Mai Taclì e la sua anima
Comunità Asmarini, Associazione di fatto a carattere morale, degli Italiani dell’ex Colonia Eritrea, paesi limitrofi e dei loro amici.
Periodo storico preso in considerazione per i fatti: dal 1868 al 1975 o per fatti comunque relativi a quel periodo o a quelle terre.
Il fine dell’Associazione: condividere notizie, immagini, mantenere i ricordi, le amicizie. Porre, infine al giudizio degli Estranei, la domanda se la nostra presenza, in quelle Terre, fu Colonialismo o Colonizzazione?
Mai Taclì in vita ormai da più di quarant’anni contando sul sostegno di chi sente di farne parte o ci è vicino, per adeguarsi ai tempi, è presente in Rete con un Sito informatico e con una Pagina Facebook.
Il proprio “Statuto”, redatto sui princìpi adottati dal fondatore, Marcello Melani per tutti il “signor Direttore”, nel suo modo di condurre e dai suoi principali collaboratori, sono riportati, dato che Lui non c’è più, sulla Home page del Sito ed in forma riassunta sulla Pagina Facebook. Ciò è stato possibile solo per averlo conosciuto a fondo ed aver collaborato con lui per molti anni.
Chiunque si riconosce nelle sopracitate categorie appartiene all’Associazione, o Sodalizio se preferite.
L’anima del Mai Taclì
I ricordi, i sentimenti comuni, l’educazione ricevuta, la lontananza dalla Madrepatria, il comune disagio al nostro rientro, fanno sì che ci si senta più che “paesani”.
L’espressione di questo sodalizio sono il Giornale (allegato a Il Reduce D’Africa), il Sito Informatico e al Pagina Facebook. Ma questi strumenti non possono sopravvivere senza il sostegno, oltre che nostro, dei nostri amici: senza i loro scritti, le loro foto (che devono essere spediti, in allegato, tramite e-mail al Direttore dopo averli tradotti in linguaggio informatico (Scanner) con l’enorme vantaggio di non rischiare la perdita degli originali).
Il dialogo sarà così ravvivato, le conoscenze condivise mentre le immagini arricchiranno la Fotogallery: che sarà l’album di famiglia da lascare agli Eredi.
Non sottraetevi quindi dal collaborare e pertanto vi ringraziamo.
Dicembre 2015. La Redazione