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CORRISPONDENZA 7 |
13/02/2013 09:09 - 13/02/2013 10:08 #16356
da Narrante
Silvano è riuscito a raggiungere incolume Decamerè, degli inseguitori nessuna traccia: sono stati sviati da una sorta di rialzo sito dietro una fontanella alle porte di Decamerè che Silvano ben ricordava e dove trovò riparo.
Gli inseguitori sono rimasti disorientati e, non essendo evidentemente molto pratici della zona, sono tornati indietro.
I ciclisti conoscono e ben memorizzano le località delle fontanelle...la borraccia va tenuta sempre piena: sia per dissetarsi sia per pulire qualche ferita dovuta a qualche caduta accidentale...
Il più ora è superare il salitone all'uscita di Decamerè: è lungo un paio di Km ma con una pendenza notevole e quasi tutta su un rettifilo che sembra interminabile: gli ultimi metri sembrano proprio non finire MAI.
Adesso è fatta! escluso qualche piccolo strappo che si supera di slancio, si arriva a Topolino, ma il Bar e quella specie di Casa Cantoniera sono ormai mezze distrutte e disabitate: abbiamo persino paura di avvicinarci in quanto potrebbe essere infestata da vipere, serpenti o quel che è peggio qualche jena con i propri piccoli...
Il tratto Asmara-Decamerè non è servito dalla ferrovia...sembra fosse in progetto ma poi...scoppiò la guerra e tanti lavori furono interrotti e/o rimasero solo sulla carta.
Carlo sicuramente saprà riferirci al riguardo...
Visto che son giunto all'Asmara incolume, vi saluto e vado a visitare gli amici del MaiTaclì.
Arrivederci alla prossima...
P.S.Il percorso della Piana d'Ala lo feci sempre in bici insieme a Tonello Mario, un caro amico e compagno di squadra nel Visentini, e un certo Roger Spiteri che chiamavamo "l'elvetico" in quanto il padre era un ingegnere svizzero di Ginevra e si recò in Eritrea per incarico di una Ditta (non ricordo proprio quale)... gareggiava come "isolato".
Lo invidiavamo tutti in quanto aveva una bici da corsa , nuova fiammante, marca "Legnano" che il padre riuscì a fargli arrivare direttamente dalla fabbrica.
Le nostre bici da corsa erano tutte "rabberciate" cioè messe insieme con pezzi di varie marche acquistati separatamente da "Cicli Lupano" o da "Acquadro" praticamente erano delle "bastardine" o se preferite un termine più à la page:"multimazionali" o "multi-etniche"
Che tempi ragazzi! Che tempi! ma...eravamo giovani!
Gli inseguitori sono rimasti disorientati e, non essendo evidentemente molto pratici della zona, sono tornati indietro.
I ciclisti conoscono e ben memorizzano le località delle fontanelle...la borraccia va tenuta sempre piena: sia per dissetarsi sia per pulire qualche ferita dovuta a qualche caduta accidentale...
Il più ora è superare il salitone all'uscita di Decamerè: è lungo un paio di Km ma con una pendenza notevole e quasi tutta su un rettifilo che sembra interminabile: gli ultimi metri sembrano proprio non finire MAI.
Adesso è fatta! escluso qualche piccolo strappo che si supera di slancio, si arriva a Topolino, ma il Bar e quella specie di Casa Cantoniera sono ormai mezze distrutte e disabitate: abbiamo persino paura di avvicinarci in quanto potrebbe essere infestata da vipere, serpenti o quel che è peggio qualche jena con i propri piccoli...
Il tratto Asmara-Decamerè non è servito dalla ferrovia...sembra fosse in progetto ma poi...scoppiò la guerra e tanti lavori furono interrotti e/o rimasero solo sulla carta.
Carlo sicuramente saprà riferirci al riguardo...
Visto che son giunto all'Asmara incolume, vi saluto e vado a visitare gli amici del MaiTaclì.
Arrivederci alla prossima...
P.S.Il percorso della Piana d'Ala lo feci sempre in bici insieme a Tonello Mario, un caro amico e compagno di squadra nel Visentini, e un certo Roger Spiteri che chiamavamo "l'elvetico" in quanto il padre era un ingegnere svizzero di Ginevra e si recò in Eritrea per incarico di una Ditta (non ricordo proprio quale)... gareggiava come "isolato".
Lo invidiavamo tutti in quanto aveva una bici da corsa , nuova fiammante, marca "Legnano" che il padre riuscì a fargli arrivare direttamente dalla fabbrica.
Le nostre bici da corsa erano tutte "rabberciate" cioè messe insieme con pezzi di varie marche acquistati separatamente da "Cicli Lupano" o da "Acquadro" praticamente erano delle "bastardine" o se preferite un termine più à la page:"multimazionali" o "multi-etniche"
Che tempi ragazzi! Che tempi! ma...eravamo giovani!
Ultima Modifica: 13/02/2013 10:08 da Narrante.
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- Carlo Di Salvo
12/02/2013 22:32 #16355
da Carlo Di Salvo
Si hai ragione Giacinto ricordo perfettamente quel momento che ci fece sentire meno lontani dall'Italia, infatti mi imbaracai a Massaua il 20 settembre del '48 diretto in Italia.-
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- Messaggi: 326
12/02/2013 20:13 #16354
da Anna-Narrante
buona notte a tutti, vado a vedere il festival di Sanremo(se non mi addormento pirma). Mi ricordo da ragazzina ad Asmara lo ascoltavamo per radio, specialmente io e mia mamma.
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- Messaggi: 1080
12/02/2013 19:53 #16353
da Giacinto-Matarazzo
CARLO, ti ringrazio delle tue due e-mail da me lette questa mattina con gli allegati che ora vedo sul Forum. Purtroppo in quella occasione non mi trovavo a Massaua ma ad Asmara a scuola.Ovviamente la notizia si propagò in tutta l'Eritrea in men che non si dica. I particolari poi li conobbi da quanto mi raccontarono i miei genitori. Mio padre raccontava che quando da torre segnali, situata sul promontorio della penisola di Abdel-Kader, arrivò la telefonata in capitaneria con la quale il segnalatore emozionato ripeteva gridando nella cornetta "un aereo italiano, un aereo italiano" senza dire altro, dall capitaneria gli chedevano particolari e lui rispondeva e ripeteva "è un piccolo aereo e vola basso sulla costa da nord".Quel giovane segnalatore, caro Carlo, era Giulio Nacamuli che due anni dopo venne trucidato dagli sciftà.Comunque figurati quel che avvenne a Massaua. In men che non si dica tutta la polpolazione si riversò all'aereoporto di Otumlo (o que che restava).In quell'aereoporto nel 1941 gli inglesi vi ammassarono oltre 11000 prigionieri di guerra di tutte le armi.C'era anche mio padre.Comunque l'emozione fu immensa perchè quel giorno era arrivata per la seconda volta a Massaua, dopo la querra, la bandiera italiana.
Quel raid aereo fu uno dei tanti gloriosi avvenimenti italiani che possiamo ricordare.Ma tu eri ancora in Eritrea a quell'epoca perchè mi pare ricordare che rimpatriasti in agosto di quell'anno, o sbaglio ?
Un saluto
Giacinto
Quel raid aereo fu uno dei tanti gloriosi avvenimenti italiani che possiamo ricordare.Ma tu eri ancora in Eritrea a quell'epoca perchè mi pare ricordare che rimpatriasti in agosto di quell'anno, o sbaglio ?
Un saluto
Giacinto
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12/02/2013 18:11 - 12/02/2013 18:21 #16352
da Narrante
Al seguente link la storia di un primato
che Carlo ci riferisce orgogliosamente:
Maner Lualdi e il suo primato
che Carlo ci riferisce orgogliosamente:
Maner Lualdi e il suo primato
Ultima Modifica: 12/02/2013 18:21 da Narrante.
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12/02/2013 17:52 #16351
da Narrante
Wania mi spiace per il tuo PC. Cerca di trattarlo gentilmente, non pretendere l'impossibile e vedrai che non ti lascerà mai a piedi!
Per consolarti, prima che il tuo PC venga ricoverato in clinica, guarda queste foto che il nostro inviato speciale, Carlo Di Salvo ha miracolosamente salvato dalla tormenta di neve che lo ha colto lungo le rampe di Nefasit....
Per consolarti, prima che il tuo PC venga ricoverato in clinica, guarda queste foto che il nostro inviato speciale, Carlo Di Salvo ha miracolosamente salvato dalla tormenta di neve che lo ha colto lungo le rampe di Nefasit....
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