L'Arca dell'Alleanza Leggenda
IL termine arca in ebraico significa cassa contenitore. Sono giunte fino a noi le notizie circa le dimensioni dell'oggetto, il materiale con cui è stato costruito, la misurazione in cubiti è stata calcolata col nostro sistema metrico decimale in circa m, 1,12 in lunghezza, circa m. o,67 in larghezza e circa o,30 in altezza.
Costruita dalla mano dell'uomo guidata dalla Mano Divina, in legno di acacia e foderata in foglia d'oro puro sia all'interno che all'esterno. sul coperchio sono raffigurati due Cherubini che con ali spiegate proteggono il centro dell'arca il Propiziatorio considerato il punto più sacro del contenuto: "le tavole della legge" che Dio stesso ha consegnato a Mosè perché divulgasse e imponesse al popolo eletto il Divino volere stabilisse con esso il patto della Sacra Alleanza tra Dio e il suo popolo.
Le prime notizie della suddetta arca le troviamo nella sacra bibbia, nel Pentateuco ebr.Toràh (i primi cinque libri della Bibbia; genesi, esodo, levitico, numeri, deuteronomio.)Ai quattro angoli di base dell'arca sono fissati quattro anelli in oro puro che attraversati da due bastoni in legno di acacia foderati in oro servivano da portantina in occasione di Sacre Processioni, in verità avvenimenti sporadici e particolari data la grande sacralità dell'oggetto. Sempre per il grande rispetto dell'arca stessa ma soprattutto perché il contenuto non venisse contaminato dai raggi esterni di profana provenienza, e affinché all'interno non venisse disperso alcun potere divino, essa veniva ricoperta con drappi sacri in tessuto dalla trama molto spessa appesantita con ricami sempre in oro.
A cerimonia terminata l'Arca veniva ricollocata nel sancta sanctorum nel tempio di Gerusalemme dove un custode vegliava giorno e notte sul sacro oggetto senza per altro poterlo mai vedere in tutta la sua interezza.
Apro una parentesi mia personale, la descrizione dei drappi tramandata dalla leggenda, mi fa venire in mente il mantello dei ras abissini. Ho avuto occasione di avere in mano il "presunto" mantello di Ras Seium, pesantissimo, con ricami e fregi simbolici in oro.
La leggenda di cui ci stiamo occupando
La leggenda di cui ci stiamo occupando è a sua volta arricchita di un'altra leggenda che completa la prima.
La leggenda della Regina di Saba
Viveava in Etiopia e precisamente ad Axum la splendida regina di Saba che avendo sentito parlare del saggio e potente Re Salomone, incuriosita volle recarsi a Gerusalemme dove egli regnava per una visita di cortesia e così fu. Il viaggio venne organizzato e una volta giunta alla reggia, la bella regina fu accolta con tutti gli onori Il re avendone diritto, volle stipulare un patto con la sua ospite; il re non avrebbe mai osato chiedere le sue "grazie" purché essa non si fosse mai appropriata di alcunché appartenente alla reggia senza averne ottenuto prima il consenso. Accettato di buon grado iniziarono i festeggiamenti con un ricco banchetto. Ordine del re: Condire le pietanze con abbondanti spezie piccanti, gli ordini del re non si discutono e così fu. Tutto andò per il meglio e a una certa ora tutti si ritirarono nelle proprie stanze. All'alba la regina fu assalita da una sete terribile insistente, incontrollabile, tanto che l sua fidata accompagnatrice le procurò una caraffa di acqua fresca proveniente da una sorgente del giardino della reggia, la sete fu placata ma il patto non fu rispettato poiché l'acqua apparteneva alla reggia.... e fu così che la regina di Saba, una volta rientrata in Etiopia dette alla luce il figlio di re Salomone, gli fu imposto il nome i Menelik che divenne il capostipite dei Menelik con l'appellativo di Menelik 1° il quale una volta raggiunta la maggiore età, volle conoscer il padre, ripercorse il viaggio che fece sua madre e giunse alla regal magione dove fu accolto con tutti gli onori e benevolenza, tanto che il re a dimostrazione di tale affetto paterno volle fare un omaggio degno dell'evento: donò a Mrnelik l'arca dell'alleanza... ma Salomone era Salomone e per non smentire sé stesso fece fare una copia conforme del sacro oggetto e la donò al figlio, ma Menelik non per niente era figlio di cotanto padre, se ne accorse e con l'aiuto del fidato suo accompagnatore trafugò l'originale lasciando lì la copia. Fu così che la vera Arca dell'Alleanza arrivò sana e sala ad Axum dove tuttora si trova nel Sancta Sanctorum del tempio di Axum. Pare che il fatto che il sacro oggetto si trovi ad Axum lo abbia testimoniato anche il Negus Hailé Selassié in una intervista (siamo sempre sul leggendario) Comunque questa è la leggenda etiopica, molte altre se ne raccontano sull'oggetto più antico e venerato del mondo e molto altro ancora si aggiungerà nel tempo... aiunt, narratut, dicunt, dicevano in latino!
Marisa Masini
per il forum del M. T. La Sirocchia