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GLI EUCALIPTUS 2

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21/03/2015 07:43 - 21/03/2015 15:51 #24706 da Narrante
Wania buondì! Ti sarai persa la magia dell'equinozio ma l'eclisse si è vista pochino...pochino pochetto. A parte una sorta di buio, come se stesse arrivando un forte temporale, ma il fenomeno si fermò al...grigio. L'eclisse totale l'han potuta vedere quelli della missione italiana del C.N.R: che trovasi in osservazione e studio all'artico. Il sito porta il nome "dirigibile Italia" da dove hanno trasmesso le immagini.
Immagini che non ho potuto vedere in quanto, per motivi do sovraffollamento, il server era praticamente saturo. Ho potuto vedere qualcosa solo in televisione.
Mannaggia...mannaggia e...rimannaggia...
Quanto alle banane, i capannoni che ho descritto li ho potuto visitare. Credo fossero gestiti da una sorta di Consorzio e si trovavano nei pressi dell'ex Caravanserraglio.
Ma prima di passare ai fichidindia, di cui conservo un brutto ricordo, suggerirei di passare ad una preparazione cui, noi ragazzi si dava il nostro contributo, partecipando alle principali fasi della preparazione.
Forse anche tu o la "Sirocchia Senior" e altri del Forum vi avete partecipato.
Indovina...indovinello...a cosa mi riferisco?

Ultima Modifica: 21/03/2015 15:51 da Narrante.

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21/03/2015 06:30 #24705 da wania
Ho perso l'equinozio Silvano? Accidenti accidentaccio! Però...il fatto che io ieri stessi bene mi fa pensare che forse l'avvertivo nooo? Allora si può dire che non l'ho proprio perso perso via! Invece sai cosa ho perso veramente? l'eclisse ho perso! Si, sono stata tutta la mattina a guardar per l'aria...poi mi sono ritirata in casa a trafficare, mi son lasciata prendere dal fascino dei detersivi e....... :silly: fui dimentica di tutto il resto! ! A che ora esatta si nascose fratello Sole ieri? Qualcuno me lo vuole dire? Grazie.

Accipicchia, quanto discutere sulle banane! Un discutere simpatico e divertente, c

Allegato fiorellino_2015-03-21.jpg non trovato


ontinuiamo? Nuova discussione: " I FICHIDINDIA" chi comincia?

Saluto tutti, a tutti auguro buona giornata, bye, cisi.
Allegati:

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21/03/2015 03:06 #24703 da Benito-Mansur
Caro Salvo,
tu non mi convinto con occupo Eritrea.

ciao
benito

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21/03/2015 00:41 #24702 da Benito-Mansur
HAVE A GOOD DAY.

WHEREVER YOU GO YOU ALWAYS TAKE WITH YOU
SIX TEACHERS:
FORMS, SOUNDS, ODORS, TASTES, PHYSICAL
SENSATION AND MENTAL ACTIVITY.

BUDDHA

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20/03/2015 21:19 #24701 da Francesco
SILVANO, a proposito di banane, mio padre comprava i caschi verdi da un grossista siciliano in corso del Re ( nel lato molto prossimo alla moschea) e li metteva in un camerino al buio e nella paglia.
Anche questae ra un metodo per la maturazione.
Non ricordo le banane tozze del M.Bizen, forse le avrò anche mangiate, ma non ricordo.
Non potro' piu' scordare il loro sapore. Nel 2001 sono stato da parenti a West Palm Beach in Florida ed ho trovato molti frutti tropicali ed, in particolare, banane e manghi, ma non avevano nulla da eguagliare con i frutti eritrei.
EEA

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20/03/2015 21:09 #24700 da Di-Salvo
Caro Silvano sapessi quanti ricordi hai acceso in me, lo posso dire mio padre mi permise di vivere in Eritrea in luoghi che pochi di noi hanno potuto conoscere, devi sapere che per circa un mese sono vissuto in una concessione verso il bassopiano dopo Ghinda ai piedi dell'Agametta, bisognava scendere alla stazioncina delle ferrovie al Km. 52 da Massaua, bisognava attraversare il torrente Baresa ( era il Ghindà che lì prendeva il nome di Baresa) e seguendo un sentiero lungo un suo affluente che scendeva dall'Agametta si giungeva ad una concessione dove si coltivavano pompelmi rosa, papaie e banane le quali ultime una volta raccolte verdi i vari caschi venivano posti in piccole caverne scavate nel terreno nel cui pavimento erano poste le grandi foglie essiccate delle stesse banane, il foro delle minuscole caverne veniva poi poi sigillato, dopo qualche giorno si uscivano i caschi con le banane mature e profumate che venivano portate a dorso di dromedari alla stazioncina delle ferrovie perché lì eravamo lontani dalla camionabile che da Ghinda scendeva verso la piana di Sabarguma da tutt'altro versante.
Quel mese è stato per me un vivere la vera africa, si era lontani completamente dalla civiltà a contatto della natura, si faceva il pane nella stessa concessione in forni a legna, lì ho bevuto presso alcune tribù il latte di dromedario in ciotole di terracotta dove veniva posta una pietra arroventata nel latte per sterilizzarlo.
Cercherò di parlare di questa mia avventura tra le concessioni ai piedi dell'Agametta in un prossimo mio intervento. Buona notte a tutti Carlo.

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