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Agosto 1975:Il Crollo dell’Impero dei Negus.

Originale.

Il Crollo dell’Impero dei Negus”: Con questo titolo il giornalista Mario Appelius editava un saggio sulla Campagna d’Etiopia e la conquista dell’Impero (Marzo 1937). Ne esaltava le gesta ed il valore storico convinto che l’antico regno dei Negus non avrebbe più avuto possibilità di un futuro.
Ma solo dopo quattro anni Hailé Selassie rientrava dal Sudan, sulla punta delle baionette inglesi, e si reinsediava sul Trono. Ma il crollo dell’Impero dei Negus avvenne, come se il titolo fosse stato una profezia, nell’Agosto del 1975 e questa volta in modo definitivo e senza speranze di restaurazione. La Giunta Militare d’ispirazione comunista, che aveva preso il Potere lo ha cancellato, uccidendone l’ultimo Imperatore. I Rivoluzionari Comunisti riuscirono dove non erano riusciti gli Italiani.

Hailé Sellasie duecentoventicinquesimo Negus Neghesti o quarto Imperatore dell’Etiopia moderna, a partire da Menelik II moriva in circostanze misteriose l’ultima decade di Agosto del 1975. il quotidiano “The Ethiopian Herald” ne dava notizia dichiarando che non era stato possibile reperire un medico in quei frangenti. Già il ventuno marzo la Monarchia era stata abolita e pertanto l’esistenza dell’Imperatore era di grave intralcio al Potere che lo sostituiva 75ae che durerà per ben diciassette anni portando l’Etiopia in un bagno di sangue come non aveva mai visto nel corso della sua Storia.

Ma se guardiamo alla forma, il dodici settembre del 1974 era già stato deposto e gli era stato letto l’atto che sebbene avesse governato il Paese per cinquanta anni, messa in discussione la sua scesa avesse “abusato della sua autorità, delle dignità e dell’onore del suo ufficio per l’interesse suo, della sua famiglia, dei suoi servi”. Dopo la deposizione dell’Imperatore, iniziò una durissima repressione della classe dominante amarah, si ebbero le prime fosse comuni dopo quella tristemente famosa dell’eccidio di Addis Abeba del 1937, ma i numeri delle vittime, ora, hanno avuto ben altra consistenza.
Furono uccisi i membri 74bmaschi della famiglia Imperiale fu ucciso anche Iskander (Alessandro) Destà, il giovane nipote dell’Imperatore già ammiraglio e benvoluto da tutti, le donne subirono il carcere duro, qualche principe si è salvato solo perché già rifugiato all’estero.n pratica la Dinastia si è dispersa, il Terrore ha vinto, l’oromo Manghistù, dalla progenie di schiavi, ha prevalso alleandosi con Tigrini con i quali costituivano il nerbo dell’Esercito, su quel ceppo semita dal quale sorgevano i Re e dove il più forte diveniva il Re dei Re;
e che li aveva oppressi per secoli. La Rivoluzione Comunista ebbe quindi anche un aspetto, non dico tribale come spesso accade in Africa, ma etnico sì. Si rivolse poi contro gli studenti che erano quelli che inizialmente l’avevano scatenata a causa di una grave carestia.

Vennero quindi rimossi i simboli ebraici di quell’etnia che per secoli li aveva dominati; etnia che, in senso lato, si poteva definire dei “Salomonidi” depositari del Cristianesimo, eredi di più antiche civiltà sviluppatesi tra Adua, Gondar, Axum, Dessie e verso il mare sul massiccio del Bizen e nell’Hamasien (Adulis).

I Salomonidi quindi non erano un ceppo familiare come il mito ha voluto far credere, come i Savoia o gli Asburgo o i Borboni, o i Romanov ecc. Non un solo Re dei Re, che noi si ricordi, era figlio del precedente, spesso neanche parenti. Solo con Menelik, primo vero grande imperatore, padrone ormai dell’intera area che conosciamo come l’Etiopia moderna, si verificava una contiguità familiare.

M.T. La Redazione Agosto 2017