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ERITREA malgrado tutto sei sempre nel mio cuore.

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01/09/2015 19:25 - 01/09/2015 19:26 #25672 da Di-Salvo
Come promesso riprendo il viaggio di Carlo in compagnia di Omar ed Hassan.
Lungo il tracciato ferroviario Cheren ed Agordat sono separate da 86 Km e Carlo aveva deciso secondo un programma prestabilito di suddividere tale percorso in quattro tappe da percorrere in 5 o 6 giorni a seconda della lunghezza delle soste e delle eventuali difficoltà.
Dopo avere lasciato il mercato rientrando verso il centro di Cheren prima di separarsi fu stabilito che si sarebbero trovati l'indomani davanti all'albergo Sicilia al I° canto del Muezzin quando ancora deve spuntare l'alba mentre è ancora è buio, per caricare su un dromedario tutto il necessario per l'avventura non sapendo cosa si sarebbe trovato lungo il tracciato di 86 Km..
Due lumi indiani al petrolio tanto in uso in Eritrea, persino al mercato aveva trovato un vecchio Primus ancora in discrete condizioni, dall'Italia si era portato due borracce foderate di panno per mantenere fresca l'acqua ed un otre impermeabile, naturalmente si era fornito di qualche scatoletta di carne e dei biscotti precedentemente acquistati ad Asmara, alcune stuoie per sdraiarsi le aveva commissionate ad Omar per potersi sdraiare sotto l'immancabile manto di stelle, per quanto riguardava la frutta e possibilmente latte ed uova lungo il tragitto non sarebbe stato un problema, almeno così aveva assicurato Omar.
Ritornando verso l'alberghetto Sicilia, attraversò le stradine alberate di Cheren incontrando ovunque la variopinta popolazione dei suoi abitanti, gli uomini in bianchi e candidi taffetani mentre le donne in abiti coloratissimi con fantasiosi disegni, ovunque bambini sorridenti e piccole carovane di dromedari carichi spesso di fascine.
Ovunque alberi di jacarande carichi di fiori vermigli che con le loro fronde donavano alle stradine una fresca ombra mentre l'aria secca era pervasa di profumi dei gelsomini che si mescolavano agli aromi delle droghe tanto intensi.
Cheren è stata sempre il luogo dove la maggior parte delle etnie dell'Eritrea si incontrano in un crogiuolo di armonia di razze: Bileni, Beja, Cunama,Beni Amer, Rashaida, e tante altre che in questa cittadina del Senhar convergono per scambiare le loro mercanzie.
Carlo decise quindi di andare in un rustico ristorante dove ricordava che cucinavano cosce di capretto impanato e fritto con patatine di cui era ghiottissimo, con anghera come pane e da bere la buona birra Melotti che ancora si produceva in Asmara e per finire come sempre un trancio di gigantesca papaia.
Ritornò quindi in albergo per la sua pennichella pomeridiana, poi avrebbe preparato tutto il materiale necessario per la lunga avventura che sarebbe iniziata l'indomani prima dell'alba. (continua).
Ultima Modifica: 01/09/2015 19:26 da Di-Salvo.

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16/02/2015 16:45 #24538 da Di-Salvo
Vi domanderete perché sto scrivendo questo racconto ? Molti di noi vecchi asmarini non hanno mai avuto la fortuna di poter visitare il bassopiano occidentale dell'Eritrea, quello che dai monti attorno a Cheren degrada verso i confini con il Sudan dove l'Africa esplode nella sua selvaggia ed incontaminata natura.
Spero che questo racconto possa offrirvi una pallida idea di quella parte dell'Eritrea così selvaggia.-

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16/02/2015 12:55 - 25/08/2015 18:56 #24537 da Di-Salvo
Dopo avere pattuito e pagato il costo della piccola missione e stabilito che l'indomani al primo canto del Muezzin Hassan avrebbe fatto trovare i dromedari davanti all'albergo Sicilia per caricarli. Omar e Carlo tornarono sui loro passi riattraversando Cheren colma della popolazione femminile coloratissima accompagnata spesso dai loro uomini con i loro taffetani candidissimi, allegri bambini sorridenti si rincorrevano spesso spingendo con un ferro i cerchi dello scheletro di vecchi copertoni di camion, si incontravano anche piccole carovane di dromedari carichi di legname provenienti dal bassopiano.
Alla rotonda Omar e Carlo si salutarono, l'uno si avviò verso casa, mentre Carlo si diresse alla vecchia chiesetta di S.Antonio in stile romanico simile alla cattedrale di Asmara, ricordava i tempi in cui con i suoi genitori la frequentava perché suo papà alcune volte aveva prestato servizio anche alla stazione ferroviaria di Cheren, da cui appunto si era ripromesso di partire per questo viaggio lungo la linea ferroviaria, ormai quasi cancellata, che da Cheren conduceva sino ad Agordat ed anche oltre sino a Biscia. (Continua).
Ultima Modifica: 25/08/2015 18:56 da Di-Salvo.

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02/02/2015 21:47 #24472 da Di-Salvo
" Continuo il mio racconto verso Agordat."
Quando udirono quali erano le intenzioni di Carlo rimasero molto meravigliati: " ferrovia da Asmara ad Agordat non esiste più, rimasta solo vecchia strada senza binari ".
Sentendo però la sua ferma intenzione di volere percorrere il vecchio tracciato da Cheren ad Agordat, anche a dorso di un dromedario rimasero un po interdetti discutendo tra loro, il più anziano dei tre di nome Omar decise allora che lo avrebbe lui accompagnato al mercato per trovare almeno due dromedari e possibilmente anche una guida necessaria all'uopo.
Attraversarono tutta Cheren per raggiungere il luogo del mercato dei dromedari, rivide così i classici mercati di questa autentica cittadina africana capitale della regione del Senhait Eritreo, il mercato dei sarti che con vecchie macchine da cucire Singer o Necchi creavano i bianchi taffetani usati da quasi tutti gli uomini della regione, il mercato degli artigiani orafi maestri nell'arte della filigrana dell'argento e dell'oro nei loro bugigattoli erano esposti orecchini, anelli nasali, collane sia d'argento che d'oro, bracciali d'oro e d'argento, nonché grosse cavigliere d'argento molto richieste soprattutto dalle donne Rashaida.
Giunti al mercato degli anomali dove in un grande spiazzo erano ammassati dromedari, buoi, asini, pecore e capre, era comunque un vociare da ogni parte fra grugniti di dromedari, raglio di asini e belati di pecore e capre; gruppi di persone spesso sedute sulle proprie gambe e vociando contrattavano il prezzo di compravendita dell'animale che si concludeva con l'accordo di una stretta di mano e quindi con il pagamento del prezzo convenuto.
Finalmente Omar trovò un suo nipote di nome Hassan e dopo i convenuti tre abbracci tra i due, Omar spiegò al nipote il progetto del viaggio di Carlo, Hassan si offerse subito come guida con i suoi tre dromedari, naturalmente Omar si accordò con il nipote per il prezzo che fu stablito in 5.600 Nakfa equivalenti a circa 300 Euro. (Continua).

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02/02/2015 11:49 #24471 da wania
No SILVANO, no, contrariata per la presenza dei due amici, giammai, non essere blasfemo, anzi, gioisco, ma...i nastrini neri ai manici delle padelle, per ora ce li lascio! Non volermene. Cisi dopo.

Allegato actaplantarum.jpg non trovato

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02/02/2015 11:29 - 02/02/2015 16:52 #24470 da Narrante
Bravo Carlo! Hai fatto bene a riprendere i tuoi racconti. Anche Francesco è tornato in pista con nuove argomentazioni storiche che sono sempre gradite.
Naturalmente poter sottolineare le parole con qualche foto, significa testimoniare in maniera concreta i nostri scritti.
Un saluto ad entrambi e ben ritrovati.
Sirocchia Junior sarà sicuramente contrariata: giocando d'anticipo aveva iniziato ad apporre nastrini listati a lutto....
Silvano
Ultima Modifica: 02/02/2015 16:52 da Narrante. Motivo: agg

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