GLI EUCALIPTUS 2

Buongiorno a tutti, e ben tornata compagna gira tacchi mi sentivo sola è abbandonata ora si in compagnia si sta meglio

Ben tornata SIROCCHIA, i marameo sono per giocherellare un pochino, nel forum si può; nel forum si può tutto, il forum è il nostro salotto, la nostra panchina nel boschetto di eucaliptus, è il luogo dove ci s'incontra per stare insieme e per parlare del più e del meno, della vita di tutti i giorni, e anche, certo, per ricordare Asmara e quanto si stava bene quando eravamo là. Specialmente ora che il sito contiene pagine interessanti, pagine di Cultura, presto mi auguro anche di Storia e di Notizie, il "mio" caro forum lo frequento giornalmente con il piacere di sempre. Non ti nascondo che ci sei mancata, MI, sei mancata, e che d'ora in poi mi aspetto la tua quotidiana presenza........

FRANCESCO, si, se fosse stato rosso sarebbe stato un papavero ma.......dice Caparrotti, era il fiore di una pianta, evidentenete alta se un ramo sporgeva dalla recinzione....da voi i papaveri sono piante alte? Non sto ironizzando eh? Chiedo sul serio. Anch'io fui colpita molto dai papaveri quando rimpatriai, all'Asmara non ne avevo mai visti. Qui in Italia erano distese enormi di fiori su stelo e non su pianta, un prato rosso. Ne fui stupita come quando vidi la neve......I miei genitori al primo inverno italiano mi portarono all'Abetone...io, mi ricordo, mi commossi davanti alla neve, ne fui sorpresa e anche un po' impaurita...eppure ero grande, avevo 16 anni, ma venivo da Asmara, com'eravamo ingenui e sprovveduti! !

Niente paura. Se il fiore fossse stato rosso sarebbe stato il papavero. Quant'è buono!

continua dal post 25342 Quel giorno, appunto, passando vicino alla casa, vidi un ramo sporgere dalla recinzione e appeso aveva un bellissimo fiore. Era lì invitante e sembrava volesse dire: " Sono qui per te, raccoglimi" Arrivato vicino allungai una mano per coglierlo. Mi bloccai pensando che non era bello raccogliere fiori non tuoi. Poi, ripensandoci, mi dissi che era fuori dal recinto appunto per essere raccolto da me; con estrema cautela lo staccai dal ramo e inconsciamente portai alla bocca il gineceo o pistillo e succhiai il suo nettare. Era dolcissimo, mai assaggiato qualcosa di simile. Pensai che avrei dovuto dirlo agli altri amici e continuai il ritorno verso casa. Oltrepèassati i binari della ferrovia che portavano alla birreria Melotti iniziai a salire la scalinata che giungeva all'altezza delal casa degli Acquaviva. Sicuramente passai di lì, poi ancora dalla casa dei Lovati e infine giunsi a destinazione. Come però? Era ed è tuttora un rebus. Quello che racconto è solo frutto di ciò che mi fu detto dalla mamma e dagli amici. Incautamente mi ero drogato; il nettare della campanella aveva un potere allucinogeno, e velenoso se ingerito in abbondanti quantità. Avevo gli occhi dilatati, volevo volare come una farfalla,dicevo cose insensate. Cadevo spesso a terra però tenevo sempre in mano il mio fiore Sia la mamma che la Leté non sapevano cosa pensare come mai fossi in quelle condizioni. Fui portato d'urgena alla clinica Egea, la più vicina, e quindi fui disintossicato. Unìaltra brutta esperienza: una cosa piacevole e a mio avviso innocua, poteva tramutarsi in tragedia. Franco Caparrotti

Buona serata a tutti, finalmente sono connessa! !ma che mene faccio di tutti u marwmeo? forse perdhé prima l'ho fatto io il MAFAMEO? il mio era imposto quello di Wania ...... a posto delle padellqte? a tutti ben trovati e buon proseguimento di serata