GLI EUCALIPTUS 2

Carlo ho recuperato un documento relativo a tuo cugino sommergibilista, che volentieri mi appresto a inserire.
Era finito nella posta spam.
Difatti alla corrispondenza in arrivo ho applicato filtro che la posta senza "Oggetto" viene considerata "Spam" (=posta invasiva) e cestinata direttamente.
Carlo spero che Gabriela si stia riprendendo dalla caduta e pian pianino possa riprendere le sue attività.
Vale sempre la regola chi si ferma è perduto. Regola rigorosamente valida per i meno...giovani.
Asmarinità, Silvano.

E' giusto ricordare in questi neri tempi Confucio che elaborò una dottrina morale per tentare di correggere la decadenza cinese, la mancanza di spiritualità, la dilagante corruzione.
Mi sembra di ricordare…. di scorgere delle similitudini con il paese chiamato itaglia. Avessimo qui un nuovo uomo della sua integrità si potrebbe inviare in Cina i vari rottamatori, suoi accoliti, sostenitori e via cantando.

Mi piacciono le massime di Confucio, mi calmano i nervi che hanno nome IMU,TARES.TASI.IRPEF e vattela a pesca......basta pagare! Nel mio caso come vedrà Confucio, la mia anima?

[justify]CONFUCIO: un uomo che abbia una bella anima sempre ha qualcosa di bello da dire, ma un uomo che dice belle cose non sempre ha un'anima bella[/justify]

Buon giorno a tutti. Mi divertono i vostri dialoghi...non saprei quale corrente seguire, se quella accesa o quella moderata, avete ragione tutti e due perciò giro i tacchi e aspetto la massima di Confucio.

Ciao AGAU,
come promesso,allego lo stralcio del "Ritorno in Eritrea"del 23 aprile 2004 pubblicato su "Il Chichingiolo", relativo ad una mia escursione nei pressi del confine eritreo-etiopico.
Ho omesso di allegare l'intera relazione in quanto troppo lunga e, per l'appunto, tediosa...
Se lo desideri potrei inviartela per via mail.

"Una volta , assieme ai miei amici ed una suora italiana della comunità vincenziana di Asmara, a bordo di una Land Rover, ci siamo recati presso una missione nei pressi di un villaggio denominato Enda Gheorghes, oltre Adi Quala, nei pressi del confino eritreo - etiopico. L'auto era guidata dall'amico militare (in quei giorni in licenza). Durante il percorso, siamo stati fermati al primo dei dodici posti di blocco che ci siamo subiti; l'autista, per non perdere tempo, si è qualificato come militare in licenza. Non l'avesse mai fatto: in poche parole è salito in auto un altro militare armato per scortarci fino a destinazione e ritorno. No, non era una cortesia nei nostri riguardi, ma la scorta era addetta alla sorveglianza del nostro amico, per evitare che questi, come giornalmente fanno tanti altri militari, disertasse in territorio etiopico, da lì in Sudan e Libia ed infine tentare la grande avventura nel Canale di Sicilia.
A questo punto la suora è scesa dall'auto ed andò a parlare energicamente con il comandante e per garanzia a favore dell’autista, venne costretta a lasciare sul posto i propri documenti.
Così siamo ripartiti senza “scorta”. Al ritorno la religiosa riebbe i documenti, dopo che i militari si accertarono che il loro collega in licenza era con noi."

EEA