GLI EUCALIPTUS 2 |
24/05/2015 08:20 #25077
da La Sirocchia
;Grazie, Francesco, ricambio il saluto col cuore e l'intelletto. Buon 24 maggio ad majora!
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24/05/2015 05:04 #25076
da AnnaMary.F
Francesco hai ragione da vendere ma noi ormai vecchierelli non ci possiamo fare nulla,per i giovani siamo fuori di testa 
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24/05/2015 04:05 #25075
da Francesco
Alalà SIROCCHIA, alla scuola militare per allievi ufficiali di Lecce si cantava : “ era meglio morire da piccoli che andare alla scuola di Lecce…”
Mi sembra che i versi della canzoncina calzino a pennello con la situazione che vige in questo ex “Bel Paese” ( chiedo umilmente venia, dr. Antonio Stoppani!) diventato ( perdonami il mio linguaggio crudo) un CESSO a cielo aperto!
Oggi ricorre il centenario di una guerra che ci costò 600 mila fra morti e dispersi ed oltre 1 milione di mutilati ed invalidi. Alcuni la chiamarono 4^ guerra d’indipendenza per conquistare le cs terre irredente. Quali? Quelle che si son fregati i dannati slavi o quelle , ove i Krukki ( magnakartofen e krauti) rifiutano di esporre il tricolore nella ricorrenza odierna?
Stanno tappezzando la penisola e le isole con migliaia di gente abbronzata , dei quali ignoriamo le generalità, il loro passato, per non parlare delle malattie. L’anno scorso 170 mila, per quest’anno se ne prevedono 200 o 300 mila, fra qualche anno milioni…e poi?
Allora i nostri nonni perché sono morti?
Garibaldi, un avventuriero un soldato di ventura, ha avuto l’infausta idea di riunificare gli staterelli italici per fare una nazione dicendo a Nino Bixio : “ Nino, qui si fa l’Italia o si muore!”
Errato! Avrebbe dovuto dire: “Nino, qui si fa l’italia e poi gli italiani!”
E’ venuta fuori non l’Italia , ma un’Itaglia, ovvero un’Italietta!
Soltanto una persona tentò di farla Italia e per ventanni pare che ci riuscì. La persona de quo diede agli italiani l’orgoglio di esserlo e conquistò il rispetto da parte di altre nazioni che, in passato, consideravano la penisola un’ “espressione geografica”! Ricordate Klemente von Metternich? Ebbene, dopo di lui quella frase fece scuola.
Poi la guerra, la sconfitta e settantanni di pace…ma quale? Quella del “Bella ciao” o del “Fischia il vento”?
Quella che ogni anno, il 25 aprile, celebra la sconfitta , camuffata da liberazione?
Quella che pensa al passato e non al futuro?
No, grazie non è per me!
EEA
Mi sembra che i versi della canzoncina calzino a pennello con la situazione che vige in questo ex “Bel Paese” ( chiedo umilmente venia, dr. Antonio Stoppani!) diventato ( perdonami il mio linguaggio crudo) un CESSO a cielo aperto!
Oggi ricorre il centenario di una guerra che ci costò 600 mila fra morti e dispersi ed oltre 1 milione di mutilati ed invalidi. Alcuni la chiamarono 4^ guerra d’indipendenza per conquistare le cs terre irredente. Quali? Quelle che si son fregati i dannati slavi o quelle , ove i Krukki ( magnakartofen e krauti) rifiutano di esporre il tricolore nella ricorrenza odierna?
Stanno tappezzando la penisola e le isole con migliaia di gente abbronzata , dei quali ignoriamo le generalità, il loro passato, per non parlare delle malattie. L’anno scorso 170 mila, per quest’anno se ne prevedono 200 o 300 mila, fra qualche anno milioni…e poi?
Allora i nostri nonni perché sono morti?
Garibaldi, un avventuriero un soldato di ventura, ha avuto l’infausta idea di riunificare gli staterelli italici per fare una nazione dicendo a Nino Bixio : “ Nino, qui si fa l’Italia o si muore!”
Errato! Avrebbe dovuto dire: “Nino, qui si fa l’italia e poi gli italiani!”
E’ venuta fuori non l’Italia , ma un’Itaglia, ovvero un’Italietta!
Soltanto una persona tentò di farla Italia e per ventanni pare che ci riuscì. La persona de quo diede agli italiani l’orgoglio di esserlo e conquistò il rispetto da parte di altre nazioni che, in passato, consideravano la penisola un’ “espressione geografica”! Ricordate Klemente von Metternich? Ebbene, dopo di lui quella frase fece scuola.
Poi la guerra, la sconfitta e settantanni di pace…ma quale? Quella del “Bella ciao” o del “Fischia il vento”?
Quella che ogni anno, il 25 aprile, celebra la sconfitta , camuffata da liberazione?
Quella che pensa al passato e non al futuro?
No, grazie non è per me!
EEA
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23/05/2015 18:39 #25074
da La Sirocchia
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Altro che tristezza, di più se si può. sgomento e sconcerto, impotenza assoluta: Ma dopo sessant'anni di Itaglia libera, di festeggiamenti per la Liberazione,,,,,a quali risultati siamo giunti? Chi mi sa rendere consapevole di tali benefici? Sono tutta orecchie e ben disposta, grazie a chi volesse darmi un aiuto e trarmi da tanta ignoranza. con Francesco rinnovo gli acci sua.
Altro che tristezza, di più se si può. sgomento e sconcerto, impotenza assoluta: Ma dopo sessant'anni di Itaglia libera, di festeggiamenti per la Liberazione,,,,,a quali risultati siamo giunti? Chi mi sa rendere consapevole di tali benefici? Sono tutta orecchie e ben disposta, grazie a chi volesse darmi un aiuto e trarmi da tanta ignoranza. con Francesco rinnovo gli acci sua.
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22/05/2015 23:11 #25073
da Francesco
Alalà!
Domani ricorre il centenario di quel lontano 24 maggio 1915, quando il reame d'Italia del piccoletto re dichiarò guerra all'impero austro-ungarico del kaiser franz Joseph.
Pur essendo stato sempre molto critico per quella decisione che ho considerato infausta mi associo per disciplina, come italiano, alle celebrazioni.
All'uopo allego di seguito la canzone del "Piave" con parole e musica di E.A.Mario e cantata dal medesimo.
www.youtube.com/watch?v=psfzU1plsHU
EEA
Domani ricorre il centenario di quel lontano 24 maggio 1915, quando il reame d'Italia del piccoletto re dichiarò guerra all'impero austro-ungarico del kaiser franz Joseph.
Pur essendo stato sempre molto critico per quella decisione che ho considerato infausta mi associo per disciplina, come italiano, alle celebrazioni.
All'uopo allego di seguito la canzone del "Piave" con parole e musica di E.A.Mario e cantata dal medesimo.
www.youtube.com/watch?v=psfzU1plsHU
EEA
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22/05/2015 05:21 #25068
da AnnaMary.F
Buon giorno ha detto tutto Francesco con la canzone di Narciso Parisi 
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