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All'ombra dei 'calipti. Una voce fuori dal coro

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02/12/2014 09:08 #24138 da Francesco
AGAU, conosco le vicissitudini di questa formazione che poi operò sul fronte dell’Africa Settentrionale, conosco il loro valore, tant’è che destarono anche l’ammirazione dei bastardi albionesi a Bir El Gobi.
Nel 1940 –anno XIX e.f. , già inquadrati nell’ordinaria GIL, dopo la nota “Marcia della giovinezza”, per raggiungere Padova per essere passati in rassegna dal Duce. I giovani, molti di loro studenti delle scuole medie superiori ed universitari, in divisa da Avanguardista della GIL, ciascuno avevano in dotazione un fucile mod. 91, un pugnale e uno zaino tattico. Essi ammontavano a circa circa 25000 unità, raggruppati in battaglioni, provenienti da tutte le province italiane in divisa da avanguardista.
Nell’occasione, si decise di sciogliere quei battaglioni e di indirizzare quei giovani a disposizione dei vari Distretti Militari, in attesa di essere destinati ad altre unità combattenti tradizionali. Ai ragazzi non piacque quella decisione, avendo tutti manifestato la volontà di utilizzare quei battaglioni per dare un contributo della GIL alla Patria. Altra tempro, caro AGAU, altra tempra! Organizzarono una manifestazione di protesta , con un “sit in” ( oggi si direbbe) che, per i tempi che erano, essendo i ragazzi semimilitarizzati, erano reazioni indisciplinari di sedizione, che rasentava l’ammutinamento, manifestazione grave, contemplata nei codici penali militari che, in tempo di guerra, a secondo la gravità era prevista anche la fucilazione alle spalle.E di questo, Agau, te ne posso dare atto perché alla scuola ufficiali di Lecce mi mi capitò un episodio banale che rasentai, per quella disciplina ferrea e formativa che c’era,il carcere militare.
Una mattina, nel refettorio, durante la colazione ( latte, caffè anzi ciofeca -come diceva Totò-e pane del giorno prima), essendo il latte ( farina lattea) di cattiva qualità) da , da “capoccione”( non mi sono fatto mai i “casi” miei) invitai i camerati ( si chiamavano cosi’senza allusioni al ventennio) di non mangiare. In quell’istante passò un ufficiale ( di un’altra compagnia) e mi accusò di ammutinamento. Se non fosse stato per la comprensione del mio comandante di compagnia che mi conosceva bene ( nel senso che ero un allievo modello) con quell’accusa sarebbero venuti i carabinieri per essere trasferito nella città di Giacinto. Per il c.p. quel reato prevedeva un processo e tre mesi di carcere.
Cosa avrei dovuto fare, in luogo di protestare? In linea gerarchica avremmo dovuto fare giungere , non la protesta, ma l’inconveniente, ai nostri superiori. Avevo el sargre caliende ed ero giovane!
Chiusa la parentesi e andiamo dai nostri giovani fascisti.
Tramite i buoni uffici dell’eroico ETTORE MUTI, allora Segretario del PNF( al quale, per statuto, quei giovani avrebbero dovuto rivolsersi, sempre per via gerarchica), il quale, come uomo di mondo e come -ex ragazzo-
Volle comprendere le aspirazioni di quei giovani, che gli ricordavano la sua giovinezza da scavezzacollo.
Il Segretario del PNF(1),volle andare incontro alle richieste di quei giovani e fece in modo di costituire , traendoli dai loro ranghi, tre battaglioni speciali che vennero addestrati tra Gaeta e Formia. Ultimato l’addestramento, non potendo confluire nella MVSN ( per non avere svolto il servizio militare), vennero destinati nel regio Esercito ( con le mostrine e stettette dello stesso al posto dei fascetti) chiamati “ GRUPPO BATTAGLIONI “ GIOVANI FASCISTI”al comando del maggiore Fulvio Balisti. Come copricapo, oltre all’elmo M33, portavano quello con il fez nero , come gli arditi della 1^GM.
Il I e II battaglione ( btg) dopo l’addestramento vennero inviati in Libia ed aggregati all’Armata Corazzata Italo-Tedesca , agli ordini di Erwin ROMMEL, partecipando a tutte le operazioni di guerra e distinguendosi gloriosamente nel ridotto di Bir El Gobi.I ragazzi, circa 1500, erano armati con le circa 36 mitragliatrici modd. Breda 30 e 37, n. 12 mitragliatori c.c. c.c. ,mortai da 81, carri leggeri L3 e cannoni d’accompagnamento da 47/32. Non era di certo un armamento compatibili alle soverchianti armi nemiche dell’11Brigata Indiana e dal 7° Btg. Corazzato inglese. Eppure quei ragazzi , con modesti armamenti a loro disposizione, diedero non poco filo da torcere al nemico.
Nel maggio 1942, il gruppo GG.FF. ( divenuto poi reggimento “Giovani Fascisti”) venne inquadrato nella costituenda 136^ Divisione Corazzata “Giovani Fascisti”, ma questa è un’altra storia.

EEA


Giovani fascisti in azione a Bir El Gobi

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02/12/2014 04:09 - 02/12/2014 04:15 #24135 da Agau-del-Semien
7 DICEMBRE
Cerimonia in ricordo della Battaglia di BIR EL GOBI del REGGIMENTO GIOVANI FASCISTI


Dove?
ALLA PICCOLA CAPRERA DI PONTI SUL MINCIO (MN)



Chi dei nostri non fosse mai stato in questa meravigliosa Oasi di Italianita', consiglio una visita :

www.piccolacaprera.it/

Agau
Allegati:
Ultima Modifica: 02/12/2014 04:15 da Agau-del-Semien.

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01/12/2014 03:45 #24129 da Agau-del-Semien

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01/12/2014 03:37 #24128 da Agau-del-Semien
Oggi, 1 Dicembre ricorre in Romania la Giornata della Grande Unione, o, Ziua Marii Uniri o anche detta Ziua Nationala a Romaniei nella quale si commemora la dichiarazione di Alba Julia e l'unione della Transilvania, della Bessarabia e della Bucovina con il Regno di Romania del 1918. Festivita' ripresa nel 1989 con la cacciata del governo komunista che oppresse per quasi cinquantanni i Romani dell'Impero d'Oriente.

La Romania e' certamente uno dei paesi più belli dell'Europa Centrorientale con le sue  vette alpine, altopiani, terreni carsici che si confondono nelle stepe, pianure sterminate e lunghe coste.Tra gli scenari più belli ci sono i Carpazi e il Delta del Danubio.
La sua gente e' cordiale e molto ospitale .

Consiglio per chi ama viaggiare, visitare questo paese, e rimanervi per lunghi periodi onde apprezzare il cibo, la lingua, le bellezze naturali, i grandi boschi che coprono le montagne romene.

Salutari de la toti prietenii
agau

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29/11/2014 22:44 #24100 da Francesco
Ignorante, fai schifo, sei un servo". Così l'immigrata rispetta il poliziotto

La giovane provoca un agente durante lo sgombero a Milano: "Fai schifo servo del potere". E le immagini infiammano il web. Intanto una legge aiuta gli abusivi.

Il Giornale - Paola Fucilieri - Ven, 28/11/2014 - 18:04

Una legge delega il governo a depenalizzare una parte delle occupazioni abusive, proprio mentre accade questo sconcertante episodio.
San Siro, via Tracia 7, mercoledì. La ragazza di colore è giovane, carina, parla un italiano fluente e in quel momento sa di avere un pubblico compiacente di «compagni» dei centri sociali. Conscia della telecamera che la riprende e che più alzerà i toni, più quel filmato online arriverà a tutti. Quale miglior occasione per mostrare le sue doti da oratrice (offensiva), davanti a chi sa benissimo che non può reagire? Vittima suo malgrado un poliziotto del reparto mobile, spesso chiamato celerino. Casco azzurro, scudo trasparente, manganello rivolto verso il basso l'uomo resta immobile e abbozza un sorriso rassegnato: sta facendo il suo lavoro, sgomberare una famiglia che occupa abusivamente uno stabile Aler. È uno di quei tutori della legge per cui, negli anni Settanta, nel Regno Unito, è stato coniato l'acronimo Acab (All cops are bastards, tutti i poliziotti sono bastardi) e in Italia, qualche anno fa, su questi agenti e ispettori che si beccano il peggio di un lavoro malpagato e difficile, ci abbiamo anche fatto un film. La ragazza, però, ci va giù duro, il ciak non c'è e il celerino non è l'attore Pierfrancesco Favino.
«Quando andrai a fare una roba sensata nella vita? - gli grida in faccia la ragazza avvolta in un giubbotto nero, agitando enfatica le mani coperte dai guanti marroni -. Mi dispiace perché non capisci, non ci arrivi e non ci arriverai mai e morirai infelice, ma tu nel mondo sei servo del potere. C'è della gente che ti mangia in testa e te sei qua a sgomberare una famiglia con quattro bambini, hai capito? Hai capito perché fai schifo?».
Il poliziotto non risponde, tutto sembra, deve scivolargli addosso. Nessuno lo consola. Qualcuno, però, cerca di confortare la ragazza che, poverella, con tutta quella prosopopea demagogica da due soldi, ne ha proprio bisogno. Un compagno, dopo la prima frase, infatti, la interrompe comprensivo: «Non capisce un c... - dice rivolto a lei ma indicandole il poliziotto -. È ignorante. Fa 'sto mestiere perché non ha studiato nella vita, lascialo stare». Un altro aggiunge: «Ha tolto gli specchi in casa perché non si può guardare la mattina». E il dialogo si fa sempre più strutturato, concettuale e impegnato quando, al termine del soliloquio della ragazza, l'amico con la maglia a righe e i capelli alla Caparezza che sta vicino a lei, sempre rivolto al poliziotto, aggiunge truce: «Chi ve l'ha insegnato a fare 'sto lavoro? Il Grande Puffo. Mah, veramente...».
Il capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa, persona illuminata, dovrebbe capire che «'sti ragazzi», che svolgono «'sto lavoro» dove, tanto per restare in tema, la saggezza del Grande Puffo latita ma l'ignoranza dei troppi Gargamella impera, vanno premiati. Glielo ricorda il Sap, con il suo segretario generale, Gianni Tonelli. «Abbiamo bisogno, concretamente, di sentire i vertici del Dipartimento della pubblica sicurezza dalla nostra parte: nel 2012 il comandante generale dell'Arma conferì l'encomio solenne al carabiniere insultato da un manifestante No Tav per il lodevole comportamento tenuto a fronte della grave provocazione subita. Ci auguriamo che il prefetto Pansa faccia la stessa cosa con il poliziotto insultato a San Siro durante gli sgomberi. In questo caso, addirittura, a essere riempito di improperi e offese è stato un intero contingente di operatori. «Possibile - chiede il segretario del Sap - che un poliziotto o un carabiniere siano considerati bravi solo si espongono a rischi fisici, se vengono insultati, aggrediti, se sono oggetto di lanci di pietre? A questo gioco al massacro noi non ci stiamo più».
Del resto se il governo attuerà la legge delega in Gazzetta ufficiale già da maggio scorso, saranno depenalizzate le occupazioni abusive, a meno che non abbiano a oggetto edifici pubblici o siano compiute armi alla mano o in gruppi numerosi. Un bel segnale.
COMMENTO

Questo è il vergognoso specchio di questa povera Itaglia, in mano alla feccia rossa, ancora in vita, malgrado la piu’ grande mistificazione ideologica sia stata demolita proprio dov’era nata, ovvero nell’ex URSS.
Si, la feccia rossa è ancora viva e vegeta in quest’Itaglia, dove un qualunque delinquente nazionale e straniero si sente autorizzato impunemente a a sbertucciare un poliziotto, pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni!

Foto e filmati della scena hanno fatto il giro d’Itaglia, ma nessun “capoccia” ha preso provvedimenti per individuare ed incriminare, per oltraggio a pubblico ufficiale,la negra!

Ah, dimenticavo: a loro tutto è consentito, anche rubare, stuprare, uccidere.....sono migranti che fuggono dalla guerra, dalle dittature e dalla miseria!


EEA

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29/11/2014 13:13 #24094 da Giacinto-Matarazzo
France', panza mia fatte capanna.

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