C' ERA UNA VOLTA ....L'ERITREA FELIX

Caro Antonio ,
ma di quali personaggi parli ? Tu , lo sai che scrivo solo qui ed , ogni tanto , nella "Corrispondenza ".Ti prego , ghezzabandino , non ti ci mettere pure tu , altrimenti chiamo gli "amici" miei algerini e marocchini .
Piuttosto , hai letto negli " Arabismi" il mio ultimo post?
Hai notato quei cani come si stanno espandendo ?Sono padroni di oltre mezza Africa .
Ti saluto
EEA
Francesco

Caro Agau,quasi quasi mi fai arrossire,ma come avrai capito ,far arrossire uno come me neanche a ceffoni.Voi comunque mi riempite di gioia.La Wania, Francesco,Silvano Malè,Cri Cri, Annamaria,e tutti i Mai Taclisti.Naturalmente Francesco alias tutti i suoi personaggi è quello che più è a me vicino per età e ghezzabandite.Un carissimo saluto e grazie.Antonio.

Caro Antonio,

Sei il piu' genuino di tutti noi. Sei realmente il rappresentante di tutti i cari amici che abbiamo avuto in Abissinia. Sei sincero quando esponi le cose e chiaro.E' un piacere leggerti.

Grazie e ciao
Agau

A Cri Cri,anche io, ho sentita quella storiella tante volte,gli amici la raccontavano quando vedevano le foto con il mio papà.Infatti anche lui ufficiale aveva perso un occhio dalle parti di Dessiè.La prima volta che la senttii, volevo quasi litigare,ma la mia mamma mi disse, che quella storia l'aveva gia sentita per un altra persona.Mio padre portava un monocolo nero, a volte metteva anche la protesi oculare ma con monocolo in vetro trasparente.Anche io non vi ho mai fatto caso,mio pasre mi sembrava ancora più bello così.come si torna facilmentr indietro nel tempo con Voi e con i ricordi che cosi bene descrivete .SAluti Antonio.

Ascoltate quest'altra ( è vera,me la racontata mio padre ):

L'occhio del comandante .

Durante il conflitto italo-abissino ( 1935/36 )un Battaglione di Fanteria coloniale , composto solo da elementi eritrei (Ascari ) , comandato da un Maggiore italiano , era accampato in una località dello Scirè ,in attesa della nota battaglia che sarebbe stata determinante per l'esito della campagna .Era di notte ed il maggiore diede incarico al suo attendente ( un ascaro ) di svegliarlo un'ora prima della sveglia della truppa , cioè alle 5,00.
l'ascaro , ligio alla consegna si sveglio' mezz'ora prima .Entro' nella tenda dell'ufficiale che dormiva .Gli occhi del soldato si posarono su una cassa che fungeva da comodino e vide i seguenti oggetti : la lampada a petrolio , una borraccia per l'acqua , un pacchetto di sigarette , con relativo ccendino ed ,appoggiato su di un fazzoletto pulito, un occhio di vetro .Evidentemente il maggiore aveva perso un occhio , durante un'azione di guerra ,e , per motivi estetici , sostitui' l'occhio perduto con quella protesi .Non era il primo caso .Alcuni , invece , preferivano una benda nera a forma ellittica
L'ascaro , nel vedere quell'occhio , che pareva lo fissasse , restò impietrito .Sveglio' subito l'ufficiale e corse via dalla tenda trafelato .Incontrando un commilitone gli confidò l'accaduto , dicendogli : "Il comandante essere furbo , non si fida di nessuno , perche' , mentre dorme , con un occhio dormillo e con l'altro guardillo ! "
Bay
Cin Cin

Cara Annamaria ,
come va ? Sono finiti i lavori di ristrutturazione in casa?Ho seguito le tue vicende casalinghe nella "Corrispondenza ".
A lume di naso , oltre a quella tragica settimana del febbraio 1950 ,ci fu la caccia all'eritreo , ma duro' per pochissimi giorni .Non ne sono sicuro ,Annamaria , in quanto ero piu' piccolo .Quella che ho raccontato la ricordo come se fosse accaduto ieri .Comunque , ne ho sentito parlare ed , addirittura , qualcosa l'ho appresa in uno dei romanzi di Erminia Dall'Oro .Chiedero' a mia mamma , ancora vivente .Dammi il tempo di fare le opportune ricerche e ti rispondero' .
Nel contempo , ti faccio gli auguri per la casa e ti saluto affettuosamente.
Francesco