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corrispondenza

  • Wania per Sceitan
  • Autore della discussione
21/11/2009 06:30 #1497 da Wania per Sceitan
Scusate, sposto un attimo con rispetto l'Opera Omnia e mi inserisco con una futilità: CARO ANTONIO SCEITAN per l'incontro Te Melani e Me si dovrà aspettare ancora un po'; ti faccio sapere qualcosa la prossima settimana. La semaine prochaine, c'est bien? . Mille fois merci! à bientot!

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  • Anonimi
  • Autore della discussione
20/11/2009 19:34 #1496 da Anonimi
Questa pagina luminosissima del Duce , pare sia un'appendice di un testamento , dimostrando in tal modo che quesi ultimi pensieri siano stati vergati nei girni precedenti il suo assassinio .Mi riservero' di fare un'accurata ricerca tra i miei libri sulla sua vita e sul suo pensiero , al fine di individuare il periodo in cui scrisse queste righe e su quale opera.Con l'occsione , appena potro' ( sto scrivendo la storia di Agrigento da circa tre anni )consulterò l'Opera Omnia ( una raccolta dei suoi scritti , sin dagli anni giovanili ,discorsi , corrispondenza , alcuni romanzi e il patetico "Parlo con Bruno ",libro scritto in occsione della morte del figlio caduto con un aereo nuovo che stava collaudando presso l'aereporto dii Pisa nel 1941 ).L'opera venne curata ,negli anni '50 ,dai giornalisti Eduardo e Duilio Susmel per i tipi della casa editrice "La Fenice di Firenze ".Essa è composta da be 36 volumi .
Dalla lettura dello scritto si evidenzia la statura di un uomo politico ,tra i piu' grandi del sec. scorso .E' lui stesso che conferma di essere stato coerente con se stesso e con quell che fece.Ancor oggi gli italiani, nel campo sociale , godono delle istituzioni che egli creo'.E' certo che qualche errore lo fece ,uno dei quali ancorarsi al caro di Hitler e le legiraziali .Ma seeli si avvicino' ad Hitler la colpa è dell'Inghilterra e della Francia , odiose nazioni che isolarono l'Italia , in occasione della campagna etiopica .
Poi vorrei dire qualcosa a Silvano . Ma fu vera dittatura ?
All'acqua di rose direi .
EEA Francesco

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20/11/2009 12:31 - 20/11/2009 14:00 #1494 da Narrante
Ciao Agau,
E' un documento molto interessante peccato non si conosca la data di quando lo abbia redatto.
Quasi sicuramente negli ultimi giorni di vita quando ormai sapeva che la partita era persa.

Indubbiamente Mussolini che non dimentichiamo è nato socialista difatti scriveva sull'Avanti, ed è suo grande merito ever salvato l'Italia dal comunismo.

Dopo la fine della 1 guerra mondiale, il comunismo spingeva forte nelle fabbriche e nelle campagne bloccando totalmente e distruggendo produzione industriale e agricola.

L'Italia se non fosse stato per lui sarebbe sicuramente passata sotto il tallone di Stalin.

Penna eccellente e oratore impeccabile, Mussolini seppe convincere le masse a seguirlo, ma il colpo finale lo diede con la marcia su Roma che gli consentì di conquistare il potere.

Comunque ci furono molti suoi collaboratori che si comportarono in maniera arrogante, prepotente e opportunistica.

Mio padre, da sempre simpatizzante, rifiutò sempre di prendere la tessera in quanto imposta.
Una sera un amico lo avvisò che sarebbero passati con la "purga" e con il "bastone".

Mio padre, spirito libero, si rifugiò quindi in Francia dove rimase per 14 anni.
Quando gli dissero che le acque si erano calmate, rientrò in Italia, ma fu fra i primissimi ad essere richiamato per la campagna d'Africa.

Finita la guerra, incontrò casualmente ad Asmara l'Ing Zino, per cui aveva lavorato in Italia come contabile durante la costruzione della linea direttissima, e questi, avendo ricevuto l'appalto per la costruzione di un tratto della strada Asmara-Addis Abeba, lo invitò a rimanere in Eritrea
dato che gli occorreva personale fidato.

Mio padre accettò, si congedò rimanendo così in Eritrea.
Appena possibile, mio padre si fece raggiungere da noi nell'Ottobre 1936 (mio madre e mio fratello Michele).

E così iniziò la nostra avventura asmarina.

A Mussolini va anche il merito di aver istituito la Previdenza Sociale e l'INFAIL (Istituto Nazion. Fascista Infortuni sul Lavoro) la "F" fu successivamente abbattuta, fece la grande bonifica pontina che attirò così molta mano d'opera dal veneto e che ora è una campagna fertilissima per ortaggi, frutta e frumento

Faccio presente che molti gerarchi e pezzi grossi del fascismo furono quelli che poi si dimostrarono dei gran traditori (vedi acqua nei bidoni della benzina destinati alle truppe).

Accaparramento massiccio di merci (farina, olio latte in polvere)costringendoci a mangiare il famoso pane nero.
Quando gli inglesi entrarono in Asmara, aprirono i magazzini e come per magia sulle tavole ritornarono beni di prima necessità e il pane bianco che a noi ragazzi faceva uno strano effetto.

La campagna d'Africa fu impostata essenzialmente per limitare la forte emigrazione e produrre occupazione specie per i paesi del sud: taglieggiati da mafia e oppressi dalla disoccupazione.

In effetti in Eritrea c'era lavoro per tutti: impiegati, operai, fabbri, meccanici, falegnami, ciabattini, muratori, elettricisti...

Negli italiani rimasti in Eritrea rimase comunque sempre alto il senso di amor patrio e di italianità che ci ha consentito di superare momenti difficili.

Concludo dicendo che da parte mia ho dato e dò sempre ampio riconoscimento ai meriti di Mussolini..

Però era pur sempre a capo di una dittatura!

Un cordiale saluto e grazie Agau per averci sottoposto un reperto veramente storico.

Silvano

P.S. - Francesco forse potrebbe dirci qualcosa in merito all'epoca in cui fu redatto.
Ultima Modifica: 20/11/2009 14:00 da Narrante.

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  • Agau
  • Autore della discussione
20/11/2009 04:18 #1487 da Agau
Riordinando i files del mio notebook ho trovato quello che vi propongo qui. Non ricordo dove io abbia preso lo scritto che vi propongo, se da un giornale, un libro o dove. Buona lettura, EEA!!!
Il testamento di Benito Mussolini
"Nessuno che sia un vero Italiano, qualunque sia la sua fede politica, disperi nell'avvenire. Le risorse del nostro popolo sono immense. Se saprà trovare un punto di saldatura, recupererà la sua forza prima ancora di qualche vincitore. Per questo punto di fusione io darei la vita anche ora, spontaneamente, qualunque sia purché improntata a vero spirito italiano. Dopo la sconfitta io sarò coperto furiosamente di sputi, ma poi verranno a mondarmi con venerazione. Allora sorriderò, perché il mio popolo sarà in pace con se stesso. Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo. La gente che lavora è infinitamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla. I quali profeti hanno buon gioco per l'insensibilità di chi avrebbe il sacrosanto dovere di provvedere.
Per questo sono stato e sono socialista!
L'accusa di incoerenza non ha fondamento. La mia condotta è sempre stata rettilinea nel senso di guardare alla sostanza delle cose e non alla forma. Mi sono adattato socialisticamente alla realtà. Man mano che l'evoluzione della società smentiva molte delle profezie di Marx, il vero socialismo ripiegava dal possibile al probabile. L'unico socialismo attuabile socialisticamente è il corporativismo, punto di confluenza, di equilibrio e di giustizia degli interessi rispetto all'interesse collettivo. La politica è un'arte difficilissima tra le difficili perché lavora la materia inafferrabile, più oscillante, più incerta. La politica lavora sullo spirito degli uomini, che è un'entità assai difficile a definirsi, perché è mutevole.
Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent'anni un popolo come l'italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell'oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il Fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 Luglio al confino non c'erano più di trenta persone. Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso dei lavoratori. Tra le cause principali del tracollo del Fascismo io pongo la lotta sorda ed implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nel loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggiore nemico dei loro inumani interessi. Devo dire, per ragioni di giustizia che, il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro.
L'umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora. Tutti i dittatori hanno fatto strage dei loro nemici. Io sono il solo passivo; tremila morti contro qualche centinaio. Credo di aver nobilitato la dittatura. Forse l'ho svirilizzata, ma le ho strappato gli strumenti di tortura.
Stalin è seduto sopra una montagna di ossa umane. E' male? Io non mi pento di aver fatto tutto il bene che ho potuto anche agli avversari, anche ai nemici, che complottavano contro la mia vita, sia con l'inviare loro dei sussidi che per la frequenza diventavano degli stipendi, sia strappandoli alla morte.
Ma se domani togliessero la vita ai miei uomini, quale responsabilità avrei assunto salvandoli? Stalin è in piedi e vince, io cado e perdo. La storia si occupa solamente dei vincitori e del volume delle loro conquiste ed il trionfo giustifica tutto. La rivoluzione francese è considerata per i suoi risultati, mentre i ghigliottinati sono confinati nella cronaca nera.
Vent'anni di Fascismo nessuno potrà cancellarli dalla storia d'Italia. Non ho nessuna illusione sul mio destino. Non mi processeranno, perché sanno che da accusato diverrei pubblico accusatore. Probabilmente mi uccideranno e poi diranno che mi sono suicidato, vinto dai rimorsi. Chi teme la morte non è mai vissuto, ed io sono vissuto anche troppo. La vita non è che un tratto di congiunzione tra due eternità: il passato ed il futuro.
Finché la mia stella brillò, io bastavo per tutti; ora che si spegne, tutti non basterebbero per me. Io andrò dove il destino mi vorrà, perché ho fatto quello che il destino mi dettò.
I fascisti che rimarranno fedeli ai principi, dovranno essere dei cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare, nel più breve tempo possibile, le ferite della Patria.
Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la Patria non più Patria quando si è chiamati a servirla dal basso. I fascisti, insomma, dovranno agire per sentimento, non per risentimento. Dal loro contegno dipenderà una più sollecita revisione storica del Fascismo,
perché adesso è notte, ma poi verrà il giorno " .

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  • antonio lo sceitan ghezzabandino
  • Autore della discussione
19/11/2009 17:12 #1484 da antonio lo sceitan ghezzabandino
X Francesco,oggi ho preteso che mi portassero il MaiTacli,ho letto l'odissea della tua mamma e la tua.Macome ho detto tutti noi,nati in Abissinia,volere o volare siamo Asmarini.Anche i cugini Abebini lo sono un pò.Un caro saluto e non fare il permaloso.Antonio. ;)

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  • Tigrotto della Malesia
  • Autore della discussione
19/11/2009 11:52 #1476 da Tigrotto della Malesia
No noi del girone "grullissimi" nun se sa 'os'è l'UMIDO!
Chiederò in giro....
Ciao Wania, spero di trovar altre....distrazioni al momento "il girone dei grullissimi" mi attira a più non posso!
Naturalmente tu te ti sa che...lo fo' per fare un po' il grullo benevolo
Ciao e buon riposino pomeridiano.
Il Tigrotto della Malesia (quello verace)

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