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GLI EUCALIPTUS 2 |
02/10/2014 06:02 #23370
da wania
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02/10/2014 05:55 #23369
da AnnaMary.F
Buona giornata a tutti ,come mai sono sola
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01/10/2014 15:33 #23368
da Narrante
Caro Grande Abissino,
Purtroppo i dati del filmato sono del 2011.
Se sono finiti i "filus" è ovvio che i lavori si siano fermati dice un antico detto:
Comunque ho inserito anche la prima parte del documentario su Adulis che ritengo sempre interessante almeno ad onore del lavoro degli italiani che va avanti.
Per facilitare il lavoro ai più pigri, riporto il link anche quì sotto:
Purtroppo i dati del filmato sono del 2011.
Se sono finiti i "filus" è ovvio che i lavori si siano fermati dice un antico detto:
i soldi fan tornare la vista ai...ciechi
Comunque ho inserito anche la prima parte del documentario su Adulis che ritengo sempre interessante almeno ad onore del lavoro degli italiani che va avanti.
Per facilitare il lavoro ai più pigri, riporto il link anche quì sotto:
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01/10/2014 15:15 #23367
da Agau-del-Semien
Narrator Cortese, permettimi alcune precisazioni:
1- il progetto al momento si è "arenato" per ragioni di facile intuizione per noi che conosciamo bene la presente situazione
2- il Museo di Rovereto non fa più parte del team iniziale.
Tanto dovevo per vs. informazione
Agau
1- il progetto al momento si è "arenato" per ragioni di facile intuizione per noi che conosciamo bene la presente situazione
2- il Museo di Rovereto non fa più parte del team iniziale.
Tanto dovevo per vs. informazione
Agau
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01/10/2014 10:56 - 01/10/2014 14:24 #23366
da Narrante
Visto che le notizie relative all'area di Adulis hanno suscitato un certo interesse, riprendo tornando indietro nel tempo. Vi ricordo che il link al filmato che ho inserito nel post precedente, è relativo alla 2a parte.
Carlo mi ha telefonato fornendomi le coordinate per vedere anche la prima parte.
Ma adesso ritorno con qualche notizia relativa all'antico.
Prime scoperte nell’area di Adulis:
Sono iniziati i lavori nell’area di Adulis per il team di esploratori guidati dai fratelli Alfredo ed Angelo Castiglioni e coordinati dall’archeologa del Museo Civico di Rovereto Barbara Maurina.
La squadra di esperti e studiosi della Missione Adulis ha iniziato scavando nell’area già parzialmente indagata da Roberto Paribeni all’inizio del ‘900.
“Prima che iniziasse il lavoro di Barbara Maurina, questa era una zona pianeggiante e nessuno poteva pensare che nascondesse delle importanti strutture, scoperte da Paribeni, che il tempo aveva completamente cancellato”, ha detto Alfredo Castiglioni.
Nell’area dove sono iniziati gli scavi si vedono già i resti di una chiesa cristiana che qui sorgeva.
“Abbiamo iniziato a scavare questa struttura, un’abside, che mostra una particolare pianta a ferro di cavallo, una cosa abbastanza rara in questa regione, come già messo in evidenza da Paribeni”, spiega l’archeologa Maurina.
“Un’ altra particolarità è che sul muro interno sembra esserci una sorta di intonaco molto duro che potrebbe contenere della polvere di marmo.
La struttura ci offre l’opportunità di osservare la tecnica muraria dell’epoca Axumita: venivano usati blocchi di basalto ed arenaria”.
Mentre vanno avanti i lavori sui resti dell’abside, sono stati aperti nell’area altri due scavi stratigrafici che aiuteranno a ricostruire la storia più antica del sito.
Alcuni interessanti reperti che ricordano la vocazione commerciale di Adulis sono emersi durante i lavori: diversi frammenti di cocci risalenti al IV o V secolo a. C. ed anche un peso in pietra comunemente impiegato come mezzo di misurazione nel Mediterraneo e nel mondo romano.
Obiettivo della Missione Adulis è scoprire e raccontare quanto ancora resta sepolto dell’antico porto di Adulis sul Mar Rosso - circa 60 chilometri a Sud della città di Massaua in Eritrea - per secoli tra i principali scali per i traffici marittimi fra Mediterraneo e Oriente ed all’apice del suo sviluppo in epoca romano-bizantina (tra il I ed il VII secolo d.C.).
La missione è condotta dal Ce.RDO (Centro Ricerche sul Deserto Orientale) dei fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni, in collaborazione con la sezione archeologica del Museo Civico di Rovereto e con il Centro di Geotecnologie dell'Università di Siena.
Il team di scavo opera sotto la direzione del Conservatore per l'Archeologia del Museo Civico di Rovereto, l'archeologa Barbara Maurina, con la consulenza scientifica del Museo Nazionale Eritreo diretto da Yosief Libsekal e con la collaborazione di ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e della rivista Archeologia Viva (Giunti Editore).
La Missione Adulis è solo all’inizio.
E’ però possibile seguire lo sviluppo dell’intera spedizione su
dove sono pubblicati i video-aggiornamenti settimanali. Tutti filmati relativi alla missione, compresi i primi di presentazione, sono on-line.
Carlo mi ha telefonato fornendomi le coordinate per vedere anche la prima parte.
Ma adesso ritorno con qualche notizia relativa all'antico.
Prime scoperte nell’area di Adulis:
Sono iniziati i lavori nell’area di Adulis per il team di esploratori guidati dai fratelli Alfredo ed Angelo Castiglioni e coordinati dall’archeologa del Museo Civico di Rovereto Barbara Maurina.
La squadra di esperti e studiosi della Missione Adulis ha iniziato scavando nell’area già parzialmente indagata da Roberto Paribeni all’inizio del ‘900.
“Prima che iniziasse il lavoro di Barbara Maurina, questa era una zona pianeggiante e nessuno poteva pensare che nascondesse delle importanti strutture, scoperte da Paribeni, che il tempo aveva completamente cancellato”, ha detto Alfredo Castiglioni.
Nell’area dove sono iniziati gli scavi si vedono già i resti di una chiesa cristiana che qui sorgeva.
“Abbiamo iniziato a scavare questa struttura, un’abside, che mostra una particolare pianta a ferro di cavallo, una cosa abbastanza rara in questa regione, come già messo in evidenza da Paribeni”, spiega l’archeologa Maurina.
“Un’ altra particolarità è che sul muro interno sembra esserci una sorta di intonaco molto duro che potrebbe contenere della polvere di marmo.
La struttura ci offre l’opportunità di osservare la tecnica muraria dell’epoca Axumita: venivano usati blocchi di basalto ed arenaria”.
Mentre vanno avanti i lavori sui resti dell’abside, sono stati aperti nell’area altri due scavi stratigrafici che aiuteranno a ricostruire la storia più antica del sito.
Alcuni interessanti reperti che ricordano la vocazione commerciale di Adulis sono emersi durante i lavori: diversi frammenti di cocci risalenti al IV o V secolo a. C. ed anche un peso in pietra comunemente impiegato come mezzo di misurazione nel Mediterraneo e nel mondo romano.
Obiettivo della Missione Adulis è scoprire e raccontare quanto ancora resta sepolto dell’antico porto di Adulis sul Mar Rosso - circa 60 chilometri a Sud della città di Massaua in Eritrea - per secoli tra i principali scali per i traffici marittimi fra Mediterraneo e Oriente ed all’apice del suo sviluppo in epoca romano-bizantina (tra il I ed il VII secolo d.C.).
La missione è condotta dal Ce.RDO (Centro Ricerche sul Deserto Orientale) dei fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni, in collaborazione con la sezione archeologica del Museo Civico di Rovereto e con il Centro di Geotecnologie dell'Università di Siena.
Il team di scavo opera sotto la direzione del Conservatore per l'Archeologia del Museo Civico di Rovereto, l'archeologa Barbara Maurina, con la consulenza scientifica del Museo Nazionale Eritreo diretto da Yosief Libsekal e con la collaborazione di ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e della rivista Archeologia Viva (Giunti Editore).
La Missione Adulis è solo all’inizio.
E’ però possibile seguire lo sviluppo dell’intera spedizione su
dove sono pubblicati i video-aggiornamenti settimanali. Tutti filmati relativi alla missione, compresi i primi di presentazione, sono on-line.
Ultima Modifica: 01/10/2014 14:24 da Narrante.
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01/10/2014 07:30 - 01/10/2014 07:31 #23365
da La Sirocchia
La panchina sola soletta dà il buon giorno a tutti e dice grazie per il link offerto a Silvano.
Ultima Modifica: 01/10/2014 07:31 da La Sirocchia.
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