GLI EUCALIPTUS 2

Ho amato l’Abissinia perché là sono nato. Ho mantenuto la residenza in quella terra sino al 1968.

Sono stato libero di muovermi e conoscere a fondo le genti locali, le loro tradizioni, la loro storia, in questo sono stato aiutato da Amici vecchi coloniali di Cheren e da una donna meravigliosa,Brehane ( che vuol dire mia luce) nativa del Gheralta, figlia di un ascaro e che presomi per mano hanno soddisfatto le mie tante curiosità. E’ stata con noi a Dessiè dal 1939 e sino alla partenza definitiva da Gaggiret.
La Signora Abissina è stata una mia seconda Mamma in tutti i sensi e ricordo che ormai grandicello mi disse che, d’accordo con la mia Mamma genitrice, avevano concordato di farmi “certi discorsi” e mi mise in guardia dei pericoli che avrei potuto incontrare avvicinandomi a donne locali e aggiunse che mai avrei dovuto bere un caffè offerto da loro. Ancora oggi, la mia Adei Maharei, a 96 anni, quando ci sentiamo al telefono, con la sua ormai voce fievole, che giunge dall’Hamasien, mi chiama Mimo, mi raccomanda di stare sempre attento e di andare in Chiesa alla domenica. La conforto recitando con Lei l’Ave Maria in ghe’z e confermandole così il mio credo nella nostra Maryam Abissina.
Devo anche ricordare il sacerdote cunama Padre Egidio da Daghilò, professore di lettere, di filosofia e di teologia che tanto mi ha messo, come diceva Lui, nella zucca.
Desidero però aggiungere che non ho alcuna nostalgia di quel paese, delle nuove generazioni che poco o nulla hanno in comune con i loro nonni e che avrei potuto amare un qualsiasi altro paese ove fossi nato.
Agau

La Sirocchia fa bene quando nota che io ancora non ho inviato il mio "compitino". Lo invierò a breve.
Agau

Angelo Granara, risponde al quesito sull'amore per l'Eritrea.

Controcorrente

A me è sempre piaciuto andare controcorrente come il barcarolo della famosa canzone romanesca o, se volete, come un topo che invece di abbandonare la nave in pericolo preferisce salire a bordo. Imbrancarmi non mi è mai andato a genio perché amo i solisti e non sopporto i cori siano essi quelli della montagna o quelli delle voci bianche. E quelli particolarmente diffusi dei leccapiedi.
Che gusto c'è a fare quello che fanno tutti, a dire quello che dicono tutti, a andare d'accordo con tutti? Per me è un inequivocabile segno di pigrizia mentale, di eccessivo amore per il quieto vivere, di un inesausto desiderio di essere benvoluti da tutti. Un po' come campare sotto una dittatura (o alla RAI) in cui la prima voce discorde viene mandata al confino, in cui bisogna pensare tutti come il capo o, meglio ancora, non pensare affatto.
Che piacere si può mai provare a incensare con una persistenza sospetta un passato eritreo, passato che, tra l'altro, ci ha riservato anche non pochi problemi e dispiaceri? Eppure il partito dei "mitografi" continua a essere nutrito e perseverante e i suoi iscritti sono pronti a risentirsi se qualcuno cerca di smentirli.
Anche se con gli occhi appannati dal tempo e da un poco di cataratta vista l'età prevalente dei rimembranti, bisognerebbe sforzarsi di fare una cernita e di mettere su di una bilancia correttamente tarata i prò e i contro. Su un piatto possiamo mettere gli anni giovanili ricchi di sogni e di speranze, i risaputi vantaggi climatici, la semplicità della vita, gli agi a costi modesti, la mancanza di inflazione, l'esenzione dal servizio militare e una prostata non ipertrofica.
Sull'altro piatto possiamo posare il corposo dossier delle angherie, delle ingiustizie e delle prevaricazioni subite, di volta in volta, da inglesi, etiopici e eritrei che usarono gli italiani per i loro scopi: gli inglesi per i loro giochi politici, gli etiopici come vacche da mungere e gli eritrei come mercé da barattare nelle trattative con l'Italia.
Quindi lasciatemi andare, fin quando ne avrò la forza, controcorrente e consentitemi, senza irritarvi, di vedere le cose a modo mio senza unirmi al coro dei "laudatores temporis acti".
Grazie di cuore.
Angra

Buon giorno a tutti a te Waniusca cara, un appunto: i fari dell'auto si tengono accesi anche col sole....nuovo codice della strada. Nostro nonno aprì a Firenze la prima autoscuola riconosciuta e non ti scusare col dire che non volendo più guidare.... Bando alle ciance, Annamary, sono contenta che ti trovi d'acc0rdo anche sulla mia risposta ad Agau, e ora non sarebbe bene che anche lui desse la sua risposta? L'aspettiamo tutti, intanto però che ne formuli un'altra ancora perché è senz'altro un mezzo intelligente per farci dire qualcosa di più del solito buon giorno o buona sera. Ora posso andare a fare colazione? Ciao a tutti.

[justify]Ma guarda te! E se ne vantano anche! Buongiorno a TUTTI comunque, anche a voi due, stolte girataccomani che non siete altro, buongiorno. La mia splendida città oggi è buia, il cielo è bianco come quello di Milano, per la strada le macchine hanno i fari accesi, la gente cammina veloce, infreddolita....Peccato, l'estate se n'è andata perdavvero. Il ché mi rattrista non poco. Vo a consolarmi in cucina con una bella colazione sgarro, torno dopo, io non ho furia.[/justify]

Buon giorno a tutti, Sirocchia hai spiegato alla perfezione il nostro modo di fare,il perche amo l'ERITREA ve lo dico un altra volta seno che gira tacchi sarei