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C' ERA UNA VOLTA ....L'ERITREA FELIX |
- Anonimi
- Autore della discussione
12/11/2009 20:02 #1316
da Anonimi
PASSEGGIATE VIRTUALI
Era il pomeriggio di un giorno del '50 , non ricordo il mese , ma ad Asmara c'era sempre , di giorno , quel clima primaverile che la caratterizza .Uscii da casa , percorsi la via Molise , girai a destra sul largo Somalia e subito , costeggiando la discesa della Moschea mi trovai in corso del Re e lo percorsi fino all'altezza di via Orlando Lorenzini
( ex via Lazio )destinazione Bar e Cinema Impero .Entrai nell'atrio del cinema e pagai il biglietto ridotto per ragazzi , poi girandomi sulla sinistra aprii la porta a vetri che collegava l'atrio con il bar.Avevo intenzione di compare due meringhe ( come erano buone quelle di quella pasticceria ), mi avvicinai alla cassa ed ebbi una terribile delusione : in tasca avevo solo due rondelle , insufficenti per pagare anche una soa meringa da portare al cinema .Diventai rosso come il berberè quando il cassiere o la cassiera ( non ricordo bene )mi chiese cosa desiderassi.Non sapendo cosa rispondere balbettai : << c'è , per caso, ANNAMARIA ? Sono un amico .>> Mi rispose un barman nero , ma nero come il carbon : << No. E' andada a paddinare assieme a sua amica WANIA >>. Salutai , mi girai per rientrare nell'atrio del cinema .Nell'atto in cui mi voltai sentii il commento del barman : << Non sabere che signorina Annamaria avere , come amico , un moccioso !>>Non badai al commento di quel cretino del
barman , ma ero incavolato per l'assenza di Annamaria , la quale , immaginando di diventare amici , dopo oltre un cinquantennio ,in questo forum , mi avrebbe fatto credito o , nella migliore delle ipotesi regalarmi le gustose meringhe .
Ero adirato anche con Wania , la quale si reco' al bar e si porto' con se Annamaria a pattinare .Ma quest'ultima non aveva altro da fare ? Non doveva studiare il pomeriggio ?
Annamaria , sapevi che quel pomeriggio mi avevi lasciato senza meringhe ?
EEA
Francesco
Era il pomeriggio di un giorno del '50 , non ricordo il mese , ma ad Asmara c'era sempre , di giorno , quel clima primaverile che la caratterizza .Uscii da casa , percorsi la via Molise , girai a destra sul largo Somalia e subito , costeggiando la discesa della Moschea mi trovai in corso del Re e lo percorsi fino all'altezza di via Orlando Lorenzini
( ex via Lazio )destinazione Bar e Cinema Impero .Entrai nell'atrio del cinema e pagai il biglietto ridotto per ragazzi , poi girandomi sulla sinistra aprii la porta a vetri che collegava l'atrio con il bar.Avevo intenzione di compare due meringhe ( come erano buone quelle di quella pasticceria ), mi avvicinai alla cassa ed ebbi una terribile delusione : in tasca avevo solo due rondelle , insufficenti per pagare anche una soa meringa da portare al cinema .Diventai rosso come il berberè quando il cassiere o la cassiera ( non ricordo bene )mi chiese cosa desiderassi.Non sapendo cosa rispondere balbettai : << c'è , per caso, ANNAMARIA ? Sono un amico .>> Mi rispose un barman nero , ma nero come il carbon : << No. E' andada a paddinare assieme a sua amica WANIA >>. Salutai , mi girai per rientrare nell'atrio del cinema .Nell'atto in cui mi voltai sentii il commento del barman : << Non sabere che signorina Annamaria avere , come amico , un moccioso !>>Non badai al commento di quel cretino del
barman , ma ero incavolato per l'assenza di Annamaria , la quale , immaginando di diventare amici , dopo oltre un cinquantennio ,in questo forum , mi avrebbe fatto credito o , nella migliore delle ipotesi regalarmi le gustose meringhe .
Ero adirato anche con Wania , la quale si reco' al bar e si porto' con se Annamaria a pattinare .Ma quest'ultima non aveva altro da fare ? Non doveva studiare il pomeriggio ?
Annamaria , sapevi che quel pomeriggio mi avevi lasciato senza meringhe ?
EEA
Francesco
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- Anonimi
- Autore della discussione
12/11/2009 16:59 #1314
da Anonimi
Caro Antonio ,anch'io ricordo che al passaggio dei cortei funebri , quasi tutti salutavano romanamete .Qualche volta lo feci anch'io , essendo in compagnia di papa' ed imitando questi,ma ignorandone il significato .Ero piccolo .
Ricordo un giorno del '47 , quando vidi le saracinesche dei negozi e dei bar semiabbassate , ma con gli esercizi funzionanti .Era morto ad Alessandria d'Egitto l'ex re Vittorio Emanuele III.Qualche anno dopo , un poco piu' grandetto ,incominciavo a capire che la casa Savoia era invisa a quasi tutti gli italiani d'Asmara , eccetto il Duca Amedeo d'Aosta .Ed allora chiesi a papà il motivo del comportamento dei negozianti italiani quando , in occasione della morte dell'ex re , abbassarono le saracinesche in segno di lutto.
Mio padre risspose che , malgrado tutto , era stato il re d'Italia .
Gli chiesi pure del significato del saluto romano al passaggio dei cortei funebri , anche quelli ebraici , non cristiani .Egli mi risposi che così , fin da ragazzo , gli avevano insegnato.
Nel racconto ho fatto comprendere che quell'uomo voleva salutare romanamente , ma si astenne , in quanto , al bar , c'erano molti inglesi semiubriachi e volle evitare una baruffa , con conseguenze non piacevoli per se stesso .
EEA
Francesco
Ricordo un giorno del '47 , quando vidi le saracinesche dei negozi e dei bar semiabbassate , ma con gli esercizi funzionanti .Era morto ad Alessandria d'Egitto l'ex re Vittorio Emanuele III.Qualche anno dopo , un poco piu' grandetto ,incominciavo a capire che la casa Savoia era invisa a quasi tutti gli italiani d'Asmara , eccetto il Duca Amedeo d'Aosta .Ed allora chiesi a papà il motivo del comportamento dei negozianti italiani quando , in occasione della morte dell'ex re , abbassarono le saracinesche in segno di lutto.
Mio padre risspose che , malgrado tutto , era stato il re d'Italia .
Gli chiesi pure del significato del saluto romano al passaggio dei cortei funebri , anche quelli ebraici , non cristiani .Egli mi risposi che così , fin da ragazzo , gli avevano insegnato.
Nel racconto ho fatto comprendere che quell'uomo voleva salutare romanamente , ma si astenne , in quanto , al bar , c'erano molti inglesi semiubriachi e volle evitare una baruffa , con conseguenze non piacevoli per se stesso .
EEA
Francesco
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- antonio lo sceitan,il ghezzaba etc.
- Autore della discussione
12/11/2009 13:55 #1313
da antonio lo sceitan,il ghezzaba etc.
Caro Francesco,il tuo racconto non è altro che quello che io ho vissuto realmente.Avevo sette anni,mia sorella cinque,mia madre ventisei.Io non volevo partire,mia nonna e imiei zii,zie,cugini e amici erano quì.Partenza per Massaua,il piroscafo Vulcania.Arrivo a Napoli e un bel signore alto abbraccia la mia mamma,io ero furioso,poi vedo che ha un monocolo nero Papà.Ma è durato poco,mio padre era meraviglioso,aveva il vizio di corteggiare tutte le belle donne.Mia madre non accettò,e,incanto si riparte per l'Asmara,il piroscafo è il Diana.Vedi ogni cosa che tu hai scritto dimostra che avevo ragione a sentirti AMICO mio.Un fraterno saluto.P.S.Ad Asmara in tantissimi salutavano i feretri con il saluto romano. Io ricambio il tuo.Antonio.
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- Anonimi
- Autore della discussione
12/11/2009 13:16 #1312
da Anonimi
Era una bella giornata primaverile , di quelle tipiche dell'altipiano asmarino , con il solito cielo azzurso e terso . Da poco ero uscito dalla Cattedrale , volevo fare quattro chicchiere con il mio amico padre Zenone , ma lui era impegnato ad officiare un funerale .Chissa' chi era morto .Comunque pace all'anima sua . M'incamminai verso ovest ,ogni tanto mi fermavo a guardare le vetrine scintillanti piene di prodotti arrivati dal'Italia .All'altezza del palazzo , ove vi erano ubicati gli uffici della Lloyd Triestino , incontrai un amico ,il quale mi annunciò , senza tanta enfasi e con tanta tristezza, che da lì ad un mese , si sarebbe dovuto imbarcare , assieme alla famiglia ,sul Vulcania ,proveniente da Sidney , per raggiungere l'Italia .In mano stringeva nervosamente una busta bianca contenente i biglietti per il passaggio appena pagati e le istruzioni , a cui si sarebbero dovuti sottoporre ,lui ed i suoi familiari, per alcuni adempimenti obbligatori presso le autorità sanitarie :visite mediche ,iniezioni e vaccinazioni, senza le quali la partenza era inibita .Intanto avrebbe dovuto interessarsi , per raggranellare un poco di quattrini , vendendo mobili e suppellettili vari della sua casa ed iniziare a preparare bauli e valige .Ci salutiammo ,ripromettendoci di rivederci prima della partenza .
Anch'io , da qualche mese , accarezzavo l'idea di ritornare in Italia ,lasciando il mio lavoro per affrontare l'incognito in Italia .La sofferta decisione , qualche mese dopo ,era stata presa , in famiglia , quando era chiaro e lampante che l'ONU , un organismo sovvranazionale costituito dai vincitori , aveva deciso ,senza appello e senza consultare i diretti interessati italiani ed eritrei ,che l'Eritrea dal 1952 in poi , sarebbe passata sotto la sovranità negussita , mediante un blando e poco rassicurante sistema federativo , che non avrebbe,in futuro , garantito l'indipendenza all'ex colonia italiana .Ed , infatti , così avvenne , iniziando il calvario per gli eritrei ed anche per gli italiani che restarono . Riprendendo il percorso arrivai di fronte l'imponente Teatro Asmara , vicino al quale,tra l'angolo terminale del corso Italia e la via Sapeto , c'erano gli uffici del R.A.C.I. ( Regio Automobil Club Italiano ) .Mi fermai , riflettei un poco , attraversai il Corso ed entrai in quegli uffici per informarmi sulle modalità per vendere , in caso di partenza, la mia vecchia "Balilla" .Permeato da un senso di tristezza , attraversai la piazza De Cristoforis mi e mi sedetti al bar della Croce del Sud ,ordinai un Campari e , mentre lo sorseggiavo lentamente , mi misi a pensare , ricordando tutti quegli anni trascorsi in Eritrea , ormai divenuti vani ,atteso che una volta ritornato in Patria con una famiglia sulle spalle , avrei dovuto ricominciare da capo , con chissà quali esiti .
Mentre questi pensieri mi saltavano e risaltavano nella mia mente , stava per passare il corteo funebre , proveniente dalla Cattedrale , silenzioso triste e mesto, che si avviava lungo il viale De Bono per accompagnare il feretro all'ultima dimora .Mi alzai , di scatto ,mi tolsi il borsalino ed , anch'io , resi il rispetto dovuto a un trapassato, il cui nome sconoscevo .
Avrei voluto salutare il feretro , come una volta , ma evitai : troppi militari inglesi stavano seduti attorno a me mezzi ubriachi di birra .Non si alzarono ed avrebbero dovuto con la mano destra fare il saluto militare . Ma costoro , anche se fossero stati sobri e lucidi , non si sarebbero alzati nemmeno .Così erano fatti i figli della perfida Albione !
EEA
Francesco
P.S. L'episodio che ho appena raccontato è uscito dalla mia fantasia .Ma riflette lo stato d'animo di molti italiani alle prese con il dilemma , quasi amletico ,di restare o non restare in Eritrea , all'indomani della decisione dell'ONU di di regalare la colonia al Negus .Ho parlato di fantasia, , ma non tanto , in quanto questo dilemma era il punto centrale delle discussioni nelle famiglie italiane .Anche a casa mia sentivo queste discussioni fra i miei genitori .Partire ?Lasciare casa ,lavoro , sacrifici ed amicizie fraterne acquisite per affrontare , in Patria ,un nuovo corso a noi ignoto . Non partire ? Cosa ci avrebbe riservato il destino sotto la dominazione etiopica ?Comunque ( sciftà a parte ,che poi , come d'incanto , sparirono ) gli italiani che restarono continuarono a vivre con tranquillita' fino al 1974 .Poi che successe ? Arrivo' Menghistu e gli italiani rimasti incominciarono il loro esodo .
Tirate le somme , i miei non sbagliarono , decidendo di lasciare l'Eritrea in tempo .
Anch'io , da qualche mese , accarezzavo l'idea di ritornare in Italia ,lasciando il mio lavoro per affrontare l'incognito in Italia .La sofferta decisione , qualche mese dopo ,era stata presa , in famiglia , quando era chiaro e lampante che l'ONU , un organismo sovvranazionale costituito dai vincitori , aveva deciso ,senza appello e senza consultare i diretti interessati italiani ed eritrei ,che l'Eritrea dal 1952 in poi , sarebbe passata sotto la sovranità negussita , mediante un blando e poco rassicurante sistema federativo , che non avrebbe,in futuro , garantito l'indipendenza all'ex colonia italiana .Ed , infatti , così avvenne , iniziando il calvario per gli eritrei ed anche per gli italiani che restarono . Riprendendo il percorso arrivai di fronte l'imponente Teatro Asmara , vicino al quale,tra l'angolo terminale del corso Italia e la via Sapeto , c'erano gli uffici del R.A.C.I. ( Regio Automobil Club Italiano ) .Mi fermai , riflettei un poco , attraversai il Corso ed entrai in quegli uffici per informarmi sulle modalità per vendere , in caso di partenza, la mia vecchia "Balilla" .Permeato da un senso di tristezza , attraversai la piazza De Cristoforis mi e mi sedetti al bar della Croce del Sud ,ordinai un Campari e , mentre lo sorseggiavo lentamente , mi misi a pensare , ricordando tutti quegli anni trascorsi in Eritrea , ormai divenuti vani ,atteso che una volta ritornato in Patria con una famiglia sulle spalle , avrei dovuto ricominciare da capo , con chissà quali esiti .
Mentre questi pensieri mi saltavano e risaltavano nella mia mente , stava per passare il corteo funebre , proveniente dalla Cattedrale , silenzioso triste e mesto, che si avviava lungo il viale De Bono per accompagnare il feretro all'ultima dimora .Mi alzai , di scatto ,mi tolsi il borsalino ed , anch'io , resi il rispetto dovuto a un trapassato, il cui nome sconoscevo .
Avrei voluto salutare il feretro , come una volta , ma evitai : troppi militari inglesi stavano seduti attorno a me mezzi ubriachi di birra .Non si alzarono ed avrebbero dovuto con la mano destra fare il saluto militare . Ma costoro , anche se fossero stati sobri e lucidi , non si sarebbero alzati nemmeno .Così erano fatti i figli della perfida Albione !
EEA
Francesco
P.S. L'episodio che ho appena raccontato è uscito dalla mia fantasia .Ma riflette lo stato d'animo di molti italiani alle prese con il dilemma , quasi amletico ,di restare o non restare in Eritrea , all'indomani della decisione dell'ONU di di regalare la colonia al Negus .Ho parlato di fantasia, , ma non tanto , in quanto questo dilemma era il punto centrale delle discussioni nelle famiglie italiane .Anche a casa mia sentivo queste discussioni fra i miei genitori .Partire ?Lasciare casa ,lavoro , sacrifici ed amicizie fraterne acquisite per affrontare , in Patria ,un nuovo corso a noi ignoto . Non partire ? Cosa ci avrebbe riservato il destino sotto la dominazione etiopica ?Comunque ( sciftà a parte ,che poi , come d'incanto , sparirono ) gli italiani che restarono continuarono a vivre con tranquillita' fino al 1974 .Poi che successe ? Arrivo' Menghistu e gli italiani rimasti incominciarono il loro esodo .
Tirate le somme , i miei non sbagliarono , decidendo di lasciare l'Eritrea in tempo .
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- Anonimi
- Autore della discussione
11/11/2009 13:58 #1304
da Anonimi
Nel precedente post , per un lapsus calami , per distrazione ho indicato l'amico Wolf .Forse pensando a questi, che non si fa sentire da tempo, ho commesso l'errore.
Spero che Wolf mi voglia scusare di essermi appropriato ,indebitamente , del suo nome o pseudo.
Scusatemi
EEA Francesco
Spero che Wolf mi voglia scusare di essermi appropriato ,indebitamente , del suo nome o pseudo.
Scusatemi
EEA Francesco
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- Anonimi
- Autore della discussione
11/11/2009 13:48 #1303
da Anonimi
Cari amici ,
Ecco come l'Africa Orientale Italiana ( A.O.I. )era stata suddivisa : cinque governi con un regio decreto il 1º giugno 1936, dopo la conquista dell'Etiopia .
Come si evince nel prospettino che segue .I dati li ho potuti impostare in verticale,esempio : governo,capitale , numero degli abitanti ed accanto la sigla automobilistica .
Governo dell'Amara
Capitale Gondar
2.000.000 ab. AM
Governo dell'Eritrea *
Capitale Asmara
1.000.000 ab. ER
Governo dell'Harar
Capitale Harar
1.300.000 ab. HA
Governo del Galla e Sidama
Capitale Gimma
1.600.000 ab. GS
Governo dello Scioà
Capitale Addis Abeba * *
300.000 ab. SC
Governo della Somalia
Capitale Mogadiscio
1.300.000 ab. SOM
* All'Eritrea era stata aggiunta la regione etiopica del Trigrai .
Restituita al Negus dopo il 1941 .
* * Addis Abeba era la sede del Vicere'.
EEA Francesco
.
Ecco come l'Africa Orientale Italiana ( A.O.I. )era stata suddivisa : cinque governi con un regio decreto il 1º giugno 1936, dopo la conquista dell'Etiopia .
Come si evince nel prospettino che segue .I dati li ho potuti impostare in verticale,esempio : governo,capitale , numero degli abitanti ed accanto la sigla automobilistica .
Governo dell'Amara
Capitale Gondar
2.000.000 ab. AM
Governo dell'Eritrea *
Capitale Asmara
1.000.000 ab. ER
Governo dell'Harar
Capitale Harar
1.300.000 ab. HA
Governo del Galla e Sidama
Capitale Gimma
1.600.000 ab. GS
Governo dello Scioà
Capitale Addis Abeba * *
300.000 ab. SC
Governo della Somalia
Capitale Mogadiscio
1.300.000 ab. SOM
* All'Eritrea era stata aggiunta la regione etiopica del Trigrai .
Restituita al Negus dopo il 1941 .
* * Addis Abeba era la sede del Vicere'.
EEA Francesco
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