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GL I EUCALIPTUS

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27/01/2014 12:27 #20802 da Narrante
Ben tornato Carlo! Il peggio è passato!
Sei incorso in quel tipo di cadute che io definisco sciocche ma son proprio quelle che fanno maggior danno!
Tu ci hai un elenco delle tue cadute asmarine.
Io cerco di evitarlo perché...acqua passata!
Fra le mie cadute sciocche ricordo una fatta in bici.
Eravamo in attesa della partenza di una gara allievi.
La partenza avveniva al posto di blocco di Decamerè .
Il percorso della gara: Posto di Blocco Decamerè (=bivio aeroporto) in località "topolino" si sarebbe invertita la marcia per arrivo in Via Garibaldi davanti alla Sede del "G.G. Mario Visentini".
Come dicevo si aspettava la partenza, io ero a cavalcioni sulla mia bici, un piede a terra e l'altro sul pedale, quando, in seguito ad uno scarto di un compagno, persi l'equilibrio e caddi da fermo prendendomi una bella insaccata.
Lì per lì mi rialzai ne dopo qualche istante venne data la partenza e portai a termine la gara arrivando 7°.
Ma verso sera si scatenarono i postumi della caduta e rimasi dolorante e zoppicante per tutta la settimana.
Il bello che in presenza dei miei, doveva minimizzare l'accaduto dicendo che avevo preso una piccola storta...
Questa è la mia caduta sciocca o stupida, ma ne ho avute altre più importanti ma a quei tempi ginocchia e gomiti sbucciati erano una costante ma...come tutti i ragazzi ero ancora fatto di gomma e poi tutti i santi mi assistevano.
Una specialista in cadute tutte ben distese, era mia sorella Annamaria, che quando si rialzava era graffiata dalla punta del naso fino alle unghie dei piedi...
Che tempi ragazzi! Si cadeva, ci si rialzava e dopo qualche istante tutto era...dimenticato.
Sirocchia Ho segnalato che la data del giorno della memoria per me ricorre il 27 Gennaio in quanto ho un riferimento sicuro: è il compleanno di mia moglie Lia!
Comunque non escludo che la RAI abbia voluto anticipare la ricorrenza.
Stamane mentre mi recavo a lavorare, ascoltando la radio, sentivo l'intervista in corso al rabbino di Roma, dove come data della memoria veniva confermata quella odierna...
Riferisco ciò non per polemica ma solo per sottolineare come certe informazioni ci vengono fornite...inesatte, imprecise e/o incomplete.
Buona settimana a tutti.
Silvano l'Africano

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27/01/2014 08:10 #20801 da La Sirocchia
A Carlo uno speciale buon rientro nel forum. Prossimamente senza schegge né ferite! Ti aspettiamo. Un abbraccio. Ciccì

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27/01/2014 08:07 #20800 da La Sirocchia
Buon giorno e buona settimana a tutti.

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27/01/2014 07:23 - 27/01/2014 07:29 #20799 da wania
[justify]Ooohhhhh le piaghe tropicali! Intanto ben tornato CARLO, buon giorno e buona settimana nova! Anch'io da piccina cascavo spesso, cascavo dagli alberi dove mi arrampicavo per catturare i bruchi che volevo vedere diventar farfalle. Si, dopo la pesca dei girini mi appassionai alla caccia dei bruchi....veramente non ero più tanto piccina, avevo digià finito le elementari quando mettevo nelle scatole di sigarette i bruchi, quelli grossi verdi che catturavo con le mani nei rami alti degli alberi; spesso cascavo nello scendere perché avevo una mano sola per reggermi in quanto l'altra era piena di bruchi e non potevo usarla...... Mettevo con cura il bruco dentro una scatola di sigarette......gli mettevo un po' di "mangiarino" (qualche filo d'erba e qualche foglia del suo albero per farlo sentire a casa), foravo il coperchio della scatola perché il bruco avesse aria e...nascondevo il tutto sotto il letto. Memore però della fine che anni prima facevano le catinelline d' acqua coi girini il giorno della pulizia di fondo che la mamma faceva con la Leté, questa scatola la tenevo d'occhio e prima del giorno fatale la nascondevo altrove....insomma bozzoli ne ho visti tanti dentro quelle scatoline, il ché mi emozionava molto ma farfalle mai! ! Cadendo dagli alberi mi ferivo stinchi e ginocchi e porto ancora un sacco di cicatrici addosso. Più di una volta le ferite si allargavano diventando vere e proprie piaghe tropocali, non guarivano mai. Anche a me la mamma metteva della polverina ( non gialla ma bianca) su queste piaghe, ce la grattava direttamente sopra da una pasticca di sulfamidico...... Che tempi ragazzi...... che tempi...... [/justify]
Allegati:
Ultima Modifica: 27/01/2014 07:29 da wania.

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  • Carlo Di Salvo
26/01/2014 18:13 #20798 da Carlo Di Salvo
Carlo rientra dopo lungo silenzio forzato a far rivivere il nostro forum.
Ebbene riguardo ai miei ricordi asmarini di cadute ne ho fatte che non saprei oggi ne enumerarle ne ricordarle tutte; ricordo una cosa però che sin da ragazzo pensavo che avrei avuto per sempre le croste alle ginocchia, non mi guarivano mai, anzi se ne aggiungevano sempre di nuove, tra corse e giochi di pallone, anzi altroché pallone erano delle vere e proprie palle di cannone fatte con le calze delle nostre mamme e ripiene di rimasugli di stoffe; a ruba palla ve lo ricordate? Si facevano delle buche per terra,ogni buca rappresentava un giocatore uno dei giocatori lanciava da lontano la palla, il giocare nella cui buca la palla entrava doveva prendere la palla e colpire chi era il più vicino facendolo prigioniero, vi era il fuggi fuggi perché si usavano le palle ripiene dei tamburelli che quando ti colpivano ti lasciavano un bel livido.
Ma mi ricordo due episodi accadutimi, un giorno salendo le scale a pioli che dal nostro giardino portavano in casa scivolai e con lo stinco sinistro lo strisciai su un chiodo arrugginito che malgrado subito disinfettato mi provocò una ferita tropicale che per molto tempo non si volle rimarginare allargandosi sempre più, mi disinfettavano con una polverina gialla di cui non ho mai saputo la composizione, fatto sta che mi rimase una profonda cicatrice che ancora oggi mi fa ricordare Asmara.
Un'altra cicatrice mi è rimasta al polso della mano destra per il morso di un cane idrofobo che mi aggredì per difendere un mio cagnolino, conseguenza: corsa al pronto-soccorso del Regina Elena, iniezione antitetanica subito e all'indomani inizio d una serie di 25 iniezioni di siero antirabbico sulla pancia, anche questa ferita mi ha lasciato una cicatrice. Come vedete miei cari amici porto sul mio corpo tanti ricordi della nostra Asmara, che si fa ricordare sia nei bei che brutti momenti.
E ancora di brutti momenti mi ricordo: le esplosioni di alcuni carri ferroviari carichi di munizioni avvenuta in seguito ad un bombardamento aereo del 1941 della stazione ferroviaria dove papà prestava servizio, al termine quando suonò la sirena del cessato allarme, con mamma uscimmo fuori per correre in stazione distante da casa nostra 50 m., fuori di casa per terra giacevano ancora spezzoni arroventati di schegge, furono tali le esplosioni che la nostra baracca in lamiera tremò come un terremoto, il crocifisso sul capezzale di mamma cadde sul letto facendoci rifugiare sotto di esso sicuramente salvandoci la vita; giunti in stazione nella grande confusione tra carri distrutti ancora fumanti trovammo per fortuna papà salvo ma pallidissimo in volto che cercava di organizzare i primi soccorsi per il personale indigeno, feriti ed anche alcuni straziati dalle esplosioni, papà si era salvato rifugiandosi dietro una locomotiva di manovra.( Continua ).

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26/01/2014 18:08 #20797 da La Sirocchia
Lulù sei grande, come va con le ammaccature? Scrivi, grazie. Ciccì

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