GLI EUCALIPTUS 2

Caro Giacinto, i Costaricani giocano con l'anima e con quel grande alleato che è la voglia di emergere. La nostra squadra si è presentata ai mondiali avendo perso tutte le amichevoli, e poi son dei campioni pagati profumatamente e quindi chi glielo fa fa'?
Vedremo martedì prossimo!
Se son rose fioriranno!
Buonanotte

Comunque sfoghi o non sfoghi parliamo di amenità.Ai mondiali i costaricani ci hanno ARRAVOGLIATO, come dicono a Gaeta. Che figura ! Gli azzurri che giravano a vuoto, passaggi sbagliati, situazioni da gol mancate e quant'altro. I costaricani parevano delle schegge, freschi e vispi fino al novantesimo, un palleggio di una perfezione geometrica con relativo possesso palla. E se così andiamo ad incontrare gli uruguaiani il 24 p.v., diciamo addio ai mondiali.

FRANCESCO, nulla da eccepire su quanto ci hai esposto a noi amici che partecipiamo a questo forum del Mai Taclì.Io non voglio prendere le difese di nessuno. Tu o altri avete tutti il sacrosanto diritto di sfogarvi ma dovete tenere anche presente che il tuo o i vostri sfoghi potrebbero, sottolilineo potrebbero, essere per alcuni di noi anche tediosi, ripetitivi. E figurati se ognuno di noi non volesse sfogarsi per tutte le lordure di questa classe politica. Per cui non sarebbe più opportuno che questi sfoghi, giusti e sacrosanti, venissero esposti alle redazioni dei giornali ? Capiscimi, non è per contrariarti, tu hai mille e più ragioni, in effetti siete in prima linea per questa situazione, ma in quanto alla conclusione del tuo post, scusami Francesco, a me sembra un po' una forzatura verso di noi.
Buona nottata.

Sento che sono intorno nate le viole, sono nate nel convento dei Cappuccini.....davvero quanti ricordi, noi eravamo piccole, i nostri amici del forum forse erano appena nati, per questo i ricordi differiscono un po' fra di loro, o vogliamo che siano diversi?
Buona serata a tutti, anziani e meno !

RICORDI d'INFANZIA in ABISSINIA e quindi anche in ERITREA!
[justify]Ho vissuto una bellissima infanzia felice! Io da piccina giocavo; arrivai all'Asmara che avevo poco più di 5 anni, non sapevo ancora né leggere né scrivere, mi divertivo a cercare i camaleonti, appoggiarli in luoghi di diversi colori e vederli mimetizzarsi.......facevo le stradine alle formiche e credevo di addomesticarle, "cavalcavo" l'Antonietta, la grande tartaruga che abitava nel nostro giardino, giocavo con Gigino, il mio caro capretto, andavo a pescare i girini e li portavo a casa per vederli diventare rane.........Mi divertivo anche andando a scuola, quando cominciai ad andarci, mi piaceva fare i compiti: i puntini, le aste...quante aste, aste verticali, aste orizzontali, aste oblique........vi ricordate? Sapevo già leggere e scrivere quando cominciai a giocare con l'aquilone. Come mi piaceva giocare con l'aquilone! Ricordo che lo si costruiva in casa, naturalmente con l'aiuto di papà, anzi eravamo noi due, (ti ricordi sirocchia?) ad aiutare papà, lui era l'artefice, noi le aiutanti... ma che gioia quando, a lavoro finito, si andava a farlo volare....si cercava un luogo adatto- uno spazio grande per correre col filo stretto in mano - a'voglia se se ne trovava di spazio, ve li ricordate i nostri grandi spazi laggiù? Era bellissimo giocare con l'aquilone, sempre noi tre insieme, papà, la sirocchia , io. La mamma era a casa, era già nato il nostro adorato fratellino......Ancora mi commuovo se penso alle nostre corse per far volare l'aquilone...Ero già grande, avevo imparato tante altre cose oltre ai puntini e alle aste......possiamo dire che "sapevo di greco e di latino" quando venni a conoscenza che anche Giovanni Pascoli, da piccino giocava con gli aquiloni e, come me, aveva portato con sé fino all'età adulta questo dolce ricordo. "C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi d'antico, io vivo altrove"........... [/justify]

Ricordo che gli Abissini tutti, eritrei compresi, hanno da sempre utilizzato nei loro tribunali il Fethà Neghest, che tradotto in italiano vuol dire – Giudizio dei Re – tratta di diritto canonico, di diritto civile e di diritto penale.
Ricordo che il Fethà Neghest è scritto in lingua Ge’ez ed è credenza che sia stato compilato a Nicea, nell’anno 335 p. C. n, da 319 dottori scelti tra 2400 Vescovi.
Agau