva affidato il compito di mediare con le amministrazioni locali. «I Comuni rifiutano di farsi carico dei migranti: sono solo 800 su circa 8 mila quelli che hanno risposto positivamente agli appelli per trovare posti di accoglienza sui loro territori», rivela Antonio Corona, presidente dell’Associazione prefettizi. Ieri la sigla sindacale si è riunita in assemblea, proprio al Viminale, insieme ai colleghi del Sinpref, altro sindacato dei prefetti. «Il sistema di accoglienza sta collassando e siamo lasciati soli a gestire l’emergenza», attacca Carlo Palomba, presidente del Sinpref. I prefetti temono che nei prossimi mesi, nei quali si prevedono dai 170mila ai 200mila sbarchi, la situazione diventi ingestibile «senza una soluzione a livello centrale». «C’è da scommettere che nei prossimi venti giorni, fino alle elezioni regionali, saremo carne da macello», prevede Palomba. I prefetti attaccano il ministro dell’Interno: «La politica non ci ha messo, in questi mesi, la faccia. Sulle circolari ministeriali avrebbe dovuto esserci anche la firma del ministro, insieme a quella del prefetto Morcone».
Nel frattempo gli arrivi non si fermano. Ieri la fregata tedesca Hessen ha soccorso al largo della Libia almeno duecento migranti che stavano andando alla deriva a bordo di un barcone rudimentale. Il passo successivo consisterà nel trasferire gli stanieri verso l’Italia, in un porto ancora da individuare. Dall’inizio del 2015 ad oggi sono circa 40mila gli immigrati sbarcati nel nostro Paese.
MIO COMMENTO
I due articoli di sopra denunciano i “pesci in faccia che si prendono gli addetti alla sistemazione di questi presunti profughi,” giunti da ogni angolo dell’Africa nera. Neri, di tutti i colori non si potrebbe dire, in quanto il colore dominante è il nero!. Mancano all’appello i watussi, i gnan gnan, i pigmei, i bongo bongo, i kagosoto,i bingo bongo ecc. Ma non disperiamo, fra non molto arriveranno anche costoro per allietare i sinistronzi amanti della cultura multietnica.
Le cronache parlano di circa 200 mila di queste preziose risorse in lista di attesa nei porti della Libia pronti per i pesci o , per i più fortunati, pronti per i fessi del Mediterraneo, ovvero gli italiani!
I nostri “eroi”abbronzati fanno pure i capricci…non bastano hotel a 4 o 5 stelle, con tv in camera
( c’erano abituati nei loro tucul), impianto wi-fi per internet, sauna, massaggiatrici, ma vogliono la paghetta settimanale ed i vestiti griffati ( erano già da tempo abituati nelle loro case ai margini della jungla o savana).
E che nessuno dica che vengono da guerre e carestie. Non mi pare, perché i giovanotti, con tablet e smarthphone all’ultima moda in mano,mi paiono bene in arnese e paffutelli!
E invece sono dei vigliacchi! Si, tali, perché abbandonano le loro famiglie e in luogo di affrontare, come fecero i ns padri ed avi, il nemico e combatterlo se la danno a gambe per raggiungere l’unico eldorado di fessacchiotti europei, per farsi mantenere!
Ogni angolo del FU Bel Paese è impestato da questa marea di gente. Povero Antonio ( mi riferisco allo Stoppani), sicuramente ti rivolterai nella tomba sapendo come stanno riducendo la tua Patria!
Gli italiani e, soprattutto, coloro che stanno conoscendo, per la prima volta, privazioni e povertà, sono arcistuffi di questa situazione anormale e per il dispregio voluto contro d’essi.
Attenzione, la corda è troppa tesa…è non è giusto!
Si spendono e spandono fior di milioni per questa orribile ( ripeto ORRIBILE) invasione ( non si sa a quali fini) e questo Stato ipocrita non ha i soldi per rifondere del maltolto a 5 milioni di pensionati!
Si spendono e spandono fior di milioni per questa innaturale accoglienza e permette a milioni di italiani di vivere nell’indigenza!
Si spendono e spandono fior di milioni per tentare di meticciarci e si assegnano le case popolari a zingari e gente proveniente da Africa e Sudamerica!
Si spendono e spandono fior di milioni a favore degli stranieri, financo a coloro che vengono in Italia per sottoporsi all’operazione chirurgica per cambiare sesso, in nome di una sanità gratuita e aperta a tutti:E, se ti rechi per prenotare un esame ti prenotano per l’altr’ anno!
Attenzione che la corda è troppo tesa…
EEA
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26/04/2015 12:45 #24964
da Francesco
25 aprile " radioso"
25 aprile, festa della Liberazione.
Si è rinnovata puntualmente una liturgia anacronista, dopo 70 anni dalla fine di una guerra perduta.
L’Itaglia, unica Nazione ( se così vogliamo ancora chiamarla) che celebra la propria sconfitta.
Ieri le manifestazioni in tutte le città tagliane non si sono contate. Un’ubbriacatura di retorica antifascista dal sapore di muffa che ha coinvolto vecchi nostalgici rossi, giovani ed addirittura ragazzini. Mancavano all’appello i piccini degli asili nido.
Per non parlare del nuovo “inno nazionale”,evocato spesso, molto spesso.Mi riferisco al motivetto “ Bella ciao”,che un tempo cantavano le mondine al lavoro. Un motivetto espropriato dagli “eroici” partigiani e, ovviamente, con versi appropriati.
Qui, dove abito, ho assistito al passaggio di manifestanti con decine di bandiere rosse….e qualche tricolore.
Ma che cosa c’entravano i cosidetti “migranti (appena sbarcati)” ? Anche loro a celebrare questa anacronistica ricorrenza? Già, dimenticavo che questi, fra non molto, saranno i nuovi tagliani!
Tutto, in nome di un antifascismo che è rimasto solo nella zucca di chi su questo sentimento ha speculato per creare solo rancori e divisisioni.
A Milano, al passaggio degli esponenti della comunità ebraica ( in ricordo della brigata ebraica che pianse 5 mila caduti) gli antagonisti, ovvero i nullafacenti comunisti dei centri sociali, hanno intonato lo slogan «Intifada, intifada». Evidentemente questi cretini ignoravano che allora sia il problema palestinese che quello ebraico non esistevano, che il gran Muftì di Gerusalemme ( zio di Arafat) era alleato di Adolf Hitler e che qualche centinaio di palestinesi militavano nelle formazione SS.
Che dire di un Presidente della repubblica che, in luogo di essere l’anello di ricongiunzione fra quello che resterebbe delle opposte fazioni, invece ha sentenziato di non equiparare le due “parti” ?
Dovremmo vivere noi e le future generazioni sempre con i rancori di un periodo che non abbiamo mai vissuto?
Ci deve essere un virus al Quirinale, che impedisce di cogliere il significato dell’espressione ‘riconciliazione nazionale’. Mi chiedo che senso abbia, dopo 70 anni, di dare la pagella sulle “parti” giuste e sbagliate?
Non poteva mancare la Boldrina, ahimè terza carica dello Stato, con una delle sue “intelligenti” frasi di circostanza : << molti migranti oggi sono partigiani nel loro Paese.”>>
Ma come può essere? Se sono scappati da guerre e dittature come potrebbero essere partigiani?
Forse partigiani a distanza avrebbe voluto dire la “Presidenta”( cosi’ come ama definirsi!).
In conclusione l’evento ha messo in evidenza lo squallore della commemorazione e la nullità morale dei nani che, dall'alto delle istituzioni che indegnamente occupano, straparlano di libertà, opprimendoci con tasse, Rai prezzolata e, in arrivo, leggi liberticide contro la libertà di opinione ed espressione!
EEA sempre!
25 aprile, festa della Liberazione.
Si è rinnovata puntualmente una liturgia anacronista, dopo 70 anni dalla fine di una guerra perduta.
L’Itaglia, unica Nazione ( se così vogliamo ancora chiamarla) che celebra la propria sconfitta.
Ieri le manifestazioni in tutte le città tagliane non si sono contate. Un’ubbriacatura di retorica antifascista dal sapore di muffa che ha coinvolto vecchi nostalgici rossi, giovani ed addirittura ragazzini. Mancavano all’appello i piccini degli asili nido.
Per non parlare del nuovo “inno nazionale”,evocato spesso, molto spesso.Mi riferisco al motivetto “ Bella ciao”,che un tempo cantavano le mondine al lavoro. Un motivetto espropriato dagli “eroici” partigiani e, ovviamente, con versi appropriati.
Qui, dove abito, ho assistito al passaggio di manifestanti con decine di bandiere rosse….e qualche tricolore.
Ma che cosa c’entravano i cosidetti “migranti (appena sbarcati)” ? Anche loro a celebrare questa anacronistica ricorrenza? Già, dimenticavo che questi, fra non molto, saranno i nuovi tagliani!
Tutto, in nome di un antifascismo che è rimasto solo nella zucca di chi su questo sentimento ha speculato per creare solo rancori e divisisioni.
A Milano, al passaggio degli esponenti della comunità ebraica ( in ricordo della brigata ebraica che pianse 5 mila caduti) gli antagonisti, ovvero i nullafacenti comunisti dei centri sociali, hanno intonato lo slogan «Intifada, intifada». Evidentemente questi cretini ignoravano che allora sia il problema palestinese che quello ebraico non esistevano, che il gran Muftì di Gerusalemme ( zio di Arafat) era alleato di Adolf Hitler e che qualche centinaio di palestinesi militavano nelle formazione SS.
Che dire di un Presidente della repubblica che, in luogo di essere l’anello di ricongiunzione fra quello che resterebbe delle opposte fazioni, invece ha sentenziato di non equiparare le due “parti” ?
Dovremmo vivere noi e le future generazioni sempre con i rancori di un periodo che non abbiamo mai vissuto?
Ci deve essere un virus al Quirinale, che impedisce di cogliere il significato dell’espressione ‘riconciliazione nazionale’. Mi chiedo che senso abbia, dopo 70 anni, di dare la pagella sulle “parti” giuste e sbagliate?
Non poteva mancare la Boldrina, ahimè terza carica dello Stato, con una delle sue “intelligenti” frasi di circostanza : << molti migranti oggi sono partigiani nel loro Paese.”>>
Ma come può essere? Se sono scappati da guerre e dittature come potrebbero essere partigiani?
Forse partigiani a distanza avrebbe voluto dire la “Presidenta”( cosi’ come ama definirsi!).
In conclusione l’evento ha messo in evidenza lo squallore della commemorazione e la nullità morale dei nani che, dall'alto delle istituzioni che indegnamente occupano, straparlano di libertà, opprimendoci con tasse, Rai prezzolata e, in arrivo, leggi liberticide contro la libertà di opinione ed espressione!
EEA sempre!
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25/04/2015 05:04 #24954
da Francesco
EEA, se fossimo stati oltre cent'anni fà, i nostri nonni avrebbero agito diversamente dai vili nipoti e pronipoti.
Oggi questi e la cantante Gea della Garisenda si stanno rivoltando nelle loro tombe!
Tripoli bel sol d'amor:
www.youtube.com/watch?v=JO9Ow4DGUbQ
Oggi questi e la cantante Gea della Garisenda si stanno rivoltando nelle loro tombe!
Tripoli bel sol d'amor:
www.youtube.com/watch?v=JO9Ow4DGUbQ
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23/04/2015 23:54 #24943
da Francesco
Forse i governanti europei avranno scambiato l'Itaglia per un'immensa discarica mondiale...forse non hanno tanto torto!
EEA
EEA
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23/04/2015 23:49 - 23/04/2015 23:51 #24942
da Francesco
Dall'EU : a quanto pare vogliono contribuire, ma non vogliono accogliere nessuno.
Tradotto: il primo milione di "risorse, che premono in Libia," resterebbero in Itaglia ed i successivi milioni verrebbero dopo!
Il venditore di padelle sfondate fiorentino ha capito che non conta una mazza, ma non lo vuole far sapere ai tagliani!
Dal Giornale di Sicilia: Andiamo di "bene" in " meglio"con le "risorse"che magnano a sbafo. Sempre più pretese e arroganza!
DOPO L'ARRESTO DEI CARABINIERI
Assalto alla caserma di Favara, scarcerati i tre immigrati
di Umberto Re— 19 Aprile 2015 dal Giornale di Sicilia
Gli extracomunitari avevano protestato per ottenere in breve tempo lo status di rifugiato politico e contro il trasferimento
FAVARA. Arresti convalidati per i tre nigeriani che venerdì scorso hanno avuto un corpo a corpo con i carabinieri della Tenenza di via Olanda non accettando il trasferimento in un'altra comunità gestita dalla "Omnia Accademy" nel territorio di Canicattì e non gradendo la lungaggine in ordine alla concessione dello status di rifugiati. Al termine del giudizio per direttissima, il giudice del Tribunale di Agrigento Michele Contini ha disposto la loro scarcerazione (per un giorno sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza delle caserme di Porto Empedocle e Raffadali) vincolandoli, però, all'obbligo della dimora a Favara.
L'"assalto" al presidio militare ha avuto un notevole risalto mediatico tanto che anche le televisioni nazionali ne hanno parlato. La questione dell'immigrazione tiene banco alimentata da un dibattito, soprattutto politico, che divide l'Italia. Il gruppo di extracomunitari che venerdì mattina ha veementemente protestato davanti ai cancelli della caserma era ospite del centro "Sprar" di contrada Poggio di Conte in una struttura un tempo adibita a ristorante. Con i tre nigeriani arrestati, sono stati denunciati altri 7 migrantiprovenienti dalla Somalia, dal Senegal e dal Ghana, tutti resisi responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Rimessi in libertà ieri pomeriggio, i tre, due ventiduenni e un trentaseienne, sono stati accompagnati presso la struttura finora occupata.
Tradotto: il primo milione di "risorse, che premono in Libia," resterebbero in Itaglia ed i successivi milioni verrebbero dopo!
Il venditore di padelle sfondate fiorentino ha capito che non conta una mazza, ma non lo vuole far sapere ai tagliani!
Dal Giornale di Sicilia: Andiamo di "bene" in " meglio"con le "risorse"che magnano a sbafo. Sempre più pretese e arroganza!
DOPO L'ARRESTO DEI CARABINIERI
Assalto alla caserma di Favara, scarcerati i tre immigrati
di Umberto Re— 19 Aprile 2015 dal Giornale di Sicilia
Gli extracomunitari avevano protestato per ottenere in breve tempo lo status di rifugiato politico e contro il trasferimento
FAVARA. Arresti convalidati per i tre nigeriani che venerdì scorso hanno avuto un corpo a corpo con i carabinieri della Tenenza di via Olanda non accettando il trasferimento in un'altra comunità gestita dalla "Omnia Accademy" nel territorio di Canicattì e non gradendo la lungaggine in ordine alla concessione dello status di rifugiati. Al termine del giudizio per direttissima, il giudice del Tribunale di Agrigento Michele Contini ha disposto la loro scarcerazione (per un giorno sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza delle caserme di Porto Empedocle e Raffadali) vincolandoli, però, all'obbligo della dimora a Favara.
L'"assalto" al presidio militare ha avuto un notevole risalto mediatico tanto che anche le televisioni nazionali ne hanno parlato. La questione dell'immigrazione tiene banco alimentata da un dibattito, soprattutto politico, che divide l'Italia. Il gruppo di extracomunitari che venerdì mattina ha veementemente protestato davanti ai cancelli della caserma era ospite del centro "Sprar" di contrada Poggio di Conte in una struttura un tempo adibita a ristorante. Con i tre nigeriani arrestati, sono stati denunciati altri 7 migrantiprovenienti dalla Somalia, dal Senegal e dal Ghana, tutti resisi responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Rimessi in libertà ieri pomeriggio, i tre, due ventiduenni e un trentaseienne, sono stati accompagnati presso la struttura finora occupata.
Ultima Modifica: 23/04/2015 23:51 da Francesco.
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