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EUCALIPTUS 3

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29/05/2016 21:45 #26900 da Francesco
Sera SIROCCHIA, degl'episodi degli eccidi perpetrati dai sudanesi nei confronti degli eritrei non ricordo nulla per motivi squisitamente anagrafici, ma ne ho sentito parlare durante l'inizio della mia "ragione"ed anche in un romanzo di Erminia Dall'Oro...."Asmara, Asmara addio!", se non erro.
Sin da quando entrai nell'età della "ragione"ho seguito tutte le vicende tragiche, di cui molti italiani furono oggetto di persecuzini per mano degli sciftà e sotto la regia dei dannati figli di p....., scusate.... di Albione!
Conoscevo molti tristi episodi, tant'è che nella magistrale opera del Chiasserini ne ho ricordati parecchi. In particolare ricordo ( e ne ho già scritto sul M.T . cartaceo) l'assassinio del professore Mutti. Ricordo , inoltre, la drammatica settimana di sangue del febbraio 1950: una pecie di guerra civile fra musulmani e copti, ma in realtà, più che guerra di religione, fu politica, ovvero di adesione o meno di alle mire negussite sulla nostra colonia primogenita. Di questo ne ho gia' scritto, ma mi ripropongo di scrivere qualcosa. In quell'occasione ci rimise la testa un bravo musulmano, facenti funzioni di bidello alla P.pe di Piemonte. Al riguardo, possiedo una foto " di gruppo di classe"con, mestra, direttrice e bidello, compresi. Come si usava una volta!

EEA

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29/05/2016 21:45 #26899 da Francesco
Cara SONIA, se vai in posta troverai un messaggio mio e di Lucia.
Tutti siamo stati migranti, cara amica, e tutti abbiamo pagato il pedaggio con le carte in regola.Ma mai essere mantenuti in hotel a quattro stelle.E, certamente, non disprezzavano quello che "il convento passava"
Mio padre,pccolo imprenditore edile, arrivò in AOI da militare, fece una guerra e poi si dedicò a costuire una nazione.
Stai tranquilla che tutti gli italiani, salvo qualche eccezione, si sono nel mondo comportati egregiamente, compresi i miei ed i tuo genitori.

EEA

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29/05/2016 21:22 #26898 da Nocerino
Veloce Buona sera a tutti, Grazie per I vostri molto interresanti racconti, La Sirocca, mi son ricordata il nome Abbasciaul!
Anche I racconti una parte belli, una parte molto tristi specialmente con le guerre.

Caro Francesco non ho letto tutto ancora, perche' devo scappare devo fare una doccia poi arriva la donna delle pulizie.

Ma volevo solo chiarire una cosa da parte della mia famiglia, che alcuni di voi l'hanno conosciuta.
Inanzi tutto non tutti l'emigranti sono scappati per migliorare la loro vita, sappi che mio padre ebbe una ditta a Massaua cioe' una fabbrica in ferro e faceva tanti lavori, poi quando hanno lasciato siamo andati a Genova e anche' li si e messo una fabbrica per lavori in ferro e tutti quando hanno Saputo che venivamo qui in Australia hanno detto che l'Australia per la nostra famiglia era li a Genova, I miei non hanno emigrate perche' erano "poveri" l'hanno semplicemente fatto perche' mio fratello era tutto entusiasto per venire qui un posto nuovo tutto da scopprire e per tenere tutta la nostra famiglia sempre unita siamo venuti tutti qui insieme. E poi anche' qui mio padre a messo su una fabbrica sempre per lavori in ferro hanno fatto tanto. Ma come' ho detto, non tutti gli emigrant sono "poveri" poi noi siamo venuti sempre con tutte le "carte" e documenti "legali" cioe' tutto un ordine e tutto aposto.
Ma la cosa importante hanno "pagato" per venire qui, non sono venuti a spere di "nessuno"!!

Ora scappo e giro I tacchi, ciao a tutti a presto e buon inizio settimana a tutti, non vi rovinate il fegato con la politica, ma state attenti quando arrivono le elezioni!!!! Ciaooooooooooooo

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29/05/2016 11:48 #26896 da Francesco
NON SE NE PUO' PIU'!

BASTA ZECCHE CAVALLINE IN CASA NOSTRA!

<< La ricetta di Feltri per gli immigrati: "Solo così fermiamo gli sbarchi"

da Libero, 29 maggio 2016

Dire che gli immigrati sono dei poveracci è come scoprire l' acqua calda, quella tiepida e anche quella fredda. Pertanto, non intendiamo ammorbarvi con l' ennesimo pistolotto politicamente corretto. Vorremmo semplicemente dire a voi e ai responsabili della cosa pubblica che le invasioni barbariche sono inevitabili - sempre avvenute dalle origini del mondo - ma andrebbero governate per evitare che i barbari vincano subito.
Cerchiamo almeno di rendere la vita dura agli invasori, così come fecero gli antichi romani. I quali, non ancora corrotti, non ancora debosciati, quando venivano attaccati da orde germaniche, slave e sarmatiche reagivano e non si facevano soverchiare, ma combattevano con tutte le forze allo scopo di non farsi dominare dagli stranieri incivili.
Allora usava così. I migranti non erano accolti a braccia aperte, nessuno si sognava di offrire loro assegni di sostentamento, case popolari e soggiorni in albergo. Scoppiavano guerre tra cittadini in armi dell' Impero e coloro che miravano a impadronirsene. I conflitti durarono secoli e secoli. Alla fine, vinsero i barbari, ma ce ne volle per battere gli antenati di Alberto Sordi. Oggi, invece, gli eredi dei romani, ossia gli italiani, non sono capaci di opporsi agli invasori e li ospitano volentieri nella speranza di stringere amicizia con loro; se essi sono in difficoltà su barconi in balìa del mare, noi ci rechiamo per salvarli direttamente a casa loro, a poche miglia dalle coste libiche e li portiamo qui, dopo di che cerchiamo di integrarli pur sapendo che non sono integrabili.
In breve, caliamo le brache. Soccorrere il prossimo - lo dice il Papa - è cosa buona e giusta.
Ma se il prossimo sono quattromila sfigati in un botto solo, non è facile dare loro assistenza. Dove li mettiamo? Con quali mezzi li manteniamo, visto che molti nostri compatrioti sono in miseria e sopravvivono a stento, magari pernottando in automobili sostitutive di civili abitazioni? Vogliamo o no prendere coscienza che non abbiamo risorse per fronteggiare l' emergenza extracomunitari?
Fino a qualche tempo fa, coloro che sfuggivano dai luoghi infami della Terra arrivavano da noi, poi tentavano di trasferirsi nel Nord Europa e ci riuscivano pure. Cosicché, non rimanevano qui a pesare sui nostri bilanci già abbastanza disastrati. Ora invece Austria, Germania, Danimarca, eccetera hanno chiuso i confini e non c' è più verso di oltrepassarli. I profughi sono impossibilitati a varcare le frontiere e restano nella Penisola. Una catastrofe.
Si dà cioè il caso che tutti i Paesi membri delle Ue abbiano sbarrato le porte e non accettino di ricoverare un solo straniero, mentre noi poveri tapini, circondati dal mare, anziché respingere i pretendenti asilo, li andiamo a prelevare (per spirito caritatevole) direttamente nei pressi di casa loro; dopo di che, quando sbarcano, ci tocca fornirgli il necessario per campare. Succede spesso che essi non gradiscano la nostra cucina e si ribellino, perché non amano i maccheroni e preferiscono altre pietanze. Bisognerebbe accontentarli? Certamente, sarebbe bello.
Ma se non abbiamo soldi, che possiamo fare? Vendere i nostri averi per soddisfarli? Non tutti sono disposti a sacrificarsi per andare incontro ai gusti alimentari dei barbari. Dato che l' Europa si fa gli affari propri, e non tollera di ricevere altri stranieri, lasciando a noi il compito ingrato di prenderli in consegna, non abbiamo altra scelta che agire come gli antichi romani. Non dico che l' Italia debba rigettare in mare coloro che arrivano sulle amate sponde, ma almeno non offriamoci volontari per andarli a ripescare tra le onde lontane dalle nostre rive.
Il discorso è semplice. Dichiariamo solennemente, urbi et orbi, che i posti in Italia sono esauriti e che non siamo in grado di inviare nostre navi a raccattare naufraghi. Diciamolo con fermezza e atteniamoci al proposito senza tentennamenti.
Non appena i profughi sapranno che attraversare il mare comporta il pericolo di crepare annegati, se ne guarderanno dal salpare.
Indubbiamente si tratterà di tenere duro per qualche settimana, dopo di che nessuno più oserà puntare la prua sulle nostre coste. Chi eventualmente si azzarderà a farlo, saprà di rischiare la morte per annegamento. La maggior parte di quelli che aspirano a venire qui, desisterà. Sia chiaro, non ce la facciamo più ad assicurare ad altri la felicità che non abbiamo neanche noi.>>

EEA
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29/05/2016 09:36 #26895 da La Sirocchia
Un altro ricordo si presenta:

Si affaccia alla mia mente un altro ricordo di Asmara chiaro nei particolari e nitido ai miei occhi come un film di recente ripresa: Una mattina di tanti anni fa, all’incirca 1943/44, si sentono degli spari abbastanza vicini e nelle strade del centro un gran fuggi fuggi, che succede? Si viene a sapere che al villaggio di Abbasciaul alcuni soldati di colore appartenenti alla truppa inglese ( sudanesi per l’esattezza) armati e ubriachi fradici sono venuti a diverbio con alcuni eritrei che avevano preso le difese delle ragazze che in quel vi0llaggio svolgevano il mestiere più antico del mondo… ed esigevano rispetto.
I soldati rincorrevano qualsiasi eritreo sparando a vista ferendo e uccidendo anche chi con la vicenda non c’entrava per niente. All’poca mio padre gestiva un bar sito in fondo alla discesa di viale Crispi davanti al palazzo della . P. A.I. Giovani eritrei entravano impauriti e mio padre li nascondeva sotto il bancone per farli poi scappare dal retro, ne salvò parecchi e mentre la sparatoria andava avanti nessuna autorità si occupò di mettere ordine fino a che finalmente il comandante la caserma Mussolini (questo il nome della caserma in pieno centro) fece uscire le camionette munite di megafoni con i quali invitavano alla calma poiché i responsabili di tutto ciò erano stati catturati e di fatti si videro alcuni soldati ammanettati e messi bene in vista sui cassoni di una fila di camion i cui autisti avevano ordine di portare il carico in un luogo a noi sconosciuto dove i colpevoli sarebbero stati oggetto di regolare processo con conseguente pena da scontare Gli animi si placarono ma dell’accaduto nessuno ne parlò mai più! Gli italiani cominciavano a non sentirsi più sicuri in Eritrea, il lavoro scarseggiava e un altro pericolo incombeva: gli sciftà… banditi che cominciarono col saccheggiare le concessioni del bassopiano poi le auto in transito sulla Asmara Keren in fine nemmeno in città c’era più sicurezza. Qual era l’intento dei nuovi padroni? Era quello di promuovere un esodo volontario di tutti gli italiani in Abissinia. Molti connazionali mossero verso lo Yemen, più tardi anche giovanissimi appena diplomati all’Istituto Bottego presero la strada dell’Arabia Saudita. In Asmara si parlava spesso di Gedda, Rastanura, nomi, solo nomi di località dove lavorando sodo e con perseveranza si poteva metter da parte un gruzzolo sufficiente per raggiungere altri lidi come ad esempio il Sud Africa o l’Australia o l’America Latina. Altri come la mia famiglia che in Italia avevano ancora di che poter vivere aspettarono con tristezza il rimpatrio. Ognuno seguì la propria strada tanto da “sparpagliarsi” per il mondo, finché il nostro Marcello non arrivò a tendere quel filo magico che ci riunì con le pagine del suo giornale! Ora sulla panchina all’ombra degli eucalipti, rivivo momenti mai dimenticati, anzi mi viene in mente un momento criticabile a carico di una sedicenne e una diciannovenne: Wania e Marisa, eravamo grandi abbastanza per capire quanto la nostra richiesta fosse assurda: Chiedemmo di essere lasciate in collegio presso le Suore Comboniane almeno fino alla fine dei nostri studi. L’argomento si chiuse con un secco diniego e non occorrevano spiegazioni Dividere ancora una volta la famiglia…. Una famiglia unita come la nostra, ma dove avevamo il cervello? Per nostra fortuna i genitori non ne fecero un dramma. Chiusero per sempre l’argomento con un “ non se ne parliamo neanche.” Ora ne posso parlare e chiedere scusa per aver fatto una richiesta quanto mai assurda e di una insensibilità inqualificabile. Sono una madre e se i miei figli mi facessero una richiesta del genere come ci resterei? Non c’è commento, ci vuole solo un po’ di comprensione. Buona domenica e a più tardi in Cattedrale.
29 maggio 2016
Marisa Masini

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29/05/2016 01:46 #26894 da Nocerino
Sto aspettare che arriva il figliolo, ma prima si doveva fare dei chilometri in bici, tra poco arriva.
Oggi andiamo in un parco devo ce' una festa Italiana, forse sara' per il 2 giugno che capita in settimana, boh vedremo.


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