GL I EUCALIPTUS

LEGGENDE E FAVOLE DELL'ABISSINIA Alecà Lesaneuork (Lingua d'oro) di diavoli e di magia se ne intendeva; e con coscienziosa accuratezza scriveva su strisce di cartapecora certe formule c certe parole cabalistiche intraducibili. Che asseriva essere di efficacia assoluta contro i diversi pericoli. Le ricavava da un libriccino ereditato di padre in figlio nella sua famiglia da parecchie generazioni, e non lo mostrava ad alcuno perchè non ne venisse rubato il magico segreto. Scritte, queste striscioline, a caratteri rossi e neri intramezzati da arabeschi, da figure d’angeli, di diavoli, di astri, o di bestie, le arrotolava o le ripiegava accuratamente: le rivestiva di un involucro di pelle di capretto conciata e colorata in rosso; vi applicava un cordoncino, pure di cuoio, per appenderle al collo o al braccio; ed i talismani così foggiati in diverse forme e dimensioni,rotonde,rettangolari, o quadrate, erano pronti per chi volesse acquistarli e viver tranquillo contro ogni possibile malia. Metteva in guardia i clienti contro i trucchi e le falsificazioni di coloro che promettono talismani valevoli per qualunque specie di mali e pericoli: illusioni! Ogni male, ogni spirito maligno, deve essere prevenuto e allontanato da un apposito talismano separato e distinto. Egli ne preparava per ciascun caso possibile, e li raccomandava ad ognuno, perché ’esser posseduti da uno spirito maligno è una gran disgrazia e pericolo per l’ indemoniato e per gli altri.

Sembra che il diavolo abbia una parte considerevole nella vita abissina. Una moglie tradisce: è il diavolo che l’ha buttata nelle braccia di un altro: che colpa ne ha? Chi uccide. a meno si tratti di vendetta premeditata, quasi sempre si scusa dicendo essere stato stru- mento incosciente e passivo della volontà del suo diavolo. Chi ruba, si dichiara il più onesto degli uomini,ma di aver la disgrazia di possedere in corpo un maledetto diavolo che gli fa allungar le mani sulla roba altrui. L’ incendiario dice lo stesso; il fuoco non è proprio l'elemento del diavolo? ll ribelle, quando si sottomette all’autorità legittima. avanza analoga scusante: il diavolo gli dette ad intendere esser giunto il suo giorno di fortuna,per salire di grado e di potenza, e per questo si ribellò. Sbagliò; chiede perdono; promette esser fedele. Il Giudice che per la difesa della collettività affidatagli non potrebbe tener conto in modo assoluto di questa pretesa irresponsabilità, pure qualche volta indulge, perchè al diavolo crede anche lui, e forse egli stesso lo invocò in altre circostanze a scusante; se trattasi poi di ribelle, magari lo onora con qualche nuova distinzione di grado, perchè ha abbandonato il diavolo per tornare a lui. D’altra parte non si decide cosa importante. Non si inizia un Viaggio o un’azione di guerra, non si combina un matrimonio od un patto di amicizia, senza prima consultare indovini o trarre profezie; perchè? Perchè su tutte le azioni umane agiscono certi spiriti occulti. dai quali bisogna guardarsi.
Questa dei diavoli e degli spiriti occulti è una credenza che si riscontra in tutti i popoli della terra,ma assume per questioni di ambiente forme diverse,e perciò è stato utile raccogliere qualche notizia in proposito da alcuni di quei debterà che in pubblico fingono non ammettere tali superstizioni, in segreto, dietro lauti compensi, fabbricano amuleti, o somministrano filtri di diversa specie a base di scienza demoniaca.
Uno di essi raccontava così: «In tempi antichissimi il Negus d’Abissinia aveva autorità sia su gli esseri viventi sia sugli spiriti invisibili; e quando faceva una guerra gli uni e gli altri combattevano ai suoi ordini, ed era invincibile. Ma Atziè Caleb (510-558 d. C.) avendo due figli, Israel e Ghebremeschèl, morendo lasciò al primogenito il regnodegli spiriti occulti, mentre a Ghebremeschèl lasciòil regno su gli esseri viventi in questo mondo. Cosi il potere degli spiriti occulti sfuggì dalle mani dei regnanti di Etiopia, e fu un gran danno, perchè questi spiriti sono e saranno sempre causa di terribili flagelli ››.Questi spiriti occulti, chiamati comunemente Zar. siano gli agenti di diffusione delle varie epidemie :vaiolo, peste, colera, spagnola, tifo. ecc. e che il nome loro vien fatto derivare da quello di Israel loro capo,più comunemente detto con alterazione fonetica Sariel, dalla quale sarebbe stata presa la radicale Sar, e, successivamente modificata per la pronuncia in Zar.

Agau

Da Alberto Pollera : Storie Leggende e Favole dell'Abissinia.

Lulù rispondo a te: siamo vicinissimi alla raccolta delle olive con conseguente spremitura per ottenere l'olio, orgoglio e vanto di ogni gardesano che si rispetti. Nel frantoio, spremitura a freddo, si separa la polpa delle suddette olive dal loro succo=olio quindi si raccoglie bucce e noccioli che triturati formano le MOLCHE. Questo residuo impastato e lavorato a dovere (non so come) con farina, ed altro ovviamente, dà origine al pan con le MOLCHE. Altro che volta stomaco! Una squisitezza. Naturalmente mi riferisco a quello fatto in casa perché quello industriale non è neanche parente. Ciao e buona serata a tutti.

BOH !

eea

[justify]Nenenè nenenè non è mosca, che cos'è?[/justify]

O Francé, le MOLCHE con la consonante L (elle)e non S. Non è cosa così elaborata come quella che hai descritto te, che tra l'altro deve essere squisita come tutte le leccornie Sicule; trattasi di cosa molto più semplice e popolare, nenenè nenenè indovina cos'è.

[justify]Ecco! Non capisco cosa sia successo, chiedo scusa![/justify]