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GLI EUCALIPTUS 2

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23/09/2014 07:20 #23298 da wania
[justify]Si è vero, l'equinozio d'autunno, ma ci dev'essere un errore da qualche parte perché sembra d'essere entrati nell'estate! Qui è tutto bellissimo, il cielo, il sole, l'aria calda. La grandinata del 19 u.s. ha fatto molti danni e ora...che il Cielo voglia chiederci perdono?[/justify]

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23/09/2014 07:01 #23297 da Giacinto-Matarazzo
L'estate è finita siamo entrati nell'equinozio d'autunno alle ore 2,29. Buona giornata.
Cisi

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23/09/2014 06:20 - 23/09/2014 06:46 #23296 da wania
[justify]Buongiorno a TUTTISSIMISSIMI, è tornata la Sirocchia, alleluia alleluia![/justify]
Allegati:
Ultima Modifica: 23/09/2014 06:46 da wania.

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23/09/2014 05:49 - 23/09/2014 16:04 #23295 da La Sirocchia
Buona giornata a tutti. La mia rispos6a al quesito di Agau:
Amo l'Eritrea per la vita genuina che offre la amo per la solidarietà che ci ha insegnato a mettere in pratica la amo per quell'idioma che chiamerei "asmarino" non un dialetto ma una parlata comune ad una società non più divisa da confini regionali, una società di italiani uniti politicamente, tutti di uno stesso colore....lavoratori integrati in una terra così lontana e così diversa dalla nostra ma che offre tanto da farsi amare. L'integrazione stava nel rispetto reciproco fra italiani e indigeni, solo così si può amare un popolo e la sua terra, grazie ai miei genitori posso dire di avere nutrito questo basilare sentimento. La amo perché ricordo il salmodiare del Muezin, soltanto come un atto spirituale rivolto a tutti, così come il rintocco delle campane della cattedrale, questo il sentimento che mi scaldava il cuore. La natura benigna per clima, vegetazione, terra rossa e cielo stellato a dismisura, operava un tale effetto d farmi amare profondamente l'ambiente. Amo l'Eritrea per le gesta dei suoi meravigliosi Ascari, la amo nel ricordo della nostra Maria, la donna di servizio, (mai usata la parola serva in casa nostra) Maria e non Leté che contraccambiava sinceramente il sentimento, anche questo è un legame che mi fa amare la terra degli Abissini, nessun astio di nessun tipo fino al momento del distacco...il poi è un'altra faccenda. Amo quella terra perché l'ho conosciuta in un momento storico favorevole per me e per gli indigeni ed è così che la voglio nei miei ricordi ed è così che la racconto ai miei figli e a tutti coloro che vogliono sapere dell'Africa, della mia Africa. Condivido la teoria che vuole l'Africa culla dell'umanità, madre benigna che tende le braccia ai figli devoti in un caloroso abbraccio che suscita amore.
Agau, sono 310 parole, per quanta capacità di sintesi uno possa avere, credo che meno di così non si possa trattare un argomento delicato e toccante come questo, almeno per me è così. Grazie per avere inserito nella stanza degli eucaliptus un argomento interessante che coinvolge tutti.
Ultima Modifica: 23/09/2014 16:04 da La Sirocchia.

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22/09/2014 16:59 #23293 da La Sirocchia
Buona sera a tutti, finalmente sono tornata a far parte del forum e starò attenta a non autoescludermi in futuro ! B)

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  • Carlo Di Salvo
22/09/2014 12:18 - 22/09/2014 12:21 #23286 da Carlo Di Salvo
Buongiorno a tutti i Mai-Taclisti tanto per cominciare, sembra che arrivino giornate di sole speriamo.
Perché AMO l'ERITREA e gli ERITREI? E' una domanda che molti mi fanno anche perché molti oggi non sanno nemmeno dov'è questa Eritrea e cosa è stata per l'Italia.
Giorni fa a causa di una caduta in casa sono dovuto andare al pronto soccorso dell'ospedale di Padova per farmi delle radiografie, alla visita del medico ortopedico, parlando anche della mia gioventù, è caduto il discorso sull'Eritrea, alla mia risposta della primigenia colonia italiana in Africa il medico mi rispose: "ma non è la Libia la prima colonia italiana in Africa?": Questo sta a dimostrare come nella cultura italiana anche nelle scuole la storia coloniale italiana sia stata cancellata.
Quando il 24 Dicembre 1939 sbarcai con mamma a Massaua, dove ci attendeva papà, avevo allora 6 anni e mezzo, fu per me come se un fulmine si fosse abbattuto sulla mia persona, quel calore che emanava la terra delle vie impregnate di salsedine di Massaua saliva nel mio corpo come se volesse penetrare nelle mie vene.
Io, lo posso dire senza ombra di dubbio, sono stato molto fortunato, papà era allora capostazione a Ghinda ed avevamo una meravigliosa villetta a circa 30 metri dalla stazione, essa era circondata da uno splendido giardino con svariati alberi di frutta dove uccelli di tutti i tipi dai colori più svariati e dai canti più diversi svolazzavano tra i rami degli alberi.
Cosa credete che potesse sentire un bambino vissuto in una città come Palermo tra palazzi monumentali, al contatto con quel ben di Dio di natura animale e vegetale?
Sì sono stato molto fortunato perché essendo poi papà ispettore del traffico, portandomi spesso con sè, mi fece conoscere l'Eritrea da Massaua con il mare e le sue isole, Asmara dove poi andammo ad abitare, a Cheren dove vissi spesso alcune settimane e fino ad Agordat dove potei conoscere l'Africa nella sua essenza forse più selvaggia e nello stesso tempo più viva.
Perché amo gli Eritrei? In ferrovia moltissimi erano i lavoratori di tutte le etnie sopratutto arabi e copti e spesso ero a contatto con loro nei miei frequenti viaggi che con papà facevo lungo la linea da Massaua ad Agordat; perché in Eritrea ho avuto una seconda mamma, si chiamava Letèbraham Gebrenegus ed aveva una bambina di nome Nebiat.
A tutti questi ricordi aggiungete quelli della vita di studente in Asmara, la Prima Comunione, la Cresima, padre Zenone, monsignor Marinoni, i divertimenti che Asmara offriva a noi giovani dalle manifestazioni sportive, ai cinema, alle passeggiate in Corso Italia, agli incontri con la più bella gioventù femminile, alle gite fuori porta, ai cieli di cristallo azzurri intensi, alle notti stellate che ovunque tu andassi in Eritrea ti meravigliavano sempre.
A tutto questo aggiungete la vita armoniosa con i nostri genitori, con i nostri amici con cui ancora oggi qualche volta ci si parla.
Infine la natura selvaggia una volta usciti dalle città che ci circondava donandoci quel senso di libertà che oggi non troviamo più, perché dobbiamo stare attenti anche ad attraversare una strada, Mal d'Africa? Sì miei cari l'avrò sino al momento in cui chiuderò gli occhi per sempre.-
Ultima Modifica: 22/09/2014 12:21 da Carlo Di Salvo.

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