Le “masciarabie”: Grate in legno,
di protezione alle aperture, degli edifici di Massua
L’amico Benito Franchi commenta la fotografia pubblicata sulla nostra Pagina f-b spiegandoci la funzione e l’origine delle grate in legno delle case arabe e quali fantasie suscitassero in noi ragazzi!
La bella foto di Alberto raffigurante una vecchia costruzione araba sita in Massaua, mette in evidenza le grate lignee tipiche delle costruzioni arabe.
Si è soliti pensare che questi manufatti siano tipici della cultura mediorientale ma ciò non corrisponde alla realtà. Molto probabilmente fu importato nei paesi arabi con le invasioni mongole che a loro volta avevano appreso l’arte popolare delle grate alle finestre dalla cultura cinese.
Gli artigiani cinesi seppero creare spazi geometrici notevolissimi nella progettazione di tali chiusure ove i reticoli sono classificati in base alle variazioni geometriche utilizzate.
Gli arabi seppero ben utilizzare questo particolare elemento architettonico applicandolo alle finestre, ai balconi onde permettere la vista da dentro a fuori ma impedendo che sguardi estranei dalla strada potessero osservare l’interno della casa.
Le grate hanno anche lo scopo di proteggere dai diretti raggi solari e permettere all’interno della casa una certa costante ventilazione.
Per tornare alla foto di Alberto, vediamo nella vecchia costruzione – abbastanza malandata – le tipiche “difese da occhi indiscreti” delle case musulmane, le stupende musharabie – cosiddette in italiano deformando la pronuncia araba.
Nascoste dietro le musharibiyya tutti noi ragazzi – di allora – immaginavamo stupende ragazze dagli occhi di gazzella, guardarci di nascosto e le pensavamo provenienti dall’Arabia, dalla Persia, dall’ Hadramaut.
Il termine mashrbiyya (مشربية ), è di origine irachena, quindi araba, e deriva dal verbo asharafa che appunto significa osservare, sbirciare, spiare. ( nella foto grata lignea cinese)
Benito Franchi ( Ottobre 2020)