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CORRISPONDENZA n. 6 |
Riduci
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30/10/2012 15:19 #14517
da Giacinto-Matarazzo
O WANIA, ma quando avete deliberato il rifacimento delle facciate, suppongo, vi siete informati quanto tempo avrebbe impegato l'impresa a portare a termine i lavori ? Al nostro fabbricato iniziarono nel settembre del '93 e terminarono a febbraio '94.Pensa tu ! Facemmo Natale e Capodanno con i ponteggi ai balconi, ma i botti li sparammo ugualmente. Quindi ti capisco. E si, ci vuol pazienza.
Cisi
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Riduci
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- Messaggi: 1080
30/10/2012 15:09 #14516
da Giacinto-Matarazzo
AGAU, complimenti !
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Riduci
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30/10/2012 15:07 #14515
da Giacinto-Matarazzo
A FRANCE' io di ortaggi non me ne intendo proprio perciò dimmi a quale ortaggio somigli il TUO nuovo presidente della Regione Sicilia.A me poi di destra o sinistra o centro "nù m'passa manc pa capa". Ie aggiu semb vutat ma stavota mi sa tanto che farò parte di quel 53% dei tuoi corregionali. Francè me so scucciat !
Baciamo le mani.
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Riduci
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30/10/2012 14:51 #14514
da Agau-del-Semien
I MIRACOLI DI ABBÀ GARIMÀ
di San Yohannes, vescovo di Axum (XVsecolo)
opera tratta dal romanzo storico di Anda Sion
E mentre eran così d’accordo intenti, giunsero Mikael e Gabriel capi degli angeli, in aspetto di monaci stranieri, e dissero loro: Eulógison! per tre volte. E chiesero loro i santi:
– Chi siete?
– Noi siamo servi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, unico Iddio.
Replicarono gli altri:
– Se veramente siete servi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, allora, o fratelli nostri, oprate rettamente!
Ed entrarono quelli presso di loro e si abbracciarono di un abbraccio spirituale; poi tutti insieme conversarono della grandezza di Dio e dell’utilità e della fede e dei Libri. E poiché smisero di conversare, chiesero i santi agli angeli:
– Di dove giungeste, o fratelli?
Risposero:
– Di lontano.
E quelli:
– Ma da qual luogo?
E gli altri:
– Dal monte Sinai.
E soggiunsero:
– Quando vide Iddio il vostro travaglio ci mandò a visitarvi.
E i santi:
– Da quanti mesi partiste dal monte Sinai?
Risposero:
– Per volere di Dio a voi giungemmo in un’ora.
Al sentir ciò i santi si alzarono per ringraziare Dio e a Lui si prostrarono. E allorché si approssimò l’ora della cena, il santo Ishàk si alzò e prese a lavare i piedi di Mikael, mentre il santo Padre Oz lavava quelli di Gabriel; e poi che ebbero finito di lavare i piedi ai santi angeli, e ne bevettero l’acqua impolverata, si misero a cena e allora discese la lampada cui erano abituati. Ma prima che finissero di cenare, sentirono una voce la quale andava loro attorno e diceva:
– Salute a voi, miei diletti! Ho udito la vostra prece ed eccomi, ho inviato presso di voi Mikael e Gabriel e si trovano ora alla vostra mensa. Tutto quel che desiderate per voi lo compirò.
All’udir quella voce i santi lasciarono la mensa e si prostrarono a Dio ringraziandolo per il suo prodigio; poi, rivolti agli angeli:
– Ci eravate sembrati uomini come noi, o nostri Signori.
E risposero gli angeli:
– Ci ha inviati Cristo al contemplare il vostro travaglio e la bellezza della vostra costanza. Davvero vedrete realizzarsi il miracolo di Dio e ora, o fratelli, salute a voi!
Ciò detto scomparvero dai loro occhi, assunti in cielo.
I santi rimasero colpiti da stupore e ammirarono il miracolo di Dio; finché fu giorno e per tutta la notte non dormirono e non il minimo desiderio di sonno li colse. Iddio poi fece scendere dal cielo un fulmine sul serpente maledetto e in dodici pezzi lo ridusse percuotendolo con la spada di fuoco.
Quando fu giorno si alzarono i santi per la preghiera dell’alba e, allo spuntar del sole, i nove fratelli, riuniti nello stesso luogo, finirono di pregare. Ed ecco giungere a loro nostro Signore e Redentore Gesù Cristo in sembianza d’uomo e loro disse:
– Salute a voi, fratelli!
Risposero:
– A Dio salute, e sia con te, fratello!
Ed Egli aggiunse:
– Ha udito Iddio la vostra prece e la vostra penitenza e ha ucciso il serpente. Sono venuto a darvi la lieta novella.
Allora gli dissero:
– Ricompensi Iddio la tua pena. Da dove giungesti, e quale è il tuo paese?
Rispose loro:
– Il mio paese è la terra della luce, sono giunto da Betlemme di Giudea.
E replicarono:
– Quando sei giunto?
Rispose:
– La vostra preghiera mi ha fatto giungere in questa istessa ora.
Gli dissero allora:
– Quando partisti da Betlemme di Giudea?
Rispose:
– Ieri sera e fui portato a voi in meno di tre ore.
Soggiunsero:
– Venite! Andiamo a vedere quel nostro nemico!
E si misero in cammino e Gesù li precedeva. Dopo aver percorso lo spazio di una tappa, giunse una nube luminosa e li portò lontano e allora egli disse loro:
– Forse non mi riconoscete?
Gli risposero:
– Ma chi sei, o Signore?
Egli replicò:
– Sono io Cristo, il vostro Dio. Quando vidi la virtù vostra e la vostra bella costanza, giunsi per visitarvi e il serpente maledetto lo ho ucciso e farò regnare al suo posto un uomo pio, di nome Kalèb, della stirpe di un leone, retto di fede, il quale farà sorgere in questa città un gran chiesa nel nome di Maria mia Madre.
Quanto a voi: non rimarrete raccolti, ma vi separerete e vivrete in luoghi diversi e per le vostre mani grandi prodigi si compiranno.
E quando i santi sentirono ciò, gli si prostrarono davanti dicendo:
– Perdonaci, o Signore, perdona a noi uomini che abbiamo osato considerarti a noi eguale e, non conoscendoti, o Signore, abbiamo discusso con te; noi polvere abbiamo discorso col fuoco, noi peccatori abbiamo discorso col Giusto, noi pulverulenti abbiamo parlato col Celeste.
Perdonaci, o Signore, quel che facemmo per la nostra pazzia e senza volerlo! Qual è l’uomo che non commette peccato e qual è il legno che non manda fumo? E noi siamo peccatori.
Rispose il Redentore:
– O non avete sentito quel che dice il Vangelo?
«Non son venuto per giudicare il mondo, ma per farlo vivere».
Quanto a voi, vi ho perdonato e non vi sarà più memoria dei peccati da voi commessi. E ora sorgete! Ritornate alla vostra sede e io in ogni istante con voi sarò. Salute a voi, fratelli!
Li benedisse e in somma gloria ascese in Cielo.
E mentre a Lui nuovamente si inchinavano, mandò loro quella nube a posarsi là dove stava il cadavere di quell’animale immondo sì che lo videro e grandemente si stupirono e glorificarono Iddio dicendo:
– Sia gloria al Tuo regno e al Tuo Padre Celeste e allo Spirito Santo vivificatore, in eterno, amen!
E dopo essersi ancora a Lui prostrati se ne tornarono di là dove giaceva il cadavere del serpente e si ridussero nella loro dimora, fra loro conversando delle meraviglie divine.
di San Yohannes, vescovo di Axum (XVsecolo)
opera tratta dal romanzo storico di Anda Sion
E mentre eran così d’accordo intenti, giunsero Mikael e Gabriel capi degli angeli, in aspetto di monaci stranieri, e dissero loro: Eulógison! per tre volte. E chiesero loro i santi:
– Chi siete?
– Noi siamo servi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, unico Iddio.
Replicarono gli altri:
– Se veramente siete servi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, allora, o fratelli nostri, oprate rettamente!
Ed entrarono quelli presso di loro e si abbracciarono di un abbraccio spirituale; poi tutti insieme conversarono della grandezza di Dio e dell’utilità e della fede e dei Libri. E poiché smisero di conversare, chiesero i santi agli angeli:
– Di dove giungeste, o fratelli?
Risposero:
– Di lontano.
E quelli:
– Ma da qual luogo?
E gli altri:
– Dal monte Sinai.
E soggiunsero:
– Quando vide Iddio il vostro travaglio ci mandò a visitarvi.
E i santi:
– Da quanti mesi partiste dal monte Sinai?
Risposero:
– Per volere di Dio a voi giungemmo in un’ora.
Al sentir ciò i santi si alzarono per ringraziare Dio e a Lui si prostrarono. E allorché si approssimò l’ora della cena, il santo Ishàk si alzò e prese a lavare i piedi di Mikael, mentre il santo Padre Oz lavava quelli di Gabriel; e poi che ebbero finito di lavare i piedi ai santi angeli, e ne bevettero l’acqua impolverata, si misero a cena e allora discese la lampada cui erano abituati. Ma prima che finissero di cenare, sentirono una voce la quale andava loro attorno e diceva:
– Salute a voi, miei diletti! Ho udito la vostra prece ed eccomi, ho inviato presso di voi Mikael e Gabriel e si trovano ora alla vostra mensa. Tutto quel che desiderate per voi lo compirò.
All’udir quella voce i santi lasciarono la mensa e si prostrarono a Dio ringraziandolo per il suo prodigio; poi, rivolti agli angeli:
– Ci eravate sembrati uomini come noi, o nostri Signori.
E risposero gli angeli:
– Ci ha inviati Cristo al contemplare il vostro travaglio e la bellezza della vostra costanza. Davvero vedrete realizzarsi il miracolo di Dio e ora, o fratelli, salute a voi!
Ciò detto scomparvero dai loro occhi, assunti in cielo.
I santi rimasero colpiti da stupore e ammirarono il miracolo di Dio; finché fu giorno e per tutta la notte non dormirono e non il minimo desiderio di sonno li colse. Iddio poi fece scendere dal cielo un fulmine sul serpente maledetto e in dodici pezzi lo ridusse percuotendolo con la spada di fuoco.
Quando fu giorno si alzarono i santi per la preghiera dell’alba e, allo spuntar del sole, i nove fratelli, riuniti nello stesso luogo, finirono di pregare. Ed ecco giungere a loro nostro Signore e Redentore Gesù Cristo in sembianza d’uomo e loro disse:
– Salute a voi, fratelli!
Risposero:
– A Dio salute, e sia con te, fratello!
Ed Egli aggiunse:
– Ha udito Iddio la vostra prece e la vostra penitenza e ha ucciso il serpente. Sono venuto a darvi la lieta novella.
Allora gli dissero:
– Ricompensi Iddio la tua pena. Da dove giungesti, e quale è il tuo paese?
Rispose loro:
– Il mio paese è la terra della luce, sono giunto da Betlemme di Giudea.
E replicarono:
– Quando sei giunto?
Rispose:
– La vostra preghiera mi ha fatto giungere in questa istessa ora.
Gli dissero allora:
– Quando partisti da Betlemme di Giudea?
Rispose:
– Ieri sera e fui portato a voi in meno di tre ore.
Soggiunsero:
– Venite! Andiamo a vedere quel nostro nemico!
E si misero in cammino e Gesù li precedeva. Dopo aver percorso lo spazio di una tappa, giunse una nube luminosa e li portò lontano e allora egli disse loro:
– Forse non mi riconoscete?
Gli risposero:
– Ma chi sei, o Signore?
Egli replicò:
– Sono io Cristo, il vostro Dio. Quando vidi la virtù vostra e la vostra bella costanza, giunsi per visitarvi e il serpente maledetto lo ho ucciso e farò regnare al suo posto un uomo pio, di nome Kalèb, della stirpe di un leone, retto di fede, il quale farà sorgere in questa città un gran chiesa nel nome di Maria mia Madre.
Quanto a voi: non rimarrete raccolti, ma vi separerete e vivrete in luoghi diversi e per le vostre mani grandi prodigi si compiranno.
E quando i santi sentirono ciò, gli si prostrarono davanti dicendo:
– Perdonaci, o Signore, perdona a noi uomini che abbiamo osato considerarti a noi eguale e, non conoscendoti, o Signore, abbiamo discusso con te; noi polvere abbiamo discorso col fuoco, noi peccatori abbiamo discorso col Giusto, noi pulverulenti abbiamo parlato col Celeste.
Perdonaci, o Signore, quel che facemmo per la nostra pazzia e senza volerlo! Qual è l’uomo che non commette peccato e qual è il legno che non manda fumo? E noi siamo peccatori.
Rispose il Redentore:
– O non avete sentito quel che dice il Vangelo?
«Non son venuto per giudicare il mondo, ma per farlo vivere».
Quanto a voi, vi ho perdonato e non vi sarà più memoria dei peccati da voi commessi. E ora sorgete! Ritornate alla vostra sede e io in ogni istante con voi sarò. Salute a voi, fratelli!
Li benedisse e in somma gloria ascese in Cielo.
E mentre a Lui nuovamente si inchinavano, mandò loro quella nube a posarsi là dove stava il cadavere di quell’animale immondo sì che lo videro e grandemente si stupirono e glorificarono Iddio dicendo:
– Sia gloria al Tuo regno e al Tuo Padre Celeste e allo Spirito Santo vivificatore, in eterno, amen!
E dopo essersi ancora a Lui prostrati se ne tornarono di là dove giaceva il cadavere del serpente e si ridussero nella loro dimora, fra loro conversando delle meraviglie divine.
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30/10/2012 12:41 #14513
da Francesco
Ciao Carlo,
in riferimento al tuo scorso msg. circa la mitica terra dei PUT ,ti dico che anche in questo argomento ,in passato ,mi sono perso di casa .Dalle mie ricerche ho notato che i luoghi sono anch'essi controversi .
Dimmi ,caro amico ,come si chiamavano le donne di questo mitico popolo ?
E'importante per me saperlo e quindi attendo un tuo gentile riscontro .
Mi ha fatto piacere sentire che ,probabilmente , la regina Mekeda abbia fatto una sosta nella zona di NDA MARIAM .
In quella zona ,come ti avro' detto ,dopo l'"avventura ghezzabandina", andammo ad abitare fino alla fine della nostra permanenza ad Asmara .
Ti descrivo la zona ,che potrai verificare a mezzo di una cartina topografica del 1938 che ho fatto inserire in questo forum da Silvano ( poi ti diro' dove ).
Proveniendo dalla Moschea di corso del RE , attraversavo largo Somalia ,ove incrociavo la via Molise che confinava con la muraglia della chiesa copta .Proseguendo a sx c'erano i fabbricati della Salvati Africa s.a ed a dx la predetta muraglia .Dopo avere superato i magazzini della citata Salvati ,subito a sx iniziava la via Saseno .Tra questo incrocio e la restante via Molise c'erano ( ci sono ancora )tre palazzine degli anni '30 ,collegate fra loro da muretti con ringhiere in ferro .All'interno c'era ( c'è ) una piazzetta -giardino .Noi entravamo da un portone al n. 11 della gia' nominata via Saseno .Allora ( non ora ) le tre palazzine con magazzini ed un piano ( con copertura a terrazzo )erano molto curate con la manutenzione e conservavano la loro signorilita' dell'architettura degli anni trenta .Casa mia aveva le finestre che guardavano le due strade .Difronte potevo vedere la mole della cattedrale copta .Quante feste di Meskel mi sono goduto .
Nel febbraio 2004 ,dopo 53 anni ,ritornai all'Asmara ( che emozione ! )ed ebbi l'opportunita',tramite un ragazzo eritreo,di potere entrare nel mio ex appartamento ,ove erano acquartierati due famiglie .Rivedere casa mia e le palazzine è stato emozionante , ma sono rimasto deluso dal degrado e dalla sporcizia imperante .In quella casa ,che visitai in dieci minuti ,rimasi deluso e tristi per lo stato in cui era ridotta .Figurati che nella toilette avevano asportato la vasca da bagno per sostituirla con un giaciglio .Gli inquilini ,molto accoglienti ,ma poveri in canna mi volevano offrire il caffe'.Io ,quasi ad odiarli li vedevo come intrusi ,ringraziai ed uscii con gli occhi inumiditi di lacrime .Pensa tu che quel complesso ,abitato da anche da professionisti,professori e da un cancelliere del tribunale,era un vero gioiello di architettura ed anche di signorilita' .Mi pentii amaramente di avere voluto mettere piede in quella casa .Sarebbe stato meglio ricordarla come l'avevamo lasciata .Ricordo che gran parte di quegli appartamenti era proprieta' di un certo Baobesci ,un arabo molto ricco .Ogni mese papa' diceva di dovere andare da Baobesci per pagargli la pigione .
EEA
P.S . Per la pianta topografica :vedi pag.3 della stanza
" Cartoline per ricordare......" " . Cliccando ,con il mause , puoi ingrandirla .
in riferimento al tuo scorso msg. circa la mitica terra dei PUT ,ti dico che anche in questo argomento ,in passato ,mi sono perso di casa .Dalle mie ricerche ho notato che i luoghi sono anch'essi controversi .
Dimmi ,caro amico ,come si chiamavano le donne di questo mitico popolo ?
E'importante per me saperlo e quindi attendo un tuo gentile riscontro .
Mi ha fatto piacere sentire che ,probabilmente , la regina Mekeda abbia fatto una sosta nella zona di NDA MARIAM .
In quella zona ,come ti avro' detto ,dopo l'"avventura ghezzabandina", andammo ad abitare fino alla fine della nostra permanenza ad Asmara .
Ti descrivo la zona ,che potrai verificare a mezzo di una cartina topografica del 1938 che ho fatto inserire in questo forum da Silvano ( poi ti diro' dove ).
Proveniendo dalla Moschea di corso del RE , attraversavo largo Somalia ,ove incrociavo la via Molise che confinava con la muraglia della chiesa copta .Proseguendo a sx c'erano i fabbricati della Salvati Africa s.a ed a dx la predetta muraglia .Dopo avere superato i magazzini della citata Salvati ,subito a sx iniziava la via Saseno .Tra questo incrocio e la restante via Molise c'erano ( ci sono ancora )tre palazzine degli anni '30 ,collegate fra loro da muretti con ringhiere in ferro .All'interno c'era ( c'è ) una piazzetta -giardino .Noi entravamo da un portone al n. 11 della gia' nominata via Saseno .Allora ( non ora ) le tre palazzine con magazzini ed un piano ( con copertura a terrazzo )erano molto curate con la manutenzione e conservavano la loro signorilita' dell'architettura degli anni trenta .Casa mia aveva le finestre che guardavano le due strade .Difronte potevo vedere la mole della cattedrale copta .Quante feste di Meskel mi sono goduto .
Nel febbraio 2004 ,dopo 53 anni ,ritornai all'Asmara ( che emozione ! )ed ebbi l'opportunita',tramite un ragazzo eritreo,di potere entrare nel mio ex appartamento ,ove erano acquartierati due famiglie .Rivedere casa mia e le palazzine è stato emozionante , ma sono rimasto deluso dal degrado e dalla sporcizia imperante .In quella casa ,che visitai in dieci minuti ,rimasi deluso e tristi per lo stato in cui era ridotta .Figurati che nella toilette avevano asportato la vasca da bagno per sostituirla con un giaciglio .Gli inquilini ,molto accoglienti ,ma poveri in canna mi volevano offrire il caffe'.Io ,quasi ad odiarli li vedevo come intrusi ,ringraziai ed uscii con gli occhi inumiditi di lacrime .Pensa tu che quel complesso ,abitato da anche da professionisti,professori e da un cancelliere del tribunale,era un vero gioiello di architettura ed anche di signorilita' .Mi pentii amaramente di avere voluto mettere piede in quella casa .Sarebbe stato meglio ricordarla come l'avevamo lasciata .Ricordo che gran parte di quegli appartamenti era proprieta' di un certo Baobesci ,un arabo molto ricco .Ogni mese papa' diceva di dovere andare da Baobesci per pagargli la pigione .
EEA
P.S . Per la pianta topografica :vedi pag.3 della stanza
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30/10/2012 12:16 #14512
da AnnaMary.F
Silvano grazie per il consiglio ,ma ci vorrebbe la pazienza di fare quello che sara spiegato molto più semplice se si trovasse a peso
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