L'ANGOLO DELLA POESIA ..... e Di ALTRO

Caro Francesco, ho avuto la tua mail con tutte quelle canzoni non solo anni trenta, ce ne sono anche di moderne.
Hai delle idee splendide e certo che mi hai fatto piacere, non solo a me, ma soprattutto a Lina, che da ragazza,da buona oriunda romagnola, a parte la bella musica, era una provetta ballerina.Al contrario di me che non sapevo distinguere un tango da una rumba, na' schiappa, na'mazza rigida.Si andavo con gli amici al Mocambo, al Savoia, loro si esibivano. Io osservavo, e solo se c'era la ragione di andare in pista,mi azzardavo ad invitare, approfittavo dei lenti, di quei balli cosidetti della "mattonella". Mi capisci, vero, qual'era lo scopo ? Ma finiva lì. Invece poi.....dopo con Lina.....continua ancora ! E caro Cicciuzzo eravamo giovani e spensierati.
Comunque bravo a grazie ancora anche da Lina.
A te e Lucia un saluto affettuoso.
Giacinto

Dedicata a G.Fini in Tulliani


Cesare dichiarò ....che amava i tradimenti , ma odiava i traditori .

Da "Vite Parallele " di Plutarco

Caro Agau,
Il Dante era proprio un... chiaroveggente...guardava lontano...lontano...lontano

Ciao abissino...vagabondo

Silvano

Ieri sera sono stato invitato a cena da alcuni amici cinesi che hanno scelto un ristorantino tipico della zona di mare dove preparano del buon pesce, e degli ottimi crostacei.
Sara' stato il cibo, il vino bevuto, comunque sia la notte l'ho passata tra gli incubi. Quello ricorrente era il sogno nel quale mi vedevo assieme a Dante e Virgilio, quando il grande Ghibellin Fuggiasco invoca le muse per poter descrivere meglio il cerchio IX, la seconda zona, ove sono posti i traditori della parte politica.

Dante proseguendo il cammino nella zona del Cocito, detta Antenora, confitti nel ghiaccio sino al capo e passando la le teste molla un calcione ad uno dei dannati che frignando gli grida: Non mi riconosci? Gia' mio padre tradii quando sostenni che il fascismo fu il peggior dei mali.... e quando rinnegai anni di militanza nel FUAN e tradii vecchi amici di lotta nei sobborghi romani.
Gia' pugnalai alle spalle Giorgio e i vecchi camerati.
Non disdegnai di far mio e della mia nuova famiglia il bene lasciato al partito dalla vecchia contessa, prendendo per i fondelli gli italiani tutti e fruendo di ditte offshore nate per frodar il fisco.

Qui il sommo poeta perde la calma e accecato dall'ira e dal desiderio di vendetta, passa dalle parole ai fatti e, afferrata la nuca del miserabile, ne strappa a ciocche i tinti capelli....
..” allor lo ( il Gianfry) prese per le cuticagna, …...

Tanto fu lo piacer mio nel veder tale scena che mi sveglia di soprassalto e amai ancor di piu' l”Alighieri.
Ciao a Tuti gli abissini
Agau

Ciao Agau, grazie per la storia che hai scritto, molto interresante.
ciao a tutti che leggono questa bellissima stanza

Ciao AGAU ,
bella e significativa quella favola che Fedro ti ha prestata .C'azzecca ( come dice Di Pietro )perfettamente sul personaggio ambiguo di Gianfranco Fini in Tulliani .
Tu già sai quanto "stimo" quest'arrivista che ,pur di raggiungere un traguardo , passerebbe sul cadavere di sua madre .
Giampaolo Pansa , editorialista del quotidiano "Libero",in un articolo di sabato scorso ha descritto G.Fini in Tulliani iniziando con la seguente frase lapidaria :

"Da leader politico aveva imparato presto ad apprezzare due verità :il cinismo è una virtù e la gratitudine un peccato".

Verità che sono state , da lui , come due clave maneggiate
per arrivare ad accaparrarsi ,scalciando ,il potere .
Di labile memoria ha scordato ( o fatto finta) che nel '94 Berlusconi aveva fatto uscire lui ed il suo partito dal ghetto in cui erano stati collocati dal cosidetto "arco costituzionale".
In 15 anni è riuscito ad occupare la poltrona di presidente della Camera che ,nella gerarchia costituzionale, rappresenta la terza carica dello Stato .
Secondo il dettame costituzionale il detentore di questa carica dovrebbe essere "super partes " .
In questi ultimi tempi ,da quando Fini in Tulliani ha fondato un suo partito uscito dalle costole del PDL ,lui,sfacciatamente ,non ha rispettato il predetto limite costituzionale espletando il ruolo di presidente di Montecitorio e quello di capo patito .
Abbiamo avuto , nel corso di 60 anni , diversi presidenti della Camera (tra questi anche Ingrao e Bertinotti esemplari di comunisti non pentiti )che non hanno mai travalicato le regole costituzionali .
Ma si è reso conto questo ambiguo personaggio che se non fosse stato per Berlusconi ( con tutti i difetti che ha ) il MSI sarebbe ancora nel limbo e noi italiani tutti
( dico TUTTI ) ,da sedici anni , saremmo stati governati da una banda di comunisti senza nessuna opposizione in quanto gli unici partiti che valevano ( DC e PSI ) erano già morti e sotterrati ed il rinominato MSI non valeva un fico secco ?
Ma di questa anomalia costituzionale non e ne accorto nessuno ? Nemmeno l'attuale opposizie ? Nemmeno il capo dello Stato ?

Ora il nostro "salvatore della patria " vorrebbe le dimissioni del Cavaliere facendo il gioco delle sinistre.
Aspirerebbe ,addirittura , a ricoprire la carica di capo del Governo .

Scusami lo sfogo .
EEA
Francesco