Il Generale Nero
L’incredibile storia di un Trovatello Abissino affiliato da un nostro Ufficiale e portato in Italia in giovanissima età.
Il Bambino viene accolto senza alcun pregiudizio anche dalla famiglia dell’Ufficiale. Succede a Parma città notoriamente aperta e tollerante.
La tradizione familiare è militare e Woldé Selassié, divenuto Domenico Mondelli studia con profitto e si perfeziona nelle Accademie Militari.
Salirà, meritatamente, tutta la scala gerarchica chiudendo la carriera con il grado di Generale di Corpo d’Armata (nel Ruolo d’Onore).
Nato per la disciplina ed il combattimento è l’uomo che la Tradizione Vedica definisce uno “ksatrja”.
Domenico ha al suo attivo la Guerra di Libia, la Prima Guerra Mondiale e l’Albania.
Pluridecorato al valore, ha militato, sempre da Ufficiale: nei Bersaglieri, arma che gli resterà nel cuore, in Aviazione, fu tra i primissimi piloti di caccia e di bombardieri, negli Arditi, e volontario nella Milizia.
Elegante e raffinato coglierà tutti gli onori che il rango gli offrirà, compreso grandi successi con le signore dell’Alta Società, scalerà anche la Gerarchia Massonica, secondo l’allora migliore tradizione liberale, raggiungendo anche qui il massimo grado.
Domenico Mondelli, per quanto possa sembrare strano, non conserverà alcun ricordo o legame con la sua Terra d’origine; perfettamente integrato sarà parte dell’élite d’Italia. Poco conosciuta la sua storia siamo grati all’Autore che ce la ripropone con encomiabile rigore biografico.
Ci riserviamo, dopo più attenta lettura e sentito anche il vostro parere, un commento critico dell’opera per quanto concerne ipotesi e supposizioni dell’Autore, che ce lo consentirà in quanto: se Domenico Mondelli è stato un Italiano con la pelle scura…..noi siamo un po’ Abissini con la pelle chiara.
Giugno 2016
La Redazione