L'uomo dei miracoli
di Giancarlo Rosati
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Giancarlo Rosati è un asmarino. lo lo conobbi giovane studente portato allo scrivere. Infatti i giornali italiani di Asmara ben volentieri gli davano spazio.
Debbo dire quel che nel numero scorso ho detto di Anna Miserocchi e cioè che ci accorgemmo subito del suo valore. Naturalmente anch'io, allora al «Lunedì del Medio Oriente» mi parve logico suggerire al Signor direttore, Alberto Favino di Santa Croce, di concedergli ampio spazio settimanale, ma uno spazio speciale, poiché gli scritti di Giancarlo Rosati si differenziavano chiaramente dai contenuti delle altre pagine.
Nei suoi articoli, anche se giovanili, si avvertiva una certa avanguardia a cui tutti i lettori non erano ancora abituati. Forse anche noi giornalisti di quell'epoca. Che cosa? Poesia delle intenzioni, poesia dei tatti e dei significati, idee chiare (d'accordo, non per tutti) buttate sulla carta, che facevano pensare se condividerle o meno, poesia vera rubata al cielo, ai paesaggi, agli uomini, alle commozioni.
Basterà rileggere qualcuno dei suoi pezzi che appaiono ogni tanto sul «Mai Tacli» (e perché no? anche quello di sua figlia Ilaria: N. 3, maggio-giugno 1986) per convincersene.
E mi fermo qui, per lasciare alla notizia editoriale il commento al senso del suo recente libro (L'Uomo dei miracoli - Editrice Nuovi Autori, Via Gaudenzio Ferrari, 14 - 20123 - Milano), che si conclude con una più completa nota biografica dell'autore.
C.A.
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L 'esistenza di Gesù dello il Nazareno non può più essere messa in dubbio. Gesù è esistito e ha condizionalo la storia dell'umanità per duemila anni. Ciò che invece è incerto sono la sua figura e il suo ruolo.
Chi era in realtà Gesù? Scorrendo queste pagine ci domanderemo se era soltanto un uomo; se i miracoli a lui attribuiti erano semplicemente il prodotto della sua potenza psichica esaltata da una predisposizione familiare e dall'iniziazione: se questi fenomeni cosiddetti miracolosi possono essere riprodotti da altre persone dotate in maniera naturale di facoltà paranormali (sensitivi); se chiunque in maniera più o meno estesa può giungere alla conoscenza del SÉ attraverso una disciplina che ricalchi quella seguita dal Cristo durante gli anni trascorsi a Qümran e in estremo oriente: se infine Gesù era l'Avatar della passata era, cioè l'incarnazione miracolosa della divinità scesa in terra sotto spoglie umane per il bene dell'umanità. Con lucido acume e serena obiettività Giancarlo Rosati esamina gli elementi della vita di Gesù in nostro possesso per giungere ad un 'interpretazione il più possibile imparziale e veritiera della figura di lui.
Giancarlo Rosati è nato in Etiopia dove, a parte il periodo universitario, è vissuto fino al 1968. Dopo avere conseguito il General Certificate of Education presso l'università di Oxford, si laurea in medicina e chirurgia e si specializza in Igiene e medicina preventiva. Igiene e medicina scolastica, anestesia e rianimazione, odontostomatologia, medicina psicosomatica e ipnosi psicologica.
(Mai Taclì N. 2-1988)