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C' ERA UNA VOLTA ....L'ERITREA FELIX |
02/06/2010 10:59 #4605
da wania
[justify]E poi perché il pettine fitto lo chiamate pettine fino, finissimo? Io couinque non parlavo di tigna ma di pidocchi, credo siano due cose diverse. ERITREA FELIX? [/justify]
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02/06/2010 10:45 #4604
da wania
[justify]Ecco perché sei cosi' permaloso e piantagrane! T'hanno bruciato la capoccia! ! ! O Francesco potrebbe essere questo mio post motivo di nuovi conflitti fra di noi? io dico di no...Ormai sei nonno, io invece no, facciamola finita, anzi, falla finita te e lasciami scherzare perbacco! Ti posso abbracciare? Si, ti abbraccio brutto stradaiolo tignoso che non sei altro! A Firenze si parla cosi'! Bye![/justify]
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02/06/2010 08:45 #4599
da Francesco
Ciao Wania e Sceitan ,
per rispondervi vi ho portato in questa stanza che è la piu' attinente all'oggetto in trattazione .
Non vi sembra che questa l'abbiamo ,da un po' di tempo ,trascurata ?
Anzitutto , sono lieto che un'altro componente del forum mi dia ragione circa il "pidocchietto" del Croce Rossa .
LA TIGNA
Quando abitavamo a Ghezzbanda anche io e mio fratello fummo sottoposti da mamma o dalla serva al trattamento del nostro capo con petrolio e pettine finissimo .Ma ciò non impedì che ambedue fossimo attaccati dalla tigna .
Un disastro !Il dr. Walluski o Valluski ( ricordate ? ), dopo averci fatto radere letteralmente la testa ci bruciò ( non esagero ) le pustole .Un trattamento radicale dolorosissimo con l'aggiunta di una speciale pomata infuocata ,quest'ultima per alcuni giorni .
Ricordo che ,per un certo periodo ,portammo un copricapo di lana .Poi , dopo molte sofferenze ,guarimmo .
Ho una foto con tale berretto lungo le fontane di Ghezzabanda .Appena la trovero' la inviero' a Silvano .
EEA
Francesco
per rispondervi vi ho portato in questa stanza che è la piu' attinente all'oggetto in trattazione .
Non vi sembra che questa l'abbiamo ,da un po' di tempo ,trascurata ?
Anzitutto , sono lieto che un'altro componente del forum mi dia ragione circa il "pidocchietto" del Croce Rossa .
LA TIGNA
Quando abitavamo a Ghezzbanda anche io e mio fratello fummo sottoposti da mamma o dalla serva al trattamento del nostro capo con petrolio e pettine finissimo .Ma ciò non impedì che ambedue fossimo attaccati dalla tigna .
Un disastro !Il dr. Walluski o Valluski ( ricordate ? ), dopo averci fatto radere letteralmente la testa ci bruciò ( non esagero ) le pustole .Un trattamento radicale dolorosissimo con l'aggiunta di una speciale pomata infuocata ,quest'ultima per alcuni giorni .
Ricordo che ,per un certo periodo ,portammo un copricapo di lana .Poi , dopo molte sofferenze ,guarimmo .
Ho una foto con tale berretto lungo le fontane di Ghezzabanda .Appena la trovero' la inviero' a Silvano .
EEA
Francesco
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29/04/2010 11:30 #4175
da Narrante
Caro Francesco,
Il nome del giornale umoristico-satirico, proprio non mi sovviene, posso aggiungere che riportava barzellette, talvolta pungenti e a sfondo satirico, su vicende asmarine.
Vedeva come collaboratori attori di varietà: Gino Mill, Mario Breccia ed altri di cui proprio non ricordo il nome.
Ovviamente inserivano inserzioni pubblicitarie delle varie ditte che operavano sia in Asmara che a Decamerè, Cheren e Massaua.Era basato su vignette fatte abilmente da un bravo disegnatore di cui ammiravo molto lo stile semplice ma incisivo: ben adatto allo scopo.
Pubblicarono anche un libretto "Se tristezza t'avvince" che riportava una sorta di riassunto di quanto riportato sulla rivista.
Ciò è quanto ricordo.
A quei tempi leggevo: Tom Mix, Fulmine, Intrepido, La Domenica del Corriere (i miei genitori) di cui, in particolar modo, mi piaceva leggere, in penultima pagina, la rubrica "La realtà romanzesca" che trovavo veramente interessante.
Talvolta anche la Tribuna Illustrata, ma questi erano giornali che prendevano i miei genitori ma che poi si passava a leggere anche noi ragazzi.
Silvano
Il nome del giornale umoristico-satirico, proprio non mi sovviene, posso aggiungere che riportava barzellette, talvolta pungenti e a sfondo satirico, su vicende asmarine.
Vedeva come collaboratori attori di varietà: Gino Mill, Mario Breccia ed altri di cui proprio non ricordo il nome.
Ovviamente inserivano inserzioni pubblicitarie delle varie ditte che operavano sia in Asmara che a Decamerè, Cheren e Massaua.Era basato su vignette fatte abilmente da un bravo disegnatore di cui ammiravo molto lo stile semplice ma incisivo: ben adatto allo scopo.
Pubblicarono anche un libretto "Se tristezza t'avvince" che riportava una sorta di riassunto di quanto riportato sulla rivista.
Ciò è quanto ricordo.
A quei tempi leggevo: Tom Mix, Fulmine, Intrepido, La Domenica del Corriere (i miei genitori) di cui, in particolar modo, mi piaceva leggere, in penultima pagina, la rubrica "La realtà romanzesca" che trovavo veramente interessante.
Talvolta anche la Tribuna Illustrata, ma questi erano giornali che prendevano i miei genitori ma che poi si passava a leggere anche noi ragazzi.
Silvano
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28/04/2010 22:24 #4171
da Francesco
Credo che la risposta che ti avrei dovuto dare nelle"Risate a denti stretti..." ,sia di pertinenza di questa stanza .
Caro Silvano ,
non ricordo il nome della testata del giornale umristico .Io , pur essendo ragazzetto ,leggevo alcune notizie sul "Quoidiano eritreo" che ,giornalmente ,mio padre riceveva gratis da un tipografo( vicino di casa) che lavorava in quel giornale .Ero un assiduo lettore del settimanale o bisettimanale "Veritas et Vita" che compravo in Cattedrale .
Ricordi quest'ultimo ?
Mi interessavo sopratutto di fumetti e di altri giornali che il nostro giornalaio di corso del Re ci serbava setimanalmente :La Domenica del Corriere e Mani di Fata per i miei genitori ( ma mi interessava anche la Domenica ).Per me e mio fratello c'erano le strisce di Sciuscià , Nat del Santa Cruz ,album Disney ,l'Intrepido ed il Corriere dei piccoli,Dick Fulmine ecc.
Noi ragazzi, non è che compravamo tutti quei fumetti , ma ,nel palazzo,avevamo formato una specie di cooperativa scambiandoci i predetti fumetti .
Bei tempi!
Buonanotte ,domattina mi dovrei alzare alle 5,30 .
francesco
Caro Silvano ,
non ricordo il nome della testata del giornale umristico .Io , pur essendo ragazzetto ,leggevo alcune notizie sul "Quoidiano eritreo" che ,giornalmente ,mio padre riceveva gratis da un tipografo( vicino di casa) che lavorava in quel giornale .Ero un assiduo lettore del settimanale o bisettimanale "Veritas et Vita" che compravo in Cattedrale .
Ricordi quest'ultimo ?
Mi interessavo sopratutto di fumetti e di altri giornali che il nostro giornalaio di corso del Re ci serbava setimanalmente :La Domenica del Corriere e Mani di Fata per i miei genitori ( ma mi interessava anche la Domenica ).Per me e mio fratello c'erano le strisce di Sciuscià , Nat del Santa Cruz ,album Disney ,l'Intrepido ed il Corriere dei piccoli,Dick Fulmine ecc.
Noi ragazzi, non è che compravamo tutti quei fumetti , ma ,nel palazzo,avevamo formato una specie di cooperativa scambiandoci i predetti fumetti .
Bei tempi!
Buonanotte ,domattina mi dovrei alzare alle 5,30 .
francesco
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11/04/2010 19:39 #3992
da Francesco
GLI OCCHIALI E LA GOLA
In un pomeriggio asmarino , sarà stato il 1950 od 1951 , mia mamma mi incaricò di recarmi presso il negozio d'ottica BINI (1) per ritirare i suoi occhiali da sole in riparazione .La mamma mi diede alcuni scellini ( non ricordo quanti ) raccomandandomi di non perderli .Il "non perderli " significafa "non mangiarteli nelle pasticcerie ".Conoscendomi mi diede uno scellino in più quale compenso per la commissione .Percorsi ,con andatura celere ( sembravo un podista della Stramilano ), il largo Somalia , i viali Cadorna e Mussolini , superai il grande complesso della Cattedrale e subito a destra e poi a sinistra ,.finalmente , mi trovai in via Regina Elena .Avevo due obiettivi : il primo sulla sinistra di questa strada la rinomata pasticceria (2) ed il secondo era la vicina ottica BINI .
Entrai trionfante nella pasticceria ed ordinai alcune leccornie che trangugiai avidamente .Alla cassa mi accorsi ,con mio sommo rammarico , di avere superato abbondantemente il budget assegnatomi dalla mamma .Il conto ammontava a tre o quattro scellini .Mi trovai letteralmente nei guai ,come potevo ritirare gli occhiali ? Un vero dilemma ! Uscii dal locale e mi addossai pensieroso al muro della pasticceria .Mi vennero ,in quei pochi attimi ,mille pensieri : smarrimento della somma , rapina da parte di alcuni ragazzacci neri etc.etc.
A un tratto si fermò un taxi dal quale scese il conducente :un volto familiare ,un amico di famiglia ,il quale mi chiesi cosa facessi e ,nel contempo ,mi invitò ad entrare in pasticceria .Lui bevve un caffè ed io accettai una Coca Cola o Kit Cola .Uscendo il signor Sante Chiofalo (3) ( così si chiamava il tassista ) vedendomi con la faccia rabbuiata me ne chiese la ragione .Io , con gli occhi inumiditi , gli raccontai tutto .Questi con un buffetto sulle guance , sorridendo mi mise in mano l'importo che mancava ,raccomandandomi di ritornare dritto a casa perchè stava calando la sera .Dopo avere espletato felicemente la commissione , passai dalla Cattedrale ,recitai qualche preghiera dedicata alla Madonna del Rosario e via subito a casa .Ricordo che il buon padre Zenone ci ricordava che , nei momenti di bisogno ,avremmo dovuto sempre rivlgerci alla Madonna del Rosario .
EEA Francesco
(1) Nel 2004 esisteva ancora .nei pressi della Casa degli Italiani .
(2) Accidenti , non ricordo mai il nomedella pasticceria . Nel 2004 a visitai , ma restai deluso .Dei proprietari originari manco l’ombra , i rivestimenti delle pareti di pessimo gusto ed i dolciumi …beh lasciamo perdere .
(3) Sante Chiofalo nativo di Barcellona di Pozzo di Gotto ( Me) ed ivi residente è ancora vivo e vegeto e potremmo ( se non erro ) considerarlo il decano del Maj Taclì con i suoi prossimi 98 anni ,dico 98 ! E’ stato lui , nel ’94 , che mi ha parlato della nostra rivista a me sconosciuta .Venne in Eritrea nel ’35 ed assegnato ,quale brigadiere della Guardia di Finanza , a Massaua .Da questa citta’ venne inviato ,dopo lo scoppio della guerra , sul fronte di Keren ,ove combattè con onore .
Dopo il conflitto si dimise dalla GdF per iniziare l’attività di camionista e poi di conducente di taxi .
Della sua vita in AOI ha scritto un dattiloscritto .Le copie del predetto manoscritto sono in possesso dello scrivente , di Rita Di Meglio e di Nadia Cucchi ,il cui padre era amico e collega di Sante .
Con Nadia , entro la primavera , avremmo intenzione di andarlo a trovare .
Nadia ha anticipato qualcosa di lui , pubblicando la sua foto giovanile su uno degli ultimi numeri del nostro bimensile .
Al riguardo , sarebbe opportuno che il M.T. , nel mese di giugno prossimo ( mese el suo compleanno ), desse risalto a questa figura di vecchio asmarino .
Io e Nadia ,in tandem , lo vorremmo ricordare scrivendo qualcosa di lui .
In un pomeriggio asmarino , sarà stato il 1950 od 1951 , mia mamma mi incaricò di recarmi presso il negozio d'ottica BINI (1) per ritirare i suoi occhiali da sole in riparazione .La mamma mi diede alcuni scellini ( non ricordo quanti ) raccomandandomi di non perderli .Il "non perderli " significafa "non mangiarteli nelle pasticcerie ".Conoscendomi mi diede uno scellino in più quale compenso per la commissione .Percorsi ,con andatura celere ( sembravo un podista della Stramilano ), il largo Somalia , i viali Cadorna e Mussolini , superai il grande complesso della Cattedrale e subito a destra e poi a sinistra ,.finalmente , mi trovai in via Regina Elena .Avevo due obiettivi : il primo sulla sinistra di questa strada la rinomata pasticceria (2) ed il secondo era la vicina ottica BINI .
Entrai trionfante nella pasticceria ed ordinai alcune leccornie che trangugiai avidamente .Alla cassa mi accorsi ,con mio sommo rammarico , di avere superato abbondantemente il budget assegnatomi dalla mamma .Il conto ammontava a tre o quattro scellini .Mi trovai letteralmente nei guai ,come potevo ritirare gli occhiali ? Un vero dilemma ! Uscii dal locale e mi addossai pensieroso al muro della pasticceria .Mi vennero ,in quei pochi attimi ,mille pensieri : smarrimento della somma , rapina da parte di alcuni ragazzacci neri etc.etc.
A un tratto si fermò un taxi dal quale scese il conducente :un volto familiare ,un amico di famiglia ,il quale mi chiesi cosa facessi e ,nel contempo ,mi invitò ad entrare in pasticceria .Lui bevve un caffè ed io accettai una Coca Cola o Kit Cola .Uscendo il signor Sante Chiofalo (3) ( così si chiamava il tassista ) vedendomi con la faccia rabbuiata me ne chiese la ragione .Io , con gli occhi inumiditi , gli raccontai tutto .Questi con un buffetto sulle guance , sorridendo mi mise in mano l'importo che mancava ,raccomandandomi di ritornare dritto a casa perchè stava calando la sera .Dopo avere espletato felicemente la commissione , passai dalla Cattedrale ,recitai qualche preghiera dedicata alla Madonna del Rosario e via subito a casa .Ricordo che il buon padre Zenone ci ricordava che , nei momenti di bisogno ,avremmo dovuto sempre rivlgerci alla Madonna del Rosario .
EEA Francesco
(1) Nel 2004 esisteva ancora .nei pressi della Casa degli Italiani .
(2) Accidenti , non ricordo mai il nomedella pasticceria . Nel 2004 a visitai , ma restai deluso .Dei proprietari originari manco l’ombra , i rivestimenti delle pareti di pessimo gusto ed i dolciumi …beh lasciamo perdere .
(3) Sante Chiofalo nativo di Barcellona di Pozzo di Gotto ( Me) ed ivi residente è ancora vivo e vegeto e potremmo ( se non erro ) considerarlo il decano del Maj Taclì con i suoi prossimi 98 anni ,dico 98 ! E’ stato lui , nel ’94 , che mi ha parlato della nostra rivista a me sconosciuta .Venne in Eritrea nel ’35 ed assegnato ,quale brigadiere della Guardia di Finanza , a Massaua .Da questa citta’ venne inviato ,dopo lo scoppio della guerra , sul fronte di Keren ,ove combattè con onore .
Dopo il conflitto si dimise dalla GdF per iniziare l’attività di camionista e poi di conducente di taxi .
Della sua vita in AOI ha scritto un dattiloscritto .Le copie del predetto manoscritto sono in possesso dello scrivente , di Rita Di Meglio e di Nadia Cucchi ,il cui padre era amico e collega di Sante .
Con Nadia , entro la primavera , avremmo intenzione di andarlo a trovare .
Nadia ha anticipato qualcosa di lui , pubblicando la sua foto giovanile su uno degli ultimi numeri del nostro bimensile .
Al riguardo , sarebbe opportuno che il M.T. , nel mese di giugno prossimo ( mese el suo compleanno ), desse risalto a questa figura di vecchio asmarino .
Io e Nadia ,in tandem , lo vorremmo ricordare scrivendo qualcosa di lui .
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