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L'ANGOLO DELLA POESIA ..... e Di ALTRO

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05/02/2012 00:26 #11511 da Agau-del-Semien
GESU' FIGLIO DELL'UOMO

La mente soppesa e misura,
ma è lo spirito che giunge al cuore della vita
e ne abbraccia il segreto;
e il seme dello spirito è immortale.
Il vento puo' soffiare e placarsi,
e il mare fluire e rifluire:
ma il cuore della vita
è sfera immobile e serena,
e in quel punto rifulge
una stella che è fissa in eterno.

Kahlil Gibran

Anche oggi desidero proporre uno scritto di Gibran il grande poeta cristiano nato nel paese dei cedri

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03/02/2012 14:35 #11496 da Francesco
Ciao Vicki , grazie per la poesia di Wistawa Szymborska .La Nobel polacca ,morta qualche giorno fà a 91 anni nella sua Cracovia , era autrice di una poesia apparentemente rivolta tutta al quotidiano ; aveva un senso dell’ironia verso se stessa, verso il mondo e gli stessi poeti .
Qualche peccatuccio di gioventù , come ella scrisse , l'aveva avuto : comunista e stalinista .Ma negli anni sessanta , dopo il suo pentimento , prese le distanze dal partito e dalle sue prime opere .
Meno male che hai inviato la lirica in italiano…………..,ma non mi sarebbe “dispiaciuta” in polacco...
Ciao e grazie
Francesco

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03/02/2012 10:39 #11495 da Reggiani
Qualche giorno fa è venuta a mancare Wisława Szymborska, poetessa polacca Nobel per la letteratura nel 1996 definita "Il Mozart della poesia". Vi mando la poesia che preferisco, scritta per la perdita del suo compagno, che trovo molto toccante perchè descrive il dolore della perdita in un modo così delicato che non posso non trovare commovente.


Il gatto in un appartamento vuoto
Morire - questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto
in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi alle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.

Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.

Qualcosa qui non comincia
alla sua solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c'era qualcuno, c'era,
e poi d'un tratto è scomparso,
e si ostina a non esserci.
In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani si è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Cos'altro si può fare.
Aspettare e dormire.

Che provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora
che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro
come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all'inizio niente salti né squittii.

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03/02/2012 00:08 #11493 da Francesco
A SILVIA

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita immortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie d'intorno
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menar il giorno

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea agli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparìa
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perchè non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
nè teco le compagne al dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte delle umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti; e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

G.Leopardi

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03/02/2012 00:03 #11492 da Francesco
CANTO DEI VOLONTARI

Quando la bella mia m'ha salutato
piangendo m'ha donato il tricolore:
"Il bianco è tutto il pianto che ho versato,
il rosso è tutto il fuoco del mio amore,
il verde è la speranza
che un dì ritornerai,
e allor mi sposerai
s'io morta non sarò." Bel morettin,/se il tricolor ti piace,/la libertà e la pace/Italia bella ti donerà;/bel morettin/solleva la tua mano,/saluta da Romano,/chè ti portiamo la civiltà.

Quando la bella mia m'ha salutato
coi tre colori della mia bandiera
un grande fazzoletto ha ricamato
da metter sulla mia camicia nera.
Speranza, fede, amore,
io porto sopra il petto,
accanto al mio moschetto
che strada mi farà. Bel morettin...

Quando la bella mia m'ha salutato
ha colto tante rose nel giardino,
ne ha fatto un grande mazzo profumato
perchè lo porti in dono a un'abissino.
Le rose io te le porto
e te le voglio offrire
ma se vorrai le spine
le spine ti darò. Bel morettin...

La mia bandiera porterai sul petto
allor che attaccherete l'invasore;
e la difenderai col tuo moschetto
e la difenderai col tuo valore.
Un bacio, un giuramento
e và'in combattimento,
e quando tornerai
la vita ti darò. Ma non tornar/se per la Patria bella/di libertà la stella/in cielo/ancora non brillerà./E se avverrà/che in mezzo alla battaglia/ti colga la mitraglia/il bacio mio ti raggiungerà.


* * * * * * * *

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03/02/2012 00:00 #11491 da Francesco
CANTO DEI VOLONTARI

Quando la bella mia m'ha salutato
piangendo m'ha donato il tricolore:
"Il bianco è tutto il pianto che ho versato,
il rosso è tutto il fuoco del mio amore,
il verde è la speranza
che un dì ritornerai,
e allor mi sposerai
s'io morta non sarò." Bel morettin,/se il tricolor ti piace,/la libertà e la pace/Italia bella ti donerà;/bel morettin/solleva la tua mano,/saluta da Romano,/chè ti portiamo la civiltà.

Quando la bella mia m'ha salutato
coi tre colori della mia bandiera
un grande fazzoletto ha ricamato
da metter sulla mia camicia nera.
Speranza, fede, amore,
io porto sopra il petto,
accanto al mio moschetto
che strada mi farà. Bel morettin...

Quando la bella mia m'ha salutato
ha colto tante rose nel giardino,
ne ha fatto un grande mazzo profumato
perchè lo porti in dono a un'abissino.
Le rose io te le porto
e te le voglio offrire
ma se vorrai le spine
le spine ti darò. Bel morettin...

La mia bandiera porterai sul petto
allor che attaccherete l'invasore;
e la difenderai col tuo moschetto
e la difenderai col tuo valore.
Un bacio, un giuramento
e và'in combattimento,
e quando tornerai
la vita ti darò. Ma non tornar/se per la Patria bella/di libertà la stella/in cielo/ancora non brillerà./E se avverrà/che in mezzo alla battaglia/ti colga la mitraglia/il bacio mio ti raggiungerà.


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