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GLI EUCALIPTUS 2

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12/10/2014 09:18 #23464 da Francesco
Caro Emilio, dopo esserci sentiti tramite skipe poco fà, ho avuto modo di leggere il tuo articolo inerente la sfortunata battaglia di Adua(1).Anch'io ho conosciuto i "meschini", seduti lungo il muro di cinta della cattedrale di viale Mussolini intenti a chidere l'elemosina.Erano tutti mutilati: chi di un piede e chi di una mano.Chiesi lumi a mio padre, il quale mi disse che erano i ascari reduci da Adua,i piu' fortunati perchè tornarono, mutilati dagli abissini, ma rientrati a casa loro.
Ne ho conosciuti altri, più giovani, con decorazioni italiane, combattenti in forza al R.E. dal 1935 al 1941.
Buona giornata
EEA

(1) Fuori la casa comunale di Agrigento una lapide ricorda i caduti agrigentini di Adua e di Dogali.

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12/10/2014 07:22 - 12/10/2014 07:23 #23463 da Agau-del-Semien
Ripropongo un mio scritto sulla battaglia di Adua.
Agau

Adua e le decisioni scioane prese all’ombra del Daaro.


Il 26 marzo 1896 Matilde Serao pubblicava su “il Mattino” un suo articolo sul ritorno degli sconfitti, riferendosi ai nostri soldati superstiti della terribile battaglia di Adua.
Giunge nella notte nel porto di Napoli la nave Sumatra ed ella scrive ….”troppe cose ha la nostra memoria di cronisti da rammentare ma poche superano in tristezza, in nausea, in indignazione muta e repressa, che in questa notte in cui noi vedemmo giungere, dai mari eritrei, i primi gloriosi avanzi di una battaglia che i soldati vollero vincere ma che il Generale, fatalmente volle perdere!” E prosegue …..” si debbano accogliere dei soldati feriti come dei galeotti e degli ufficiali crivellati di colpi nemici come dei malviventi? Ed è cosi che il nostro esercito ha ricevuto un’altra offesa morale, quest’esercito che Rudinì e Ricotti hanno lasciato insultare da Enrico Ferri, nel parlamento, è stato vilipeso da questo ricevimento notturno, alla chetichella, nella città addormentata .”

Queste poche righe per far capire l’atteggiamento del governo, dei politici di fronte alla tragica sconfitta di Adua.

La sconfitta fu il risultato di tradimenti, faide personali, cattiva conoscenza del nemico, dei territori da attraversare – carte geografiche errate, mappe con nomi di monti e fiumi non corretti, armamenti e vestiario dei soldati non adeguati al terreno e al clima, inesistente coordinamento tra ministero della guerra, degli esteri e controspionaggio. Tutti a guardare il loro orticello mandando alla morte certa soldati italiani ed ascari indigeni.
Il giorno 29 febbraio 1896 a Saurià si riuniscono il generale Barattieri , i quattro comandanti di brigata e il colonnello Valenzano e dopo animate discussioni, pur sapendo che le condizioni di vettovagliamento erano a dir poco disastrose, si decide l’avanzata verso Adua.
Le forze in campo che si dovevano fronteggiare : 17.000 tra italiani e indigeni con 52 cannoni. Gli abissini erano 90.000 e 42 cannoni!
La sventura di Adua fu l’espiazione di grossissime colpe del governo italiano e prezzolate canaglie in Patria andarono cantando per le vie : “Viva Menelik!”
Ma lasciamo da parte queste vergogne e torniamo all’albero del villaggio e alle decisioni prese da Menelik e i suoi ras.
Il Negus Menelik aveva ordinato che tutti gli Ascari prigionieri fossero avviati verso i paesi d’origine ma, alta si alzò la voce del ras Mangascià gridando : “Abiet, Abiet!”, ovvero “ Giustizia , Giustizia” reclamando l’applicazione di una vecchia legge abissina che stabiliva che i traditori dovessero essere puniti secondo i dettami del Fethà Neghest, ossia il Giudizio dei Re.
Il Negus fu così obbligato ad ascoltare il suo ras e riunire nuovamente il consiglio. All’unanimità fu deciso di applicare il codice e fare giustizia.
I nostri Ascari vennero allineati e dopo aver loro slogato gli arti da amputare li posero su ceppi e la mannaia fece il resto. Le ferite vennero cauterizzate in paioli di burro bollente.
Molti di loro tra immani sofferenze riuscirono a varcare il confine e rifugiarsi in Eritrea.
Ecco perché anche noi ragazzi avemmo la possibilità di vedere Anziani Abissini senza la mano destra e senza il piede sinistro chiedere, sempre con grande dignità, l’elemosina per le strade di Asmara.
Agau
Agau del Semien
Ultima Modifica: 12/10/2014 07:23 da Agau-del-Semien.

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11/10/2014 17:03 #23461 da Narrante
e...venne la battaglia di Adua...


Ras Alula e la battaglia di Adua

Quella volta, caro Agau, Ras Alula non ci diede il cinque...

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11/10/2014 15:54 - 11/10/2014 16:01 #23460 da Agau-del-Semien
Dai film americani abbiamo preso una loro abitudine del ormai famoso gesto " give me five" e lo abbiamo portato anche nei ns. film " dammi cinque".
Come molte altre invenzioni, anche questa è italiana, infatti entrata in uso in Italia sin da tempi assai remoti e ripresa nel 1921.


DAMMI CINQUE!!!
Agau
Ultima Modifica: 11/10/2014 16:01 da Agau-del-Semien.

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11/10/2014 15:37 - 11/10/2014 15:50 #23459 da Narrante
L'Italia è sempre stata, sin dai tempi più remoti, terra di conquista.
La sua configurazione geografica forma un vero e proprio ponte fra il Medio Oriente e l'Africa con il resto dell'Europa.
Ricordo, ma questo ben lo sapete, Spagna, Francia, Italia hanno da sempre subito le incursioni di greci, arabi, turchi, ottomani che a più riprese hanno invaso e conquistato la nostra bella penisola e quelle confinanti.
E tutti gli invasori, quando han potuto, si sono fermati e si son trovati bene e noi abbiam subito, subito subito.

Graci e arabi han lasciato profonde impronte della loro presenza tuttora esistenti.
I Greci hanno portato la vite e l'ulivo, gli arabi hanno costruito belle città in Sicilia, Palermo, poi, parla da sola.

Quando anni fa andai a Siviglia e salii con mia moglie sulla Giralda (vecchio Minareto costruito durante la dominazione araba in quella terra) che dopo la riconquista da parte dei Re Cattolici di Spagna, Il Muezzin è stato sostituito dalla sopraelevazione della torre campanaria, pur conservando intatta la base della torre.
Come dicevo, giunto in cima alla torre, si osservava il panorama della città di Siviglia. Dissi alla Lia: ti presento il panorama di una città araba. Praticamente rivedevo l'impronta di un'altra città che ben conoscevo: Massaua.

Per finire aggiungo e ricordo le guerre puniche che i Romani han dovuto affrontare con sorti alterne.

Annibale, attraversò la Spagna, la Francia con i suoi carrarmati (elefanti), superò le Alpi e ci diede una bella batosta (sì, c'era anche...Silvano l'Africano)
I Romani alla fine ridussero alla ragione i cartaginesi (fenici & Co), piantarono la tipica Colonna Romana, costruirono strade e acquedotti, portarono le loro leggi.
Comunque Caduto l'Impero Romano gli arabi, i mori, gli ottomani ripresero le loro incursioni e si dovette arrivare alla famosa "Battaglia di Lepanto" di cui non vi riporto né foto né filmati in quanto Carlo, nella sua qualità di inviato speciale si trovava in...Eritrea...

Vi riporto però il link su una bella, dettagliata esauriente descrizione storica di quella battaglia che potrete leggere al seguente link. Troverete inserito anche qualche bel dipinto come usava a quei tempi:
Ultima Modifica: 11/10/2014 15:50 da Narrante. Motivo: a

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11/10/2014 13:35 - 11/10/2014 13:37 #23458 da Agau-del-Semien
Narrator Cortese, Grazie.

Ecco, quella era l'ITALIA di ieri, la NOSTRA PATRIA!
L'itaglia di oggi la viviamo quotidianamente nei soprusi dei politici, dei burocrati e di conseguenza della burocrazia verso la popolazione, nei confronti della scuola, dei pensionati.
Agau

Se tu dall'altipiano guardi il mare,
Moretta che sei schiava fra gli schiavi,
Vedrai come in un sogno tante navi
E un tricolore sventolar per te.

Faccetta nera, bell'abissina
Aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
quando saremo insieme a te,
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.

La legge nostra è schiavitù d'amore,
il nostro motto è LIBERTÀ e DOVERE,
vendicheremo noi CAMICIE NERE,
Gli eroi caduti liberando te!

Faccetta nera, bell'abissina
Aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
quando saremo insieme a te,
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.

Faccetta nera, piccola abissina,
ti porteremo a Roma, liberata.
Dal sole nostro tu sarai baciata,
Sarai in Camicia Nera pure tu.

Faccetta nera, sarai Romana
La tua bandiera sarà sol quella italiana!
Noi marceremo insieme a te
E sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!



Carlo Buti
Ultima Modifica: 11/10/2014 13:37 da Agau-del-Semien.

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