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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro |
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17/07/2015 15:49 #25417
da La Sirocchia
Francesco, le tue ipotesi non fanno una grinza, ma dico io:perché non impedire loro la partenza? AH già, non si può bloccare il sacrosanto diritto alla migrazione, invece si può incentivare il diritto di soffocare come sta avvenendo in Italia! Altro che mala tempora!
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17/07/2015 10:51 - 19/07/2015 05:03 #25416
da wania
Ma allora FRANCESCO, da quanto capisco dal tuo post di dianzi in EUCALIPTUS avete smesso di scrivere in questa stanza perché non ci sono stati interventi che aspettavate da noialtri? E' proprio qui la stupidaggine, scusa sai, ma non dico noi perché non so degli altri forumisti, ma io, io personalmente non scrivo in queste stanze perché non so trattare gli argomenti che vi trovo, non li so trattare perché sono lontani dal mio modo di essere, dalla mia psicologia, e, mentre li leggo molto volentieri e con interesse, non ho contradditorio...beh! e per questo voi vi fermate? Allora è qui l'inghippo, non nelle mie lamentele (che dovrai dirmi dove e quando le ho scritte).......no, caro, chiariamoci una volta per tutte! Se vuoi, sennò amen. Ma se decidi di chiarirci comincia per favore a farmi vedere dove io mi lamento di queste stanze e io ti farò vedre dove sta la tua stupidaggine ( sempre amichevolmebte) e sempre un amichevole sorry
Ultima Modifica: 19/07/2015 05:03 da wania.
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17/07/2015 08:48 #25414
da Francesco
CIMITERO ITALIANO DI TRIPOLI: ottomila resti di italiani in pericolo per le frequenti devastazioni e profanazioni dell'Isis.
E' inutile informare il ciuco della prov. fiorentina affinchè possa interessarsi per evitare che le bestie dell'Isis profanino i resti mortali di chi portò la civiltà in quei luoghi, strappati alla secolare barbarie ottomana.
Purtroppo, il cosidetto premier abusivo farà spallucce, caratterstica del suo cinismo strafottente, indaffarato, com'è a sprecare milionate di euro ( non suoi)per l'inutile e macabra operazione
( pazzesca)di recupero dei cadaveri o, meglio di ciò che resterebbe dei circa 800 clandestini
( aspiranti profughi),annegati per loro imperizia, qualche mese fà.
In mezzo all'ex Mare Nostrum ( ora lorum) sono impegnate, oltre a due navi militari altre due mercantili da venti giorni per il recupero pazzesco dei resti e con un impiego di somme ingenti.
Povera ex Marina Italiana declassata al rango di becchini!
EEA
E' inutile informare il ciuco della prov. fiorentina affinchè possa interessarsi per evitare che le bestie dell'Isis profanino i resti mortali di chi portò la civiltà in quei luoghi, strappati alla secolare barbarie ottomana.
Purtroppo, il cosidetto premier abusivo farà spallucce, caratterstica del suo cinismo strafottente, indaffarato, com'è a sprecare milionate di euro ( non suoi)per l'inutile e macabra operazione
( pazzesca)di recupero dei cadaveri o, meglio di ciò che resterebbe dei circa 800 clandestini
( aspiranti profughi),annegati per loro imperizia, qualche mese fà.
In mezzo all'ex Mare Nostrum ( ora lorum) sono impegnate, oltre a due navi militari altre due mercantili da venti giorni per il recupero pazzesco dei resti e con un impiego di somme ingenti.
Povera ex Marina Italiana declassata al rango di becchini!
EEA
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06/07/2015 20:55 #25361
da Francesco
06/07/2015 07:57 dal Giornale d’Italia
" Cieli blu eterni per Mario Aimi Ten. Colonnello in pensione
Scompare all’età di 99 anni uno degli ultimi reduci della Guerra d’Africa del 1942, pilota pluridecorato.
Si è spento poco prima di compiere cento anni Mario Aimi. Nato a Modena il 5 agosto del 1915, dopo aver frequentato la scuola di pilotaggio di Foggia entra nella Regia Aeronautica nel 1934 come ufficiale pilota di complemento. Nel maggio del 1941 venne comandato in Africa Settentrionale, dove combatte, distinguendosi, in numerose missioni: tra esse gli attacchi alle basi nemiche nei pressi di Tobruk e la battaglia di El Alamein, alla quale prende parte con il grado di tenente pilota del cinquantesimo stormo caccia d’assalto. E si guadagna una medaglia d’ARGENTO al valore militare e la CROCE di FERRO Germanica di 2^ cl. conferitagli personalmente dal Feldmaresciallo E. ROMMEL.
Fino alla fine, nonostante l’età avanzata, ha sempre ricordato “con grandissima lucidità gli avvenimenti bellici che lo videro protagonista – si legge in un articolo a lui dedicato su Congedatifolgore.it – provando ancora grande commozione nel ripensare ai tanti compagni caduti in battaglia sui cieli del nord Africa”.
Tra i memorabili racconti delle sue imprese, c’è quello della manovra con cui si salvò la vita mentre il suo aereo, dopo essere stato colpito, stava precipitando ancora carico di bombe. Dato che stava sorvolando le linee italiane, non poteva sganciarle e la velocità di crociera era troppo elevata per effettuare un lancio con il paracadute. Era quasi arrivato al suolo quando riuscì miracolosamente a raddrizzare l’aereo e ad atterrare sulla via Balbia, che conduce ad El Alamein.
A Tobruch fu invece protagonista di tre azioni consecutive in un solo giorno: nel corso dell’ultima di esse fu colpito dalla contraerea. Ma, grazie alla sua abilità di pilota, riuscì ugualmente, nonostante i danni subiti dal suo apparecchio, a tornare al campo e ad atterrare. Anche senza una parte della fusoliera ed il ruotino di coda.
La sua ultima missione sarà in Sicilia nel 1943, per contrastare lo sbarco alleato. Poi, solo per una brutta ferita alla gamba, non potrà aderire alle forze della Repubblica Sociale Italiana. Dopo la guerra – scrive Cristiano Coccanari su Il Primato nazionale – lo attende non un destino di onori, come sarebbe dovuto essere, ma una casa occupata ed un difficile ritorno alla vita: l’Italia nata dalla Resistenza non apprezzava un pluridecorato eroe di guerra”. Aimi riuscì comunque a recuperare la sua abitazione ed a trovare un lavoro come insegnante. Ora è tornato nei cieli che tanto amava, insieme ai suoi commilitoni che lo hanno preceduto in quell’angolo di azzurro destinato agli eroi."
Possa tu riposare accarezzato dal vento che gonfia il tricolore, quel vento che ti porta in terra d’Africa e ti sporca il berretto di sabbia.
Onore e gloria ad un leone di El Alamein
EEA
" Cieli blu eterni per Mario Aimi Ten. Colonnello in pensione
Scompare all’età di 99 anni uno degli ultimi reduci della Guerra d’Africa del 1942, pilota pluridecorato.
Si è spento poco prima di compiere cento anni Mario Aimi. Nato a Modena il 5 agosto del 1915, dopo aver frequentato la scuola di pilotaggio di Foggia entra nella Regia Aeronautica nel 1934 come ufficiale pilota di complemento. Nel maggio del 1941 venne comandato in Africa Settentrionale, dove combatte, distinguendosi, in numerose missioni: tra esse gli attacchi alle basi nemiche nei pressi di Tobruk e la battaglia di El Alamein, alla quale prende parte con il grado di tenente pilota del cinquantesimo stormo caccia d’assalto. E si guadagna una medaglia d’ARGENTO al valore militare e la CROCE di FERRO Germanica di 2^ cl. conferitagli personalmente dal Feldmaresciallo E. ROMMEL.
Fino alla fine, nonostante l’età avanzata, ha sempre ricordato “con grandissima lucidità gli avvenimenti bellici che lo videro protagonista – si legge in un articolo a lui dedicato su Congedatifolgore.it – provando ancora grande commozione nel ripensare ai tanti compagni caduti in battaglia sui cieli del nord Africa”.
Tra i memorabili racconti delle sue imprese, c’è quello della manovra con cui si salvò la vita mentre il suo aereo, dopo essere stato colpito, stava precipitando ancora carico di bombe. Dato che stava sorvolando le linee italiane, non poteva sganciarle e la velocità di crociera era troppo elevata per effettuare un lancio con il paracadute. Era quasi arrivato al suolo quando riuscì miracolosamente a raddrizzare l’aereo e ad atterrare sulla via Balbia, che conduce ad El Alamein.
A Tobruch fu invece protagonista di tre azioni consecutive in un solo giorno: nel corso dell’ultima di esse fu colpito dalla contraerea. Ma, grazie alla sua abilità di pilota, riuscì ugualmente, nonostante i danni subiti dal suo apparecchio, a tornare al campo e ad atterrare. Anche senza una parte della fusoliera ed il ruotino di coda.
La sua ultima missione sarà in Sicilia nel 1943, per contrastare lo sbarco alleato. Poi, solo per una brutta ferita alla gamba, non potrà aderire alle forze della Repubblica Sociale Italiana. Dopo la guerra – scrive Cristiano Coccanari su Il Primato nazionale – lo attende non un destino di onori, come sarebbe dovuto essere, ma una casa occupata ed un difficile ritorno alla vita: l’Italia nata dalla Resistenza non apprezzava un pluridecorato eroe di guerra”. Aimi riuscì comunque a recuperare la sua abitazione ed a trovare un lavoro come insegnante. Ora è tornato nei cieli che tanto amava, insieme ai suoi commilitoni che lo hanno preceduto in quell’angolo di azzurro destinato agli eroi."
Possa tu riposare accarezzato dal vento che gonfia il tricolore, quel vento che ti porta in terra d’Africa e ti sporca il berretto di sabbia.
Onore e gloria ad un leone di El Alamein
EEA
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05/07/2015 16:34 #25358
da Francesco
TEMPI TRISTI CI ATTENDONO
L’uomo di Rignano sull’Arno va pavoneggiandosi , in materia di immigrazione, di avere strappato alla cosidetta UE ed ottenuto….ottenuto che? Nel contempo, va cianciando ( senza riflettere, però)di rinviare i clandestini ai loro paesi d’origine. Ma come?
Come i predetti -non profughi -accoglierebbero l’invito per rientrare nei loro patri lidi?
Due sarebbero i risultati: un sonoro collettivo pernacchione rivolto a lui oppure un fuggi fuggi generale, da ledere l’ordine pubblico, per evitare una partenza coatta.Ed in mezzo a questo casino pericoloso ci sarebbero gli italiani!
Io opetrei per la seconda ipotesi….e qui vorrei Renzi ed Alfano , come farebbero?
Da quel momento, gli italiani tutti, nessuno escluso, dovrebbero non sentirsi più al sicuro in casa propria, perché questa gente( supportati magari dai centri sociali e da altri immigrati) ingaggerebbe con le forze dell’ordine una battaglia, senza esclusione di colpi, con il fine di evitare di essere spediti a casa loro.
Ci sarebbero gravi ripercussioni sull’ordine pubblico. Ci sarebbero i prodromi di una cruenta guerra.
Non è semplice e penso che questa riflessione amara, i caporioni dei ministri degli interni e della difesa, non l’abbiano neppure pensata.
Intanto il governo continuerà ad andare a pescarli lungo le rive libiche, elevando in maniera esponenziale, i pericoli che ho paventato.
Ormai, il dado è tratto, ma a nostro sfavore e, non come questo dado seppe gestirlo G. Cesare! Altri tempi, altri uomini!
Ci sarebbe invece una terza via per evitare cruenti disordini: lasciandoli vagare nelle nostre città , senza un lavoro e senza una casa continuando a mantenerli. Poi una sanatoria generale, ma senza un lavoro, dal momento che lo job non è consentito neppure agli italiani!
Mala tempora currunt!
EEA
L’uomo di Rignano sull’Arno va pavoneggiandosi , in materia di immigrazione, di avere strappato alla cosidetta UE ed ottenuto….ottenuto che? Nel contempo, va cianciando ( senza riflettere, però)di rinviare i clandestini ai loro paesi d’origine. Ma come?
Come i predetti -non profughi -accoglierebbero l’invito per rientrare nei loro patri lidi?
Due sarebbero i risultati: un sonoro collettivo pernacchione rivolto a lui oppure un fuggi fuggi generale, da ledere l’ordine pubblico, per evitare una partenza coatta.Ed in mezzo a questo casino pericoloso ci sarebbero gli italiani!
Io opetrei per la seconda ipotesi….e qui vorrei Renzi ed Alfano , come farebbero?
Da quel momento, gli italiani tutti, nessuno escluso, dovrebbero non sentirsi più al sicuro in casa propria, perché questa gente( supportati magari dai centri sociali e da altri immigrati) ingaggerebbe con le forze dell’ordine una battaglia, senza esclusione di colpi, con il fine di evitare di essere spediti a casa loro.
Ci sarebbero gravi ripercussioni sull’ordine pubblico. Ci sarebbero i prodromi di una cruenta guerra.
Non è semplice e penso che questa riflessione amara, i caporioni dei ministri degli interni e della difesa, non l’abbiano neppure pensata.
Intanto il governo continuerà ad andare a pescarli lungo le rive libiche, elevando in maniera esponenziale, i pericoli che ho paventato.
Ormai, il dado è tratto, ma a nostro sfavore e, non come questo dado seppe gestirlo G. Cesare! Altri tempi, altri uomini!
Ci sarebbe invece una terza via per evitare cruenti disordini: lasciandoli vagare nelle nostre città , senza un lavoro e senza una casa continuando a mantenerli. Poi una sanatoria generale, ma senza un lavoro, dal momento che lo job non è consentito neppure agli italiani!
Mala tempora currunt!
EEA
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19/05/2015 04:29 #25051
da Francesco
Le perline dei migranti…
Ieri, in una trasmissione televisiva, avente come oggetto le nostre "risorse"d'oltremare" ( e non sono soltanto i nostri fratelli eritrei, ma gente di ogni angolo dell'Africa) ho udito che alcuni di loro, in una città del Veneto, si lamentavano del cibo che ricevevano dalle coop rosse-bianche-clericali.
Credetemi, sono rimasto impressionato, tanto da non potere dormire per tutta la nottata!
Ma come, "mediatori culturali" (1), così trattate chi fugge dalla guerra?
Lo volete capire che questi sono profughi?
Dovete dar loro il “menu a la carte” e non la bergutta!
Quest'ultima lasciatela agli italiani!
A Bologna un “migrante” non ha trovato nulla da fare se non prendere a calci un poliziotto.
Nelle città si assistono a duelli con i coltelli. Ma questa gente, dopo essere “pescati”, non dovrebbero essere perquisiti?Ah, scusate, dimenticavo la “privacy”!
EEA
(1) così oggi si chiamano le persone che fanno i camerieri ai negri.
Ieri, in una trasmissione televisiva, avente come oggetto le nostre "risorse"d'oltremare" ( e non sono soltanto i nostri fratelli eritrei, ma gente di ogni angolo dell'Africa) ho udito che alcuni di loro, in una città del Veneto, si lamentavano del cibo che ricevevano dalle coop rosse-bianche-clericali.
Credetemi, sono rimasto impressionato, tanto da non potere dormire per tutta la nottata!
Ma come, "mediatori culturali" (1), così trattate chi fugge dalla guerra?
Lo volete capire che questi sono profughi?
Dovete dar loro il “menu a la carte” e non la bergutta!
Quest'ultima lasciatela agli italiani!
A Bologna un “migrante” non ha trovato nulla da fare se non prendere a calci un poliziotto.
Nelle città si assistono a duelli con i coltelli. Ma questa gente, dopo essere “pescati”, non dovrebbero essere perquisiti?Ah, scusate, dimenticavo la “privacy”!
EEA
(1) così oggi si chiamano le persone che fanno i camerieri ai negri.
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